“ Ma qui siamo su Juza ... serve un reso conto di almeno 2500 parole, oppure un romanzo a puntate. „
Ho volutamente riportato il link da Flickr, perché laggiù nacque "ZAF" (Zavod Arsenal Fotoklub), che per noi italiani quantomeno, rappresenta il luogo ove è nata e si è sviluppata la passione per la fotoottica d'Oltrecortina, riunendo un gruppo di transfughi dallo sputazzamento generalizzato che avveniva in altri luoghi più paludati, al minimo accennare a qualcosa che fosse stato prodotto al di là della ormai caduta Cortina di Ferro.
Per comodità, estraggo riportando qui di seguito la narrazione della mia esperienza veneziana: una sorta di "test sul campo" del Fotosnaiper FS12, in modalità "Giorno dello Sciacallo":
“ Allora, il "fotosnaiper originale" utilizzava una normale Zenit E, modificata in "Zenit-ES" Ovvero "Zenit-E Snaiper": essa presentava il fondello con al centro un cilindro nel quale scorre la trasmissione dello scatto che viene azionato dal grilletto del fucile (che un istante prima aziona la chiusura del diaframma).
Il Fotosnaiper FS-12, dotato di fotocamera Zenit TTL, ha un rudimentale ma efficace simulatore del diaframma i cui dati sono trasmessi all'esposimetro della macchina attraverso il cavetto con jack.
L'episodio che mi vide coinvolto, risale al Summit del Giugno 1987. Io allora abitavo e studiavo a Venezia. La città era -nonostante i tempi tranquilli- "blindatissima" (oggi, evacuerebbero la città). Avendo saputo che in onore del presidente statunitense si sarebbe tenuto un aperitivo a Palazzo Grassi, pensai che l'occasione migliore fosse quella di scattare qualche foto dal balcone della biblioteca universitaria centrale, posta proprio praticamente di fronte a San Samuele. Portai in biblioteca -oltre ai libri- anche il Fotosnaiper in valigetta. Quando l'imbarcadero di San Samuele fu circondato da battelli della sicurezza, andai sul balcone, ove già c'erano vari colleghi studenti a fumare; montai il trabiccolo ed aspettai. Appena il motoscafo presidenziale attraccò all'approdo, mi appoggiai alla balaustra, imbracciando il fotofucile; intravvidi colui che credo fosse il Presidente che salutava e scattai: esattamente in quell'attimo, fui afferrato alle spalle e trascinato con forza all'interno della sala di lettura ed una voce dietro di me (di colui che mi aveva preso), che urlava qualcosa tipo " Ma sei scemo?! Vieqquà! ".
In effetti, sono grato per il suo tempismo: questi, che era -se ricordo bene- un Carabiniere, aveva notato che avevo una fotocamera con teleobbiettivo, ma non immaginava a "cosa" il tutto fosse poi attaccato. Vedendomi appoggiato con ovvio atteggiamento da "tiratore", intervenne per evitare guai peggiori. Tornando col ricordo a quel giorno, credo che quel milite volesse pure prendermi a sberle (nel caso, meritatissime): si calmò subito, mentre parlava al microfono con qualcuno, mentre mi teneva ancora per un braccio. Poi, mi portò nuovamente sul balcone, indicandomi i tetti circostanti e spiegandomi che lì si trovavano altri militari -armati- per i quali io rappresentavo una minaccia da "neutralizzare" (ricordo perfettamente l'espressione, " neutralizzare "...). Volle poi che smontassi davanti a lui il Fotosnaiper e lo riponessi nella sua valigetta metallica; mi portò da basso, ove un altro militare in borghese (credo fosse un ufficiale) mi fece un'altra ramanzina, però un po' ridacchiando, raccomandandomi di non fare altre scemate.
La cosa finì lì. „