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Che monitor usate?


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avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2021 ore 17:29

Ricordo quando tra il 1987 e il 1989 usavo il Macintosh Plus (2 mega di RAM, HD esterno da 20 mega) con lo schermo in bianco e nero.
Quante volte mi capitava di correre al negozio della Apple che aveva il primo monitor a colori per verificare se il lavoro era giusto MrGreen
Poi ho comprato un FX con monitor a colori e stampante Mitsubishi a sublimazione dall'importatore che era a Piacenza

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2021 ore 17:57

La differenza che esiste attualmente tra un buon monitor ed uno al top spesso non giustifica l'investimento a meno di non essere in un ambiente produttivo con il massimo controllo di ogni passaggio.


Dipende cosa intendi per buon monitor e cosa intendi per top monitor. Il concetto che stai esprimendo ha una criticità di fondo che a mio avviso fa fatica ad emergere ma è fondamentale per capire alcuni errori che colpiscono chi fa editing anche amatorialmente.

E' su questa criticità che alcune case produttrici forzano il concetto di "abbastanza buono per" o "sufficiente per questa categoria", arrivando quasi a rincuorare quelli che decidono di non investire "troppo" su monitor di un certo tipo.

E' un problema che alcuni grandi fotografi hanno da tempo identificato e risolto attraverso l'acquisto di strumenti adatti. L'esempio è quello di un noto fotoreporter che trovatosi di fronte all'elaborazione di immagini riguardanti il sangue umano notò una deriva nel colore dal momento dell'accensione del monitor alla fine dell'elaborazione. Ci mise diverso tempo a capire la causa del problema:il drift.

Bene, esistono prodotti che consentono a tutti di avere la garanzia che questo drift sia limitato a soli 3 minuti dall'accensione, perchè a nessuno fa piacere partire dal rosso e trovarsi un magenta. Questo non solo elimina una variabile difficile da identificare, ma consente anche di lavorare con meno pensieri.

Stabilità di calibrazione significa che il tuo display mantiene luminanza e valore del punto del bianco durante l'utilizzo, senza variazioni.

Questo è solo uno dei motivi validi e concreti per scegliere alcuni prodotti anzichè altri mentre spesso si leggono confronti fatti tra gamut, luminanza massima, profondità di colore dei panneli, LUT, risoluzione e quant'altro. Tutte caratteristiche che non qualificano un display.

Secondo punto, il controllo qualità. Inutile leggere recensioni se poi 3 pannelli su 6 presentano difetti e perdere tempo a rispedirli, aspettare settimane intere e magari non vedersi riconosciuto il difetto. Anche un amatore o un professionista in p.iva (come me) non ha piacere a trovarsi 4 monitor di cui 2 con difetti.

Ci tengo molto a dire che dal mio punto di vista non esistono monitor intermedi se parliamo di performance. Ci sono prodotti che rispettano certi standard e altri no. Il concetto del "abbastanza buono" non significa praticamente nulla. Deve essere ottimo per te e basta. Un buon monitor, diciamo sui 600 euro come minimo deve avere un drift limitato e a mio avviso poter essere sostituito/riparato in tempi brevissimi. Deve anche avere un controllo qualità decente.

Non releghiamo certi apparecchi nell'iperuranio di centri di stampa ultra complessi, chiunque può acquistare se lo reputa necessario un prodotto adatto alle proprie esigenze, l'importante è essere onesti soprattutto con se stessi. Se non si può o non si vuole affrontatre una spesa di un certo tipo ci sta, ma dire che i prodotti non servano se non nel centro ricerche della NASA è una forzatura che non ha basi tecniche di alcun tipo nonostante sia diventato un Leitmotif di certi ambassador paraculi.

Mi piaceva di piu' il discorso "emotivo" che facevi tempo fa, che mi piacerebbe riprendere e sul quale mi trovavi abbastanza
d'accordo. ;-)

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2021 ore 19:17

Non releghiamo certi apparecchi nell'iperuranio di centri di stampa ultra complessi, chiunque può acquistare se lo reputa necessario un prodotto adatto alle proprie esigenze, l'importante è essere onesti soprattutto con se stessi. Se non si può o non si vuole affrontatre una spesa di un certo tipo ci sta, ma dire che i prodotti non servano se non nel centro ricerche della NASA è una forzatura che non ha basi tecniche di alcun tipo nonostante sia diventato un Leitmotif di certi ambassador paraculi.
In realtà non mi riferivo a situazioni ultraspaziali MrGreen Mi basta l'editore che ha un paio di postazioni con Eizo perché lo stampatore è sempre lo stesso e le altre postazioni vanno bene anche con iMac 24" 4K.

