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chi costruisce cosa


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avatarsenior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 15:17

L'intreccio, la joint venture, lo scambio, la comune utilità, etc...
Insomma non è da oggi che Nissan costruisce auto per Alfa Romeo, (Arna si chiamava, seconda in bellezza solo alla Fiat Duna), o che più di recente marchi più o meno blasonati costruiscano per conto di altri marchi che poi rimarchiano col proprio nome.
In ambito fotografico questa cosa è molto diffusa, ma per ragioni ovvie si cerca di nasconderla, fin dal passato.
Leica ad esempio si è sempre fatta costruire un po' di tutto da altri. Da Minolta soprattutto parecchie ottiche, ma non solo (i primi zoom, il 24mm, i corpi macchina, etc. era risaputo che R3 e seguenti fossero del costruttore nipponico, anche in ambito M, la CL e ottiche), ma anche da Sigma, Zeiss e altri.
La Zeiss si fece costruire le Contax dalla Yashica e dapprima un paio di obiettivi, alla fine tutti.
Etc. etc.
Ora la cosa è ancora più diffusa.
La domanda principale è chi costruisce il cuore della fotografia attuale, i sensori. Fioriscono un sacco di leggende, solitamente per non attribuire alla concorrenza dei meriti, o per distaccarsi maggiormente da certi marchi e potere così caricare sui prezzi, insomma le motivazioni sono diverse. Si arriva all'assurdo di preferire che si sappia che a costruirli è un illuste sconosciuto o comunque un produttore meno noto rispetto ad uno conosciutissimo e che sforna prodotti di altissima qualità. È il caso di Nikon e di Leica, ad esempio. Non importa che il sensore sia più o meno buono. L'ha costruito Towerjazz. Basta che non l'abbia costruito Sony. Ma io da utente Leica e Nikon preferiei 100 volte che l'avesse costruito Sony. Oppure Hasselblad, quando all'uscita di un nuovo corpo si attribuisce il sensore a qualcun altro. Oppure le ottiche. Non le costruisce Fuji, no assolutamente. Le costruisce Nittoh. D.: Ma chi è Nittoh? R.: Una ditta blasonatissima, che fa ottiche per lo spazio e bla bla bla. Boh, è la prima volta che la sento. Da utente Hasselblad preferirei sapere che le costruisce Fuji, che ha sempre fatto e fa ottiche fotografiche di diversi formati di qualità eccezionale. E ancora Sony e le ottiche Zeiss. Ma se Zeiss, come Leitz, non costruisce più nulla, chi le costruisce queste ottiche Zeiss per Sony? Cosina ovviamente, con tutto il rispetto per Cosina. No, poi ci sono pure i Batis fatti da Tamron, con tutto il rispetto per Tamron. E i Loxia?
Insomma, da consumatore che compra una Mercedes, con quello che la pago, vorrei sapere se il motore che monta è costruito dalla Mercedes o dalla Renault, con tutto il rispetto per Renault.

user209843
avatar
inviato il 02 Novembre 2021 ore 15:50

Io ho smesso anni fa di pormi questa domanda, se compro Leica mi aspetto prestazioni, qualità e assistenza all'altezza del blasone del marchio e del prezzo che pago, dove e chi fa lenti e corpi non mi interessa proprio!

avatarsenior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 16:17

Per me è poco rilevante perché siamo nell era del consumismo ed della obsolescenza

avatarsenior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 16:47

C'è il discorso su chi costruisce cosa e un discorso ancora più importante, chi progetta cosa.
Esempio: parte della proprietà intellettuale (brevetti degli schemi ottici) dei batis è di tamron, e da loro è stata depositata.
Credo che nel caso degli za, sony abbia acquistato la licenza per il marchio zeiss, quindi l'unica cosa zeiss probabilmente è il logo.
I loxia, dovrebbero essere fabbricati da cosina, ma non ho mai cercato chi ha depositato i brevetti e chi ne è il detentore.
Per gli zm alcuni sono di progetto zeiss (es 21/2.8, 28/2.8, 35/2, ...), e non sono altro che il riciclaggio delle ottiche della contax g.
Gli altri credo siano di progetto cosina (50/2, 18/4.5, ...)
Probabilmente zeiss rivende/liceniza il brevetto per il trattamento antiriflesso e altro, e chiaramente si spartisce la fetta delle vendite.
Chi sia il depositario e il detentore dei diritti del brevetto è pubblicato sul sito del'organismo che lo rilascia.

