RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Arena dei forcelli







avatarjunior
inviato il 03 Febbraio 2022 ore 11:11

10 minuti di applausi per Alebrio. L'unico modo di ridurre l'impatto dei comportamenti dolosi in natura è l'educazione. Educazione che si traduce in maggior conoscenza e capacità di riconoscere i limiti del proprio ed altri comportamento. Il passaparola crea danni perchè c'è un difetto enorme alla base di educazione: mancano conoscenze basilari di comportamento in natura e troppo spesso questo genere di fotografia si tramuta in una raccolta di figurine che porta irrimediabilmente alla perdita del piacere di stare in natura e al disconoscimento dell'ambizione artistica o documentaristica della fotografia in natura.
Io ricado nella casistica di chi ha relativamente poco tempo, per cui scelgo contesti ed occasioni accessibili in cui ho la certezza di arrecare il minimo impatto. Non mi vado ad incastrare in situazioni che non conosco se non accompagnato e adeguatamente formato. Provo a costruire un rapporto di fiducia con chi conosce più di me.
Non si pretende di mettere la geo di arene o quant'altro sul web, ma di creare mutue occasioni di condivisione e crescita in questo ambito, come questo post ad esempio.



avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2022 ore 11:11

Un'altro campo dove devi per forza imparare ad essere come un silenzioso fantasma è sul canto del gallo cedrone,
ora è tanti anni che non ci vado ma da giovane ogni primavera quelle 5/6 volte ci andavo, istruito da un vecchio cacciatore ho imparato molto presto a portarmi sotto e riuscire a non farli involare mai una volta, rare volte mi sono portato un secondo accompagnatore, al cedrone in uno si è già in troppi,

l'avvicinamento deve essere sempre eseguito alla perfezione , sguardo attento a terra per posare bene i piedi bene per due soli passi ( il terzo potrebbe fregarti o farti stare a gamba alzata) e poi pausa fino al prossimo "momento giusto", poi quando sei arrivato ti metti a terra e devi "scomparire", se sei arrivato molto presto canta solo lui e solo dopo parte il concerto degli altri uccelli, se riesci ad essere uno spettatore fantasma allora tutto funziona, altrimenti è un fallimento.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2022 ore 11:24

Però, SaroGrey, forse, senza l'insegnamento di una persona, non saresti qui a raccontarlo...

La casistica è troppo ampia e soprattutto non è detto che chi si mostra sul web come grande esperto di natura poi sul campo lo sia realmente.

Ho sentito di cedroni abituati all'uomo come cani da compagnia... e poi ti spieghi come mai di certe foto fatte con un 24mm.

Purtroppo di gente piena di foto da far sembrare l'enciclopedia animale mondiale una raccolta limitata è pieno il web, ma quando vedi cosa combinano sul campo ti cadono le pal*e.

Ricorderò sempre quello che nel campo dei gufi di palude ci andò dentro con il fuoristrada per avvicinarsi di più... Eppure.


avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2022 ore 12:33

Però, SaroGrey, forse, senza l'insegnamento di una persona, non saresti qui a raccontarlo...


Dirò di più, prima dell'uscita vera mi fece sentire a casa delle registrazioni e simulato il tutto, poi con le dovute raccomandazioni al "primo esame" sul campo andai subito bene, lui fu molto contento di avermi dato in eredità quella cosa li, mica la dava a tutti, anche perché i canti venivano gelosamente "custoditi top secret" e solo tra "soci" venivano citati i posti, spesso con linguaggio in codiceMrGreen

Parlo di 40 anni fa, purtroppo.Cool

Cacciatori d'altri tempi oggi sempre più rari, persone in cui lo sparo veniva dopo, molto dopo, prima di tutto erano autori di monitoraggio su 12 mesi del territorio e da questo le guardie potevano attingere su dati certi, figure che in certi luoghi stanno diminuendo e al suo posto arrivano gli sparatori che non fanno altro che rovinare la figura dei loro predecessori.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2022 ore 12:50

Voi partite dal presupposto che chi sbaglia sia un becero ignorante o peggio ancora, invece spesso è qualcuno che pur essendo amante della natura si è da poco avvicinato alla fotografia e prova a fare qualche scatto. Se poi ci disturba non avendoci visti perché siamo mimetizzati come Rambo non possiamo crocifiggerlo. Le mie foto dello sparviero sono frutto di mesi di appostamenti ma molte volte ho dovuto rinunciare per gente che correva o passeggiava col cane che anche passandomi ad un paio di metri non mi aveva visto…….e pazienza. Se invece la malafede è palese allora non ci sono scuse

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2022 ore 13:05

Ecco Nenio, infatti.

Purtroppo ogni tanto, parlando con fotografi naturalisti più esperti, sembra siano nati così... Ancora prima di dire 'mamma' scrivevano sul quaderno dell'ornitologo.

