| inviato il 07 Novembre 2021 ore 9:41
Durante gli anni dell'università ho avuto la fortuna di poter studiare la biologia evolutiva, ossia la scienza che analizza i meccanismi, le cause e gli effetti dell'evoluzione delle specie. Analizzando il mercato delle fotocamere, è divertente notare come a volte sia possibile applicare alcune nozioni del darwinismo anche a questi oggetti, pur non essendo esseri viventi. La cosa interessante è che anche molti che scrivono su Juza descrivono la situazione utilizzando, forse incosapevolmente, alcune teorie evoluzioniste: estinzione delle compatte, fascia fagocitata dagli smartphone e nicchia specilistica, per fare alcuni esempi. Da soddisfatto utilizzatore delle compatte, prima una Sony da 2/3" poi le due LX100, mi chiedo se questa categoria avrà un futuro o è destinata a estinguersi, come crede anche il direttore imaging di Panasonic, che lascia poca speranza a chi vorrebbe una terza iterazione della LX100: www.imaging-resource.com/news/2020/08/20/panasonic-interview-covid-dev Molti, come il direttore imaging di Panasonic, ritengono che l'avvento dei cameraphone sia la causa principale dell'estinzione a breve di questa categoria: ormai abbiamo degli strumenti portatili che ci permettono di catturare immagini anche se non siamo usciti specificamente con quell'obiettivo in testa. Se questo può essere vero per la maggioranza del mercato e per le fotocamere con sensore più piccolo di un pollice, non credo valga per gli appassionati di fotografia e per le macchine con sensore più grande. Una fotocamera come la LX100 non è mai stata pensata per la massa, che sicuramente non avrebbe speso tra i 500 e i gli 800 euro per portarsi a casa uno strumento non tascabile e pieno di ghiere da imparare a usare. Dall'altro lato, un fotoamatore apprezza sicuramente le possibilità di controllo manuale della LX100 e la sua qualità d'immagine, decisamente superiori a quelle di uno smartphone. In definitiva, la LX100 non è mai stata in competizione per la stessa nicchia degli smartphone, eppure, pare sia destinata a estinguersi anch'essa. Come sopravvivere? Alcune compatte si sono ritagliate una nicchia di specializzazione abbastanza precisa: sensore APSC e singola focale. Leggendo il forum mi pare di capire che le Fuji X100 e le Ricoh GR non siano state intaccate dagli smartphone, sono strumenti con un utilizzo e un pubblico ben preciso, per molto tempo ancora, credo, avranno il loro mercato. E le compatte zoom? Data per scontata la fine delle compattine con sensore più piccolo di un pollice, cosa possono fare le altre? Ecco un paio di spunti: Prima cosa, potrebbero provare a differenziarsi dalle sorelle a lente intercambiabile, offrendo una gamma di focali più ampia lato wide. Perché partire sempre dai 24 mm equivalenti, possibile non ci sia una soluzione ingegneristica che permetta di partire dai 18/20 mm? Questa è una di quelle situazioni dove lo smartphone si dimostra più versatile e comodo (anche se la qualità delle lenti ultrawide lascia spesso a desiderare). Secondo, offrire un prodotto completo e non castrato da incomprensibili logiche di mercato. Non è più concepibile spendere 700/800 euro per un prodotto tecnologico che non offre alcuna resistenza agli agenti atmosferici. La maggioranza degli smartphone in quella fascia di prezzo è certificata IP68. Quantomeno inserire il sistema antipolvere sul sensore, per evitare che un misero pelucchio che trova la sua strada all'interno della fotocamera, richieda l'invio in assistenza per un mese. Detto questo, ritengo ancora la LX100 il punto più alto dell'evoluzione di questa categoria, un oggetto che permette di portare a casa foto di ottima qualità in ogni situazione, senza portarsi appresso un corredo e senza dover rinunciare al piacere dell controllo dei parametri di scatto. Come qualcuno qui l'ha definita: un coltellino svizzero. Spero non sia il punto finale di questa categoria, ma spesso leggo post di persone che come me cercano una soluzione unica che unisca compattezza e qualità, quindi credo ci sia ancora spazio per questa categoria. Voi che ne pensate? Possono sopravvivere le compatte? Come dovrebbero "evolversi" per mantenere una nicchia di mercato? |
| inviato il 07 Novembre 2021 ore 9:57
dico la mia, le compatte storicamente e prima dell'avvento dei telefonini, erano le fotocamere del popolo, ovvero di quella parte della popolazione che non considerava la fotografia un hobby o un lavoro. oggi quella fetta di mercato è coperta magnificamente dallo smartphone, e se non prendiamo in considerazione, come dici tu, compatte molto specialistiche, il telefono stesso è in grado di far scattare a un profano delle foto con una qualità neanche lontanamente ottenibile dallo stesso con una compatta dello stesso prezzo, tutto grazie alla manipolazione software che viene fatta direttamente in camera e all'insuputa dell'utente. quindi sono daccordo a grandi linee che il 99.9% delle compatte che si trovano in vendita oggi siano degli oggetti abbastanza inutili, ma io comunque mi tengo stretta la mia GR III, come altri non rinunceranno alla serie rx100 di sony, o alla fuji xf10. la serie x100 di fuji gia non la considero una compatta |
| inviato il 07 Novembre 2021 ore 13:07
Ho letto l'intervista, e personalmente per quanto riguarda il discorso LX100 sono rimasto abbastanza stupito. Uso una D-Lux (gemella della LX100) tutti i giorni da 5 anni e sinceramente con tutta la buona volontà non vedo come un oggetto del genere possa essere fagocitato dai camera phones.. ma se lo dice il produttore stesso ci credo. Evidentemente sempre più persone considerano importante esclusivamente il "risultato finale" e non l'esperienza di scatto. Immagino guidino ancora tutti la Panda 30. Personalmente, se pure esistesse un camera phone che fosse capace di restituire risulti IDENTICI, continuerei sempre e comunque ad usare la D-Lux. Discorso un po' diverso invece per quanto riguarda le compattine, senza mirino, con sensore minuscolo e magari usate in modalità completamente automatica. In quel caso capisco che l'utilizzo sia praticamente sovrapponibile a quello di uno smartphone perciò sì, uno potrebbe virare su smartphone che fa lo stesso lavoro e si usa nello stesso modo. |
| inviato il 07 Novembre 2021 ore 13:30
@Uncoolkid infatti ritengo la fascia delle compatte con sensore minore di un pollice ormai estinta, sia perché i risultati degli smartphone sono ormai comparabili, sia perché l'esperienza di scatto non è dissimile, non essendoci sulle compattine molti comandi diretti. La mia riflessione era più sulle compatte con sensore grande: se quelle a focale fissa hanno una nicchia ben precisa di utilizzatori e non sembrano minacciate dagli smartphone (GR e X100), quelle zoom (Panasonic LX100 e Canon G1X III) sembrano essere giunte al capolinea e credo non avranno eredi. Io credo che anche queste ultime abbiano una loro nicchia di utilizzatori, alla quale appartengo, e possano avere ampi margini di miglioramento. @Maltsev Ho usato la LX100 per due anni, e il secondo modello per altri due anni. Per cui sono abbastanza deluso anche io di queste dichiarazioni. La LX100 è un progetto fantastico, praticamente in una compatta hai i comandi analogici che ti permettono un controllo totale in fase di scatto, una lente versatile e luminosa che ti permette di scattare dal paesaggio al ritratto in ogni condizione di luce, un sensore abbastanza grande che consente di avere una qualità di'immagine più che buona. Come tu dici, è l'esperienza in fase di scatto che rende il tutto superiore a uno smartphone, inoltre basta avere un minimo di capacità di gestire una file RAW e anche in situazioni difficili le immagini sono nettamente migliori di un qualsiasi HDR di uno smartphone (almeno su uno schermo grande, su quello dello smartphone le differenze non si notano). Quello che mi premeva sottolineare è che esiste ancora una nicchia di utilizzatori di questa tipologia di fotocamere, leggo spesso post al riguardo qui su Juza, di chi è alla ricerca di un strumento che coniughi qualità, versatilità e portabilità. Eppure sono gli stessi produttori a non crederci (vedi intervista del capo Panasonic Imaging). La categoria potrebbe evolversi, una LX100 con un 20-70 equivalente la comprerei domani, o anche una LX100 rugged (magari tutte e due le cose insieme). Anche dotarla di uno schermo tiltabile non mi sembra così complicato (ce l'ha l'RX100 che è molto più piccola). Io sono passato a mirrorless solo per il famoso problema dello sporco sul sensore e per avere la possibilità di montare una lente ultrawide quando serve (so che c'è un convertire ultrawide della Ricoh per la LX100, ma non è la stessa cosa). Ma se vuoi una qualità comparabile all'obiettivo Leica devi andare sul 12-40, che da solo pesa come una LX100, altrimenti ti prendi un obiettivo kit tipo il 12-32, che fa il suo mestiere, ma non è la stessa cosa. |
| inviato il 07 Novembre 2021 ore 13:40
Compatte a pellicola (sia istantanee che non) |
| inviato il 07 Novembre 2021 ore 13:46
C'è anche un problema di economia di scala, queste compatte "premium" comunque vendono ma a pochi estimatori,quindi le spese di sviluppo ed ingegnerizzazione vanno a spalmarsi su pochi pezzi. Adesso con la A7c di sony e la Rp di canon si apre una nuova prospettiva, queste macchine si basano su linee produttive che sfornano più pezzi e condividono il parco obiettivi con altri corpi. Quindi possono offrire prestazioni migliori o costi minori rispetto a soluzioni che, seppur sicuramente ottimizzate per peso e dimensioni, rischiano di non essere più competitive nel rapporto prestazioni/prezzo. Nello stesso tempo, per chi fa street, quando la fotocamera entra nella tasca del cappotto che pesi 400 o 600 grammi fa molto meno la differenza, ma che all'occorrenza si possa cambiare obiettivo (o anche solo pulire il sensore) di differenza ne fa molta. Chiudo dicendo che anche secondo me si arriverà ad una divisione abbastanza netta tra telefonini e macchine pur piccole ma con sensore grande ed obiettivi intercambiabili, con niente (o quasi) in mezzo |
| inviato il 07 Novembre 2021 ore 13:58
@Beato "Quello che mi premeva sottolineare è che esiste ancora una nicchia di utilizzatori di questa tipologia di fotocamere" Eh lo so, solo che questa nicchia è evidentemente troppo piccola perché un produttore ci prenda ancora in considerazione. D'altra parte devono rientrare nei costi di progettazione con le vendite, che se ritengono non essere sufficienti semplicemente ci danno un calcio nel didietro. Però c'è anche da dire che come spesso accade, è un cane che si morde la coda e le case costruttrici ci si mettono da sole in quella situazione. Perché il discorso "è il mercato che ce lo chiede" il più delle volte è un paravento. Uno dice "il mercato non è abbastanza ampio" ed allora cambio strada, quelli che avrebbero visto una LX III si attaccano al tram quindi comprano altro, al ché la casa costruttrice dice "ecco vedi, avevamo ragione".. e poi il ciclo si ripete.. Il "mercato" non è un essere senziente, ed il mercato non chiede un bel nulla. Se a me piace qualcosa e non ne lo produci più, o resto con quello che ho oppure mi costringi a comprare altro. Sono pure considerazioni economiche, che sono ovviamente le case hanno il diritto di fare, ma spesso la razionalizzazione "ce la chiede il mercato" è una scusa che pendono le case per risparmiare. |
| inviato il 07 Novembre 2021 ore 14:23
Penso non ci siano molte strade e non ci sia molto da dire: compatte con sensore da APS-C in su, ottica fissa (zoom ancora meglio) e costi accettabili. In altre parole, compatte analogiche, ma col sensore. Il mio parere è che tutto ciò che è “sensore piccolo” altro non è stato che un passaggio da una tecnologia a un'altra… |
| inviato il 07 Novembre 2021 ore 14:26
