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Perchè una Leica M - Pensiero e valutazioni personali


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avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 12:39

Premetto che una buona foto si fa con qualsiasi macchina fotografica ed anche uno Smartphone e che il mio è un discorso generico a prescindere da analogico o digitale, da CCD o CMOS, ecc e comunque sono le mie personali riflessioni dopo quasi 27 anni di Leica M, infatti era il marzo del 1995 quando per la prima volta sono uscito da un noto negozio romano con una Leica M6 ed un Summicron 35 IV versione (il primo asferico è uscito nel 1997, quindi il famoso " ultimo Pre Asph" o anche conosciuto come "King of Bokeh" ) dopo aver dato via il mio corredo completo Nikon e praticamente tutto il corredo Pentax (ho tenuto, e tengo ancora, solo la MX ed un paio di ottiche per affetto) e la prima domanda che mi sono fatto è stata "Ma chi me lo ha fatto fare?" poi ancora dubbi e domande "Avevo una macchina per fare tutto ed ora ho solo questo poco?" "E come faccio?" e via dicendo ... in poco tempo mi sono innamorato della M ed ho scoperto che invece di fare tutto la Leica M mi permetteva di fare bene quello che mi piaceva.

Dopo questa breve introduzione con la mia storia personale per presentarmi a chi non mi conosce vengo al tema del post perché oggi comprare o perché oggi ancora compro ed uso una Leica M?
Sfatiamo subito che è per dire che ho una Leica, cosa della quale non mi frega nulla, ma vediamo perché ancora oggi dopo 26 anni e 9 mesi uso e sono innamorato della mia Leica M a precidere dal modello sperando che le mie riflessioni possano essere utili a qualcuno visto che in questi giorni si fa un gran parlare di Leica M o SL, ecc.

Una Leica M presenta alcuni vantaggi e molti limiti ... intanto iniziamo con i limiti:

- non esistono zoom e cambiare un'ottica richiede tempo e non è immediato e quindi io ho scelto un'obiettivo, mio di riferimento con il quale so inquadrare e previsualizzare già cosa entra e cosa no nel mio fotogramma prima di portare la macchina all'occhio e poi ho compeltato il corredo con un paio di ottiche più "Wide" e più "Tele" (vi confessore negli anni ero arrivato ad avere almeno un obiettivo in ogni focale, ma era una confusione assoluta, ogni volta la scelta era complessa e sentivo sempre di non avere con me la focale adatta, ecc, quindi per mia esperienza personale meglio limitare a pochi ma buoni, io per anni ho avuto il solo 35 mm citato e ci facevo tutto togliendomi importanti soddisfazioni) personalmente al momento ho eletto il 28 mm come tutto fare e gli ho abbinato un 21 ed un 50 mm e basta;

- al di sopra del 135 mm la M non ha più le cornici di inquadratura come non le ha al di sotto del 28 mm (discorso a parte la M2, M3, M4 ed M4.2 che non hanno tutte le cornici che saranno presenti dalla M4-P in poi), ma se per gli Wide si può risolvere con mirino ottici ad hoc, ma che non sono precisissimi e che dal 90 mm in poi c'è la finestrella del telemetro che diventa piccola e comporre in maniera precisa non è facilissimo, per altro fra i grandangoli la cornice del 28 mm abbastanza al bordo crea problema a valutare l'intera area sopratutto a chi porta gli occhiali. A tutto questo si può ovviare per le digitali dalla M240 in poi con la visione dallo schermo posteriore o con il mirino elettronico, ma questo non è così immediato infatti in primis il mirino elettronico consuma moltissima batteria (considerate che scattando con il solo telemetro e con una normale revisione delle foto a schermo una batteria mi dura anche 3 gg in viaggio, con l'uso del mirino elettronico mi è durata una mezza giornata scarsa) ed oltretutto il Live View della 240 non è minimamente paragonabile al mirino di una moderna ML, meglio il Visioflex della M10 ma sempre lontano dal mirino di ML (poi è in uscita un nuovo mirino con la M11 di prossima uscita e che sarà compatibile con la M10, vedremo cosa sarà) come Sony o Canon o Nikon o la stessa SL, quindi chi pensa di prenderla ed usarla prettamente con il mirino elettronico ci pensi, ci sono ottime alternative e spendendo meno;

