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Foto Plastiche







avatarsenior
inviato il 08 Maggio 2022 ore 11:14

Di recente ho sviluppato una foto, un ritratto ambientato. L'ottica usata era quella giusta, nitida e non con eccessivo micro contrasto, quindi ho imbroccato da subito la strada giusta. Non lo faccio spesso per motivi di tempo: partire da un profilo flat, il repro di raamiel. E poi lavorando sui colori, il microcontrasto, il dettaglio fine selettivamente, ho conservato tutta la plasticità insita nello scatto delicato nelle condizioni di luce che tra l'altro non erano ottimali. Il jpeg di macchina non ci aveva proprio preso bene, piallando tutto.


avatarsenior
inviato il 08 Maggio 2022 ore 11:39

OT umoristico

Foto plastica:




Fine OT

avatarjunior
inviato il 23 Maggio 2022 ore 1:33

Carissimi! Ho avuto modo di riflettere riguardo le vostre risposte e di testare a fondo confrontandomi anche con un fotografo professionista (con 33 anni di esperienza con ogni marca, attualmente utilizzatore Olympus).
Ho riscontrato che la Olympus EM1 mark I rispetto alla mark II e la OM1 (che il fotografo possiede), presenta una forte tendenza al giallo sia in RAW che jpeg.
Infatti andando ad abbassare il valore "A" a -3 sono riuscito a migliorare di molto l'incarnato, per quanto i sensori della EM1 mkII e della OM1 siano riusciti comunque a dare risultati migliori senza modificare alcun parametro (e meno male!).
Infatti la forte tonalità gialla emessa dalla macchina, evidentemente per una non ottimale gestione del bianco, rispetto alle successive, portava la pelle ad assumere un colorito innaturale "plastico"/"finto" come dicevo precedentemente.

Al contrario cambiare i parametri in macchina di nitidezza, contrasto e saturazione non ha portato a particolari cambiamenti in positivo.

Ovviamente preciso che l'opzione "WARM COLOR" è sempre stata spenta sembrerebbe una sorta di problema "nativo".

Per chiunque abbia una Oly in particolare la mkI consiglio di giocare con il valore di A tra -2 e -4 sull'incarnato... garantisco che la pelle mostrerà molte più sfumature.

Probabilmente quindi è un problema di bilanciamento del WB.

Anche il fotografo a cui mi sono rivolto inizialmente diceva che sbagliavo io qualcosa, ma ha dovuto ricredersi, dato che, le foto avevano aspetti completamente diversi in termini di colore dopo che lui stesso ha fatto delle prove con me usando medesime impostazioni e lenti cambiando solamente i corpi macchina.

Detto questo vi ringrazio davvero per i suggerimenti e i consigli che sono stati davvero utili, ma penso che, a meno di imprevisti, comprerò la mkII.

Infine ho lavorato molto sulla PP e si riesce a tirare fuori il dettaglio che cerco anche se ripeto che la mkI spesso tira fuori incarnati che rispetto alle successive richiedono molto lavoro per ottenere il risultato "realistico" cercato.

Inoltre ho provato la pellicola... che dire mi è quasi venuta voglia di mollare il digitale ma purtroppo sono davvero troppo poco pratiche per quanto l'esperienza d'uso e la resa siano davvero fantastiche! Me ne sono innamorato.
Sarebbe bello se facessero delle digitali con una esperienza d'uso senza fronzoli simile alle vecchie macchine 35mm (io possiedo una Canon A1 che non è delle più basiche ma una volta presa la mano è davvero divertente).






avatarsupporter
inviato il 23 Maggio 2022 ore 1:47

Sarebbe bello se facessero delle digitali con una esperienza d'uso senza fronzoli simile alle vecchie macchine 35mm (


Esiste già Leica M digitale, nessun fronzolo e esperienza d'uso uguale all'analogico.

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2022 ore 5:13

"Foto plastica:"

Le due foto postate qui, del Centaurorosso, ragazza affacciata ad un balcone, e qualla di Blackbird al giocattolo, hanno degli sfocati profondi, che esaltano l'effetto presenza sul soggetto nitido, isolandolo dal resto della scena, sfocata.

Quelle due foto non sono foto plastiche, ossia con effetto tridimensionale

Le foto con lo sfocato profondo isolano il soggetto, ma non sono foto tridimnsionali, ed il perchè non lo sono si verifica facilmente: se uno scontorna il soggetto e toglie lo sfondo, lo annerisce, o lo sbianca, i soggetti sono banalmente piatti.

Le foto con lo sfocato profondo, particolarmente sui ritratti, o sulla macro, le usano i ritrattisti ed i fotografi da quattro soldi, per acchiapparci l'attenzione dei novellini: c'è un fiorente mercato di foto con sfocato profondo di bimbetti e gnocca varia vendute a sprovveduti che restano affascinati solo dallo sfocato prodotto da un'ottica.

Ma nulla hanno a che vedere con la resa plastica dei soggetti.

I fotografi che hanno una clientela non troppo colta usano spesso ottiche molto aperte, sfocano tutto meno il soggetto, e l'occhio, che rifugge le zone confuse e non nitide, cade subito sul soggetto, esaltandolo, portandoci subito l'attenzione, ed un osservatore incolto, le giudica foto belle, splendide, con lo sfocato da sogno, etc.

