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Il 21, per il mio compleanno, parto con amici alla volta dell'Islanda. Percorreremo il tratto a sud. Con me... Kodak Tri-X 400, Ektachrome 100, Fuji Pro 400H, Velvia 50 su 120mm con Zenza ETRS (40mm, 75mm e 150mm) e Fujifilm gw680III. Fujicolor C200 su 35 mm (Nikon S2) per raccontare il viaggio.
Buona fortuna, e ti auguro di scoprire/riscoprire quella consapevolezza del valore (letteralmente) di ogni singolo scatto, e ovviamente buon viaggio. Pietro
Fatto nel 2008, anche io solo con pellicola, e solo medio formato 6x6 come tutte le mie foto e tutti i miei viaggi. Peccato che allora fotografassi soltanto a colori (ma probabilmente è meno "grave" che in altri viaggi vista l'importanza dei colori in Islanda). Un giorno spero di tornarci.
Pietro hai colto appieno il motivo. Ormai è un anno che per piacere non riesco più a scattare in digitale. Voglio godermi la lentezza e la ricercatezza di ogni singolo scatto. È un ritorno alla foto grafia, intesa proprio come ricerca della luce per scrivere su un supporto fisico. Mi accorgo sempre con maggior consapevolezza che con il digitale sarebbe stato meglio cambiare il nome da foto grafia in qualcos'altro.
Si, concordo. Il termine FOTOGRAFIA nel suo significato letterale stride sempre più con i sofisticati, diffusi e pesanti interventi che i vari programmi informatici permettono nella rielaborazione dei file digitali, fino al completo stravolgimento dell'immagine fissata al momento dello scatto. Con l'avvento del digitale sarebbe stato più corretto, e onesto, utilizzare un altro nome.
Io ho scoperto che quando in viaggio mi porto le fotocamere a pellicola, oltre a fare foto che mi soddisfano maggiormente dalla fase di scatto alla resa finale, mi godo MOLTO di più il viaggio. È una cosa bellissima secondo me. Quando mi portavo il digitale, il viaggio me lo ricordavo nello schermino della fotocamera.
Sono a Vik. Tutto procede. C'è pure il sole! Secondo rullo di Velvia sulla 6x8 e via per il secondo giorno.
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