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Ho un monitor professionale calibrato hw con copertura sRGB e aRGB al 100%.
Il monitor è dotato di due opzioni pre-calibrate in fabbrica 1. aRGB 2. sRGB
Ho aggiunto una terza opzione 3. Spazio nativo
L'opzione 3 è una calibrazione eseguita con uno Spyder X e il SW dedicato del monitor usando lo spazio colore nativo del monitor.
Siccome la GUI di Windows 10 non è color managed, quando lavoro per evitare di vedere colori super saturi nelle icone e in PowerPoint ecc. il monitor è impostato su opzione 2. sRGB.
Quando faccio editing invece il monitor è impostato su opzione 3. Spazio nativo. Quando però faccio in Lightroom un soft proofing scegliendo come profilo sRGB non vedo grandissima differenza: l'istogramma cambia un poco ma a occhio non vedo grossi cambiamenti.
Se però passo il monitor da opzione 3. Spazio nativo ad opzione 2. sRGB ovviamente tutto diventa meno saturo. E ci sta... Ma allora non capisco perché quando il monitor è su opzione 3. Spazio nativo e faccio soft proofing usando il profili sRGB non vedo invece grossi cambiamenti.
".... perché quando il monitor è su opzione 3. Spazio nativo e faccio soft proofing usando il profili sRGB non vedo invece grossi cambiamenti....
..usando lo spazio colore nativo del monitor."
1) Non esiste lo spazio colore del monitor, esiste il gamut del monitor.
2) Il gamut nativo del tuo monitor, evidentemente, è, ahimè, piccolo ed è molto simile ad sRGB: quando fai il softproofing con Lightroom traslando l'immagine dal gamut del monitor allo spazio colore sRGB, l'immagine cambia dunque molto poco.
Se tu vedi invece un cambiamento più marcato sull'immagine traslando l'immagine dal gamut del monitor a sRGB con un programma di visualizzazione immagini, qualunque esso sia, significa che la gestione colori di quell'App di visualizzazione immagini di Win 10 è diversa dalla gestione colori di Lightroom: questo non va bene: o allinei la gestione colore tra le App, o cambi l'App per averla allineata.
Occhio poi che è errato, ed è un errore, grave, di concetto, fare il fotoritocco usando il gamut di uno specifico monitor, semplicemente perchè una stampante, qualsiasi, non ha il gamut del tuo monitor, dunque fa stampe diverse da come vedi l'immagine tu, e se invece fai foto per il web, tutti gli altri non hanno il tuo stesso monitor, dunque vedono l'immagine diveresa da come la vedi tu.
user134371
inviato il 21 Ottobre 2021 ore 15:36
Hai ragione scusa, provo a riscrivere...
Opzione 2: calibrazione hw su gamut sRGB Opzione 3: calibrazione hw su gamut monitor
Sono due opzioni del monitor, che carica le tabelle di conversione specifiche di quella calibrazione. Avviene maniera hw, direttamente nel monitor, perché le opzioni di calibrazione sono memorizzate nel monitor.
Quando lavoro con LR il monitor è su opzione 3, così mi è stato consigliato qui in passato: calibrare il monitor con il gamut nativo, editare la foto e poi fare soft proofing, caricando il profilo colore della stampante o di un generico monitor sRGB, a seconda dell'output.
Il mio monitor ha un gamut molto buono da specifiche: 100% sRGB, 99% aRGB e 97% P3.
Problema 1 --- Quando faccio il soft proofing (con monitor su opzione 3) tra l'immagine originale e quella con profilo colore sRGB non noto grande differenza a schermo, l'istogramma cambia ma di poco, molto poco.
Problema 2 --- Quando il monitor è su opzione 3 le icone di Windows, i preview delle foto in file Explorer, i colori di Office e Outlook sono tutti molto saturi. Quando il monitor è su opzione 2 invece i colori diventato più accettabili. Mi hanno detto che questo è normale perché la GUI di Windows non è color managed.
Nel visualizzare un jpg con profilo colore sRGB in un programma color managed mi aspetto però di vederla allo stesso modo sia che il monitor sia su opzione 3 che su opzione 2, invece in opzione 2 anche la foto la vedo con colori meno saturi.
"1) Opzione 2: calibrazione hw su gamut sRGB Opzione 3: calibrazione hw su gamut monitor
2) Quando lavoro con LR il monitor è su opzione 3, così mi è stato consigliato qui in passato.....
3) Il mio monitor ha un gamut molto buono da specifiche: 100% sRGB, 99% aRGB e 97% P3....
4) Problema 1
5) Problema 2. Quando il monitor è su opzione 3......
1) tu non puoi calibrare l'hw, l'hw tu non lo calibri, in nulla, ma lo puoi solo settare per farlo lavorare con un profilo o con di un altro, o con uno spazio colore, tramite la Gestione Colore del Pannello di Controllo.
2) ti ho già spiegato perché è errato lavorare così.