- il mirino non cambia mai al variare dell'ottica, cambia solo la cornice ... chiunque sia abituto ad una ML o una Reflex è abituato che al cmbiare delle ottiche il mirino ingrandisce o diminuisce, su Leica M no, non vediamo un eventuale effetto Wide con un 28 o uno schiacciamento della prospettiva con un 90, quindi dobbiamo imparare a previsualizzare nella nostra testa il risultato con l'esperienza, sappiamo solo che quello che è all'interno della cornice sarà la nostra foto;

- sempre il mirino ha delle cornici per le varie focali (28-35-50-75-90-135 queste sono le focali ricoperte), ma non le intermedie, molti ad esempio amano il 40 mm per il quale non c'è un rettangolo di riferimento e bisogna andare fidandosi dell'esperienza (nello specifico per il 40 una buona soluzione è partire dal 35 mm appena più stretto infatti i 57 gradi mediamente di un 40 mm sono più vicini ai 64 gradi di un 35 che non ai 45 gradi di un 50 e parlo anche per esperienza personale avendo usato per molti anni un 40 mm);

- possibilità teorica di montare altre ottiche non baionetta M o vitae M39, dico teoriche perché non apriranno la cornice esatta e non funziona il telemetro della Messa a fuoco (penso alle ottiche Leica R, ma anche Nikon o altre MF in particolare) ... solo usando i mirini elettronici quindi da M240 in poi, una ML è molto più versatile anche in questo (con tutte le ottiche a baionetta M e con le ottiche a vite M39 il telemetro funziona correttamente e la cornice la apre l'adattatore);

- tecnologia ed elettronica basica (manca di IBIS, AF, sistemi di lettura esposimetri multizonali magari a scene, ed altre "diavolerie" di cui sono piene le ML moderne) una M è limitata nei tempi di scatto, una M analogica arriva ad 1/1000 di sec ed una digitale ad 1/4000 decisamente poco se raffrontate a reflex o ML di pari periodo, ma comunque tempi sufficienti per la maggior parte degli impieghi se non si hanno esigenze particolari

- una M non ha AF, ed il fuoco manuale su un telemetro opto meccanico non sempre è intuitivo e non è comodo per tutti, risulta essere più preciso di una Reflex (discorso di base telemetrica) fino al 90 mm, poi una Reflex (sempre MF) diventa più precisa, il discorso AF è completamente diverso, come diversi sono i sistemi di mesa fuoco dei moderni mirini elettronici delle ML e vanno valuatati caso per caso con le loro infinite possibilità. tornando alla M possiamo mettere a fuoco solo al centro (quindi in caso si focheggia sul soggetto e poi bisogna ricomporre) non abbiamo alcun riferimento visivo alla PDC (solo sull'ottica ci sono i riferimenti) e nel mirino risulterà sempre tutto a fuoco (tranne appunto la ristretta area del telemetro) e questo può destabilizzare chi è abituato a previsualizzare l'area di messa a fuoco ed i piani fuori fuoco;

- costo elevato del corpo macchina e delle ottiche (almeno originali, ma è anche vero l'elevata tenuta del valore dell'usato).


Ma allora perché una Leica M? Cosa ci ho trovato io? Provo a riassumere cosa mi ha fatto innamorare del sistema M

- intanto la qualità degli obiettivi al di là dei test da laboratorio che siano MTF o l'esame del bordo estremo con drop del 300% che mi lascino indifferente, ma personalmente (e non solo io) trovo che le ottiche Leica hanno un timbro particolare, una resa del colore diversa, uno sfocato che ne da il carattere e se c'è differenza fra un Summicron ed un Summilux al di là dell'apertura massima, non c'è un meglio ed un peggio, ma caratteri diversi figuraimoci con altri brand ... a solo titolo di esempio il Summicron ha un contrasto maggiore, una resa più uniforme, colori più squillanti tanto che è sempre stato scelto dai più grandi fotografi di Reportage che hanno scelto Leica (da Berengo Gardin ad Ivo Saglietti e tanti altri per le loro M hanno sempre scelto i Summicron), i Summilux erroneamente i più li scelgono pensando che siano migliori in virtù del maggior costo mediamente e della maggior apertura, ma nella realtà un Summilux ha uno sfocato diverso, una resa dei colori più pastellata, un contrasto forse minore, ma con un micro contrasto spesso superiore che regala una superiore sensazione di tridimensionalità (parlo di sensazione essendo la fotografia bidimensionale per definizione) ... ecc e se le differenze si vedevano quando proiettavo le mie Velvia 50 a due metri di lato si continua a vedere oggi sul sensore digitale della M (e lo dico dopo essere stato possessore, anche se non fine conoscitore, di ottiche Zeiss e VGT, non ho mai avuto i 7 Artisan, ma per quanto mi riguarda non c'è storia, non mi sono piaciuti come resa, poi sono gusti personali tutto da provare, non esiste una verità assoluta).

