| inviato il 30 Dicembre 2021 ore 14:49
Ciao a tutti e buone feste :) Amo la fotografia e provo davvero in tutti i modi di trasmettere qualcosa di mio nei miei scatti... Tuttavia le mie foto mi sembrano sempre piatte, come se fossero tutte uguali e guardandole non mi arriva proprio nulla. In parole povere, non mi piacciono mai. Penso che il problema sia a monte, e cioè che non sono abbastanza empatico con il soggetto ritratto (Nonostante io mi sia limitato a ritrarre persone e luoghi che conosco molto bene). Voi come vi relazionate ai vostri soggetti (Umani e non)? E come riuscite a tirar fuori quello che secondo voi è il meglio di ogni soggetto? Grazie davvero a chi risponderà :) |
| inviato il 30 Dicembre 2021 ore 19:45
Gioacchino sono dal parere che fare un buon ritratto sia davvero difficile. Ne vedo tanti sul web ma quelli che mi colpiscono guarda caso son sempre di fotografi di un certo spessore. Ci sono molti libri di ritrattisti davvero eccellenti (costicchiano un po') dove è possibile comprendere la differenza tra un ritratto di buon livello è quelli più amatoriali che si vedono su internet (in genere da cestinare a mio parere). Roversi (il primo che mi è venuto in mente) ha realizzato diversi libri dove spesso con la massima semplicità ha ottenuto ritratti eccellenti (bravura anche dei soggetti). Prova ad osservare attentamente il lavoro di questi grandi autori è cerca pian piano di trovare la tua strada. www.google.com/search?q=paolo+roversi+fotografo+libri&client=ms-androi instagram.com/therealpeterlindbergh?utm_medium=copy_link |
| inviato il 30 Dicembre 2021 ore 21:41
Ciao Vincenzo, ti ringrazio mille per il consiglio |
| inviato il 30 Dicembre 2021 ore 22:04
Guardando le tue foto ho come l'impressione che cerchi di imprimere ai tuoi scatti ( a tutti i costi)una drammaticità che però non gli apparitene. Forse hai in mente un certo genere fotografico che cerchi di ottenere ma inutilmente. Sbaglio? I tuoi autoritratti sono molto belli e rispetto gli altri ritratti, i più "autentici". Secondo il mio parere devi fare una scelta: se ritrarre i tuoi sentimenti o quelli della persona che ritrai; non è facile spiegarmi e non so se mi hai capita. |
| inviato il 30 Dicembre 2021 ore 23:12
Ciao Maila, penso che tu abbia centrato il punto... Non riesco a percepire i sentimenti dei miei soggetti e di conseguenza do a loro qualcosa che non gli appartiene. È a questo che mi riferisco quando dico "Mancanza di empatia". |
| inviato il 30 Dicembre 2021 ore 23:55
Io posso dirti cosa "penso" mentre faccio ritratti io (che sono una scarpa eh) e alcune cose che mi hanno aiutato spesso: Prima di tutto la luce. Faccio tante prove finché qualcosa non mi convince. Questo mi aiuta ad entrare in contatto con il soggetto e farlo rilassare: possono fare quello che vogliono nelle foto, tanto sono solo test (io non percepisco i loro sentimenti e probabilmente manco mi interessa, mi basta che li esternino abbastanza da renderli visibili e per quello devono essere rilassati) Quando vedo qualcosa che mi piace ci "giro attorno", ovvero tengo la luce uguale e cambio il resto: posa, direzione, altezza scatto, distanza sfondo ecc. finché non esce qualcosa che già dallo schermo della macchina dico "eccola! questa è una di quelle". È una cosa viscerale, o c'è o non c'è. E ognuno ha il suo metro. Una volta che le ho importate tutte faccio ovviamente una cernita e lavoro su quelle che preferito, dandogli il mio "tocco" personale, che è uno stile, non un "senso". Per me nei ritratti il senso lo da il soggetto, non io. Un paio di cose che mi hanno aiutato tecnicamente: il