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Cosa rende una lente "buona"?


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avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 14:29

Il mio "dramma" è che mi piacciono fotografie originate da "questi" e da "quelli"! Vecchi/giovani, classici/moderni, "commoventi"/taglienti ... E ciò, ha portato a costruirmi un caravanserraglio di dimensioni imponenti! Ah, se solo apprezzassi UNA categoria, o l'altra! Avrei dimezzato i miei esborsi! Il mio onanismo si riduce, tutt'al più, ad associare gli uni (i fissi classici serie "L") a certi sensori, e gli altri (fissi Sigma ART e Tammy) a sensori megapixellati! Ognuno si diverte a modo proprio! GL

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 15:14

non ho ancora letto tutti i precedenti 60 interventi, mi sono fermato alla discussione tra Miopiartistica e Gsabbio sul microcontrasto. La questione è nominale ma, se non si definiscono bene i termini, le idee non possono essere chiare e qui ho l'impressione che l'imprecisione dei termini renda impossibile intendersi. Microcontrasto contiene 'contrasto' e 'micro', ora, i 'passaggi tonali' sono esattamente il contrario del contrasto, contrasto è una compresenza accentuata di toni scuri e toni chiari con relativa assenza di toni intermedi, se aumento il contrasto l'istogramma si addensa a destra e a sinistra e spariscono le tonalità intermedie, spariscono in larga misura cioè i passaggi tonali graduali. Il comando Chiarezza fa qualcosa di simile ma concentrandosi prevalentemente sulla parte centrale dell'istogramma, prende i medio scuri e li scurisce e prende i medio chiari e li schiarisce, dando un'impressione di maggiore acuità. Se usiamo la maschera di 'contrasto' facciamo in aree locali microscopiche, sui bordi e le transizioni quello che il comando contrasto fa sull'intera immagine. Anche in questo caso siamo nella direzione di fare sparire la gradualità dei passaggi tonali.
Dunque non capisco come possa intendersi con il termine microcontrasto qualcosa che fa riferimento ad una presenza di maggiori passaggi tonali, non lo capisco io, non sto dicendo che sia sbagliato, dico solo che per capirlo mi ci vorrebbe un esempio, per la mia limitata capacità di astrazione.

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 15:26

sono d'accordo con te Andrea.taiana sul significato di microcontrasto (= maggior contrasto su dettagli molti piccoli, micro)

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 15:50

E' facilissimo far velare le lenti vecchie e scombinare i risultati: bisognerebbe eseguire una prova su soggetti poco o per niente riflettenti con luce alle spalle per vedere cosa effettivamente combinano le ottiche d'annata a confronto con le moderne .... tipo velluti o pesanti tappezzerie colorate con pieghe ed ondulazioni varie in luce soffusa ....

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 15:53

microcontrasto...


né maggiore né minore (contrasto)
Il termine 'microcontrasto' è paragonabile ad un'unità di misura, ad esempio il metro lineare. La misura può essere lunga o corta (anche se queste definizioni sono estremamente generiche: lunga a corta rispetto a cosa?)

Anche la definizione 'alto' o 'basso' (microcontrasto) è generica e ambigua perché presuppone l'esistenza di uno standard riconosciuto che, come standard, -colloquiale o scientifico- non esiste. Potrebbe avere più senso se si parlasse di 'compresso' oppure 'ampio'.

Per me ha più senso descrivere il microcontrasto di un obiettivo come 'ricco -di passaggi tonali' oppure 'povero -di passaggi tonali' Che non è un valore misurato e misurabile, ma illustra il comportamento di una lente sempre in maniera relativa al sistema di valutazione/comparazione, non come valore assoluto, misurato e riproducibile.

@Jacopo: hai ricevuto il mio MP?

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 16:20

Dimenticavo...

'micro' naturalmente è riferito ai dettagli più microscopici dell'immagine

Da cui: microcontrasto 'ricco' equivale ad un'immagine dove a forti ingrandimenti sia possibile distinguere nei particolari ancora molti passaggi tonali (sempre in rapporto ad un campione di confronto)

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 17:00

Si, grazie. Ma oggi sono stato tutto il giorno sul tetto a cambiare i coppi che la tempesta ha spostato o rotto. Tra poco accendo il pc e scarico Cool

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 17:25

Da cui: microcontrasto 'ricco' equivale ad un'immagine dove a forti ingrandimenti sia possibile distinguere nei particolari ancora molti passaggi tonali (sempre in rapporto ad un campione di confronto)
. . ecco questa definizione è già più precisa, e un'ottica che abbia una buona quantità di questa caratteristica non è detto che sia particolarmente risolvente, ma poi anche il sensore digitale deve essere in grado di registrare tali informazioni, tra filtro AA, matrice Bayer, micro lenti, filtro ir ecc. anche il sensore abbatte una parte di informazione.

