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“ Tutto ciò che guardi, ascolti, mangi o bevi troppo spesso, fa quell'effetto. „
Vero. Anche le persone.
“ la musica folk „
A me il folk metal piace ....
DN era la prima volta che lo vedevo. A parte la "famosa foto del bacio".
Comunque il paragone con la musica lo trovo azzeccato.
Ci sono complessi o addirittura generi che hanno un seguito allucinante. Ma che io proprio non sopporto.
Tipo i Radiohead.
E come genere, il grunge. Non riesco proprio ad ascoltare Nirvana, Pearl Jam e compagnia briscola. Quando li sento guaire come un gatto a cui hanno accidentalmente calpestato i testicoli... mi viene di tutto.
Kappasim , a questo punto sei calorosamente invitato a completare il tuo "ciclo francese" con Raymond Depardon alla Triennale a Milano. Credo sia una mostra da non perdere per nessun motivo.
Depardon ha uno stile documentario "più americano" dei suoi predecessori che hai visto ed è anche meno conosciuto, ma sta comunque nella cerchia dei grandi. È uno dei primi documentaristi a fotografare non solo l'azione ma anche le attese, i vuoti.
È una retrospettiva con circa 300 foto e due cortometraggi fra cui quello girato al manicomio di San Clemente, filmicamente molto interessante. Le stampe non credo siano originali, ma ho l'impressione che siano state preparate per l'occasione della mostra. Non ne sono sicuro.
Io l'ho conosciuto come autore una trentina di anni fa e mi ha influenzato parecchio. Anche nel modo di concepire il bianco/nero.
Insomma da vedere assolutamente. Io vi ho avvisato…
Mia nonna mi diceva, spesso, : " Ogni lustro, cambia il gusto " . Ho 67 anni : il proverbio è azzeccatissimo. In fotografia,anche. Perchè si rinnova la sensibilità.
All'inizio,Kappasim, concludendo dice ....."..E' capitato ad altri? " Altrochè!! Faccio un esempio : si guardava Photo,una rivista di fotografia, ai tempi,molto famosa , (parlo 1970-80). Le fotografie di tutti i fotografi famosi, c'erano tutte. In quel periodo lì , non mi piaceva Helmut Newton. Avevo una specie di idiosincrasia nel guardare le sue foto. A colori,anche in B/N ..... Niente da fare per un lungo periodo (30 anni.....) Poi,il suo stile,chiamalolo così, eccentrico, mi piace..... Mai dire mai
Tempo fa mi regalarono un libro piuttosto corposo di Doisneau ed effettivamente non sono rimasto molto colpito. Poi ho visto la mostra di HCB ed era un'altra categoria, sebbene le prime foto della sua carriera non mi colpirono particolarmente. Poi vidi quella di Vivian Maier e penso che come lei, veramente pochi al mondo. Tra vari libri e mostre non tutti mi hanno appassionato e colpito. Per esempio un altro libro comprato con molto interesse è stato Masterclass di Arnold Newman. All'inizio effettivamente mi piaceva molto, ma poi è diventato monotono, ripetitivo.
Il gusto è una cosa che si sviluppa nel tempo. Naturalmente alcune preferenze sono innate, poi altre si sviluppano col passere degli anni. All'inizio ci piace o non ci piace tutto quello che vediamo. Poi si inizia a scavare... Si cercano le origini: si va a vedere chi prima di un certo autore ha fatto la stessa cosa, si cercano gli "originali". Il vero merito va a loro, a quelli che al loro tempo hanno sviluppato qualcosa di veramente interessante. Quelli che non hanno aggiunto un cm rispetto ai predecessori hanno un valore decisamente inferiore nella storia, sono semplicemente dei "replicatori", magari di ottima qualità, ma pur sempre poco originali.
“ Credo sia una mostra da non perdere per nessun motivo. „
GRAZIE! Ci andrei già il we prossimo. Ma sabato ho il richiamo e temo di essere tra gli sfigati che si beccano il giorno di febbrone... Ma da come lo hai descritto, sicuramente non me lo perdo.
“ Le stampe non credo siano originali, ma ho l'impressione che siano state preparate per l'occasione della mostra. Non ne sono sicuro. „
Scusa la domanda ignorante, ma all'atto pratico cosa cambia?