avatarsenior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 16:50

In genere queste cose, quando non sbandierate dal produttore (vedi Huawei per ottiche Lieca sulla fotocamera), si sanno se si vanno a cercare. Non sono mai segreti industriali particolarmente protetti dato che, se da un lato il marchio dominante non ne trae alcun beneficio (anzi potrebbe avere una caduta d'immagine), dall'altro il marchio terzista, quando meno noto, ha tutta la convenienza a diffondere la notizia. Il problema é che, trattandosi di multinazionali con grossi volumi di vendite, non é certo che tutti quei dati componenti prodotti da terzi arrivino dallo stesso produttore.

Hai portato a riferimento il mercato dell'auto, quindi ti faccio un esempio. Alcuni anni fa Range Rover, su modelli premium come la versione Sport, ha montato un lotto di motori V8 3000cc di produzione Renault, motore con una caterva di problemi, molti dei quali si fermavano dopo chilometraggi brevissimi (40-50.000 km) per la gioia di chi aveva speso 90/100+K euro per quel modello di auto. Il difetto, riscontrato e riconosciuto dalla casa madre giá sui primi modelli consegnati, ha portato alla sostituzione di centinaia di motori e, successivamente, al cambio del tipo di motore. Ma per un lungo periodo, ovvero fintanto che non ebbero esaurito la disponibilitá di quel motore, continuarono ad installarlo sulle vetture nuove da immatricolare.
Queste notizie sono risapute all'interno del circolo di persone interessate che si sono informate o che hanno avuto la sfortuna di incappare in questa problematica.
Ció non toglie che chi vuole acquistare una Range Rover, acquista una Range Rover indipendentemente dal fatto che il motore sia Renault piuttosto che Ford, Mercedes o Fiat (Stellantis, pardon).
E cosí é per i marchi di attrezzatura fotografica, ma il discorso é il medesimo per quanto riguarda tantissimi altri settori dagli elettrodomestici alle attrezzature da lavoro, dai macchinari allo stesso abbigliamento.
Chi compra, oggi come ieri, compra un marchio. Che sia un prodotto di consumo o un bene durevole l'acquisto é pilotato dal soddisfacimento di un bisogno (vero o presunto, ma questo é un altro discorso). Chi fa la componentistica di quel prodotto é, per i piú, un aspetto del tutto secondario se non completamente ininfluente.

avatarsenior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 17:39

Beh il tema proposto da Leone è molto molto interessante ed andrebbe visto sotto diversi aspetti.
La risposta non è semplice, perchè difficilmente si conosce il reale know-how di quella azienda/fornitore/sub-fornitore, oltre a prestarsi a diverse letture.

Credo che ognuno di noi, legittimamente possa dare importanza ad aspetti piuttosto che altri, mi spiego.

Interessa sapere chi fa cosa, per il know-how/qualità assoluta del prodotto?
Per l'etica?
Per status od altro?

Nel primo caso non è facile, perchè non tutti sanno, come stanno realmente le cose (chi è cosa e chi fa per chi) e spesso prevalgono i luoghi comuni (ad es. è "cinese").
Peccato che nel mio settore (moda ed automotive), il top del know-how è proprio di alcune aziende "cinesi", le sole ad avere tecnologia per fabbricare tessuti particolari dal punto di vista tecnologico (che poi vengano usati in abbigliamento "solo fashion" piuttosto che tecnico/pregiato è un'altro discorso ancora!!!) e/o realizzare cuciture con determinate caratteristiche.
Spesso il grande nome/marchio, poi dal punto di vista "tecnologico" (ad es. per i mm di colonna d'acqua per l'impermeabilità) è molto peggiore del piccolo marchio specialista di settore.