Questo "io so e tu non sai un *azzo" ma se mi chiedi una mano per aiutarti a capire "mai".

avatarjunior
inviato il 03 Febbraio 2022 ore 14:13

Allora, visto che è stato tirato in ballo anche il gallo cedrone, stretto cugino del forcello, posso raccontare questo episodio senza rischiare di andare OT. Ne ho già scritto sul forum tempo fa, ma repetita iuvant.
Io non ho mai cercato di avvicinarmi alle arene dei cedroni, però ho una certa esperienza con gli esemplari "impazziti", che poi costituiscono i soggetti del 90% delle foto che si vedono in giro.
Qualche anno fa, dalle mie parti c'era uno di questi cedroni "matti". Soprannominato da alcuni Romeo, da altri Peter Pan, era ben noto agli escursionisti locali che avevano il (dis)piacere di incontrarlo lungo il sentiero che il gallo era solito pattugliare. Passano i mesi e la cosa giunge all'orecchio e all'occhio di un fotografo naturalista. Parte il tam tam e nel giro di qualche giorno arrivano fotografi da ogni dove: da tutto il Nord Italia, perfino dalla Toscana.
La Polizia Provinciale prende a pattugliare la zona per evitare che i fotografi disturbino l'animale, ma purtroppo le forze dell'ordine non hanno molte risorse e per gran parte del tempo la zona non è presidiata. Alla fine, la processione di teleobiettivi è talmente lunga e il disturbo talmente grave che, d'intesa con ISPRA, catturiamo e spostiamo il gallo.
La primavera successiva il gallo torna nello stesso posto e così l'anno dopo. Non lo spostiamo più però vengono messe delle tabelle che avvisano della presenza dell'individuo e diffidano dall'avvicinarlo, citando gli articoli di legge relativi al disturbo della fauna (siamo in Italia e gli avvocati regnano sovrani!). Ciononostante, quasi ogni volta che passo per quel sentiero, incrocio fotografi che "vanno dal gallo".
Proprio qui sul forum Juza, un altro utente, via MP si sfoga con me sdegnato perché era stato anche lui dal noto pennuto e aveva assistito a scene deprimenti, con comportamenti deprecabili da parte di altri (anche famosi) fotografi. Quello che succede con i gufi di palude succede anche nei boschi in montagna.
Un giorno scopro che al gallo sono state strappate delle penne dalla coda. La cosa arriva prontamente alla Provincia che rilascia un comunicato dove spiega come i fotografi possano costituire, in queste situazioni, un pericolo per gli animali.
Questo è solo un episodio. Ce ne sono molti altri. Ecco perché i fotografi di cui mi fido e che porterei ad un'arena si contano nelle dita di una mano, monca.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2022 ore 14:29

catturiamo e spostiamo il gallo


vedi e ti prego di prenderla come un'impressione da chi non ti conosce... Quanto sopra ti mette già in una situazione di privilegio rispetto a normali persone.

Quindi inutile lamentarsi imho se altri non hanno/possono avere le stesse informazioni che hai tu ad esempio... Loro si devono fare le ossa, ma tu forse, per fartele e per sapere dove sono certe cose,impieghi meno della metà del loro tempo...


avatarjunior
inviato il 03 Febbraio 2022 ore 16:05

@Giampietro Uggeri
La questione qui non riguarda tanto chi ha le possibilità, o chi è fortunato, o altro.
Qui si tratta di persone che fanno certe cose (avvicinarsi alle arene dei forcelli) senza sapere come e cosa fare.
E il "come" o il "cosa" devono essere appresi prima di arrecare danni o disturbo agli animali. Altrimenti è meglio puntare ad altro. Ci sono molti altri soggetti da fotografare. Oppure, se uno proprio vuole fotografare i forcelli in arena, tira fuori un bel po' di euro e va nei capanni in Scandinavia. So bene che è tutta un'altra cosa, però se uno non vuole/può dedicare tempo, può sempre dedicare denaro.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2022 ore 16:08

Magari no, di soldi non ne ha. E' un gatto che si mangia la coda e non ne usciamo.

Se non sbagli non impari; se non trovi chi ti aiuta o ti spiega devi sbagliare.

Non ci credo che nascono tutti imparati o tutti si sono istruiti quelli che 'possono andarci'.

Vorrei solo instaurare una discussione pacifica. La mia esperienza è che chi sa qualcosa di più considera sempre gli altri come senza alcuna speranza e senza aiutarli a capire o portarli per renderli più esperti e rispettosi.

Chiaro ci sono anche dei c_retini che poi gridano ai quattro venti posti etc...

avatarjunior
inviato il 03 Febbraio 2022 ore 20:30

Se non sbagli non impari; se non trovi chi ti aiuta o ti spiega devi sbagliare.


Ecco, adesso vado da mio nipote e gli spiego che non serve che prenda lezioni di guida, tanto può andare per tentativi. MrGreen
Scherzi a parte, come dicevo, il comportamento del fotografo naturalista è giustificabile solamente fino a che non causa fastidio all'animale o all'umano.

... senza aiutarli a capire o portarli per renderli più esperti e rispettosi


Non è sempre vero: guarda ad esempio gli utilissimi articoli di Lauro Magris (Elleemme).
Anch'io nel mio piccolo ho cercato di rendermi utile: in un'altra discussione avevo postato tutta una serie di suggerimenti e consigli su come comportarsi per le arene dei forcelli. Non la trovo più (posso vedere solo gli ultimi 150 miei post sul profilo).

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.




RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me