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 17:42

Non credo che la definizione di gsabbio sia corretta. Chissà sr qualcuno può illuminarci.

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 18:10

Non credo che la definizione di gsabbio sia corretta


chiamarla 'definizione' è un po' pretenzioso, io la definirei 'interpretazione';-)

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 18:34

io la chiamerei caratteristica di: "plasticità cromatica".

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 19:08

Microcontrasto contiene 'contrasto' e 'micro', ora, i 'passaggi tonali' sono esattamente il contrario del contrasto,


Bisogna secondo me distinguere fra contrasto originario della campo inquadrato e contrasto restituito da un obiettivo, che sono due cose diverse.

Se un obiettivo ha un contrasto ad una certa alta frequenza (microcontrasto) del 90% significa che restituisce il contrasto iniziale al 90% per quella frequenza; supponiamo di avere due obiettivi che a questa data frequenza restituiscano un contrasto del 90% e del 60% e che riprendono una scena nel quale ci sono degli elementi più o meno alla stessa frequenza (per esempio un muro di mattoni) che sono più o meno dello stesso colore/luminosità, cioè che hanno un contrasto iniziale basso, diciamo del 20%; l'obiettivo con microcontrasto maggiore (90%) restituirà un contrasto del 18%(0.9*0.2) che è ancora distinguibile dalla nostra vista, mentre l'obiettivo con microcontrasto minore (60%) restituirà un contrasto del 12% (0.6*0.2) che è al limite della nostra vista, quindi perderemo praticamente tutte le diversità di colore/luminosità dei singoli mattoni.
Se i mattoni fossero bianchi e neri, con contrasto iniziale del 100%, i contrasti restituiti dagli obiettivi sarebbero del 90% e del 60%, quindi le differenze si vedrebbero benissimo con entrambi gli obiettivi.

Quindi secondo me non è sbagliato dire che la differenze di microcontrasto di due obiettivi saltano fuori quando nella scena c'è una sequenza di oggetti piccoli (piccoli nell'immagine) che hanno poco contrasto fra loro.

Un esempio meno sterile del muro di mattoni è per esempio un bosco in lontananza, con alberi di diversa specie che hanno foglie di verdi leggermente diversi, magari con un po' di foschia che livella ancora di più il contrasto; in una foto fatta con un obiettivo con alto microcontrasto le piccole differenze si potranno apprezzare, in una fatta con un obiettivo scadente apparirà tutto di uno stesso verde uniforme.


avatarsupporter
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 19:15

Rolubich messa così, dalla mia esperienza, gli obiettivi che hanno risolvenza maggiore prevalgono anche per “microcontrasto”, almeno nella stragrande maggioranza dei casi.
Non vorrei si confondesse “l'alone” che producono le ottiche meno risolventi per ricchezza tonale, quello è solo un difetto, per quanto mi riguarda.

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 19:43

Il termine microcontrasto non è ben definito in quanto non è definita la frequenza (cioè piccolo, da micro, ma quanto piccolo? che frequenza in lp/mm?), ma, ammesso di fissare la frequenza, la sua misura è ben definita, è una misura di contrasto che va da 0 ad 1, o dallo 0% al 100%.

Sulla gamma di frequenza che si intendono per microcontrasto, normalmente sono le più basse fra quelle indicate nei grafici MTF classici, cioè 10/20lp/mm. Ma non ho mai letto una definizione precisa ed universale.


avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2021 ore 20:02

Rolubich messa così, dalla mia esperienza, gli obiettivi che hanno risolvenza maggiore prevalgono anche per “microcontrasto”, almeno nella stragrande maggioranza dei casi.


E' probabile, anche perchè mi sembra che usi principalmente ottiche recenti che hanno generalmente valori alti in tutte le frequenze.
Lensrental ha testato diverse ottiche di alto livello da frequenze medie fino a frequenze altissime intorno al limite di risolvenza (cioè quando il contrasto scende intono al 10%); le ottiche con risultati migliori ad altissime frequenze erano anche fra le migliori a frequenze medie, cioè non si verificava il fatto che o si ha una cosa o l'altra.

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