“ Altrochè!! „
Beh dai... meno male...
Tuttavia il discorso del "cambio gusto" mi ha dato da pensare. Per quella che è la mia esperienza personalissima ( di 48 enne), posso aver cambiato delle sfumature nel gusto personale. Niente di quello che mi diceva poco 30 anni fa ora mi dice qualcosa. E viceversa.
“ Il problema è che a furia di veder "fotocopie" si può avere a noia anche gli "originali", e questo è un vero peccato. „
Come scrivi anche tu, è un po' un falso problema. Perchè è allo stesso tempo quello che ti porta a scoprire gli originali.
A me piace ogni tanto andare alla biblioteca comunale e portarmi a casa dei bei libroni del passato, anche remoto. Si fanno delle belle scoperte. Si vengono a scoprire le fonti da cui si sono ispirati parecchi autori moderni. E' una cosa emozionante
Le repliche mi piacciono molto meno.
Quindi visitare le mostre dei grandi del passato è una cosa che non ci si può lasciar scappare.
“ Scusa la domanda ignorante, ma all'atto pratico cosa cambia? „
Le stampe, essendo oggetti materiali (non pixel luminosi), cambiano moltissimo a seconda del supporto e del procedimento che si usa per realizzarle. E' proprio l'apparenza visiva che cambia, non quello che si vede ma come si vede. Le stampe chimiche realizzate a regola d'arte producono un risultato che non si ottiene con i procedimenti digitali. Non sto dicendo meglio/peggio. Dico semplicemente che sono oggetti diversi e non sovrapponibili.
In questo caso la mostra attraversa la produzione di Depardon in un arco di alcuni decenni. Ho avuto l'impressione di stampe molto omogenee tra loro, troppo omogenee... Questo mi ha fatto pensare a stampe di eccellente qualità realizzate apposta in occasione di questa mostra. Ci sono solo due/tre stampe nella "sezione americana" (se mi ricordo bene) che sono palesemente diverse.
“ Le stampe chimiche realizzate a regola d'arte producono un risultato che non si ottiene con i procedimenti digitali. Non sto dicendo meglio/peggio. Dico semplicemente che sono oggetti diversi e non sovrapponibili. „
C'è da dire che alcuni maestri della fotografia non erano solo fotografi, ma anche stampatori. A Modena qualche anno fa, hanno riunito delle stampe originali fatte personalmente da Ansel Adams. Semplicemente favolose. Fra l'altro di alcune sue foto esistono molteplici copie fatte ad anni di distanza. Se si confrontano si notano le differenze fatte in sede di stampa direttamente dall'autore (c'è un documentario del moma che ha in archivio per alcune foto di Adams anche tre copie originali).
“ Fra l'altro di alcune sue foto esistono molteplici copie fatte ad anni di distanza. Se si confrontano si notano le differenze fatte in sede di stampa direttamente dall'autore „
Esatto. In fondo ogni stampa (chimica) è un oggetto a sé stante.
Sulla stampa di AA in diverse versioni, forse fai riferimento a questa fotografia. Che è uno dei suoi scatti più belli... Tre stampe molto diverse, tre interpretazione stampate dallo stesso autore nell'arco di vent'anni.
Qui ritorna il discorso delle "stampe originali". Vedere quella del 1941 oppure una rifatta "ieri" c'è una bella differenza...
Eppure mi accontenterei di una reprint moderna dell'iconica Moonrise, Hernandez, New Mexico di cui hai postato il video, pur conscio che non sarebbe come l'inarrivabile (anche economicamente) "originale"...
Guarda che quelle del moma sono tutte stampe originali, lo stesso Adams nel tempo ha scelto di farne stampe via via più contrastate, col cielo più scuro.
"Originale" non significa, "la prima", significa una stampa eseguita direttamente dall'autore oppure stampata sotto la sua supervisione. Caso molto frequente. Di stampe originali ne possono esistere diverse versioni e sono tutte "originali".
Nel caso di una mostra che ha una prospettiva storica di alcuni decenni, può essere interessante vedere come l'autore ha deciso di stampare una foto "nell'immediatezza temporale" dello scatto.
Il problema si pone nel caso di autori non più viventi, perché le stampe "nuove" non possono più evidentemente essere supervisionate dall'autore.
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