Iem per telai in carbonio, e 1000 altre applicazioni nei materiali/lavorazioni (si consideri ad es. che il 65% della produzione MONDIALE di microchip è Taiwan....).
Tutti sanno chi è Foxconn e cosa e per chi produce.... ;-)

C'è chi guarderà alla "sostanza" e chi invece all'apparenza, quindi importante in questo caso sapere chi rifila "sole" come ad es. le copie dei freni Brembo "made in China" che però del Kilometro Rosso non hanno nulla a che spartire, mentre vi sono "copie" realizzate esattamenmte con gli stessi materiali/standard/fabbriche di quelli blasonati, di cui "una parte" esce dalla produzione e viene rivenduta con un loro marchio, invece di quello noto a livello mondiale.

Poi vi è l'aspetto status, non compro il tal modello (ora mi viene in mente alcuni modelli di Nikon che sono prodotti a Taiwan se ben ricordo) perchè non è made in Japan?
Un po come quelli che comprano un'Audi A3 che pagano i quattro anelli sul cofano, per avere la stessa identica auto, con la stessa componentistica meccanica e non; di Golf, Leon, Octavia, solo che invece che prodotta ad Ingolstadt potrebbe essere benissimo fatta a Gyor, piuttosto che a Martorell o a Breslav (sempre che non arrivi qui qualcosa dai 6 stabilimenti indiani o dai 22 cinesi... MrGreen).
NON FRAINTENDETEMI, la mia non è una critica, anzi, ben venga chi vive anche di passioni e del gusto del "bello secondo i suoi gusti incontestabili e per il proprio appagamento" indipendentemente dai contenuti tecnici/tecnologici!

Infine non credo che il post di Leone contempli la parte "etica" ovvero se quel sensore, lente, vetro, ecc. è sostenibile, oppure no, per deciderne l'acquisto.
L'azienda di sensori/obiettivi "x" produce con sfruttamento dei lavoratori, piuttosto che impiegare sostanze pericolose/nocive per noi, piuttosto che inquinando, ecc. ecc. senza considerare che i paesi "emergenti" inquinano perchè li abbiamo obbligati noi a farlo, delocalizzando la produzione e portandoci impianti e macchinari obsoleti, contanto sull'irrisorio costo del lavoro/vita per i prossimi decenni.

Quindi per me, ben venga se qualcuno ha info, su chi fa cosa e per chi, possibilmente senza leggende metropolitane ed anche solo per conoscenza personale mi piacerebbe sapere, anche se credo non influirà sui miei acquisti fotografici, perchè alla fine se mi serve la cosa "x" e se "funziona a dovere" chi la produce, diventa marginale se non ininfluente. ;-)

Concordo con Alessandro a meno di specifici e limitatissimi applicazioni/settori!!!

avatarsenior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 18:15

Per quanto riguarda la progettazione ottica, ancora senza af prestante (ma per quanto ancora), mi sembra i cinesi siano già a buon punto. Sta avvenendo quanto già accaduto fra germany e japan, con la differenza che il travaso tra japan e china è ovviamente più rapido, visti i tempi e le tecnologie attuali, almeno a quello che leggo in altri thread di gente che ne sa più di me su ottiche rangefinder. Ottiche da poche centinaia di euro che rivaleggiano con altre 10 o 20 volte più costose Mi sembra ancora solo una questione di investimenti, ma ci si arriverà.
Però rimane il discorso motore Renault. Qui c'è ancora molta gente che compra hasselblad convinta che sia tutto sweden, se sapesse che non c'è niente di sweden (che forse è pure meglio) cosa farebbe?
Insomma, la progettazione, grazie a pc e software di ogni tipo, può essere anch'essa di chiunque. O pensiamo che matematici cinesi, o indiani, formatisi in occidente o meno, siano inferiori a tedeschi e japs?
Personalmente non ho alcun problema, il mio 18 Batis (Zeiss-Tamron), quand'anche fatto in Sarawak, è il miglior uwa mai avuto, e mi attizza molto il 135, di cui sento solo parlare un gran bene. Lo sapevo quando l'ho comprato, e anzi ero contento non fosse tailand, poi ho letto della qualità del planar 50/1.4 tailandese, e ho capito in che direzione si andava. Però mi piace sapere cosa compro