ritaglio quadrato, secondo me perfetto per i ritratti molto ravvicinati; dodge/burn per dare tridimensionalità; enfatizzare le parti importanti (occhi, dettagli, riflessi, ecc); scattare nei momenti meno opportuni (alcuni tra i miei ritratti preferiti li ho fatti al bar mentre i miei amici guardavano nel vuoto, tra una battuta e l'altra, per esempio), pensare in termini di contrasto (di colore, di luminosità, di pesi), ecc. Ovviamente queste sono le cose che hanno aiutato me. Potrebbero esser tutte cose che non aiuterebbero te. Il consiglio migliore poi alla fine è sempre lo stesso: sperimenta un sacco, anche cose che sembrano senza senso. Quando vedi una cosa che ti piace lo saprai e guardati un sacco di video, se puoi, specie su siti professionali, non YouTube. Ricordo all'epoca guardavo Lynda.com, creativelive, strobist, i corsi di Scott kelby... ma sono sicuro oggi ci saranno centinaia di siti migliori. Magari paghi 50€ un video di 2 ore ma 50€ per due ore di lezione in persona te li chiederebbe pure il fotografo matrimonialista di 75 anni che ritocca ancora le foto su DPP |
| inviato il 31 Dicembre 2021 ore 0:01
Aggiungo un "trucco" molto stupido per far sorridere realmente chiunque, se servisse: chiedigli/le se ha un cane. E poi chiedi "E com'è? É un bravo cagnolone?". Diranno tutti sì e sorrideranno sul serio anche questo l'ho imparato in un tutorial di Scott Kelby |
| inviato il 31 Dicembre 2021 ore 0:09
E se gli è morto di recente, addio shooting. |
| inviato il 31 Dicembre 2021 ore 0:22
Mah, se posso essere leggermente × direi che nei tuoi ritratti manca qualcosa in più che le emozioni. La luce non mi sembra curata bene, il vestiario idem come anche la location e i particolari, insomma forse cercherei di lavorare su questi aspetti e poi una volta migliorarti allora cercare anche l'emozione. Poi molti ritratti sono mezzi busti con sfondo smarmellato quasi irriconoscibile, prova magari ad ambientare il soggetto, lo sfondo può dirci qualcosa del soggetto e quindi farci pensare, un sfondo completamente sfocato fa solo effetto figurina ma non dice nulla all'osservatore. Anch'io come Maila trovo migliori i tuoi autoritratti. |
| inviato il 31 Dicembre 2021 ore 0:23
“ E se gli è morto di recente, addio shooting. „ Hahahaha Beh almeno puoi vedere delle “emozioni very” |
| inviato il 31 Dicembre 2021 ore 0:36
Maurese e Ghiekorg, grazie mille per i vostri interventi, proverò a sperimentare fino a quando non avrò ottenuto risultati più soddisfacenti. “ Mah, se posso essere leggermente × direi che nei tuoi ritratti manca qualcosa in più che le emozioni. „ Ciao Peda, certo che puoi, altrimenti come capisco dove sbaglio? Ringrazio anche te per il tuo intervento molto costruttivo, ma mi piacerebbe sapere cosa non ti piace nello specifico riguardo la luce e cosa consiglieresti di fare per lavorare sugli aspetti che mi hai elencato prima |
| inviato il 31 Dicembre 2021 ore 0:40
Se siete in confidenza, hai provato a prenderli in giro? Dargli uno sberlotto? Fare dei rumori strani? Mal che vada, dopo un po' si stufano e si rilassano e i prossimi scatti vengono più spontanei per esaurimento. Se vuoi fare il primo scatto perfetto e non sei in confidenza è più difficile. Oppure l'opposto: gli dici che stai solo facendo una prova luce, non stai scattando le foto vere. Oppure sei velocissimo e hai un amico / moglie col softbox già puntato, arrivi e spari. Ci sono anche dei video di Jerry Ghionis per dirigere e posare le persone. |
| inviato il 31 Dicembre 2021 ore 0:52
