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Soundbase & Soundbar part V


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avatarsupporter
inviato il 12 Maggio 2022 ore 22:41

La rivendita di merce acquistata nasconde sempre l'incapacità di aver scelto con oculatezza.

Mah, non la penso così, almeno non necessariamente.
Possono cambiare le esigenze (ambiente piccolo > ambiente grande), il genere prevalente di musica ascoltata, o nel caso delle sorgenti digitali, semplicemente l'evoluzione ha reso un po' obsolete macchine che pure erano valide quanto uscite.
Sto a questo proposito pensando di separarmi dal mio vecchio e fido Naim CDI del 1992 (quello con i TDA1541S1), forse è meglio che lo faccia ora, quando ancora qualcosa ci si prende...

user28666
avatar
inviato il 12 Maggio 2022 ore 23:20

“La rivendita di merce acquistata nasconde sempre l'incapacità di aver scelto con oculatezza”.

Questa è stata sempre la mia fortuna, aver acquistato materiale usato ma come nuovo, proprio perché c'è chi compra in maniera impulsiva e compulsiva e rivende dopo poco.
Ricordo ancora quando presi una D800 con 50 scatti all'attivo.

avatarsenior
inviato il 12 Maggio 2022 ore 23:57

Sto a questo proposito pensando di separarmi dal mio vecchio e fido Naim CDI del 1992 (quello con i TDA1541S1), forse è meglio che lo faccia ora, quando ancora qualcosa ci si prende.
Cambiare un cd Player è sempre stata una necessità per passare da convertitori da 16 bit a 18 e poi a 20 e successivamente a 24 bit. Oggi fortunatamente si vendono convertitori e non cd player per cui qualsiasi cd player anche vecchio grazie alla propria uscita digitale può dire ancora la sua.

Non credo pero' che uno acquista e rivende diffusori da 20/30.000 euro come bruscolini o stia sempre a variare la propria amplificazione. La tecnologia non ha nel tempo offerto grandi novità nel campo dell'amplificazione o dei diffusori, se non involuzioni e aumento dei prezzi di vendita.

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2022 ore 8:25

C'è una bella differenza tra l'acquistare un oggetto usato (per esempio un paio di anni di vita) ed uno vintage (con decine di anni sulle spalle).
Nel primo caso risparmiamo soldi rinunciando al plus di prestazioni (ammesso che ci sia) del nuovo modello. La mia prima reflex digitale fu la Pentax K10, acquistata ad un prezzo molto conveniente, quando era già uscita la K20. Attualmente ho una Sony A7II, presa quando già era uscita l'A7III, e pagata di conseguenza. Se le avessi prese usate avrei risparmiato ancora, potendo comunque contare su una lunga vita residua.
Quando si acquista un oggetto con 30 40 anni di vita, ci si trova davanti a due problemi: la probabile inferiorità tecnica rispetto a quanto prodotto oggi, il sicuro degrado prestazionale con a volte l'impossibilità di interventi di manutenzione e riparazione.
Il campo dell'HiFi (non parlo dell'audio professionale), nel corso degli anni ha visto ridursi enormemente il bacino d'utenza, con il conseguente abbandono da parte dei principali gruppi industriali, in grado di fare grandi numeri di vendita.
Questo ha portato alla nascita di piccole case, che sfruttano la fascia alta del mercato, quella di prodotti esoterici, rifiniti con materiali preziosi, più oggetti di arredamento e status symbol, che apparecchi di riproduzione sonora.
La tecnologia, per quanto riguarda l'amplificazione, effettivamente non ha fatto moltissimi passi avanti e gli schemi degli apparecchi validi decenni fa, sono più o meno gli stessi di oggi, con esclusione della classe D, che sulla carta permette forti riduzioni di peso e costi, ma è ancora giovane e in molte realizzazioni presenta parecchi inconvenienti. Il problema è che l'ampli vintage valido (e molti non lo sono in partenza), dopo molti anni, può presentare un notevole calo prestazionale, non facilmente eliminabile.
Riguardo ai diffusori, la tecnica degli altoparlanti, grazie all'uso di nuovi materiali, basti pensare al grande aumento di potenza sopportata, con l'uso del neodimio nei magneti, ha permesso notevoli progressi. Mi sembra però che queste possibilità, pienamente sfruttate in campo pro, non lo siano quasi mai in quello HiFi. Il confronto prestazionale tra un driver a compressione e un tweeter a cupola morbida, è impietoso, e, nel caso di certi prodotti "esoterici", il prezzo è simile.
Concordo pienamente con Bergat sui cd player: oggi un convertitore incomparabilmente superiore a quello montato su uno dei primi lettori, si compra con pochi spicci, e, se la meccanica ancora funziona bene, si può tranquillamente collegare al vecchio apparecchio.

