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Oasi vietato sporgere le ottiche fuori dai capanni ?


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  4. » Oasi vietato sporgere le ottiche fuori dai capanni ?





avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2013 ore 9:06

In Ungheria ci va appunto un boato di gente,che paga fior di soldino per fare la fotona alle acqile di cui i forum italiani e internazionali sono pieni.
Forse li siamo agli eccessi per via del foraggiamento degli animali e x via dei capanni super lusso,ma quella è la direzione é inutile prendersi in giro.
Cioè nel gufodromo ci sono 15 persone in mezzo ad una strada e ci si fa pare per un tele che sporge,boh secondo me sono 2 eccessi,il rapporto fotografi/binocolisti sarà 20 a1
quindi sarebbe ora dare un occhio di riguardo in più ai fotografi,se no questi ultimi portano i loro sederini e soldini (non pochi)all estero dove menti un pelo più pragmatiche e lungimiranti hanno capito come gira il mondo.
Che poi sia più appagante una foto fatta in natura in appostamento penso sia ovvio e lapalissiano,ma qua siamo in itaGlia e non in costa rica o in Alaska quindi lo sbattimento per via della NON confidenza delle prede è notevole quindi è normale che ci sia gente che vuole la vita un po più facile,tanto i mi piace,wow,bellissima li prende di più una foto fatta al caldo in Finlandia o Ungheria che non una strappata con i denti sotto una rete mimetica in mezzo a ragni e zecche...

avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2013 ore 14:53

Sickboy,non tutti lavorano per i soldi. lo scopo principale dell'Oasi che frequento è la conservazione della natura e degli uccelli, non fare soldi.

avatarjunior
inviato il 04 Aprile 2013 ore 14:58

Resto della concezione secondo la quale la natura è DA fotografare, non PER fotografare. Se poi si riescono a conciliare tutela ambientale e fruibilità meglio per tutti, altrimenti ci si adatta, non è che si va dove si sta più comodi, a parità di condizioni.

avatarsenior
inviato il 04 Aprile 2013 ore 17:22

D'accordissimo con Emno.

avatarsenior
inviato il 05 Aprile 2013 ore 0:31

Diego non tutti lavoreranno per soldi e ci sta che la conservazione e la tutela siano predominanti,ma se si fosse un pelino più lungimiranti si potrebbero conciliare benissimo le esigenze degli animali e dei fotografi e con quei due soldini che si possono alzare tutelare ancora meglio la natura.

avatarsenior
inviato il 05 Aprile 2013 ore 0:35

Enmo sarà l orario ma non ho capito una parola della seconda parte del tuo discorso Sorry

avatarjunior
inviato il 05 Aprile 2013 ore 11:00

Intendevo dire semplicemente che saremmo tutti felici di poter fruire in maniera il più possibile comoda di spettacoli naturali, senza perturbarli.
Purtroppo non sempre è possibile (a volte anche per mala-gestione o mancanza di fondi) e la soluzione non deve essere quella di spostarsi altrove, andando magari all'estero (sempre che non ci si vada per altri motivi) ma quella di sapersi adattare. Tradotto: se nel capanno il 600 non c'entra non è che prendo l'aereo e vado all'estero per trovare un capanno più comodo, mi porto un telo mimetico e trovo una soluzione alternativa o cambio posizione o cambio obiettivo, ecc. Poi ognuno è libero di trovare la soluzione che più gli aggrada, nulla vieta di andare altrove, ma lo trovo un po' consumistico se è solo per la dimensione del capanno.

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2013 ore 1:46

Io non fotografo nelle oasi, e quelle 3 volte che ci sono andato è stato per prova. A parte che non mi è piaciuta come "uscita fotografica", però io non ho notato tutto questo disagio dei soggetti nei confronti degli obiettivi. Anzi, a memoria, direi che se ne sbattevano allegramente sia delle lenti sia delle persone. Quello che infastidiva di più gli animali (e il sottoscritto) era il vociare, il rumore improvviso, il continuo via vai e di gente. Concordo con Sickboy che manca un po' di lungimiranza nei confronti dei fotografi, così come concordo che sarebbe meglio entrassero 10 fotografi in capanni attrezzati al costo di 50 Euro, piuttosto che 100 fotografi al costo di 5. Sul fatto di fotografare un animale nella sua natura selvaggia penso siamo tutti concordi che sia l'esperienza e la soddisfazione massima, però dobbiamo anche pensare che a volte far girare l'economia in tutela di animali che altrimenti verrebbero cacciati e sterminati, può essere l'unica soluzione di salvezza. Basti pensare quanto sia difficile conservare economicamente le oasi in Italia. Così è stato per la balena franca australe ed il cefalorinco di Commerson in Patagonia, dove si è passati da una caccia sterminata ad una conservazione assoluta e così potrebbe essere per la caccia all'orso in Finlandia, per esempio, dove è vero che un orso morto rende 3000 Euro, ma quanti fotografi spendono 250 Euro per fotografare un orso vivo per parecchi anni? Insomma, nessuno chiede e vuole alterare le abitudini degli animali, come per le aquile in Ungheria, però a volte bisogna vedere oltre il proprio orto e fare una valutazione oggettiva. Viceversa, se devono esserci dei luoghi che devono rimanere intonsi, sia per tutela sia per studio, allora non deve entrarci nessuno, se non pochi addetti ai lavori.

avatarmoderator
inviato il 06 Aprile 2013 ore 9:36

D1ego ha scritto:
non tutti lavorano per i soldi. lo scopo principale dell'Oasi che frequento è la conservazione della natura e degli uccelli, non fare soldi


Sickboy ha scritto:
si potrebbero conciliare benissimo le esigenze degli animali e dei fotografi e con quei due soldini che si possono alzare tutelare ancora meglio la natura
.

Emno ha scritto:
se nel capanno il 600 .... mi porto un telo mimetico e trovo una soluzione alternativa o cambio posizione o cambio obiettivo, ecc. Poi ognuno è libero di trovare la soluzione che più gli aggrada, nulla vieta di andare altrove, ma lo trovo un po' consumistico se è solo per la dimensione del capanno.


Sono socio Lipu e wwf Diego eppure in alcune Oasi/Riserve partecipo nel mio piccolo attivamente e come dovrebbe fare un qualsiasi fruitore turista,fotografo e birdwatcher di passaggio aggiungo qualche euro nonostante l'esenzione . Le Oasi se non hanno qualche contributo che arriva nelle loro casse da parte dei fruitori, di chi si iscrive in quella location o da parte di qualche ente (comune etc..) avrebbero la possibilità di automantenersi grazie e solo ai volontari ma queste location hanno bisogno di manutenzione, di creare delle strutture più ergonomiche per osservare e/o fotografare l'avifauna o per permettere l'osservazione didattica a scolaresche e la creazione di percorsi/strutture per i diversamenti abili.
La ricerca di risorse economiche è la base per il mantenimento di queste perle (ricerca ancora più difficile causa la recessione) , non è fare businnes (qui non ci piove) .

Tornando al discorso fruizione e costruzione di capanni-punti di osservazione dato che siamo in Italia, volenti o nolenti, per riprendere un soggetto nelle aree attrezzate, i 400mm con super-crop o i 500mm con crop sono all'ordine del giorno. Trovo inadeguato un capanno-sgabuzzino dove il fruitore è limitato a tal punto che dovrebbe fotografare con un 70-300mm per eseguire delle foro di paesaggio dove in lontananza si vedono forse dei germani. In questo caso specifico sono i fruitori che devono far leva sul gestore della location perchè comprenda che se la struttura diventa più fruibile da parte di tutti la location stessa avrebbe dei vantaggi .. (+affluenza=+contributi=+volontari=+migliorie).

i punti chiave per migliorare una location sono:
-donazione durante ogni visita di un simbolico contributo (es. 2-5 euro)
-iscrizione ad almeno una associazione di tutela/conservazione (wwf-lipu)
-collaborazione reale (volontariato) e propositiva x miglioramenti

ciao e buona luce, lauro

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2013 ore 10:55

Sickboy, sono completamente d'accordo con te, ma parti da un presupposto sbagliato!
Le Oasi sono date in gestione a LIPU e WWF (a parte alcune che sono proprietà privata e altre, pochissime, che sono effettivamente proprietà delle suddette associazioni) MA i veri proprietari sono Comuni, Province ecc.. cominci a capire, ora? ;-)
Lo sai quante volte ho scritto le tue stesse parole al Comune di Noale per poter avere i fondi per costruire capanni seri all'Oasi di Noale, data la massiccia presenza di fotografi? O quanto meno di porre delle paratie in modo che il continuo passaggio di gente chiassosa non disturbi i nidificanti? E lo sai cosa rispondono? Prova a immaginare.... noi siamo lungimiranti, i politici no!
Un saluto

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2013 ore 21:36

i punti chiave per migliorare una location sono:
-donazione durante ogni visita di un simbolico contributo (es. 2-5 euro)
-iscrizione ad almeno una associazione di tutela/conservazione (wwf-lipu)
-collaborazione reale (volontariato) e propositiva x miglioramenti

Su questi punti sono d'accordo anche io.
Aggiungerei anche
- frequenza di un corso di birdwatching presso l'oasi o altra associazione.

