| inviato il 02 Aprile 2013 ore 23:44
Ovvero, hai un bell'obiettivo, nitido, tagliente, che genere di consigli date per ottenere delle foto altrettanto nitide sfruttando quindi al massimo l'obiettivo. Nel paesaggistico conviene sempre sfruttare il cavalletto? Nello street o nei ritratti è di maggiore importanza aumentare il tempo di scatto o cercare di tenere ferma la macchina nel momento dello scatto? (premesso ovviamente che ci sia luce a sufficienza e che la macchina va sempre tenuta "ferma") Oppure niente di tutto ciò ed è meglio assicurarsi di avere una certa luce e certa apertura? |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 0:17
La soluzione Dell ipotesi di Riemann? |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 1:00
il cavalletto non è pratico e per me è l'ultima ratio. usa tempi ben più veloci del tempo di sicurezza e apri il diaframma solo l'indispensabile. ma che ottica è? giusto per dare dei consigli più ad hoc |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 1:24
Parlavo in generale Black, diciamo che sono in fissa per le fotografie particolarmente nitide. Gli obiettivi che uso sono diversi in relazione al tipo di foto ed al momento, quelli che preferisco sono il Canon 24mm f1.4 per i paesaggi, Sigma 50mm f1.4 per street e ritratti e 70-200 2.8 II per..... quello che ci puoi fare Ad esempio mi dicevano che il 70-200 dovrebbe essere particolarmente incisivo a f4.0, sarà vero? Il diaframma chiuso aiuta quindi ad aumentare la nitidezza a tuo avviso? Indipendentemente dalla PDC intendo, ovviamente se ho una pdc ridotta non posso pensare di mettere tutto a fuoco, ma solo quello che ho selezionato. |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 1:28
Canopo, al solo sentire parlare di matematica mi vengono i brufoli, ne ho studiata, si, ma in seguito a quello ho probabilmente sviluppato un intolleranza Se era una battuta ok, se volevi fare riferimento a qualche particolarità dell'ipotesi di Riemann, alloro ti prego, parla più "potabile", più semplicemente. |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 2:01
Porto un mio limitato contributo che potrebbe aiutare a dipanare qualche tuo dubbio..... Ho il 70-200 2,8 II, più 7d e 5d3 ed una discreta preparazione matematica. Il tuo dubbio sui diaframmi svanisce quando consideri la diffrazione: un obiettivo PERFETTO (ed il 70-200 II rasenta questo termine), ha una risoluzione che è proporzionale al diametro dell'obiettivo. Più è grande la lente più permette di vedere piccoli dettagli (altrimenti che senso avrebbero i telescopi professionali con ottiche del diametro di svariati metri?). Quando tu diaframmi, riduci il diametro della lente (PERFETTA, quella di prima) per cui riduci la risoluzione "potenziale" in grado di raggiungere. La cosa da capire è che non ti accorgeresti di questo fin quando non raggiungi il limite di diffrazione, ovvero un diametro dell'ottica tale da avere meno dettagli di quelli che il SENSORE può registrare. Teoricamente, questo limite è di circa F12 per un sensore come quello della 5d3 e F9 per il più denso sensore della 7D. Quindi potrai chiudere parecchio senza per questo accorgerti della differenza, fatta salva la sfocatura legata alla ridotta profondità di campo. Per semplificare un po' i conti, i rapporti focali "limite" sono circa il doppio della dimensione del pixel del sensore espressa in micron. Ragionando al contrario, significa che il tuo bel 70-200 2,8, se usato a F2.8 mostrerebbe i suoi limiti solo con un sensore dai pixel piccolissimi, cioè di 1,4 micron! Che equivale ad un sensore full-frame da circa 400 MegaPixel!!!!! Tutto questo NON AVVIENE per gran parte delle lenti, che a tutta apertura soffrono di numerose aberrazioni o difetti che ne limitano la risoluzione. Questo significa anche che molto spesso ci facciamo troppi problemi su questa benedetta risoluzione, e magari sarebbe meglio fare più attenzione a come creare la nostra foto! Spero di averti un po' chiarito le idee, se vuoi approfondire l'argomento, puoi leggerti questo mio articolo proprio sulla questione! www.cristianfattinnanzi.it/images/stories/foto/articoli/Pixel%20e%20Di |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 2:20
Sergio basta che guardi qualsiasi test con la risolvenza delle ottiche: sono quasi tutte ottimizzate per dare il meglio tra f/4 e f/11 ma ciascuna ha la sua storia personale e se sei fissato con la nitidezza devi conoscerla. solo qualche ottica particolare rende di più addirittura a tutta apertura come il 300 f/2.8 L in ogni caso non puoi scegliere un diaframma solo sulla base della nitidezza. ok puoi trovare dei compromessi se sai che ad un certo valore crolla la nitidezza e lo eviti ma la prima cosa che devi scegliere è la pdc. una foto nitidissima che ha una pdc sbagliata per quel che vuole dire è da buttare nel cesso - posto di voler dire qualcosa -. tra l'altro sono d'accordo con chi spiega che tutte le foto vadano elaborate correttamente con lo sharpening in pp. se l'ottica usata è scadente non puoi fare molto ma se è buona e non fai una corretta pp non vedi la nitidezza lo stesso |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 2:25
