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Info moltiplicatore


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avatarjunior
inviato il 20 Febbraio 2022 ore 13:18

Buongiorno a tutti.
Ho un dubbio sull'uso di un moltiplicatore.
Se ho un obiettivo f5,6 in cui la migliore resa c'è l'ha a f8, usando il moltiplicatore 1,4, partirei con un f8.0 e quindi per avere la resa migliore di prima che era f8 adesso devo chiudere a f11 o rimane f8? Grazie per eventuali suggerimenti.

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2022 ore 13:29

In teoria f/11

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2022 ore 13:35

Ogni obiettivo ha una sua personale perdita con i TC, ci sono quelli che manco la vedi a TA anche se non è la sua migliore resa e altri che diventano dei water,

di sicuro anche sul tuo la migliore resa non sarà a tutta apertura, calcola che poi a dover sempre scattare oltre f8 cominciano altri problemi se la luce è scarsa.

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2022 ore 13:37

Non saprei, la "resa migliore", oltre a essere anche un po' soggettiva, dipende da parecchie cose, tra le quali lo schema ottico dell'obiettivo (quante lenti, di che qualità, messe in che modo... ). Con un moltiplicatore aggiungi altre lenti, e quindi cambia tutto, è come aver a che fare con un obiettivo diverso. Non credo ci sia altro modo che fare delle prove per vedere come va un certo obiettivo moltiplicato, e non è affatto detto che altri obiettivi, con lo stesso moltiplicatore, si comportino allo stesso modo.
In generale credo valga quello che succede con qualsiasi obiettivo, moltiplicato o no, e cioè che la resa migliora chiudendo il diaframma fino al punto in cui si fa sentire la diffrazione e da lì ricomincia a peggiorare.

avatarjunior
inviato il 20 Febbraio 2022 ore 13:49

Infatti il mio dubbio era quello di chiudere troppo al limite della diffrazione. L'obiettivo rende meglio a 7.1 per l'esattezza, però moltiplicando sono al limite diffrazione. Almeno con il moltiplicatore che ho provato. A questo punto mi sorge il dubbio se vale la pena moltiplicare.

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2022 ore 14:06

La diffrazione viene da chiusura eccessiva del diaframma sul quel schema ottico, se metti il moltiplicatore non si chiude il diaframma ma cala la luminosità relativa a quella nuova lunghezza focale per cui il moltplicatore non ti da diffrazione ma perdita di qualità per "peggioramento" del gruppo ottico,
per quello i grandi e costosi tele subiscono meno l'effetto dei moltiplicatori perché partono nativi con gruppo ottico eccellente e quindi la perdita è meno visibile, un vetraccio già arranca di suo e quando lo moltiplichi si schianta.

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2022 ore 14:20

Secondo me è difficile valutare il diaframma migliore a priori, perchè chiudendo il diaframma da una parte migliora la resa e dall'altra aumenta la diffrazione (che dipende dall'apertura complessiva obiettivo/moltiplicatore), quale sia l'effetto che incide maggiormente è difficile stimarlo, meglio fare qualche prova come ti hanno già detto.


avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2022 ore 14:33

"...(che dipende dall'apertura complessiva obiettivo/moltiplicatore)..."

@Rolubich: no, la diffrazione dipende solo dal diaframma, quello effettivo, come ha ben spiegato SaroGrey. Il moltiplicatore fa diminuire la quantità di luce "come se avessi chiuso" di un diaframma (nel caso di moltiplicatore 1,4X) o di due duaframmi *bel caso di moltiplicatore 2X) ma non chiude effettivamente il diaframna, quindi in termini di diffrazione il moltiplicatore non incide.
Ovviamente se per compensare la perdita di qualità dovuta all'uso del moltiplicatore chiudi di uno o due diaframmi risetto a quelli che utilizzi di solito allora in quel caso potresti e solo in quel caso (e ovviamente dipende di che diaframmi stiamo parlando) incorrere in problemi di diffrazione.