Prendo per esempio le foto di Martina (la tua ragazza?) che hai fatto penso in un parco. Tutte le foto sono fatte alla massima apertura, quasi fosse un test per provare il nuovo obbiettivo, lo sfondo è completamente illeggibile e il risultato figurina appiccicata è garantito, poi la luce forma diverse ombre sul viso confusionarie (ad esempio le stanghette degli occhiali) . Infine non c'è nessun particolare che possa attirare l'attenzione, che ne so un ferma capelli giallo perché essendo autunno sullo sfondo c'è un albero con le foglie gialle (è un esempio stupido ma è per farti capire) Insomma sembrano foto buttate li, foto ricordo che però a parte per te difficilmente potranno interessare un osservatore esterno. Ad esempio l'autoscatto che vi siete fatti a Natale è decisamente migliore, i particolari ci fanno appunto capire che è Natale, e la vostra complicità dà un qualcosa (piccola emozione) all'osservatore. |
| inviato il 31 Dicembre 2021 ore 1:00
Ciao Gioacchino,io non mi cruccerei più di tanto...voglio dire,la ritrattistica è uno di quei campi in cui o si ha qualcosa da dire oppure ci si accontenta di quello che si riesce a fare.... Più che studiare le luci e le pose ti si può consigliare davvero poco, perché nei ritratti,come tu vorresti realizzare(emozionanti empatici ecc ecc), c'è un fattore che non bisogna trascurare e si tratta del talento e quello non si impara, al massimo si può provare a copiare ciò che fanno ''quelli bravi'' ma i risultati saranno sempre gli stessi,magari le foto saranno ben fatte ben composte ma la comunicatività mancherà senz'altro....quindi se sono rose fioriranno ma prendila con serenità |
| inviato il 31 Dicembre 2021 ore 5:48
Mi dispiace ma Sono totalmente in disaccordo e queste cose fanno male a chi sta imparando: Chiunque ha qualcosa da dire, semplicemente non sempre si riesce a “dirlo” o a “sentirlo”. E soprattutto dobbiamo smetterla con questo mito del talento: non esiste e mai esisterà. Ci sono delle predisposizioni, certo, e queste possono aiutarti a metterci mezz'ora invece di un'ora per assimilare qualcosa, ma “il talento” vuol dire far pratica e farsi il mazzo. Gente come Jimi Hendrix o Allan Holdsworth ha cambiato il mondo della musica perché invece che andare a ballare stava a casa ad “allenarsi” ed ha iniziato come tutti, da zero. Però è vero: guarda quelli bravi per imparare le regole e copia da loro finché non svilupperai il tuo di linguaggio. Quello che dice Peda ha molto senso. Per me ogni foto è fatta di 3 componenti: soggetto, luce, composizione. E tutti e tre devono essere buoni per avere una buona foto. Se vuoi ambientare i tuoi ritratti cerca di farlo in modo armonioso: a me personalmente il tutto aperto non dispiace, ma bisogna anche pensare a cosa sta nello sfondo, non basta sfocarlo: in molte foto lo sfondo sembra “gridare”, troppo nervoso, troppo noioso o troppo poco in contrasto con il soggetto. Se lo sfondo non dice nulla tanto vale non metterlo. Non c'è una regola fissa per la luce ma ti consiglierei di provare luci più morbide. Quelle ombre dure sul viso sono sicuramente più difficili da controllare. Ci sono tante piccole cose che col tempo poi vedrai da te: Se scatti foto di bambini prova magari a non scattare dall'alto al basso, se usi la luce naturale assicurati che sia davvero buona e usa magari dei riflettori, impara Photoshop per rimuovere o enfatizzare elementi, scatta 300 foto finché non cogli l'attimo giusto… i tuoi autoscatti funzionano perché hai uno sguardo che dice qualcosa, la luce è migliore che nelle altre e la composizione ti mette al centro dell'attenzione. Non ci sono elementi di disturbo. |
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