3) Un monitor con gamut sRGB basta per foto da web ma è del tutto insufficiente per stampe serie, tipo quelle effettuate con stampanti professionali inkjet
4) Ti ho già spiegato che con un monitor a gamut quasi sRGB fare un softprooging su spazio colore sRGB porta a variazioni minime dell'immagine, ed è ovvio: il gamut del monitor e lo spazio colore sRGB differiscono di poco e dunque quendo trasli l'immagine da uno all'altro, cambia di poco.
5) "Quando il monitor è su opzione 3.."
Tu non puoi settare o meno il monitor su opzione 3: il monitor lavora sempre con il suo gamut, ossia opzione 3, mentre è Win 10 che può essere settato o meno sul gamut del monitor o sullo spazio colore sRGB.
Secondo me tu non sai settare Win 10 sul gamut del monitor: davi operare dal Pannello di Controllo, impostando prima la gestione del colore su "Profilio Sistema colori Windows per visualizzazione ICC" e poi impostando il gamut del monitor come profilo predefinito.
Occhio che Win 10 gestisce benissimo i colori, mentre alcune App/Browser non lo fanno.
user134371
inviato il 23 Ottobre 2021 ore 10:53
Scusa perché dici che non non posso calibrare hw?
Ho un monitor dove (cito) la calibrazione hardware consente di regolare il chip di elaborazione delle immagini del monitor senza modificare l'output dati della scheda grafica. Le immagini sono coerenti con l'originale senza venire alterate dalle impostazioni grafiche.
Il sw di calibrazione infatti interagisce solo con il monitor per creare un profilo ICC in loco e caricarlo nel chip del monitor stesso.
Inoltre su Lightroom Queen (un forum di professionisti) mi è stato consigliato appunto di calibrare il monitor sul suo gamut nativo e di fare appunto il soft proofing in Lightroom caricando in Lightroom il profilo ICC della stampante o di un generico monitor sRGB a seconda dell'output. Il soft proofing in Lightroom serve proprio a simulare in Lightroom stesso dei profili colori diversi lasciando inalterato il monitor, che lavora e deve lavorare sempre al suo gamut nativo. Tra l'altro la stessa ditta produttrice del mio monitor ha detto che facendo soft proofing in questo modo, una grande differenza tra originale e sRGB può essere notata soltanto visualizzando contenuti con una maggiore presenza di verde o di blu, perché è proprio la copertura extra di queste tonalità a caratterizzare l'AdobeRBG / Panel native.
I monitor con calibrazione hardware agiscono sulla Lut del monitor. Nell'esperienza Mac di alcuni colleghi che hanno dei BenQ, ho visto che fanno delle valutazioni colore, usando una manopola collegata al monitor, senza caricare ICC differenti come dice TheGios.
Nel loro caso però non ho mai notato problemi sulla UI o su altro.
Bisogna ricordarsi di usare il software proprietario del monitor
"Ho un monitor dove (cito) la calibrazione hardware consente di regolare il chip di elaborazione delle immagini del monitor senza modificare l'output dati della scheda grafica."
Quella è una semplice e normale regolazione cromatica e di luminosità del monitor, nulla più.
Il monitor ha un suo pannello di regolazione, puoi cambiare tutto, colori luminosità e contrasto, senza toccare la scheda grafica, e facendolo, cambi solo la curva di risposta del monitor a tutto: è una regolazione, non una calibrazione.
Per calibrazione si intende una regolazione fatta a valori fissati, predefiniti, ma se i valori predefiniti non esistono, non si fa una calibrazione, ma una regolazione.
Comunque, per quanto riguarda il fotoritocco, io ti ho già spiegato perché è errato fare il fotoritocco non in uno spazio colore, ma nel gamut di un monitor: se tu lo vuoi fare nel gamut del monitor, affari tuoi, non miei, sei liberissimo di farlo, tanto alla fine contano solo i risultati.
In realtà i monitor con calibrazione hardware hanno una regolazione delle LUT più complessa e i valori a cui fai riferimento ci sono eccome e il tutto è salvato su un processore o chip nella scheda del Monitor.
Quello Eizo è più sofisticato e su alcuni modelli ha lo strumento di misurazione interno, quello BenQ devi usare uno strumento compatibile e installare il loro software.
Si parte sempre dalla prima calibrazione in fabbrica che il software usa come riscontro rispetto a quelli che l'utente esegue periodicamente e che sono a tutti gli effetti delle calibrazioni hardware indipendenti dalla scheda video
user134371
inviato il 24 Ottobre 2021 ore 11:21
Grazie Filo, ma in ogni caso se sono giorni che ripeto che "il mio monitor ha una calibrazione hw" sarebbe stato anche il caso che Alessandro la prendesse per buona e vera come affermazione :-)
E sì uso il sw proprietrio del monitor: collego pc e monitor via cavo, collego la sonda, faccio la calibrazione, mi crea un file .icm sul pc che carica anche nel chip del monitor, poi scollego tutto e chiudo il sw di calibrazione che NON RIMANE IN BACKGROUND. In Windows me ne frego anche di cosa sia impostato nelle proprietà dello schermo, tanto fa tutto il monitor via hw.
Tutti i profili .icm che ho in locale mi servono solo per fare soft proofing in Lightroom.
Per quanto riguarda la UI di Windows, non è che abbia grossi problemi, semplicemente se nel calibrare il monitor uso il gamut esteso del monitor o il gamut aRGB, i colori delle icone e di Office sono un po' più saturi del normale, ma BenQ stessa dice che è normale.
Detto questo, quando ho calibrato il monitor, ho creato tre profili (il massimo che posso caricare nell'hw del monitor, e tra cui posso scegliere con dei pulsianti dedicati sul monitor): una calibrazione con gamut nativo del monitor, una calibrazione con gamut sRGB ed una calibrazione con gamut aRGB.
Tra profilo nativo e profilo aRGB non vedo grossa differenza, trovo invece molta differenza tra profilo native e proofilo sRGB, e diciamo che ci sta, non è questo il problema.
Se tutto quanto sopra è chiaro, riporto sotto cosa mi è stato consigliato da molti fotografi sul forum Lightroom Queen:
1. Calibrare il monitor su gamut navito del pannello 2. Fare editing in LR per come voglio vedere la foto sul mio monitoor 3. Aprire il soft proofing 4. A seconda dell'output scegliere il profilo .icc/.icm del laboratorio di stampa o un profolo .sRGB generico (io uso il profilo .icm generato dal sw del mio monitor per il profilo con gamut sRGB) 5. Si noterà una più o meno marcata differenza tra l'immagine originale e l'immagine in soft proofing su cui viene simulato il profilo colore scelto per l'output 6. Apportare all'imagine in soft proofing tutte le variazioni del caso per cercare di renderla il più possibile vicina all'immagine originale 7. Esportare l'immagine in soft proofing con il profilo colore corretto.
Ora, Alessandro continua a ripetere "ti ho già spiegato perché è errato fare il fotoritocco non in uno spazio colore, ma nel gamut di un monitor", ma questo è vero solo se non fai soft proofing il Lightroom: se devi editare per il web, apri Lightroom, imposti il monitor (via hw o via sw) sullo spazio colore sRGB, fai editing, esporti la foto nello spazio colore sRGB e stai a posto. Ma se fai soft proofing in Lightroom la procedura corretta da esperti del settore è qiella che ho descritto sopra.
Detto questo, provo a spiegare di nuovo i miei due problemi:
PROBLEMA 1 Quando faccio soft proofing e al passo 4 sopra sceglo per simulare l'output un profilo sRGB, mentre lo ricordo che il monitor è su un profilo gamut nativo, la differenza tra l'immagine originale (editata per il profilo gamut nativo) e quella in soft proofing (simulata su spazio colore sRGB) cambia di poco, percettibile solo nell'istogramma. Mi sarei aspettato dei grossi cambiamenti, ma BenQ mi ha risposto così: "A seconda del contenuto, la differenza dei colori può essere minima. Una grande differenza può essere notata soltanto visualizzando contenuti con una maggiore presenza di verde o di blu, perché è proprio la copertura extra di queste tonalità a caratterizzare l'AdobeRBG / Panel native."
PROBLEMA 2 Sono sempre al passo 4, il monito è sempre impostato su profilo gamut nativo, a sinistra ho l'immagine originale e a destra ho l'immagine in soft proofing simulata in spazio colore sRGB: se cambio il profilo del monitor da gamut nativo a gamut sRGB, mi aspetto - nessun cambiamento alla immagine di destra, che è già simulata in spazio colore sRGB - un grosso cambiamento nell'immagine di sx che dovrebbe avvicinarsi all'immagine di destra e invece, oltre a vedere la classica diminuzione della saturazione nei colori di Windows, vedo grossi cambiamenti in ENTRAMBE le foto, sia in quella a sinistra che in quella a destra.
seguo con interesse la discussione, anch'io ho un benq ma non di quelli con la calibrazione nel chip. ho un pd2500q. cercando in rete ho trovato un video interessante che spiega nel dettaglio, in maniera semplice, il software displaycal, ma soprattutto, mentre commenta spiega come e perché profilare il proprio hardware
user134371
inviato il 24 Ottobre 2021 ore 14:52
Eh ma una calibrazione SW è diversa perché hai un SW che gira sempre sul PC e il cambio profilo lo fai dal software che ti cambia anche il profilo in Windows.
Con la calibrazione hw se cambi il profilo sul monitor non ti cambia il profilo in Windows.
si, ok. ma lui spiega come e perché a cosa allinearsi. volevo fare notare questo
user134371
inviato il 24 Ottobre 2021 ore 15:40
Si si dopo lo guardo
user134371
inviato il 24 Ottobre 2021 ore 22:09
Niente, ho letto e riletto articoli e forum, e tutti mi fanno ragione:
1. Calibrate il monitor con gamut nativo 2. Caricare in Windows il file icm generato dalla calibrazione 3. Editare la foto 4. Fare soft proofing e simulare l'output caricando il profile icm dell'output
Però è strano che tutto quello che dici è giusto e nonostante questo hai problemi. Virgola.
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