@Marco Kpp sono d'accordissimo con te sul discorso dell'economia di scala, chiaramente Sony e Canon ritengono di poter soddisfare più utenti utilizzando gli stessi componenti sia per la A7C che per l'A1. Ma gli fanno spendere anche parecchi soldi in più. Inoltre una A7C è può essere paragonata come dimensioni a una LX100 solo con un fisso 2.8. Il tuo discorso è molto valido per i nuovi acquirenti di un sistema, al giorno d'oggi solo che ricerca la massima compattezza continua a rivolgersi ai formati minori, le mirrorless full frame hanno ormai ridotto il gap dimensionale e tra una Olympus EM5 + 12-40 e una Sony A7C + 24-70 F4 non c'è moltissima differenza. @Maltsev come tu dici, la scusa del "mercato che va in una certa direzione" viene usata dalle case per chiudere le linee produttive non più remunerative. Il fatto è che non sono più remunerative per miopia dei produttori, non per mancanza di acquirenti. Chi comprava una LX100 nel 2014, oggi comprerebbe una LX100 II e domani una LX100 III (se la facessero), perché di alternative non ce ne sono. Non è un alternativa lo smartphone, non lo sono le mirrorless. Il fatto è che, non solo non si investe minimamente nella ricerca in questo settore, ma si segmentano i prodotti in maniera tale di distribuire le caratteristiche su più fotocamere, costringendo un utente a comprarsi una mirrorless se deve fare certe cose, oppure a fare il downgrade sugli smartphone. |
| inviato il 07 Novembre 2021 ore 14:32
@Gibus purtroppo l'unico esperimento in tal senso, la Canon G1X III, non ha avuto successo e a distanza di anni non ha avuto un erede. In quel caso, nonostante caratteristiche uniche come schermo snodabile e tropicalizzazione, credo siano stati la poca luminosità della lente e il prezzo a determinarne l'insuccesso commerciale. |
| inviato il 07 Novembre 2021 ore 14:38
Si può fare tutto e di più ma le compatte sono state programmate appositamente per estinguersi con l'avvento degli smartphone moderni. Fin da quando il giapponese ha detto "faccio una compatta del cavolo" le compatte sono diventate lo smartphone della massa: chi voleva fare le foto vacanza, si comprava la compatta e via. Prima di ciò il privilegio di fare foto era riservato solo se sborsavi tantissime lire per prendere anche la più basilare delle SLR 35 mm (come fece mio padre che ai tempi della lira prese una Olympus OM-101 Power Focus per fare le foto in vacanza, e a quei tempi le compatte non esistevano ancora) Poi gli smartphone hanno iniziato ad implementare fotocamere decenti, roba che con 150 € ti porti a casa uno smartphone che tira fuori scatti migliori delle compatte 1/2.3" da 150-300 €, con il vantaggio di avere TUTTE le funzioni di un telefono, le funzioni di un navigatore satellitare, di un lettore multimediale e anche di un piccolo notebook. E a questo punto chi diavolo compra delle compatte se con quel prezzo si prende uno smartphone che ha la stessa qualità ma con in più tante altre cose? nessuno. Giusto quelle pochissime persone, come il mio ragazzo, che non usano gli smartphone perché detestano il touch e si comprano una compatta per fare le foto, un telefono per telefonare e un gps come navigatore. Ma è una nicchia talmente piccola al pari di quelli che comprano compatte come le X100V, G1 X, GR, LX100 e compagnia bella: persone che cercano un prodotto SPECIFICO. |
| inviato il 07 Novembre 2021 ore 14:43
Anni fa acquistai la canon G 1 X serie 2 è gia APS e scatta anche in RAW , e per tenere nel baule dell'auto ne avanza , per eventuali (emergenze) l'unico difetto costava cara ma è pur sempre una buona macchina. saluti. |
| inviato il 07 Novembre 2021 ore 14:48
Il grosso problema delle compatte è che per ottenere risultati molto migliori degli smartphone ti devi impegnare in post, cosa che il 90% dei fruitori di smartphone neanche sa cosa vuol dire raw o srgb. Noi appassionati ci smanettiamo bene ma mettetevi nei panni di una persona qualsiasi che scatta con smartphone e si trova tutto pronto per condividere sui social... Io cmq spero che le compatte furbe continuino a farle |
| inviato il 07 Novembre 2021 ore 14:59
le compatte, parlo delle c.d. travel zoom, hanno senso solo se hanno zoom telescopici di media/ampia escursione, la comodità di avere un grandangolo e un supertele in un taschino non ce l'ha ancora nessuna m4/3, apsc o ff. Se non interessa il superzoom allora meglio una ml m4/3, apsc o FF con un fisso incollato, che se poi ci si pente basta cambiare il fisso con uno zoom |
| inviato il 07 Novembre 2021 ore 15:28
Tipo le Panasonic TZ o la C-lux che hanno un bel zoomone 24-400 o 24-700 mm equivalenti in formato tascabile |
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