- qualità costruttiva sia del corpo macchina interamente in metallo ed ottone calotta e fondello (con eccezione della M6 con fondello e calotta in lega di zinco, non la Titan ed alcune altre serie particolari) sia delle ottiche costruite in ottone e vetro ottico con rivestimento in alluminio per quelle nere e ottone anche il rivestimento per quelle cromate.
Quando prendete in mano una ottica M ed un'ottica di un'altro brand qualsiasi che sia compatibile o no e sentite differenze di peso fatevi una domanda o hanno lenti interne in policarbonato (che abbassano il peso ed il costo di costruzione) e vanno comunque benissimo da nuove, ma hanno una polimerizzazione inevitabile con il tempo, con gli sbalzi di temperatura, ecc perdendo le loro caratteristiche e/o non hanno gli ingranaggi interamente in metallo pregiato che inevitabilmente con il tempo, con l'usura, con le vibrazioni, sbalzi di temperatura, ecc prendono inevitabili giochi e per obiettivi con diaframmi ad aperture importanti può diventare un problema non avere più la perfetta precisione. Poi non possiamo tacere che Leica è l'unico brand a produrre ancora due macchine analogiche e proprio della serie M (MP ed M-A) quindi le ottiche nascono corrette in progettazione e costruzione non attraverso un profilo, perché probabilmente un acquirente di una MP (ma anche di una comune M6) poi comprerà (o ha già in casa perché magari possessore anche di una M digitale) anche un Summicron od un Summilux magari di ultima generazione ed andrà a goderselo con una Velvia 50, ovviamente sappiano tutti cosa vuol dire avere un'ottica corretta all'origine (un Wide spinto ad esempio) senza dover stirare i pixel per non avere distorsioni eccessive.

- compatibilità delle ottiche M con sensori M, infatti quando si fotografava con una Velvia 50 quello che faceva la differenza era l'obiettivo, quindi avrei potuto benissimo usare il mio Summicron su una Bessa (tralascio il discorso base telemetrica per una messa a fuoco di precisione o la precisione ed affidabilità dell'esposimetro e mecanica) oggi c'è anche il sensore che fa la differenza (se prima cambiavo sensore ogni 36 scatti oggi devo scegliere a priori il sensore che meglio si sposa con le mie ottiche) e le ottiche M rendono al meglio coni corpi Leica in generale ed in particolari con M (è ben noto il discorso microlenti), anche se con le dovute eccezioni sono godibili anche su altri brand. Ma la compatibilità vuol dire anche accedere ad un parco ottiche enorme dalle prime ottiche a vite degli anni 30 (io l'ho fatto con risultati incredibili) fino ai moderni Asph e Apo, con una scelta di resa e di costo enorme, dalla resa vintage (prendo ad esempio il 35 mm una focale molto diffusa fra gli utilizzatori M) di un Summaron 35 mm f/3,5 per oche centinaia di euro alla resa piacevole e assolutamente attuale di un Summaron f/2,8 per un migliaio di euro fino al moderno e perfetto Summicron Apo da 7.000 euro e passa ... proprio la qualità costruttiva mantenuta nel tempo (di cui ho parlato sopra) consente oggi di accedere ad ottiche vintage come magari al primo Summilux 50 mm del 1960 ed usarlo in maniera estremamente affidabile a TA su una M10R da 40 MP (non mi esprimo sulla M11 di prossima uscita perché ancora non la conosciamo, ma sicuramente avrà la stessa peculiarità);