Oppure la stamperia di provincia, ma con grande professionalità, che apre i file dei clienti con un monitor di qualità e dialoga con loro per "aggiustare" le immagini, per poi tirare qualche decina di copie e portarle nel box di controllo colore e verificarle con il cliente.

Tutte situazioni che non sono necessariamente ultra spaziali con camere iperbariche!!!

Il mio discorso si rifaceva a chi boicotta un Benq, serie fotografia, dicendo che se non hai un Eizo X non puoi post produrre.

Ho rinnovato la mia postazione con un nuovo MacBook Pro Max e ho preso un Benq PD3220U da affiancargli. Niente di fotografico ma una qualità interessante con un monitor del MacBook che stupisce per qualità e un Benq molto onesto che restituisce delle tinte piatte decenti.

Come Trystero mi trovo a metà, "costretto" ad assumermi la responsabilità quando il cliente spende veramente molto per avere i campioni di plastica corrispondenti al colore che abbiamo scelto e poi fa stampare i cataloghi un po' in Cina e un po' in Cile e vuole l'uniformità del colore senza investire adeguatamente perché questo possa essere certificato con delle prove colore di riferimento.

Per questi motivi ci siamo abituati negli anni a ragionare con i numeri ben sapendo che i poster stampati in grande formato su plotter con file in RGB, devono dialogare con cataloghi stampati in CMYK e immagini su riviste stampate in roto offset o con le immagini su Instagram... Insomma quando Trystero afferma che guardando alcuni monitor ultra top non è che ha un tuffo al cuore, non sta dicendo una cosa scandalosa.

Ovviamente calibriamo tutti i monitor, conosciamo ciò che tu dici ma, nel tempo, abbiamo investito nella conoscenza del colore e quando lavoriamo sulle immagini nostre o di altri andiamo a leggere i numeri danno una risposta più veritiera.
Nell'esempio dell'immagine su cui si è dibattuto o su altro, se ci si abitua guardare i canali di colore in bianco e nero si evitano porcherie in stampa.


avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2021 ore 20:48

Mi sono deciso e ho ordinato oggi il monitor da collegare al mio Macbook pro 16".
Ho preso il BenQ SW270C da 27", QHD 2560x1440 e copertura 99% Adobe Rgb.
Completo così la mia postazione di post produzione dopo la stampante Canon PixmaPro1000 con cui mi trovo molto bene.

avatarjunior
inviato il 06 Dicembre 2021 ore 21:17

Mario era la mia prima scelta se non prendevo l'Eizo usato, mi sembra molto buono

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2021 ore 21:18

Grazie, inoltre la spesa è moderata.

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2021 ore 21:26

Il mio discorso è oggettivo, il tuo soggettivo. Quando dico che il drift di un modello è misurabile in tot minuti sto parlando in modo oggettivo.

Quando dici che il monitor del tuo mac stupisce per qualità parli in modo soggettivo. La "qualità" non significa niente se non hai dati e nemmeno numeri. A meno che tu non sia Zaratustra rimangono tue impressioni, pur valide che siano sia chiaro.

Stiamo parlando di due cose diverse. Ora, se hai letto un po' di quello che scrivo avrai notato la mia repulsione verso le faide di cortile, le guerre tra brand, i fanboy e i prezzolati di ogni natura. Queste miserie umane mi lasciano indifferente. Da me escono dati che posso misurare e replicare e in piu' raccolgo le considerazioni sia di clienti che di lettori che condivido.

Che in giro ci sia qualcuno che dica che senza questo o quel prodotto non si possa fare fotografia o stampa non mi interessa e nemmeno mi tocca così come questa controcampagna ideologica ed emotiva.

Io porto dati, se volete parliamo di quelli. ;-)

Benq in giro per lavoro ne ho visti, ma finché non me ne danno in test non pubblicherò recensioni ne pareri: senza dati numerici replicabili rimarrebbero solo esperienze personali.

ps: il gamut di un monitor (il contrasto, le lut, i 10 bit etcetc) non ne decreta la qualità anzi viene usata maldestramente per far apparire come comparabili prodotti qualitativamente molto diversi.

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2021 ore 0:56

Wazer, oggettivamente oltre ad Eizo cosa hai testato e provato?

Se non ci sono confronti il tuo giudizio diventa soggettivo come il mio.

