| inviato il 26 Aprile 2022 ore 16:52
Utilizzo in modo distinto e come Plugin di Lightroom, sia Denoise, sia Sharpen. I due strumenti si sono evoluti negli ultimi 5/6 anni, raggiungendo un elevato livello di stabilità e risultati davvero importanti. Non sono necessari abbonamenti, ma, i tre/quattro aggiornamenti per anno, di fatto obbligano ad una sorta di programma di fidelizzazione dal costo di circa 40/45 euro per ciascun prodotto. Gli utenti possono tranquillamente mantenere la versione precedente che funziona perfettamente, anche con gli ultimi update di Lightroom e Photoshop. DENOISE: permette ovviamente di ridurre "il rumore elettronico" delle fotografie e decidere, contemporaneamente il livello di definizione delle stesse. Esistono quattro opzioni automatiche che, una volta analizzato il fotogramma, effettueranno un intervento, più o meno, invasivo. In alternativa, è possibile intervenire manualmente, muovendo i due cursori "Denoise" e "Sharpness". Completano lo strumento, una serie di possibili viste che permettono al fotografo di visionare , a destra e sinistra, le migliorie ed i risultati ottenuti, oppure decidere di vedere lo schermo suddiviso in 4 quadranti, corrispondenti alle 4 opzioni sopra descritte. Ho provato anche ad utilizzare le maschere (per limitare l'intervento solo ad alcune aree), ma non ho constatato elevati miglioramenti. Personalmente utilizzo Denoise anche quando il rumore non è eccessivo, in quanto, soprattutto se si lavora in manuale, la possibilità di aumentare l'incidenza dei particolari, permette di migliorare notevolmente il risultato finale delle fotografie. Lo strumento ha un potenziale elevato ed è quasi perfetto.Tuttavia, bisogna prestare attenzione dove lo scarto di latitudine di posa risulta molto elevato, oppure dove sono presenti "piumaggi di diverso colore e spessore" nelle fotografie naturalistiche. In questi casi saltuariamente vi sono alcuni artefatti che devono essere tassativamente corretti. SHARPEN: lo strumento è molto simile, nel funzionamento, a quello precedente, ma lavora con priorità opposte. Incide, in primis sulla definizione e successivamente sul rumore. L'ho provato in diverse situazioni in cui le immagini risultavano morbide e gli scatti risultavano troppo importanti per essere scartati. Il miglioramento, anche in questo caso è notevole e non invasivo. Personalmente lo ritengo indispensabile per le fotografie effettuate con il drone (Mavic 2 Pro). In questo caso i miglioramenti sono incredibili ed i risultati si avvicinano a quelli realizzabili con le Dlsr si qualche anno fa. Ultime informazioni riguardanti il flow da utilizzare. Io effettuo tutto lo sviluppo in Lightroom (non intervenendo con gli slider di Texture, Definizione e Chiarezza). Finito, mi sposto sulle App di Topaz per poi tornare indietro ed esportare l'immagine. Ho cercato di sintetizzare impressioni e flussi dopo anni di utilizzo degli strumenti; ovviamente soltanto la pratica, la diversa sensibilità e gusti personali permetteranno di raggiungere i risultati attesi. |
| inviato il 27 Aprile 2022 ore 14:54
concordo,sono strumenti potenti e in costante miglioramento ed evoluzione denoise lo uso da un annetto e ne sono pienamente soddisfatto,con sharpren ho ancora qualche dubbio perchè per esempio nelle foto di panning se sui veicoli lavora bene correggendo il mosso in maniera quasi ottimale ,sullo sfondo (che è mosso e deve rimanere tale) combina dei veri e propri disastri |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |