| inviato il 21 Novembre 2021 ore 15:44
MarcoPalomar, A me invece sembra che, nonostante abbia proposto un argomento metafisico, siamo velocemente ricaduti nel più amatoriale e trito tecnicismo.... |
| inviato il 21 Novembre 2021 ore 15:45
Resto maggiormente colpito dal messaggio d'apertura, in particolare dal passaggio secondo il quale le macchine meccaniche non invecchiano; quelle elettroniche hanno la data di scadenza come lo yougurt. Poi, ricordo le "sensazioni tattili" SIA di quando ho stretto la F 1 N (e l'ho fatta scattare!) la prima volta, SIA di quando ho "accarezzato" la mia prima M (M 4-p) ... indimenticabili (non preciso per NON ricadere nel "sessismo"!)! GL |
| inviato il 21 Novembre 2021 ore 16:31
Ragazzi si scrivere per passare il tempo e condividere. Basta farlo con rispetto, voi non sapete quanto ero felice quando, ho aperto il pacco con dentro il mio quarto elmarit-m del primo lotto e quindi con barilotto diverso e la scatola con errore di stampa (11801, invece che 11804). E poi montarlo sulla m4, guardare attorno nel mirino muovendo il fuoco per controllare se la camma può andare e poi armare con la levetta di plastica consunta l'otturatore per battezzarlo, mirando al cane che vedendomi con la macchina fotografica passa dalla modalità " in coma", alla modalitá "iperattiva" correndo verso la porta di uscita. |
| inviato il 21 Novembre 2021 ore 16:40
Ho preso una M3 con 'Cron 5 cm, 1:2 (sic!) e Leicameter al selenio nel 1990, a Monaco, ai tempi della Wiedervereinigung tedesca. 1200 DM in tutto, cioè ~ 600€ di oggi. Nonostante abbia anche una Contax G2 e una Nikon F3 HP (Giugiaro!) che sono impagabili da impugnare e ammirare, la M3 è ancora meglio, per me. Vuoi vedere che sono sempre stato un feticista senza saperlo? Con la M3 in Germania ho scattato parecchio col tappo copri-obiettivo davanti. C'era sempre qualche solerte tedesco che me lo faceva notare, Deo gratias... |
| inviato il 21 Novembre 2021 ore 16:56
Non tutti sono in grado di avere questo misticismo |
| inviato il 21 Novembre 2021 ore 17:27
Bene sono uno di quelli che è rimasto folgorato da Leica, tanto da vendere in pochissimi mesi tutto il mio corredo Nikon (Z6, Df e 8 lenti). Ora ho una M10, 3 lenti Leica il 28mm e 50mm Summicron, il 90mm Elmarit e 2 Voigtlander il Nokton 50mm f1,2 e il 21mm f1,8 Ultron. Mettendo da parte la qualità del prodotto, e dei files che sforna, indiscutibili, ciò che mi ha folgorato è il modo di pensare LA FOTOGRAFIA che è più vicino alle mie corde, fotografia fatta di ISO/Tempi/diaframmi e basta, pensata, impostata e messa a fuoco da me senza l'ausilio di alcun software. Ogni scatto lo sento una mia creazione, indipendentemente dal risultato. |
| inviato il 21 Novembre 2021 ore 17:52
Riccardo...ti invidio. |
| inviato il 21 Novembre 2021 ore 18:33
Ho sempre dichiarato che per me conta il risultato ( la fotografia) e che, alla fine, magari dopo una piccola "luna di miele" iniziale, la macchina fotografica resta un "elettrodomestico", anche se devo ammettere che ho da sempre un gran piacere a scattare e un imprecisabile feeling con le Nikon, la loro ergonomia e le loro logiche. Alla reflex Nikon ho da poco affiancato una ML Sony A7RIIIA; serve sempre a fare foto, ma la ricerca delle mie (pochissime) regolazioni via menù mi infastidisce un po'. Il telemetro, invece, mi ha sempre creato problemi e non lo uso mai volentieri; avevo una 6X7 Mamiya 7 con mirino a telemetro ed avevo spesso difficoltà a mettere a fuoco. Non mi spaventa la messa a fuoco manuale che, in effetti, uso quasi sempre per le foto di paesaggio. Confesso di non subire il fascino del marchio Leica, anzi, sotto sotto sottilmente mi infastidisce, visto che in qualche caso ( non mi riferisco assolutamente ai presenti) il possedere una Leica si accompagna ad un po' di spocchia se non feticismo (che nei collezionisti sicuramente alberga abbondantemente), sentimento che non riesco proprio a provare per una macchina fotografica da uso. Ma sicuramente si tratta di prodotti costruiti alla perfezione e quindi comprendo il seguito che un tale marchio possa avere. L'importante è avere confidenza massima con ciò che si utilizza. |
| inviato il 21 Novembre 2021 ore 18:56
Ragazzi dimenticate un particolare: la base telemetrica di una Leica M è, se ricordo bene, 65 mm, la qual cosa significa che fino a circa 50 mm di focale il telemetro è più preciso del mirino reflex , fra 50 e 65 mm sono su un piano di sostanziale parità, oltre i 65 mm il mirino reflex largheggia al punto che la gamma di ottiche da usare col telemetro può arrivare solo fino a 135 mm... e pure con grande difficoltà. La qual cosa, e qui rispondo a Kwlit, mi ha sempre reso inviso il telemetro visto che il mio standard è il 100 mm e non il 50 Chiaro quindi il motivo per il quale ho subito scartato la R4? Perché avevo alcuna voglia di comprare una Minolta e pagare una Leica! |
| inviato il 21 Novembre 2021 ore 20:07
PaoloM, concordo che il telemetro predilige le focali medio corte. Il corredo ideale è dato dal 35 e dal 90, focali ideali per l uso per cui la Leica e nata, il reportage. Naturalmente nessuna legge impedisce di usare focali più corte . Io l ho usata col 135 e non ricordo messe a fuoco sbagliate. Ricordo però che il riquadro nel mirino era veramente piccolo, ma la Leica non è un nata né per l architettura né per le riproduzioni, anche se erano previsti costosi accessori. Poiché le Leica convivevano con le reflex, per usare le lunghe focali era meglio, e più economico, dotarsi di una di queste. Sono d accordo sulla questione Minolta/Leica ed anche in tempi recenti ci sono state Leica/Panasonic. Però devo ammettere che gli obbiettivi panaleica che possiedo sembrano costruiti meglio dei Panasonic non Leica, ma potrebbe essere suggestione. |
| inviato il 21 Novembre 2021 ore 20:30
“ ...sono cosciente che la suggestione ha avuto una parte importante. „ “ Però devo ammettere che gli obbiettivi ...., ma potrebbe essere suggestione „ un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno una prova. Ne manca uno ma sono sicuro che si trova ... ragionandoci su. |
| inviato il 21 Novembre 2021 ore 20:44
Non entro subito nello specifico Leica, più in generale ognuno di noi subisce il fascino di qualcosa. Rimanendo nella fotografia, un marchio, una focale, una pellicola, uno stile...Senz'altro Leica, telemetro, ha quella "forma" della macchina che ancora oggi è un simbolo.....Se non penso agli svantaggi o vantaggi, a me personalmente la Leica telemetro fa impazzire. Ma cosi come mi piacciono le vecchie Nikon, quelle che usava McCullin per dire, o la Pentax credo 645, usata da Hido per fare il suo lavoro House Hunting. Tant'è che sto pensando di prendere una M analogica. Mentre le Leica nuove digitali, SL, CL, Q, sebbene le ritenga bellissime esteticamente, faccio fatica a concepirle per il prezzo dei corpi e delle ottiche, dato che altri marchi fanno cose eccellenti a prezzi più bassi. Mentre Leica M e i suoi obiettivi, sono loro. Punto. |
| inviato il 21 Novembre 2021 ore 20:46
Ma, sai, i tre indizi vanno bene per un romanzo di Agatha Christie, nella realtà...bah... |
| inviato il 21 Novembre 2021 ore 20:51
si ... concordo; ne bastava uno. Era già nel post di apertura. |
| inviato il 21 Novembre 2021 ore 21:22
“ Se l'utilizzo di una certa attrezzatura, una certa marca, un certo approccio, ti fa stare bene.. conta tantissimo! „ Conosco un po' il mondo dei musicisti amatoriali e mi sono reso conto che ci sono due tipi di persone, in quella categoria: quelli ai quali piace la musica e quelli ai quali piace fare i musicisti. Ovviamente questi ultimi per sentirsi realizzati hanno bisogno di suonare strumenti "professionali" e conseguentemente costosi, anche se poi quello che ci cavano non differisce da quel che tirerebbero fuori da un'attrezzatura entry level. Forse per la fotografia non è molto diverso... |
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