Per le misurazioni quanti strumenti hai usato e quanti software?
La mia non è una “battaglia” di brand o altro ed è ovvio che ho il massimo rispetto per un brand che ottiene ottime valutazioni dai laboratori Fogra! Ci mancherebbe.

Non è una battaglia contro, bensì una sensibilizzazione sull'argomento. Dotarsi degli strumenti migliori non sempre è la strada migliore. Semplicemente questo.

Il monitor, quando si tratta di stampa, rimane ancora oggi un tentativo di simulazione del risultato. Questo non è soggettivo.

Che sia Benq, Dell, NEC o altri, ci sono alternative che offrono buoni strumenti. Misura tu, prova sul campo in modo oggettivo quali sono le differenze tra i vari prodotti e poi fai il confronto, sempre in modo oggettivo, rispetto la capacità di diversi individui di percepire queste differenze.
Prova a mettere a confronto un fotografo con un restauratore, che per anni ha imparato a ricreare i colori di un quadro in modo empirico ma scientifico, verifica chi percepisce le differenze tra un modello di monitor da 1500€ con uno da 5000€

L'utente o il professionista davanti al monitor deve avere la giusta cultura per apprezzare lo strumento.

Io ti porto l'esempio delle tinte piatte e dei colori noti.
Quando parliamo di fotografia, parliamo di una elaborazione empirica di un'immagine che riproduce un idea, non una realtà. Quando questa “idea” viene trasferita ad un altro monitor o ancora peggio su una carta i fattori che entrano in gioco sono molteplici e complessi. Certo è vero che il miglior monitor sarà il migliore amico, ma di chi stampa direttamente o ha uno stretto rapporto con chi stampa, per gli altri sarà tutto molto più complesso e snervante.

Dico semplicemente che aver il miglior monitor del mondo non è nulla se non si ha la giusta preparazione. Questo non è soggettivo, è reale.

Sono professionalità differenti e bisogna riconoscerlo.

Lo stampatore, il cromista, il grafico, il designer, il fotografo, lo stampatore fine art, l'artista, etc sono tutte professioni che spesso sono distinte altre volte si incontrano in un'unica persona ma sono svolte da persone. È come per gli stampisti, nonostante i mega centri di lavoro, l'ultimo colpo di lima è quello che risolve.

Ps. Per inciso quando dialogo con chi fa la post il problema è fare in modo che l'oggetto rappresentato nella foto, insieme ad altre cose, mantenga il colore del prodotto perché il pubblico lo deve percepire così come quando lo comprerà. Non parlo di un cielo più o meno azzurro.

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2021 ore 1:35

Hai un'idea del soggettivo/oggettivo un po' strana ma penso sia figlia della tua visione "artistica" del mondo. Visione che trovo nobile ma pur sempre emotiva e... soggettiva. Non hai però raccolto la sfida del dibattito sui numeri e me la butti un po' sul personale ma non scappo alla domanda, ho testato dal 1996 ad oggi Barco, Nec (con strumenti dell'epoca) Lacie, LG e molti altri. Oggi Eizo perchè me li manda e me li lascia 1 mese (poi se li riprende), il blog è online da alcuni anni e da allora tutto quello che ho avuto occasione di testare per almeno 1 mese l'ho pubblicato compatibilmente con il mio lavoro, e con la struttura del blog. Sono un libero professionista e il tempo è quello che è.

Non pubblico invece i test che svolgo sul campo, misurazioni che raccolgo al volo e piu' o meno limitate nel tempo anche se queste mi danno riscontri abbastanza chiari sul prodotto ma per varie ragioni ho impostato il blog in quel modo sopraesposto.

Da queste misurazioni mi sono fatto un'idea abbastanza chiara di cosa proporre ai miei clienti. Strumenti ne ho usati diversi, spettrofotometri x-rite, colorimetri x-rite e datacolor e in futuro ci sarà forse un klein da 5000 euro e passa. Tutto questo è lì, gratis e a disposizione di tutti.

Bene, chiarito quanto sopra vorrei ora conoscere la tua di esperienza. Quanti ne hai testati e quali dati hai pubblicato? Con quali strumenti?

Dico semplicemente che aver il miglior monitor del mondo non è nulla se non si ha la giusta preparazione. Questo non è soggettivo, è reale.


Figurati con quelli piu' scarsi!