Grazie mille Christian, direi che hai perfettamente chiarito le idee in termini di apertura, nel mio caso la macchina è la 5d3, giusto per aggiungere il particolare prima mancante. L'articolo... prezioso. L'ho già scaricato e messo tra le cosa da tenere da parte |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 2:33
PS: non so che genere di foto tu prediliga, ma in casi di soggetti lontani (oltre 100 metri diciamo, ma dipende da quanto è ventosa la giornata) va considerata anche la turbolenza dell'aria, che abbassa maggiormente la nitidezza delle lenti più grandi, che devono attraversare un "tubo d'aria" più grosso. In questo caso, il consiglio è quello di chiudere il diaframma avvicinandosi il più possibile al valore di diffrazione che ti ho dato, sempre se la luce permette di usare tempi ovviamente più lunghi. |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 2:38
D'accordissimo anche su questo Black, sono tutti parametri che teoricamente cerco di ottimizzare, ma quando la foto ti scappa ti scappa, la cosa che più ha importanza è sentire, vedere la foto comporsi nella tua testa nel momento che stai osservando una situazione, velocemente crei una composizione gradevole, fissi i parametri voluti (o ne provi alcuni diversi) e poi scatti. Il PP è un'altro mondo ancora, cerco di approfondire anche quello ovviamente, se poi voglio una foto "bella", curandomi in maniera minore dell'emozione o del significato della stessa, allora il pp diventa fondamentale. Solitamente correggo con Lightroom ed eseguo la prima pulizia (anche a zone, non solo globale), ombre, luci, esposizione, sharpening, per poi passare se necessario a DXO Optics Pro, come sistema il microcontrasto questo programma non lo fa nessun altro. Con DXO O Pro alle volte do anche una regolatina "smart lighting", è una lieve correzione simile all'hdr che va da impercettibile a correzione piuttosto vistosa di ombre e highlight. A questo punto i puristi probabilmente avranno già vomitato |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 2:45
A me Christian piace fotografare, sono un amatore e quindi non ho un genere preferito, come ricordavo in un altro thread, quando la foto emoziona me e chi la vede, ecco per me è un successo. Vado quindi dal paesaggio allo street al ritratto passando in modo minimo dal macro (manco di pazienza) e dalla fauna (qui mi mancano i soldi per comperare una lente seria ) Terrà presente anche questo consiglio in caso di distanze, ti chiedo però, tu intendi parlare di trasparenza dell'aria o prettamente di turbolenza e vento? Ecco un esempio del "bel tubo d'aria", il castello era a 1 km, la costa con gli alberi al centro a circa 30 km e le montagne un centinaio, qui solo il PP ah potuto salvare il salvabile.
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| inviato il 03 Aprile 2013 ore 3:58
beh una foto ben elaborata migliora anche la facilità con cui arriva il messaggio se c'è. :) |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 9:37
Intendo turbolenza, dovuta a vento, calore che sale da terra, correnti atmosferiche.... Sono l'incubo delle riprese in alta risoluzione anche in campo astronomico ed oltre i 60-70mm di diametro sono molto fastidiose. Paradossalmente quando c'è foschia c'è poca turbolenza, proprio perché l'aria "ristagna". In questo caso però si perde parecchio in contrasto.... |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 9:57
No era una battuta ... Il mio consiglio e sperimentare e migliorarsi fotografando in base al tuo modo di fotografare . Sperimenta i vari accoppiamenti e vedrai che la foto bella nitida come vuoi ti arriva ,il segreto e riuscire a valutare la scena e capire lo scatto che vuoi realizzare . Molte volte mi è capitato di tornare su una foto e dire.. Cavolo se chiudevo di 1 stop... Se usavo un tempo più veloce o più lento ... Mettersi a tavolino a studiare accoppiamenti e da matematico teorico e basta ... Era solo quello che volevo dire ... Una volta che hai la padronanza della tecnica l unica scuola per me e la foto sul campo |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 11:23
"Più è grande la lente più permette di vedere piccoli dettagli (altrimenti che senso avrebbero i telescopi professionali con ottiche del diametro di svariati metri?" Perdonatemi l'intervento, ma dove sta scritto? le ottiche Leica e Zeiss sono meno nitide di Canon/Nikon perchè hanno un diametro inferiore?!?! Forse è un equivoco del piano focale che, maggiormente è grande, più luce entra? ma cosa c'entra la nitidezza? Chiaro che il termine di paragone a parità di sensore. Per capire. |
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