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2022 ore 10:56

scusate se vado off topic, un caro amico che ama comprare e cambiare di continuo, mi venderebbe a fortissimo sconto un amplificatore Amphion Amp700 e coppia di casse Amphion Two18.
Le ho sentite e mi sono molto molto piaciute.
Mi sapreste indicare che pre-amplificatori si potrebbero ben abbinare allo Amp700 (dotato unicamente di ingressi XLR)
Attualmente ho uno streamer-dac della NAIM e penso di tenerlo ancora un pò.
Ascolto da NAS la mia cdteca e da TIDAL le novità in uscita o scoprire nuova musica (as es. ieri notte mi capita il CD di Roberta Flack First Take del 1969). Cmq ascolto di tutto, prevalentemente rock pop. Per un 30% classica e jazz.
Grazie a Tutti in anticipo.

avatarsupporter
inviato il 14 Maggio 2022 ore 11:11

Sul nuovo, senza spendere una follia, puoi trovare il Vincent SA32, preampli ibrido che ha anche ingressi ed uscite bilanciati.
Sull'usato trovi di tutto, a prezzi comunque non stracciati, nel caso di pre con uscite XLR.

avatarjunior
inviato il 14 Maggio 2022 ore 11:52

@Maxviii
Premetto che sono oramai fuori dal campo e non conosco il prodotto, ma 350 W x 2 su 8 Ohm sono una mega potenza per un ambiente domestico
il mobile rack ne suggerirebbe un uso professionale
e le esigenze tra i due mondi non sono propriamente identiche..
personalmente non ne farei di nulla.

avatarsupporter
inviato il 14 Maggio 2022 ore 12:14

Più che altro, è in classe D, ho ancora qualche riserva a riguardo.

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2022 ore 14:24

Gli ampli professionali hanno un buon rapporto qualità prezzo, e soprattutto un ottimo rapporto potenza prezzo.
Effettivamente ci sono un po' di perplessità sui classe D, anche se ormai questa tecnologia sta migliorando.
Comunque ci sono in giro un mucchio di apparecchi in classe AB a buon prezzo. Per esempio il T Amp E 800 venduto da Thomann abbondantemente sotto i 200 €, è considerato un ottimo apparecchio. E' un classe AB da 350 W per canale, o meglio un classe H, che sarebbe un tradizionale AB con due "stadi" alimentati con voltaggio differente.
Piuttosto ricordo che i pro ad alta potenza hanno le ventole, non disinseribili, se si vogliono evitare guai, e che, se disposti vicino al punto di ascolto, un po' di rumore lo fanno. Altrimenti bisogna orientarsi su apparecchi meno potenti, che in genere sono fanless.
Comunque penso che, entro limiti ragionevoli, sia meglio avere più potenza che meno. Hanno fatto più morti gli amplificatori poco potenti al clipping, che quelli troppo potenti, naturalmente la mano che ruota il potenziometro deve essere collegata ad un cervello che ragiona.

avatarsupporter
inviato il 14 Maggio 2022 ore 19:13

Per 298 euro su Thomann ci si porta a casa un ottimo Crown XLI 800, 200w/ch su 8ohm, classe AB e massiccio toroidale di alimentazione; anche se per 27 euro in più, prenderei l'XLI 1500 da 330w...
Funzionano come il t-amp consigliato da Fileo, sono dei classe AB a doppia alimentazione, che commuta on-demand.
Ho visto come sono costruiti, e ad occhio valgono molto più di quello che costano.

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2022 ore 10:04

Credo che tutti i finali pro abbiano un grosso trafo toroidale.
Io ho consigliato il T amp E 800 perché lo hanno diversi appassionati, va bene e l'ho anche sentito suonare.

avatarsupporter
inviato il 15 Maggio 2022 ore 14:03

Ho visto come è costruito il T-amp, mi sembra ottimo e ad occhio, di più facile intervento se qualcosa si dovesse guastare.
Con la cifra richiesta negli amplificatori hi-end non ci vengono quasi nemmeno i connettori di uscita...

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2022 ore 9:53

Grazie 1000 a tutti.(edit)
unico dubbio è che gli integrati che state suggerendo sembrano avere una scala di prezzo molto diversa da quella dei diffusori. Anni fa si suggeriva di comporre un sistema con un certo equilibrio in termini di qualità. Ora il prezzo non è necessariamente un indicatore di qualità, ma qui la forbice tra integrato e diffusori mi lascia, appunto, dubbioso.
Cmq grazie ancora, vado a documentarmi meglio. buona settimana, Massimo

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2022 ore 14:57

Purtroppo il prezzo, nel caso particolare del settore HiFi di oggi, è una variabile totalmente slegata dalla qualità, sia tecnica che di riproduzione.
Il prezzo è giustificato (o si vorrebbe giustificarlo), in base alle finiture dei mobili e alla pretesa superiorità di certi marchi definiti esoterici.
Questo non avviene in altri settori, come per esempio quello della fotografia, dove ci sono sì differenze, ma mai così esagerate.
Attualmente molti appassionati stanno pescando nel settore dell'audio pro, per evitare di essere pesantemente presi per i fondelli.

user28666
avatar
inviato il 16 Maggio 2022 ore 15:33

Eh ma anche l'occhio vuole la sua parte.
Quei due finali suggeriti da rack, hanno un aspetto un po' minimal che si adatta poco ad un salotto.

Comunque ieri ho scartato il pacco ed acceso il giradischi in valigia.
L'audio è flat, tipico di radiolina, ma collegato allo speaker BT a me piace molto.
Pensate che ai miei familiari piace molto di più l'audio da radiolina emessa dalla valigia.
Se loro sono contenti, lo sono anche io MrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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