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2022 ore 17:38

la diffrazione dipende solo dal diaframma, quello effettivo


Il diametro del foro del diaframma rimane uguale, quindi la diffrazione come fenomeno fisico, cioè la deviazione di un certo angolo dei raggi per il passaggio in un foro, rimane effettivamente la stessa.
Ma anche se l'angolo di deviazione rimane inalterato, il percorso dei raggi dopo il diaframma viene invece prolungato dal moltiplicatore e quindi lo scostamento sul sensore è maggiore, ed è tale scostamento che genera la perdita di qualità dell'immagine.

E' la stesso motivo per cui a parità di diametro del diaframma, due focali diverse raggiungono la diffrazione allo stesso valore di apertura.
Il diametro dell'apertura di un 50mm ad f/10 è di 5mm, quello di un 200mm ad f/10 è di 20mm; eppure, anche avendo diametri così diversi, entrano in diffrazione allo stesso modo. Questo perchè l'angolo di deviazione dei raggi del 50mm è maggiore ma questi percorrono meno strada dal diaframma al sensore, l'angolo di deviazione dei raggi del 200mm è minore ma questi percorrono più strada; alla fine lo scostamento (misura non angolare ma lineare) sul sensore è uguale e quindi anche la perdita di qualità.

In parole povere: il moltiplicatore praticamente ingrandisce l'immagine, e purtroppo anche l'Airy Disk viene ingrandito.


avatarjunior
inviato il 20 Febbraio 2022 ore 17:43

Grazie a tutti per la spiegazione. Adesso ho compreso meglio il meccanismo.

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2022 ore 18:44

Il moltiplicatore era nato per l'uso con le diapositive che per loro natura sono immodificabili una volta impressionate.
Col negativo non erano di alcuna utilità.
Figuriamoci oggi col digitale.
La risoluzione dell'obbiettivo resta immutata ed aggiungere altre lenti non può che peggiorarla, introducendo altri difetti ottici.
È molto più conveniente, in tutti i sensi, ritagliare la porzione di immagine necessaria.
Questo vale per tutti i formati.

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2022 ore 18:55

Già che siamo in tema sarebbe interessante ( ma tanto non li compero ) come si comportano i TC incorporati tpo sul nikkor 180-400/4 FL e il 400/2.8 S, in questo caso il Tc si interpone si davanti al gruppo ottico nativo ma non lo allontana dal sensore come succede sui Tc tradizionali.

Fermo restando i costi che sono veramente alti.

La risoluzione dell'obbiettivo resta immutata ed aggiungere altre lenti non può che peggiorarla, introducendo altri difetti ottici.
È molto più conveniente, in tutti i sensi, ritagliare la porzione di immagine necessaria.
Questo vale per tutti i formati.


Magari si e magari no, la risoluzione e quindi la densità del sensore incide molto sulla resa della taglierina.

avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2022 ore 19:55

È molto più conveniente, in tutti i sensi, ritagliare la porzione di immagine necessaria.


Quindi tutti i fotografi naturalisti che spendono soldi (e non pochi) per i TC e si portano appresso ingombri e pesi maggiorati, non sono in grado di farsi un test per rendersi conto che conviene croppare?

Solo questo ti dovrebbe almeno far venire un dubbio.

A meno che o l'obiettivo od il moltiplicatore (od entrambi naturalmente) non siano veramente scarsi, si ottengono risultati migliori con i TC rispetto al ritaglio.


avatarsenior
inviato il 20 Febbraio 2022 ore 20:12

Il moltiplicatore era nato per l'uso con le diapositive che per loro natura sono immodificabili una volta impressionate.
Col negativo non erano di alcuna utilità.
Figuriamoci oggi col digitale.
La risoluzione dell'obbiettivo resta immutata ed aggiungere altre lenti non può che peggiorarla, introducendo altri difetti ottici.
È molto più conveniente, in tutti i sensi, ritagliare la porzione di immagine necessaria.
Questo vale per tutti i formati.

Può essere vero per i moltiplicatore generici, soprattutto quelli di terze parti (i vari Kenko, Tokina, ecc.), ma non di certo per i moltiplicatori di alta gamma realizzati di medesimi produttori blasonati e ancor meno quelli specificamente progettati per determinate ottiche (e a volte neanche utilizzabili con ottiche diverse da quelle) in cui il il calcolo dell'ottica stessa tiene conto di entrambe le soluzioni (con e senza moltiplicatore), tanto è vero che pubblicano anche l'MTF dell'accoppiata.

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