- tenuta del valore ... se fra i difetti abbiamo parlato del prezzo ora dobbiamo spezzare una tenuta a favore della tenuta del valore nel tempo e se è tanto più valido con le macchine analogiche cresciute moltissimo nell'ultimo periodo vale anche per gli obiettivi in continua e lenta ascesa, ma anche un corpo M digitale mantiene il valore nel tempo, basti pensare che una M8 APS-H (prima Leica M digitale, prima c'è stata la Epson RD1 che ho anche avuto) oggi si trova a non meno di 1.000 euro ed una M9 che ha ormai oltre 12 anni (presentata alla stampa il 9 settembre del 2009) si trova almeno ancora al doppio quando allo stesso prezzo si trova una ML nuova, insomma c'è sì una perdita di valore come qualsiasi cosa elettronica, ma in percentuale molto più contenuta di altri brand e comunque una possibilità di rivendibili nel tempo, comprando un usato a prezzo equo si rivende sempre facilmente senza rimetterci l'osso del collo (con le ottiche non è infrequente guadagnarci qualche decina di euro o almeno non rimetterci);

- versatilità del sistema M digitale dalla 240 in poi, perché in realtà la M può considerarsi la prima ML della storia ed il suo tiraggio minore di molte reflex vuol dire che oggi si possono montare molte ottiche Reflex MF naturalmente usando il mirino elettronico per la messa fuoco o per ottiche spinte. Diciamo che avendo chiaro il campo di utilizzo della M occasionalmente si possono montare ottiche specifiche diverse (ad esempio per un periodo ho usato anche il 180 Apo teli della R ed il Super Angulon 21 mm per R anche sulla M6 con mirino ottico e giocando con la PDC)

- dimensioni contenute anche se oggi molte ML riescono ad essere più piccole sopratutto scendendo di formato di sensore;

- bassa tecnologia ... ecco che un'altro difetto può diventare un punto di forza, le ottiche non hanno elettronica e quindi non "invecchiano" tecnologicamente per un AF più prestante o uno stabilizzatore nell'ottica migliore, ma eventualmente con i nuovi modelli potrebbe solo cambiare la resa. Sulla bassa tecnologia del corpo macchina invece mi rifarei al vecchio asserto, da ex motociclista e viaggiatore africano, che tutto quello che non c'è non si rompe ed aggiungo che invecchia meno rapidamente ... così fra una M9 ed una M10R c'è lo stesso modus operandi, la più nuova avrà un buffer più veloce, una velocità di trascrizione più veloce, ma fondamentalmente nulla di drammatico nella filosofia M, quello che cambia è ovviamente il sensore e la sue resa tanto che oggi molti ancora preferiscono la più anziana all'ultima uscita e non per il prezzo ma direi di più una M analogica si usa esattamente come una M digitale (penso ad esempio alla M7 che è addirittura semi automatica a priorità di diaframmi volendo) stesso look, stesso feeling, i comandi principali (ISO a parte) nella stessa posizione, addirittura le stesse informazioni Basic nel mirino, ecc, cambia solo il sistema di registrazione dell'immagine, chimica per una ed elettronica per l'altra.

Ecco queste sono le principali differenze che mi vengono in mente dal punto di vista tecnico, poi c'è la filosofia di scatto, l'imposibllità di zoomare ad esempio (in realtà ci sono due ottiche che sono 3 in una, i TriElmar 28-35-50 e 16-18-21, ma non sono veri zoom limitandosi a tre focali e non le intermedie), non avere AF, non avere punti di messa fuoco da selezionare, ma solo al centro e poi reinqudrare, poco automatismi (al massimo una modalità di semiautomatico a Priorità di diaframmi) ne fanno un unicum e se è possibile usare una qualsiasi ML con la stessa filosofia la M te lo impone è lenta a scattare e ti impone di pensare, muoverti, ti obbliga a pensare in termini di ottica montata da conoscere a fondo e previsualizzare lo scatto nella mente, decidere prima cosa si vuole e non si può "vedere" se ci piace, se sta venendo bene, bisogna saper leggere le luci e le ombre come ua volta e non controllare se le luci sono ben esposte e le ombre ben messe ... insomma si scatta pensando molto e se la foto verrà bene, se sarà bella siamo stati noi ad averla fatta e se sarà sfocata non potremo dire la macchina ha sbagliato il fuoco, saremo noi a non aver fatto scelte adeguate ... se sarà mossa non voluta avremo scelto un tempo di scatto inadeguato non è l'IBIS che non ha lavorato bene.

