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La fotografia ed il cinema


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avatarsenior
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 20:15

Andrea io credo che la grandezza di quel film vada ricercata nella notevole capacità di trasmettere quello che è il nodo centrale del film: il disagio profondo del protagonista.
È un film che al di là degli aspetti prettamente tecnici e forse anche di una disamina razionale, si regge su un'interpretazione incredibile del protagonista. Protagonista che è il film. Ecco io se proprio dovessi avere una perplessità è su questo. È un film che si riduce al protagonista. Ma ci vuole coraggio anche per questa scelta e la performance è tale che non importa ed è qui che ci trovo la sua grandezza. Forse la tua è una prospettiva “troppo” razionale. Per quello ti suggerivo il rosso robusto…
Non prenderla come una critica perché non lo è ;-)

avatarsenior
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 20:17

Posto che in tutta onestà io non ho notato l'aspetto che citi. E il film l'ho già rivisto 5 volte.
Lo riguarderò tenendo presente quello che dici

avatarsenior
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 20:44

È un film che si riduce al protagonista.


be' mi sembra un po' riduttivo, dai...

avatarsenior
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 20:58

a me le "americanate" su Netflix non piacciono, ma ho apprezzato parecchio, e per molti motivi, Joker.
Un po' come la Grande Bellezza, è un film polarizzante: c'è chi lo ha amato, e chi lo odia.
Una frase come la tua, cmq, la trovo davvero fuori luogo (oltre che sbagliata) ;)

A parte che ho stemperato con un (amaro) sorriso, ma la frase sbagliata quale sarebbe?
Non si tratta di film polarizzante: personalmente mi capita (forse una volta all'anno) di cedere e guardare una di ste robe che hanno tanto hype sui social, giusto per aggiornare un po' il disgusto.
A me ha anche divertito (che non è -necessariamente- segno di stima e apprezzamento). E finché si parla di fotografia e tecnicismi lascio anche perdere...ma non ha niente di diverso dall'approccio "americano": prendere le sfighe e i disagi del protagonista e sprofondarli nella retorica sociale facendo leva sull'empatia emotiva che lo spettatore medio dovrebbe provare per seguire il percorso che ha portato a tutta la sequela di eventi jokeriani.
E ne ho anche la nausea di questo atteggiamento stantio per cui si vuole far passare la "trasversalità" come apertura mentale. Perché nella maggior parte dei casi nasconde solamente una mancanza di ricerca. È una questione di linguaggio che sta a monte dei film "in sé". Probabilmente quelli come Biga hanno il poster di Breaking Bad o non vedono l'ora che esca la seconda stagione di Squid Game MrGreen

avatarsenior
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 21:03

Hai sicuramente ragione tu

avatarsenior
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 21:08

Biga, rimanendo in tema di cinema narrativo, visto che il disagio di Joker ti ha colpito tanto, prova a guardarti (se lo trovi) Der Freie Wille. Poi mi dici se una cosa come Joker non ti sembra una barzelletta.

avatarsenior
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 21:09

La prima cosa utile ed educata che scrivi me la tengo stretta. Lo cercherò sicuramente

avatarsenior
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 21:11

L'ho già segnalato in un'altra discussione, ricopio il messaggio qui.

Su RaiPlay ho visto " Sulla infinitezza " di Roy Andersson, un film strano e affascinante che consiglio a tutti quelli che amano la "bella fotografia" nel cinema.
Infatti si tratta di una serie di scene fisse, interni ed esterni, illuminate in modo diffuso, uniforme, quasi fossero quadri, e alcune mi hanno ricordato i dipinti di Edward Hopper. Spesso mi sono chiesto come abbiano fatto a illuminare in quel modo tutto il set, che a volte è una sola stanza ma in altre è immenso (ad es. la ragazza con la valigia che scende dal treno).
Sono scene molto corte, alcune mute mentre in altre il dialogo si limita a una frase o due, spesso banali conversazioni quotidiane, o al contrario mini drammi che si consumano in un attimo di smarrimento.
Ho pensato a " Centuria " di Giorgio Manganelli, una raccolta di cento racconti che occupano al massimo una pagina o due, o a " Commercial Album " dei Residents, un disco con 40 brani lunghi ognuno esattamente un minuto.
All'inizio mi sono chiesto " ma è cinema? " poi ho smesso di chiedermelo e mi sono fatto prendere dalla bellezza della rappresentazione, qualunque cosa fosse: fotografia, film, letteratura, teatro...

www.anonimacinefili.it/2022/01/11/sulla-infinitezza-spiegazione-signif

Lo stesso regista ha realizzato " Un piccione seduto sul ramo medita sull'esistenza ", anche questo nello stesso stile... fotografico.

avatarsenior
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 21:11

Abbi pazienza, mi esprimo poco ma quando lo faccio non bado troppo ai modi. Non volevo offendere nessuno, sia chiaro.

avatarsenior
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 21:14

Archiviato

avatarsenior
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 21:16

Lo stesso regista ha realizzato " Un piccione seduto sul ramo medita sull'esistenza "

Il migliore dei film di Andersson, a mio avviso.

avatarsupporter
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 21:20

Non sono sicuro che non sia già stato menzionato ma... 1917!

avatarsenior
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 21:34

Mi è venuto in mente Ashes and snow (per quel che riguarda la fotografia) che probabilmente non conoscono in molti. Il tipo che l'ha girato è anche fotografo, tra l'altro.

avatarsenior
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 22:13

" Un piccione seduto sul ramo medita sull'esistenza ". È un film che mi è molto piaciuto.
Ovviamente siamo su registri espressivi diversissimi da film come Joker.
Impensabile approcciarsi allo stesso modo

avatarsenior
inviato il 27 Gennaio 2022 ore 22:15

“ Ashes and snow”.
Ho visto ora al volo il trailer e sembra molto interessante

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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