Giudizio soggettivo -> Oggi il mercato offre talmente tanti prodotti che c'è l'imbarazzo della scelta, non sono tutti uguali e non sono tutti generalisti. Però non ho mai visto nessuno, compreso qualche facoltoso amatore, lamentarsi di un Barco Reference calibrator e simili nemmeno usato per far girare Lotus 1 2 3 con OS/2. Al contrario ho visto persone dopo un paio d'anni di utilizzo incazzarsi parecchio per aver buttato lavori dovuti agli shift di colore del monitor tra l'altro pure aleatori e quindi di difficile prevedibilità.

Per inciso quando dialogo con chi fa la post il problema è fare in modo che l'oggetto rappresentato nella foto, insieme ad altre cose, mantenga il colore del prodotto perché il pubblico lo deve percepire così come quando lo comprerà. Non parlo di un cielo più o meno azzurro.


Queste sono un po' le basi della gestione del colore e uno strumento deve garantirti la continuità di risultato: la consistenza.
La cultura della gestione del colore deve essere una skill necessaria a chiunque abbia a che fare con le arti digitali. Sono irremovibile a riguardo e non sono affatto d'accordo sulla categoria dei monitor di "media qualità" che non esiste.
Il display rispecchia certi standard? Si o no... la tecnica e la tecnologia non sono emozioni, sono numeri. Non è nè filosofia nè religione.

L'utente o il professionista davanti al monitor deve avere la giusta cultura per apprezzare lo strumento.


L'artista nel 2021 deve avere acquisito alcune competenze digitali necessarie per competere in questo mondo globalizzato, 3 miliardi di persone sono connesse attraverso un display con un po' di hardware sotto ed è giusto conoscere come l'informazione digitale venga visualizzata.

Al contrario capisco molto di piu' le scelte fatte da uno del settore che scelga deliberatamente alcuni prodotti anzichè l'amatore che muove i primi passi e che non abbia le competenze necessarie. Per lui è meglio puntare su prodotti che rispettino certi standard in modo da non passare mesi o anni davanti ad un display che non riproduca "correttamente" il colore o lo faccia in modo parziale e inconsistente. E' più facile che l'amatore caschi in specchietti per le allodole come fogliettini di calibrazione annessi al display, specifiche tecniche civetta e il sempre verde influencer di turno con zero competenze.

Ricordo a tutti che il display rimane sulla nostra scrivania per anni e non è solamente un dispositivo elettronico che permette di interfacciarci al mondo digitale ma è il piu' importante in assoluto e oggi ancora piu'di ieri. Passiamo anni davanti al monitor... deve essere di ottima fattura.

Si è fatta l'una e mezza di...

notte ;-)

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2021 ore 9:15

Ricordo a tutti che il display rimane sulla nostra scrivania per anni e non è solamente un dispositivo elettronico che permette di interfacciarci al mondo digitale ma è il piu' importante in assoluto e oggi ancora piu'di ieri. Passiamo anni davanti al monitor... deve essere di ottima fattura.

Dalla profondità' abissale della mia ignoranza e' un'affermazione che sposo totalmente.

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2021 ore 10:14

Hai un'idea del soggettivo/oggettivo un po' strana ma penso sia figlia della tua visione "artistica" del mondo.
Grazie per la visione artistica, ne sono orgoglioso, comunque Munsell era un artista.

A parte le battute, io ho un profondo rispetto per chi si occupa scientificamente del colore e non sono uno che si oppone alla colorimetria o alla reflectoscopia o alla fotonica. Nella mia storia professionale ho anche seguito dei convegni. So che Calibration in italiano è taratura e che la reflectance non è la riflettanza ma il fattore di riflessione.

So anche che il colore di un corpo non autoluminoso è il risultato di un processo ottico ma anche psicofisico.

So anche che la sensazione del colore è figlia di un numero considerevole di fattori, infatti per determinare oggettivamente un colore bisogna trovarsi in condizioni determinate e conosciute. Conosco, non in maniera profonda, gli spazi colorimetrici come il CIE lab, mi hanno detto che i colori pantone sui computer sono espressi in HSV ma so anche che spesso Adobe li converte in CMYK con valori decimali mentre Affinity lo fa con valori interi.

Non hai però raccolto la sfida del dibattito sui numeri e me la butti un po' sul personale ma non scappo alla domanda, ho testato dal 1996 ad oggi Barco, Nec (con strumenti dell'epoca) Lacie, LG e molti altri. Oggi Eizo perchè me li manda e me li lascia 1 mese (poi se li riprende)
Non ho raccolto la sfida dei numeri perché non ne ho le competenze
Bene, chiarito quanto sopra vorrei ora conoscere la tua di esperienza. Quanti ne hai testati e quali dati hai pubblicato? Con quali strumenti?
non è il mio lavoro e non ho mai pubblicato nulla di tutto questo.