Ed invece si tratta solo di foto con uno sfocato, molte volte solo uno stupido sfocato.

La foto plastica vera, con effetto presenza, la si ha quando è tutto a fuoco ma il soggetto e/o l'immagine intera, a scelta del fotografo, sembra avere una terza dimensione, la profondità.

Questo effetto plastico, effetto presenza, il comunicarti la sensazione di essere lì nella scena col soggetto, lo si ottiene esaltando i toni intermedi, giocando sulla luce, e tenendo basso il contrasto (una foto molto contrastata sembra una fotocopia, piatta e fatta male!), e talvolta, se si può, sfruttando la scena (prospettiva etc).

In quelle foto lì, con esaltazione dei toni intermedi, fatto in ripresa o dopo lo scatto con il fotoritocco, la scena è tutta a fuoco, ma a te sembre di essere lì a guardare la scena o il soggetto, sono realistici e presenti ed il fotografo è stato bravo a comunicarti quella impressione.

Mentre in uno scatto fatto con sfocato profondo, è solo lo sfocato che ti mette in risalto il soggetto, se in immagine ci levi lo sfocato, la foto è vilmente piatta.

Detta in due parole: la tridimensionalità non ha nulla a che vedere con lo sfocato.

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2022 ore 7:33

Dank, ci siamo passati tutti!

Personalmente ho capito che se vuoi un certo tipo di immagine bisogna tornare almeno a 10 anni fa, ad esempio una D700 e AF-D 85.

I sensori di una volta, quelli che lavorano sulle alte luci e con pochissimo recupero delle ombre, hanno una resa molto più naturale, almeno ai miei occhi, uniti a lenti poco contrastate e con aberrazione sferica sottocorretta... Sei a cavallo!

Ti hanno consigliato una Canon 1DSIII con 85L... Ecco ... Quella è la miglior scelta che puoi fare!

La seconda cosa da fare è quando importi i file, abbassa la chiarezza a -10 e usa un profilo degno del nome, qui ti consiglio Cobalt.

Ad esempio, io ancora sviluppo a casa i rullini per usi strettamente personali, però da quando ho il silver effect di Cobalt sento un po' meno il bisogno di usare la pellicola...





Tanto che anche stampate mi soddisfano.




avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2022 ore 11:25

@ Alessandro Pollastrini

Scrivi delle cose condivisibili, ma 'plastico' in questo topic non è usato nel senso di tridimensionale, ma significa
somigliante alla plastica.

Chiarito questo malinteso lessicale, vorrei aggiungere una cosa. La percezione non riguarda soltanto lo spazio, noi tutte/i percepiamo le cose anche dentro una dimensione narrativa, che possiamo chiamare l'evento. Insomma la dimensione spaziale (quella che intendiamo come realtà) e la dimensione narrativa sono aggrovigliate e non separabili: non riusciamo a vedere una cosa senza immaginare l'evento, la storia che la contiene.
Questo per dire che quando si parla di tridimensionalità dobbiamo comprendere anche la parte narrativa dell'immagine. Per esempio il ruolo dello sfocato, che applicato leggermente - leggermente! - ha una funzione appunto narrativa.

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2022 ore 12:00

Troppa nitidezza, specie se presente solo in certe zone (che sia grazie all'ottica o alla PP poco importa) e colori troppo saturi (anche di poco) danno un senso di poca naturalezza. Alla fin fine aggiungono impatto ma tolgono espressività all'immagine. Sono le tentazioni del digitale moderno...
E' certamente interessante tenere i colori saturi e spostare il bilanciamento del bianco in maniera da creare effetti suggestivi, ma se si esagera, anche di poco, l'immagine, pur guadagnando in impatto grafico, diventa però fredda e inespressiva, e naturalmente nei ritratti la cosa è particolarmente critica.

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2022 ore 12:06

E' certamente interessante tenere i colori saturi e spostare il bilanciamento del bianco in maniera da creare effetti suggestivi


Sì però il 'color grading' non si fa col bilanciamento del bianco, questo deve essere perfettamente bilanciato prima di intervenire con delle interpretazioni del colore (che a me a prescindere non piacciono, ma vabbe' è una mia fissa).

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2022 ore 12:28

Vabbé, fallo come vuoi (chi lo dice che c'è un solo modo per farlo?) ma alla fine stiamo parlando di sbilanciare di proposito i colori per ottenere certi effetti. Con tutti i pro e i contro che questo comporta.

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2022 ore 12:40

"...ma significa somigliante alla plastica."

Wow!


Per togliere quell'effetto plastica lì, bisogna ricorrere a tecniche di sharpening, ci sono ottimi libri sull'argomento.

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2022 ore 13:37

chi lo dice che c'è un solo modo per farlo?


L'ordine dei cursori di Camera Raw, se noti la prima cosa da fare è il bilanciamento e circa l'ultima il color grading.


Per togliere quell'effetto plastica lì, bisogna ricorrere a tecniche di sharpening, ci sono ottimi libri sull'argomento.