avatarsenior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 18:32

Bravissimo Leone, concordo al 100%
Basta vedere che ora per aprire la nuova fabbrica di microchip in Arizona, sarà possibile grazie alla Tsmc di Taiwan, e quanti ingenieri/laureati del sud-est asiatico escono a pieni voti dalle nostre università e non solo nostre.... ;-)

www.reuters.com/technology/exclusive-tsmc-looks-double-down-us-chip-fa

Il mio "unico problema" invece riguarda l'assistenza. ;-)
Ecco perchè faccio molta fatica con le terze parti, (ottiche Sigma e Tamron le comprerei domattina) ma le esperienze solo negative (ovviamente paragonandole a Canon) sia per la durata (ridicola) e sia per la risoluzione dei problemi (quando spesso non è stato neppure possibile risolvere!) è incompatibile ad un'utilizzo professionale. Sorry

avatarsenior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 18:41

Panasonic= Sony e TowerJazz
Hasselblad= Sony o DALSA
LEAF= DALSA
Phase One= DALSA
Nikon, Olympus, ecc.. = Sony
Canon= se stessa e Sony
Ottiche Phase One= Schneider-Kreuznach
Filtri B+W= Schneider-Kreuznach
Filtri e lenti Hoya= Tokina
Filtri Urth/Gobe= Schott o Asahi

Ormai nessuno costruisce TUTTO in casa nel mondo fotografico a parte Sony

avatarsenior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 18:46

Concordo sign, anch'io prediligo originali. Finora niente da dire su Sony, ma ce l'ho da 2013. Canon invece sono trent'anni e con decine di corpi e ottiche, solo un paio di volte sono andato in assistenza, con risoluzione del problema in tempo reale.
Di Sigma ho un 50 art da 7 anni che ho montato su tutto, Canon ef, Sony e ora Canon rf, sempre a posto, ma con un pezzo non faccio statistica

avatarsenior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 18:48

Beh Rhoken, soprattutto ORA con le ML....
Immagino (come accade per i pannelli tv dove nemmeno Eizo se li fa ed LG spopola....) che anche gli EVF, i monitor, i circuiti, ecc. siano tutti da fornitori esterni.
Se poi ci mettiamo anche i fornitori di materia prima (vetro, magnesio, resine, ecc.) temo che la lista sia piuttosto lunga per tutti i brand! Cool

Credo comunque che i sensori Nikon non siano solo Sony ;-)

avatarsenior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 18:51

Rhoken, penso che canon abbia usato un sensore sony su una compatta, non molto di più.
Non ho notizie in merito, ma mi aspetto di sentire che Schneider le ottiche se le faccia fare da qualcun altro.
Ormai non c'è più religione in questo, nikon che se le fa fare in cina e in vietnam, sony in tailandia, leica chissà dove MrGreen

avatarsenior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 18:55

Credo che anche in questi casi entrino in gioco appalti e sub-appalti; dove un'azienda non ce la fa per svariati motivi nella catena produttiva, si appoggia ad altre a fronte di contratti ben precisi e royalty.
In questi casi il nome "blasonato" si china alle esigenze del mercato.

avatarsenior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 18:56

Ormai non c'è più religione in questo, nikon che se le fa fare in cina e in vietnam, sony in tailandia, leica chissà dove

La religione è quella del profitto e della copertura del mercato.
Ma nikon non se le faceva in thailandia?

avatarsenior
inviato il 02 Novembre 2021 ore 18:59

Ah si si Doriano, che alla fine un motivo del "non farcela" potrebbe anche essere semplicemente, mi costa meno comprarlo che farlo, evitandomi anche rogne; alla faccia di chi ritiene che il brand "x" non ha la tecnologia/non è capace! MrGreen

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