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La fotografia ed il cinema


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avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 11:20

Ce ne sono tantissimi…
Fra gli ultimi Django

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 11:31

Le inquadrature o come si chiamano, chi le sceglie? Almeno ai vecchi tempi il regista e non solo le inquadrature. Forse bisognerebbe distinguere fra film d'autore e film soprattutto del produttore? Ma sono discorsi più complessi e difficili per chi non conosce con esattezza come è stato girato un determinato film.


Su di un set sano, dove ognuno fa il suo, il regista esprime la visione che ha e cosa si aspetta da quell'inquadratura e che linguaggio filmico adottare (dal basso verso l'alto, dall'alto, movimento, carrellata, panoramica etc...) e il DoP prepara scegliendo posizione luci, lente. Infine l'operatore "disegna" il quadro creando l'inquadratura finale vera e propria.

Poi ogni set e ogni regista (in questo caso parliamo del regista) fa storia a sé e tutto vale tutto. La parola del regista è indiscutibile.
Nella mia (ormai più che decennale esperienza) ho visto anche registi chiedere all'operatore quale lente fosse montata davanti e alla risposta dell'operatore ordinare un cambio lente. E il motivo non era artistico ma solo di "forza" nei confronti del DoP con il quale non andava d'accordo. ;-)

Il motivo per cui alcune coppie sono inseparabili (Spielberg/Kaminski per esempio) è dovuto proprio a questo.

In realtà in passato le inquadrature erano raramente decise dai registi, che facevano appunto ciò che si definisce "direzione" (infatti in anglosassone si dice "director")... anche perché l'unico che guardava cosa era inquadrato era l'operatore...
Da qui le foto famose di registi famosi che guardavano nella loupe.

user12181
avatar
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 14:13

Beh questi guardano più o meno, non credo lo facessero solo per curiosare e non controllassero l'inquadratura. Indubbiamente ci deve essere un rapporto strettissimo fra regista e operatore. Poi, come ho detto, e credo tu sia d'accordo, dipende da film e film, se il film, opera collettiva, ha un "autore" o se il regista è solo una rotella del meccanismo, e anche in questo caso bisogna vedere il ruolo che in quel meccanismo (e non in tutti) è assegnato alla rotella.


Fellini
www.ilprofumodelladolcevita.com/infinity-celebra-federico-fellini-occa

Eisenstein
qui, se capisco bene, pare sia arrabbiato con il suo operatore Tisse, celebre e quindi importante nei film di Eisenstein, che non sono certamente di Tisse però, neanche nelle inquadrature. E ancor meno sono del montatore, che non credo conoscesse la dialettica hegelo-marxiana e quella Eisensteiniana... però non so, non posso dire con certezza, certamente Eisenstein ci teneva a farsi fotografare al tavolo di montaggio ed è più che comptensibile, le inquadrature sono in funzione del montaggio. www.agefotostock.com/age/en/details-photo/sergei-eisenstein-disgusted-


Antonioni
www.corriere.it/cronache/17_luglio_30/i-troppi-simboli-michelangelo-an

Visconti
www.google.com/search?q=visconti+luchino&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved

Hitchcock
www.agefotostock.com/age/en/details-photo/alfred-hitchcock-blick-durch

Kubrick
www.google.com/search?q=kubrick&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwi

Tr.uffaut inquadra... con le mani
Non ce la faccio a caricarla. Il sito juza mette un asterisco di censura sulla "ru" di "t*faut" nel link. Ma è carina

www.google.com/search?q=t*faut&sa=X&imgurl=https://www.ilcartello.




Ecc ecc.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 14:51

@Murmunto
Ti ho abbreviato la Google Search su Tr.uffaut:
bit.ly/3oHeKq7

PS: fatevelo l'account bitly, 100 link abbreviati al mese sono gratis ^^

user12181
avatar
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 14:55

Grazie ! Ho perso la mia passeggiata quotidiana sul sentiero per Vedait per star dietro a questa foto di t*faut... oggi mi sarei dovuto portare le caspole. Ieri, pur non essendo mai caduto, alcuni tratti erano un po' pericolosetti, avevo portato i ramponcini che non ho messo però, sarebbero state più utili le caspole.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 15:08

Credo che la collaborazione tra regista e direttore della fotografia sia fondamentale. Ovviamente molte cose della fotografia (esposizione e illuminazione per esempio) sono di competenza del direttore della fotografia (se no che ci sta a fare?) ma nella composizione dell'inquadratura credo che il regista conti parecchio. Ricordo di aver visto un documentario su Fellini dove lo si vedeva molto ma molto spesso con l'occhio incollato alla macchina da presa...
Poi credo che ogni coppia regista/direttore della fotografia funzioni in modo diverso dalle altre.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 17:56

Comunque la fotografia (intesa come cinematografia) la fa il DoP e la sua squadra. Non il regista. Un regista non "cura" la fotografia. Un regista "cura" l'intero film (e che, vi posso garantire, è una cosa diversa).