Poi andando sulla filosofia pura io non riesco a digerire ancora i mirini elettronici ed amo ancora i mirini ottici ... importanti reporter del passato hanno sempre definito la M una finestra sul mondo (parafrasando e guardando dentro un mirino elettronico a me personalmente sembra di vedere attraverso un televisore), la possibilità di inquadrare con l'occhio destro e contemporaneamente il sinistro aperto vedere tutto intorno grazie al mirino decentrato (tecnica usata dal grande HCB e che ha bisogno di allenamento) le cornici più strette (diciamo dal 50 in poi in particolare) consentono non solo cosa stiamo inquadrando, ma anche cosa c'è nell'intorno di quello che stiamo per scattare, quello che sta entrando nel nostro campo, ecc ... tanto che io personalmente non uso mai il mirino elettronico neanche con il 21 mm, mi baso sul mirino ottico che ho sempre usato e conosco con i suoi limiti cosa mi restituisce e per la messa a fuoco selettiva quando serve (il mio 21 mm è un f/1,4 quindi a TA reo uno sfocato all'occorrenza) spostare l'occhio da un mirino per la messa a fuoco al vedere cosa inquadro in un altro non è certo un problema essendo allenato a questa pratica anche dalla IIIf che ogni tanto uso.

Ecco perché sorrido quando leggo qualcuno che scrive le M hanno senso solo quelle meccaniche (per altro anche sulle meccaniche si trovano meccaniche molto più affidabili sulle giapponesi) ed una M digitale non ha senso ... è quel qualcuno che non conosce la filosofia di una M, io la uso per la sua filosofia e perché la uso esattamente come la mia vecchia M6 o addirittura come usavo la mia M4-P (senza esposimetro), prefocheggio stimando la distanza, imposto il diaframma (ed eventualmente anche il tempo) in base agli ISO selezionati e sulla mia esperienza e solo dopo porto la macchina all'occhio e mi confronto con l'esposimetro il mio sistema di uso non è cambiato cambiando il sistema di registrazione dell'immagine da analogico a digitale.

Ecco riassumendo per me la M si deve scegliere per l'esperienza d'uso, per la tenuta del valore, per la qualità delle ottiche, per questi motivi, tutti o uno solo ma se pensate di usarla come una qualsiasi macchina fotografica senza comprenderla lasciate perdere, la M è un unicum con tuti i suoi limiti, se si vuole solo sfruttare al meglio le ottiche M mantenendo le comodità di una ML personalmente vi consiglio la SL sulla quale addirittura vi suggerisco di vedere fra le ottiche per R che sono di apri qualità ed a volte anche superiore alle contemporanee M a prezzo inferiore spesso delle compatibili

Poi c'è il discorso tropicalizzazione ... sempre dalla 240 in poi Leica ha dichiarato di aver adottato guarnizioni di protezione da polvere e spruzzi d'acqua ... ora e è vero come è vero che l'elettronica è sensibile ad acqua ed umidità è anche vero che la meccanica lo è molto meno, quindi con M analogiche e con gli obiettivi c'è poco da temere (magari da evitare una forte pioggia battente) mentre con le elettroniche precedenti alla M240 (ovvero M8 ed M9) porrei maggiori attenzioni ... personalmente sono stato ovunque con le mie M, attualmente abito in Magreb e posso garantire di averle usate a +45 del Magreb ed a -20 sul Mar Baltico a Capodanno, di averle portate dal deserto del Sahara a una umida Norimberga invernale, per mesi e mesi in barca a vela, dalla Turchia agli oltre 2.000 metri sulle piste da sci sotto le nevicate, ma anche in Lituania e Polonia con la neve, ecc (l'elenco sarebbe lungo ed imperfetto) e non ho mai avuto problemi alcuno ... per altro so per certo che alcune ottiche moderne (come il Summaron 75 Apo) hanno delle guarnizioni di tenuta anche se non sono considerati tropicalizzati

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, ovviamente anche in questo Forum c'è chi la usa da ancor prima di me, perché avete scelto M o perché pensate alla M, viceversa anche perché non vi piace la M senza tifoserie da squadra di calcio

