| inviato il 05 Aprile 2022 ore 21:06
Oggi parlavo con un amico di foto a tiratura limitata. Io dicevo che per chi inizia, che vuol provare a vendere qualche foto tramite il suo sito, parlare di foto a tiratura limitata è un po strano come concetto. La tiratura limitata, per come la vedo io, la fai quando hai un certo nome,prestigio, notorietà per cui vuoi far poche copie di una tua opera (o foto) in modo che la stessa acquisti valore. Ma che non ha senso se uno è un perfetto sconosciuto. Sbaglio? che ne pensate? semplice parere generale. Grazie mille |
| inviato il 05 Aprile 2022 ore 21:20
Si, sono d'accordo con te. PS: il titolo mi ha fatto ritornare bambino quando facevo la raccolta delle schede telefoniche che in basso a sinistra avevano appunto scritto la tiratura. |
| inviato il 05 Aprile 2022 ore 21:49
Se io vendessi stampe fatte da me delle mie foto, farei esattamente questo, non per ragionamento commerciale, ma per principio. In un mondo dove un'offerta infinita di immagini ci sommerge, per principio stabilirei che della mia fotografia esisteranno solamente un numero limitato e aggiungerei esiguo di esemplari. Questo potrebbe non dare per forza valore commerciale alle mie fotografie, ma restituirebbe dignità e valore alla mia fotografia in sè. La sento una cosa molto in sintonia con come sono fatto io. Tanto mi basterebbe. |
| inviato il 05 Aprile 2022 ore 23:04
Non sono del tutto d'accordo con Vsadad: fare qualcosa in tiratura limitata può aver senso anche per un perfetto sconosciuto, e non è neppure necessario che ci sia per una componente artigianale nel lavoro di stampa. Per natale ho fatto un fotolibro, stampato (più che benino direi) da Saal Digital, nel quale ho raccolto le migliori foto degli ultimi due anni fatte sul percorso del mio giretto mattutino a piedi, sempre sullo stesso percorso vicino a casa, e ho regalato questo fotolibro a una decina di amici. Sono foto che non compaiono sui social né da nessuna altra parte, e le vedranno solo questi miei amici e chi sfoglierà il libro a casa loro. Non è un modo per rendere queste foto preziose: valgono quel che valgono, magari ce n'è qualcuna bellina, ma io non sono certo un grande fotografo. E' piuttosto invece un modo per sottrarle alla fruizione frettolosa e banalizzante che tocca in sorte alla stragrande maggioranza delle foto che circolano su internet. Quando si fotografa lo si fa sapendo o sperando che qualcuno guarderà e apprezzerà le nostre foto, e questo è il modo che ho scelto per mettere in circolazione le mie, ed è quello che, da fotoamatore, trovo mi sia più congeniale. Niente a che vedere con le stampe fatte sotto l'ingranditore e firmate in serie limitata dei veri artisti della fotografia e della stampa, ma in fondo, nel mio piccolo, ho fatto anch'io una cosina in tiratura limitata. |
| inviato il 06 Aprile 2022 ore 2:42
Per me la tiratura limitata e per qualcosa di già esclusivo che diventa ancora più esclusivo. Ducati ..Ferrari...Porsche .. Montblanc...Richard Perregaux...ecc ecc. La tiratura limitata di Pierino vattelapesca credo non interessi praticamente a nessuno |
| inviato il 06 Aprile 2022 ore 2:48
Basta che interessi a Pierino |
| inviato il 06 Aprile 2022 ore 10:30
“ Basta che interessi a Pierino „ A Pierino e ai suoi amici, degli altri chissene... (sempre parlando di fotoamatori naturalmente, per un professionista le cose stanno diversamente: quel che fa deve avere un ritorno economico, stampe in tiratura limitata comprese) |
| inviato il 06 Aprile 2022 ore 13:11
“ Basta che interessi a Pierino „ fino ad un certo punto... e, comunque, questa definizione decreta l'inutilita' della foto in questione. Voglio dire.. il basta che interessi s Pierino riduce il gesto ad uno fra i tanti fatti da Pierino. Certo, ogni gesto fatto da Pierino appartiene a pierino.. Anche il suo russare da ubriaco. Comprendo meglio l'idea di Miopiaartistica. Tiratura limitatissima con l'obiettivo di donare le foto ad un amico. |