Ni,nel senso che normalmente è così. Ci sono alcune rare eccezioni cone Kubrick ,dove praticamente era lui a decidere le luci in scena.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 18:13

Cosa significa otturatore a 180 gradi?
Scusate l'ignoranza ma son curioso

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 18:54

Cosa significa otturatore a 180 gradi?
Scusate l'ignoranza ma son curioso


È un retaggio dai tempi in cui le videocamere erano solo meccaniche e c'era un ciclo di funzionamento che si ripeteva ad ogni fotogramma.

Con i gradi si indica in percentuale quanto tempo l'otturatore resta aperto rispetto al framerate a cui si filma.
180° a 24 fps significa 180°/360°*1/24s= 1/48s

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 19:01

Ricordo un'intervista a Woody Allen nella quale diceva che a lui non importava che il direttore della fotografia facesse cose mirabolanti con le suggestive luci di New York, gli bastava che fossero bene a fuoco, o qualcosa del genere. Lasciando intendere che nei suoi film subordinava la parte "artistica" della fotografia alla narrazione a all'economia generale dell'opera. Ma naturalmente nei suoi film la qualità della fotografia non si fa notare molto ma è sempre, per quel che mi ricordo, ottima e mostra una grande naturalezza nella resa.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 19:20

Insomma ragazzi...
Il regista non è mai una rotella del meccanismo. E il concetto di "autore" è un po' troppo romantico... Il regista è semplicemente l'autore dell'opera filmica finale come da lui concepita.

I registi del passato controllavano l'inquadratura perché non avevano altro modo di vedere il quadro della ripresa (non c'era uscita video da inviare a un monitor...).

Qui un esempio di grande regia (e Tarantino non è nemmeno uno dei miei preferiti).

Un regista non è tenuto a capire di fotografia (può farlo, può succedere che lo sappia fare) perché per quello c'è il reparto fotografia.
Un regista dirige: significa che detta i tempi del racconto, gli attori, il linguaggio (punto di ripresa, ritmo del movimento, ritmo del racconto etc...) e supervisiona tutto ciò che fanno i reparti.

Sam Mendes (che ha anche basi tecniche) decide e imposta "1917" e Roger Deakins lo rende possibile (con la sua squadra, con l'operatore che è parte fondamentale del tutto).
È tutto un dialogo continuo e costante e conta prima di tutto la preparazione (altrimenti il premio Oscar di regia, film e fotografia dovrebbe essere unico e andare al regista... è già sbagliato che non esista quello per operatore e edizione).

I grandi registi stavano di fianco alla macchina da presa e guardavano la scena dal vivo, diventando il primo punto di riferimento degli attori che dopo lo stop si giravano a guardare verso il regista e dalla faccia capivano se la loro prova era stata buona oppure no.

Il famoso "buona" "riserva" e "scarto" pronunciato dal regista era riferito alla scena, non alla ripresa. L'operatore doveva intervenire in caso di problema tecnico (il più comune era il famoso "pelo").
Oggi Ridley Scott filma con 8 macchine (se non 16) a disposizione e altrettanti monitor nella "tenda regia"...

P.S. 1
Bubu, ma quale retaggio... sulle macchine da presa si imposta l'angolo dell'otturatore, non i tempi. E il motivo è ben chiaro: se ho l'angolo al variare degli fps non devo modificare i tempi...
Ah, con le videocamere ci fai i filmini della prima comunione...

P.S. 2
C'è un detto fondamentale: la miglior fotografia è quella giusta, non quella bella.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 20:42

Bubu, ma quale retaggio... sulle macchine da presa si imposta l'angolo dell'otturatore, non i tempi. E il motivo è ben chiaro: se ho l'angolo al variare degli fps non devo modificare i tempi...


Un conto è esprimere il tempo di esposizione come frazione del framerate, cosa che ha senso fare ancora adesso indipendentemente dal tipo di supporto utilizzato, ma il fatto che venga indicato come angolo e non come frazione è dovuto al fatto che su una cinepresa (contento? MrGreen) con otturatore meccanico è fisicamente l'angolo coperto rispetto ai 360° di rotazione.

Se il cinema fosse stato inventato con videocamere a otturatore elettronico non sarebbe mai nata come terminologia.
180° verrebbe semplicemente chiamato 1/2, 90° 1/4 e così via.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 21:21

Bubu, ma quale retaggio... sulle macchine da presa si imposta l'angolo dell'otturatore, non i tempi. E il motivo è ben chiaro: se ho l'angolo al variare degli fps non devo modificare i tempi


Quindi,in pratica,il tempo è "fisso" per forza di cose durante una ripresa cinematografica ed il regista adatta la doppietta pellicola(se utilizzata) /diaframma alla scena? Funziona così ?

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 23:01

Normalmente sì, la pellicola si adatta alla scena, il diaframma fino a un certo punto per ragioni di composizione. Quando c'è troppa luce si usano i filtri ND, e in caso di cambi di luce gli ND variabili.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2021 ore 23:40

Mooolto interessante,non sapevo.
Merci! Sorriso

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