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 13:08

Ciao Ivan, grazie del post aperto per fare un pò di chiarezza, da parte di chi Leica la usa (e la sa utilizzare) da anni e non da una settimana. già questo è per me garanzia di serietà perché ritengo che leica, una serie M, in particolare, sia per filosofia e per approccio pratico non confrontabile e comunque richiede tempo, pazienza e comprensione dei pregi e dei limiti.
io utilizzo leica dal 2005 (l'analogica M7) e negli anni ho avuto M240 e M10, SL2 e adesso Q2 monochrom. Non mi sento un fanatico, perché sono in costante regime di poligamia - infatti ho anche utilizzato sony, nikon e canon (al momento ho una R5) e Hasselblad e ciò mi ha permesso di riconoscere i punti di forza e di debolezza di leica e degli altri marchi.
La tua disamina mi pare equilibrata e scevra da qualunque fanatismo e soprattutto avallata dall'esperienza reale.
Mi permetto di sottolineare un aspetto che per me è fondamentale: la semplicità (o secondo il linguaggio leica Das Wesentliche). nessun'altra fotocamera a me da quell'immediatezza di uso di una M (stessa cosa la ritrovo nella Q2 mon) che ti consente di pensare solo a cosa e come inquadrare. punto. la stessa SL2 si allontana in parte dall'essenzialità di una M perché richiede l'impostazione e il controllo di molti più parametri.
non a caso, è leica ad aver ri-creato (la fotografia nasce in b&n e i colori sono un traguardo "recente") un mercato per fotocamere solo in B&N, questo spinge ancor di più il senso di essenzialità (dove a contare è solo luce, contrasto e composizione). alcuni vedono la monochrom come limitante, nella mia esperienza invece è assolutamente "liberante".


avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 13:40

Grazie Dantemi del tuo conforto e della tua esperienza, non posso che concordare con le tue affermazioni, anche io ho avuto vari brand anche in digitale a partire da Fuji, Canon, ecc ma sono sempre tornato a "casa di mamma Leica" per molteplici motivi da te ben descritti, esperienza d'uso, immediatezza, qualità e semplicità di lavorazione dei file (o se vogliamo file spesso già pronti), ecc

avatarsupporter
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 13:52

Premetto che non possiedo Leica recenti e l'unica Leica posseduta, rigorosamente a telemetro, è quella ereditata da mio suocero risalente agli anni 50, ancora conservata in ottimo stato e che presto riesumerò con qualche pellicola. Condivido invece il tuo ragionamento in merito alla qualità degli obiettivi costruiti in metallo e con lenti di vetro ottico che ancora oggi dopo 40 e passa anni di vita funzionano perfettamente. Da questo punto di vista da utente Nikon di vecchia data sto acquistando alcuni obiettivi Nikon AI o AIs da utilizzare sulle mie reflex Nikon analogiche e digitali. Per certi versi la filosofia Nikon relativa alla compatibilità totale delle lenti suoi suoi corpi macchina, è stata ed è molto simile alla filosofia Leica, come la qualità costruttiva delle sue lenti e dei suoi corpi made in Japan. Purtroppo oggi parte di questa filosofia si è persa, per fortuna esiste un fiorente mercato dell'usato che permette di tenerla ancora in vita. Spero di non essere andato off topic ma mi sembrava che le considerazioni svolte da Ivano riguardassero più la filosofia del fotografare con macchine fotografiche che richiedono più meditazione e una gestione diversa dello scatto fotografico.

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 14:03

Concordo Adriano, non sei OffTopic anche se lo scopo è anche quello di far un pò di chiarezza sull'uso Leica visto che in questi giorni qui sul forum si fa un gran parlare spesso con poca esperienza ... in ogni caso concordo che anche Nikon si avvicina, ma non così tanto, oggi una 5D (per rimanere nelle Reflex) ha poco da condividere con una FM2 o una F ancor meno

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 14:42

Ammetto di non essere un amante del telemetro, da sempre, ogni volta che lo provavo non avevo mai buone sensazioni e quindi passavo la mano.
Ho invece apprezzato e apprezzo il sistema R, malauguratamente soppresso per insipienza dei vari gruppi da cui è stata posseduta Leica negli ultimi decenni.
Ho diversi obiettivi R, alcuni versioni reflex di ottiche M, e la qualità che restituiscono è sempre al top, poi dall'uscita delle ml, ancora più facilmente utilizzabili. A volte mi piace uscire con sole ottiche Leitz dal 35mm in su (sotto i 35mm non ho avuto buoni risultati, es. 21mm, e quindi ho deciso di utilizzare ottiche native, un 18 Batis e un 10mm Voigtlander) e, oltre a portare a casa foto che mi soddisfano pienamente, mi diverto molto.
Un plauso infine ad Ivan e al suo modo pacato e distaccato di esporre un tema che genera sempre isteria e fanatismo, oltre che cambi settimanali di corpi, ottiche, quando non interi corredi.
Il modo di chi fa fotografia ed ha esperienza da vendere