user231747 | inviato il 09 Aprile 2022 ore 4:48
Sempre a tiratura limitata, anche da fotoamatore. Ovviamente si deve fare il tutto con criterio. Attestato di autenticità con codice uguale al codice a barre applicato sul retro dell'opera firmata frontalmente e indicare il numero di stampa esempio 4/30. Ovviamente se la stampa può avere un commercio, quelle che ho qui su juza in galleria non le stamperei mai a tiratura limitata. Poi se pensiamo a tutti i pittori...prima di diventare famosi era TUTTO a edizione unica |
| inviato il 09 Aprile 2022 ore 7:01
Viviamo pensando che la norma sia tutto per tutti quando ci pare. Uno smartphone per tutti, una macchina per tutti, olio di girasole per tutti, farina per tutti. Dimenticando che "tutti" non tiene conto del mezzo mondo che queste cose non le ha e gliene mancano anche di più importanti. E dimenticando che anche qui da noi questo concetto è errato. Per fortuna adesso la realtà ce lo sta ricordando e se vuoi una macchina la ordini e aspetti 12-18-24 mesi (se arriva), se vuoi olio di girasole tocca fare il giro di qualche supermercato e così via. Tiratura limitata significa riconnettersi con la realtà. Non esiste tutto per tutti. Ti piace questa foto? Affrettati e comperala perché poi finisce e non la potrai avere mai più. Non serve sia un capolavoro, basta che ti piaccia e che tu sappia che non è lì per te sempre a disposizione. È come una ragazza: se ti piace non serve che sia miss universo, conviene che ci provi perché sennò se la sposa qualcun altro e ciaone. Non è come pornhub che quando vuoi ti connetti e via. |
| inviato il 13 Aprile 2022 ore 16:40
Tiratura limitata può essere intesa in diversi modi, i fotolibri di un fotografo amatoriale o professionista per p.iva o lavoretti di poco conto farà per forza di cose tirature limitate che per quanto possa essere ben fatto non potrà mai avere il valore o essere messo a confronto di un lavoro a tiratura limitata di un professionista riconosciuto nel settore. il primo non ha nessun valore nel campo del collezionismo a differenza del secondo. |
| inviato il 13 Aprile 2022 ore 18:07
Credo si intenda un limite ex ante, non ex post. Il fotoamatore fa stampare 5 fotolibri per i parenti, ma poi se l'amico gliene chiede uno semplicemente lo ristampa. Tiratura limitata ex ante significa che tu stabilisci a priori che di quella foto esisteranno chessò 10 stampe. Se poi te ne chiedono l'11ma, rispondi che non esiste una 11ma, sono FINITE. |
| inviato il 13 Aprile 2022 ore 18:14
Vero, ci sono situazioni diverse dietro la stampa in piccole serie, ma comunque l'idea di stampare le proprie foto in un numero limitato di copie (che poi possano avere ristampe o no, o che possano avere valore commerciale o collezionistico o no) e di destinarle a una ristretta cerchia di (si spera) estimatori mi sembra in ogni caso un'idea alternativa (e forse migliore) a quella di metterle in quell'enorme frullatore di immagini che è diventato l'internet dei social. |
| inviato il 13 Aprile 2022 ore 18:17
+1 |
| inviato il 18 Aprile 2022 ore 22:06
Aggiungo che, se sei bravo, costruisci una rete attorno alle tue opere e quando ti chiedono l'11ma stampa che non esiste tu contatti uno dei precedenti acquirenti e gli comunichi che ci sono dei compratori per quell'opera e chiedi a quanto sarebbero eventualmente disposti a cederla, poi contatti i nuovi acquirenti e comunichi e se va a buon fine poi prendi una percentuale da entrambe sulla transazione. Così nasce il valore delle opere d'arte. Il valore c'è laddove le opere sono finite, dove sono infinite il valore è zero. |
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