Bene, indicaci quali libri così è utile per tutti.

Comunque questo problema dell'effetto artificioso del digitale è sentito, e probabilmente esistono tante tecniche. Una è quella di costruire una sorta di grana digitale (Salgado e Majoli)

per esempio qui, dal minuto 9,45:








avatarjunior
inviato il 23 Maggio 2022 ore 15:54

Riccardo: purtroppo Leica, per quanto mi piaccia davvero molto come look e look di immagine, è completamente fuori budget.

Alessandro: vorrei sapere i libri da te letti, comunque il tuo primo messaggio per quanto bello e giusto non è inerente alla mia problematica.
Ti garantisco che neanche io amo gli sfumati estremi, anche perchè mi piace la contestualità della foto!
Il ritratto che hai visto, era in realtà una prova del 40-150 pro! di solito tendo a dare più contesto, anche se sono d'accordo con Canti del Caos che lo sfuocato deve servire a staccare il soggetto dallo sfondo ma senza estrapolarlo del tutto!

Cesare: grazie dei consigli! meno male che non sono l'unico! detto questo purtroppo la canon da te indicata, per quanto sia una grande macchina, è davvero troppo grande per i miei scopi, inoltre in un messaggio precedente ho scritto che avevo pensato alla D750 (o come hai detto tu la D700)... devo ammettere che anche se queste due macchine hanno una QI veramente pazzesca riflettendoci attentamente ho compreso che, se dovessi comprare una macchina da affiancare ad oly, preferirei una ML per via della fruibilità d'uso... in particolare mi mancherebbe lo scatto silenzioso e la struttura più snella e meno vistosa!
Chiaro che se non dovessi trovare un ML capace di soddisfarmi prenderei comunque una Reflex... però penso che una alpha 7 III o una alpha 7c con il 50 1.8 (ed eventualmente il viltrox 85mm, eviterei le lenti pro, oltre che per il prezzo troppo elevato, perchè preferisco lenti e corpi piccoli) possa soddisfare le aspettative! MrGreen
Ovviamente abituato al 25 1.2 PRO della Oly sarebbe un dispiacere darlo dentro per agevolare il passaggio alla eventuale new entry, dato che è una lente fantastica... proprio per questo prima vorrei fare un tentativo con la em1 mkII!
Pensi possa avere senso come ragionamento? premetto che non voglio spendere 2200€ per la OM1 e potrei aggiungere al massimo 1000/1100€ per questo mi muoverei verso la Sony e il 50 1.8.
Questo perchè non sono un fotografo professionista ma un amatore... ma comunque un amatore pignolo! MrGreen



avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2022 ore 16:24

"...Alessandro: vorrei sapere i libri da te letti.."

Il mio breviario di sharpening, la mia Bibbia è:

"Real World Image Sharpening with Adobe Photoshop, Camera Raw, and Lightroom", Second Edition
scritto da Bruce Fraser e Jeff Schewe

Edito da Peachpit Press, Berkeley, California - USA.

Avevo scritto anche qui sullo sharpening

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=1&t=3919992#22813949

Occhio che la ripresa di nitidezza, lo sharpening, in fotografia digitale, semplicemente, è fondamentale, dall'applicarlo bene, al non applicarlo proprio o male, le fotografie cambiano completamente come qualità d'immagine.

Bisogna far sì che l'intervento sia del tutto invisibile, lo sharpening dato bene, come tutto il fotoritocco è una caccia spietata all'invisibilità più completa sull'immagine finita , non si deve mai vedere alcun artefatto, geometrico o cromatico, nulla.


NOTA BENE :

1) se a monitor ingrandito al 100% o più qualcosa si vede, artefatti di sharpening si vedono, va bene, va benissimo, l'importante è che sul formato geometrico dell'immagine finita non si veda nulla.

2) NON togliere mai tutto il rumore dalle fotografie digitali, ci deve restare un po', ci vuole della grana piccola, al limite del visibile ad occhio nudo sul formato di stampa.

Questo significa che vista a monitor al 100% o più, se l'immagine al 100% è molto più grande del formato geometrico finito che andrema a stampare o a guardare a monitor nella sua intierezza, il rumore si deve vedere benissimo, ci deve essere ben chiaro e visibile.

Sul formato geometrico dell'immagine finita, se ben più più piccolo, se ne vedrà solo una traccia appena visibile ad occhio nudo ed è quella traccia lì che aiuta molto al percepire l'immagine nitida ma non plasticosa.

In stampa, B&N e Colore, se di grana ce n'è poca, ci va addirittura aggiunta, sempre e comunque, ci va aggiunto del Rumore Monocromatico Gaussiano per le foto in B&N, e Rumore Gaussiano normale, colorato, per stampe a colori.


Ci va aggiunta perché la grana in immagine aiuta la qualità d'immagine su due fronti:

- per gli interpolatori, se è necessario usarli, perché li fa lavorare meglio, producono meno artefatti e danno una immagine più nitida.

- toglie l'impressione di immagine plasticosa di un digitale fatto male (se l'immagine è plasticosa, significa che è stato fatto molto male il fotoritocco!).

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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