Farei inoltre firmare ad ogni fruitore una dichiarazione di aver letto e compreso il regolamento, di accettarlo integralmente e di impegnarsi per farlo rispettare.

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2013 ore 14:55

a me è capitato di stare in mezzo a altre venti persone stipate al caldo e oltre allo sporgere della lente vedo altri problemi pratici di convivenza dove le occasioni per fare rumore e disturbare gli altri si moltiplicano parecchio :)

in certe oasi ho visto gli uccelli avvicinarsi apposta sapendo di trovare cibo e poi parliamo anche di animali che sono abituati a sapere che in certe zone c'è movimento; almeno nelle oasi dove sono stato io ho notato questo.

avatarjunior
inviato il 17 Aprile 2013 ore 16:02

Assolutamente ... cè gente che sporge persino la testa fuori ... e poi magari si intristice pure perchè non vede nulla .... e tu magari che sei lì da tre ore... con la retina... stando attento a non fare rumore, tutto mimetizzato .... arriva il fenomeno con la compattina ... la allunga fuori e dice ... non mi ci arriva GGGGGGGRRRRRRRRConfuso

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2013 ore 20:47

Purtroppo ci troviamo in una situazione di mancanza di fondi cronica e resta un compromesso mischiare il business fotografico con il rispetto delle oasi ma è una necessità.

Il buon senso dovrebbe dare una soluzione media che come tale sarà sempre oggetto di critica da parte dei puristi e da parte delle persone più pratiche. Al momento la donazione a spot e l'iscrizione alle associazioni è il contributo più utile e il secondo è votare delle persone che governandoci diano spazio anche a questi problemi sperando che riescano a farlo :)

avatarjunior
inviato il 18 Aprile 2013 ore 21:34

Mi inserisco nella discussione, per rilevare che sono state dette cose estremamente sensate e corrette da parte di molti di voi. Almeno secondo il mio parere. Recentemente sono stato in una bellissima Oasi, che credo sia quella che ha fatto aprire questo topic...Nei capanni si legge appunto: "vietato sporgere mani e teleobiettivi dalle feritoie". E questa è una regola dettata dal buonsenso. Non ci piove. Dovrebbe essere nel dna di qualsiasi appassionato di natura, fotografo o birdwatcher che sia. Ho tolto il paraluce del mio tele, ho sistemato alla bellemeglio il cavalletto e ho sofferto per la postura certamente scomoda cui ero costretto: quella panchina era davvero terribile. ...Ma ero in un bellissimo posto, con Cavalieri d'Italia, Svassi maggiori e Sterne che si accoppiavano a pochi metri da me!!! Sono circa 40 anni che fotografo la natura, e ho visitato svariati luoghi in Europa prima che la Fotonaturalistica si diffondesse così com'è diffusa oggi...Raramente ho trovato location "gratuite" altrettanto belle e ricche di possibilità! Ma ho sempre trovato gente fortunatamente più educata di quella che mi è capitata nel capanno (...dove io e il mio socio eravamo entrati per primi) dell'oasi che citavo! Chi è entrato in seguito, con gran rumore, non si è fermato neppure quando ho detto che stavo inquadrando una femmina di Capriolo nella lontana sterpaglia. Ho perso la mira per la distrazione e non l'ho più potuta inquadrare. In più le due persone che sono entrate non hanno smesso un attimo di parlare, ridere e scherzare con quella voce falsamente in sordina (...per non disturbare!) che si avverte a centinaia di metri. Ecco, in questo dobbiamo ancora crescere molto: in Spagna o in Camargue se in un capanno ci sono altri già presenti...si sta zitti. Poi possiamo far pagare o meno l'ingresso, ma l'educazione ed il rispetto nei confronti della natura non hanno prezzo. O si accettano e si rispettano, applicandoli e praticandoli senza riserve, come una religione...oppure si fanno solo brutte figure senza neppure aver capito il perchè.
Alfredo55

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