Mi occupo di product design, nel tempo ho ricoperto il ruolo di direttore artistico e di brand manager per aziende del settore della profumeria alcolica e sportswear per mercati nazionali ed internazionali.
Ultimamente lavoro anche nel settore del complemento d'arredo. Tutte attività svolte al servizio dell'azienda come consulenza esterna.

Ho avuto numerose tipologie di monitor e quello a cui sono rimasto più legato
soggettivamente
è il Barco... a memoria è quello che restituiva in modo più credibile le tinte tenue e leggere.

Il colore lo tratto dal punto di vista analogico e ho competenze per farlo. Tu hai ragione, ma fino ad un certo punto, ti fermi alla tua competenza ma non consideri il fattore colore in senso più ampio. Il colore dipende alle proprietà ottiche dell'oggetto, dal suo fattore di riflessione, dalla lucidezza e dalla rifrazione oltre che dalla levigatezza del corpo. Quando stampi un colore, un'immagine, il materiale su cui lo fai cambia completamente i colori e le immagini.
Passi da una condizione additiva ad una sottrattiva.

Certo, tu hai ragione quando dici che porti il tuo monitor in condizioni oggettive e numeriche giuste e "migliori" e lo fai in modo permanente e ripetitivo nel tempo con un delta di errore più piccolo possibile. Ma parti dal presupposto del tuo lavoro e della tua competenza e dai per scontato che tutto quello che fai è vero e giusto perché rimani in un ambito conosciuto e standardizzato.
Osservi l'immagine sotto luci misurate e possibilmente in una cabina colore. Confronti l'originale o la stampa in queste condizioni e sei in una stanza adeguata. Non hai mai fogli bianchi o colorati sulla tua scrivania, non hai pareti tinteggiate da un architetto e non hai una scrivania alla moda. Ovviamente non hai le tende scelte da tua moglie perché sai che tutto questo manderebbe all'aria il risultato del tuo monitor reference.

Al contrario capisco molto di piu' le scelte fatte da uno del settore che scelga deliberatamente alcuni prodotti anzichè l'amatore che muove i primi passi e che non abbia le competenze necessarie. Per lui è meglio puntare su prodotti che rispettino certi standard in modo da non passare mesi o anni davanti ad un display che non riproduca "correttamente" il colore o lo faccia in modo parziale e inconsistente.

Sono intervenuto sul discorso perché ho letto un tuo intervento su una affermazione di Trystero
Non ho preso un Eizo perché ne ho visti diversi all'opera in studi fotografici e tipografie, ma non mi hanno fatto gridare al miracolo.

E io gli do ragione, non in assoluto ma per il fatto che non basta avere un Eizo, bisogna che questo sia collocato in un ambiente adeguato e misurato e che chi lo usa abbia coscienza di tutto quello che ho scritto sopra, altrimenti i migliaia di euro spesi per un CG sono buttati al vento.

Suggerire all'amatore uno strumento di precisione lo illude di cavalcare un puro sangue senza sapere che va domato.

Ci sono monitor che a cifre più adeguate e senza pretese assolutiste offrono
Passiamo anni davanti al monitor... deve essere di ottima fattura.


non è solamente un dispositivo elettronico che permette di interfacciarci al mondo digitale ma è il piu' importante in assoluto e oggi ancora piu'di ieri.
anche su questo dissento perché ieri, avvento degli "schermi piatti", la differenza tra i vari monitor era più ampia e a tratti disastrosa rispetto ad oggi e all'altro ieri con i CRT.

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2021 ore 15:11

anche su questo dissento perché ieri, avvento degli "schermi piatti", la differenza tra i vari monitor era più ampia e a tratti disastrosa rispetto ad oggi e all'altro ieri con i CRT.


Ti dico la mia, da tecnico e "ricercatore" mi sento di affermare con ragionevole sicurezza che l'introduzione del LED abbia comportato una serie di nuovi problemi medici e tecnici. La componente "blu" è sotto indagine per i possibili danni agli occhi e l'influenza sul ritmo circadiano, le soluzioni adottate sono diverse, occhiali con film speciali che filtrano una determinata lunghezza d'onda commercialmente noti come Blueprotect (zeiss), Bluecontrol (Hoya) etc... fino a soluzioni di dubbia efficacia che agiscono sulla temperatura colore del monitor o del display dello smartphone (eye-protect) spostandola verso il caldo.