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 14:49

Grazie per questo bel riassunto.
Io è solo una 20ntina di anni che mi sono appassionato alla fotografia non ho posseduto ne corpi ne ottiche pro, però tutti i piaceri che trovi tu nello scattare tu con leica io li provo con la mia semplice fuji xt2 e un paio di lenti manuali 17mm che equivale a 25mm e un 35mm che equivale a 50mm. Tutto in manuale impostazioni con le ghiere, diaframma e maf manuale con l'ausilio del focus peaking. Ogni singolo scatto mi dà piacere perché mi fa ragionare. Io punto solo a questo.

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 14:59

Giuliano le tue parole mi fanno piacere, dette da una persona competente ed equilibrata tanto più!

Il sistema R era fantastico, ho avuto il piacere di averlo e provarlo … alcune ottiche anche superiori alle equivalenti M, al momento del passaggio al digitale mi sono posto il problema se prendere una ML (anche una SL per rimanere in casa e godere delle maggiori informazioni) o una M per godere lo stesso feeling, il mio amore per il telemetro (diversamente da te) e la maggior compatibilità con un sistema più vivo ho optato per M come è chiaro dando via pezzi importanti come il fantastico Vario Elmar 21-35 o il 180 ApoTelyt o anche il Summilux 50 solo per dirne qualcuno

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 15:01

Emanuele il mezzo non importa, basta divertirsi e provare gusto a scattare

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 15:01

Da bambino mio padre mi regalo una 2f era L 85 da allora ho sempre avuto Leica anche per lavoro …. Oggi ho una M9 ed ancora la 2f ma le ho avute tutte praticamente…

Sono ancora affascinato dalla qualità costruttiva … mentre le ottiche ormai secondo me hanno perso un po' quell impronta che le differenziava dalle jap

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 15:10

In parte è vero Gobbo, ma bisognava anche aumentare la risolvenza … c'è da dire che c'è la scelta, il problema è orientarsi in una proposta enorme e difficilmente spiegabile ad altri, sono i piccoli particolari che differenziano un'obiettivo dall'altro, come descrivere la resa di un Summicron 35 mm 8 lenti da un Summicron IV serie se non si è provato?

Ti racconto un episodio… quando in quel marzo del 1995 tornai a casa con la mia M6 nuova andai da mio padre orgoglioso a fargliela vedere… mio padre dopo averla rigirata per le mani si alzò ed andò a prendere la sua IIIf Numeri Rossi e mettendola sul tavolo disse: “se vuoi usare una Leica è questa non quella cosa che ti sei comprato” … ecco racconto questo perché spesso noi leicisti di vecchia data siamo legati al passato e difficilmente accettiamo i cambiamenti, di recente ho imparato ad accettare il nuovo ed il diverso in maniera più oggettiva … ci sono anche ottiche moderne con impronta molto Leitz penso ad esempio al Summilux 28 che ho per dirne uno su tutti… sul Cron 35 Apo forse hai ragione, ti saprò dire a metà gennaio che lo testo per bene

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 17:36

Da bambino mio padre mi regalo una 2f era L 85 da allora ho sempre avuto Leica anche per lavoro …. Oggi ho una M9 ed ancora la 2f ma le ho avute tutte praticamente…

Sono ancora affascinato dalla qualità costruttiva … mentre le ottiche ormai secondo me hanno perso un po' quell impronta che le differenziava dalle jap

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 18:09

Gobbo ti avevo già risposto sopra

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 18:10

Bravo Ivan pensieri condivisibili, su Leica c'e' molta ignoranza molto spessa dettata dall'invidia che ricorda molto la storia della volpe con l'uva

avatarsenior
inviato il 26 Dicembre 2021 ore 18:19

Belles concordo pienamente, anche supponenza spesso

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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