Ora, il rovescio della medaglia per chi si occupa del colore nel mondo digitale è l'aggiunta di questa variabile che influenza in modo avvertibile quello che arriva ai nostri occhi. Per quanto buone possano essere le lenti degli occhiali con tecnologia blueprotect purtroppo introducono un taglio in frequenza della luce in arrivo dallo schermo... basta toglierli per notare piccole differenze cromatiche soprattutto su alcuni colori, comunque avvertibili da tutti. Bisogna saper gestire anche questa variabile, soprattutto in catene chiuse o semichiuse.

Le ore passate davanti al display sono salite vertiginosamente negli ultimi 10 anni sia per la fruizione che per la creazione di contenuti.

Dal mio punto di vista oggi piu' di ieri è cosa buona e giusta avere sotto mano strumenti fatti bene e per capire quanto lo siano altro non esiste che la misura numerica di determinati parametri e una rete di assistenza molto capillare e celere che non lasci il professionista a piedi in caso di guasto.

L'aggettivo qualificativo buono assume un significato numerico, ripetibile e confrontabile e quando viene usato come comparativo trova un motivo di esistere.

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2021 ore 15:15

Per quanto buone possano essere le lenti degli occhiali con tecnologia blueprotect purtroppo introducono un taglio in frequenza della luce in arrivo dallo schermo... basta toglierli per notare piccole differenze cromatiche soprattutto su alcuni colori, comunque avvertibili da tutti.


Ti assicuro che se tolgo gli occhiali (con filtro blu) non vedo più nulla, altro che avvertire le differenze di colore MrGreen
E già sono molto meno fastidiosi delle prime versioni di qualche anno fa (dove gli occhiali erano letteralmente giallo paierino e modificavano pesantemente la vista dei colori).

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2021 ore 15:22

Certo, tu hai ragione quando dici che porti il tuo monitor in condizioni oggettive e numeriche giuste e "migliori" e lo fai in modo permanente e ripetitivo nel tempo con un delta di errore più piccolo possibile. Ma parti dal presupposto del tuo lavoro e della tua competenza e dai per scontato che tutto quello che fai è vero e giusto perché rimani in un ambito conosciuto e standardizzato.
Osservi l'immagine sotto luci misurate e possibilmente in una cabina colore. Confronti l'originale o la stampa in queste condizioni e sei in una stanza adeguata. Non hai mai fogli bianchi o colorati sulla tua scrivania, non hai pareti tinteggiate da un architetto e non hai una scrivania alla moda. Ovviamente non hai le tende scelte da tua moglie perché sai che tutto questo manderebbe all'aria il risultato del tuo monitor reference.


Non sai quanti miei clienti abbiano condizioni lontanissime da quelle descritte da te, è quasi una eccezione trovare uno studio a norma iso. Ho una discreta esperienza con ambienti fuori standard. L'alternativa alle misure e ai test è la completa aleatorietà dei risultati quindi un ritorno "all'espertone sciamano" che dispensa le proprie verità basate sulle proprie convinzioni ed esperienze, magari sul carisma, il chiacchericcio che lo circonda e l'hype che riesce a creare. Ma quando sorgono dei problemi che non sa risolvere poi che fa? Come tutti gli arroganti spesso da la colpa al cliente.

Ecco, l'approccio scientifico è quello che combatte questo consapevole di non sapere tutto (e dicendolo chiaramente al cliente) ma partendo da basi che hanno passato revisioni e test incrociati per fornire fondamenta su cui costruire una realtà misurabile e replicabile. Il bello è che tutte queste ricerche sono a disposizione, chiunque con un po' di pazienza può studiarsele.

Di Zaratustra che calano la verità dall'alto ne ho visti diversi e siceramente li eviterei.

Detto questo capisco il tuo punto di vista, penso di comprendere le ragioni che ti spingono a fare alcune scelte e ti capisco quando passi dalla teoria alla pratica quotidiana. Sul campo le chiacchere stanno a zero e per me un buon approccio scientifico ti salva... da sorprese amare.

Ti assicuro che se tolgo gli occhiali (con filtro blu) non vedo più nulla, altro che avvertire le differenze di colore


MrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2021 ore 17:23

Comunque Zarathustra continua ad usare un Barco e si rifiuta di passare ad altro Cool

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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