| inviato il 18 Ottobre 2021 ore 10:21
Complimenti per la compagnia: Enzo DDR e Schyter USSR... vi manca solo un sociologo in area PCC e siete al gran completo. Ah no... per essere al gran completo ci vuole ancora in reduce dell'epopea ipermaoista di Polpottiana memoria |
| inviato il 18 Ottobre 2021 ore 10:29
L'origine e' antecedente alla spartizione della Germania, giusto per la par condicio Pero' Paolo mi sa che i tedeschi dell'est si presero una grossa fetta e andarono lontano, non solo in unione sovietica, fino in giappone, portando l'attacco m42 della Contax S ad essere il piu diffuso a livello mondiale.. |
| inviato il 18 Ottobre 2021 ore 10:56
OT: “ Complimenti per la compagnia: Enzo DDR e Schyter USSR... „ in realtà mi piace (forse anche ad Enzo C.) sfatare le "leggende metropolitane" e gli strafalcioni storici in materia. A noi probabilmente mancherà un sociologo, a molti qualche lettura specifica che eviterebbe gli strafalcioni di cui sopra. fine OT. |
| inviato il 18 Ottobre 2021 ore 12:00
“ PaoloMcmlx: Enzo sarò anche in errore ma non mi sembra che Carl Zeiss Jena abbia poi fatto tanta strada... se non nelle speranze di qualche sognatore veterobolscevico chiaramente „ Scusa, non voglio sembrare scortese, ma credo tu sia molto fuori strada, nel considerare "copia" il 180/2,8 prodotto da Carl Zeiss Jena che anzi, a ben vedere, rimane l'unico "Olympia Sonnar" originale . Ed aggiungerei che io sono proprio l'ultimo a poter venire bollato quale "sognatore veterobolscevico". E circa l'aver fatto "poca strada", ricorderei sommessamente lo spettacolare Carl Zeiss Jena "Spiegelobjektiv" 1000mm. f:5,6 catadiottrico, arrivato prima del pure meraviglioso Mirotar realizzato da Zeiss "occidentale" per la splendida quanto sfortunata Contarex... |
| inviato il 18 Ottobre 2021 ore 13:10
è il solito vizio ... basta che uno collezioni materiale ex-patto di Varsavia e viene immediatamente bollato come pericoloso sovversivo bolscevico. Mio nonno era socialista e si prese pure l'olio di ricino alle elezioni del 1929 ... mio padre dopo 5 anni di guerra fu attivo nella D.C. negli anni '50 e un po' di sca22ottate coi "rossi" per appendere i manifesti elettorali (di notte) se le diedero.... salvo poi trovarsi al bar alla domenica per la partita a scopa. Niente è più lontano da me come le due ideologie nere e rosse ... ma questo nn centra ovviamente niente con la ricerca "storica" sulle foto attrezzature d'oltre cortina... DDR compresa. Dovrebbe essere facile da capire, ma vedo che, al contrario, così non è ... e si continua imperterriti a seguire i luoghi comuni (vedasi Olympia Sonnar originale). |
| inviato il 18 Ottobre 2021 ore 16:34
Lieto di esser stato utile. È incomprensibile leggere ancora simili prese di posizione, nella complessa e a dire il vero appassionante storia della Zeiss. Andrebbe reso onore invece a quei "Zeissianer" che pur con la prospettiva di migliori condizioni di vita e pure contro le proprie convinzioni politiche, anche di concerto con la Carl Zeiss Stiftung, scelsero di rimanere a Jena ed a Dresda, nella speranza che Zeiss rimanesse comunque un'entità unitaria. Giova ricordare, che quando la Zeiss Ikon "occidentale" a Stoccarda mise a punto ed in produzione la nuova Contax-IIa/IIIa, gli obbiettivi provenivano tutti da Jena. Sempre a Jena, fu messo a punto il Biometar 35/2,8 che prese il posto del Biogon "anteguerra" di pari focale/luminosità, che per ragioni tecniche non poteva essere montato sulla nuova Contax. Sempre a Jena, il 180/2,8 ebbe fondamentali miglioramenti anche meccanici. Per il montaggio sulla Contax fu creato un nuovo Flektoskop con immagine non più a piedi in aria, per giungere infine alla cassetta "Flektometer", ad immagine completamente raddrizzata e su vetrino di messa a fuoco assai luminoso. Le qualità di questa ottica, ne fecero uno dei fiori all'occhiello di Zeiss Jena che, dopo averlo messo in vendita anche con attacco 42x1, Exakta e Praktina, videro bene di crearne una nuova versione con attacco per la KW-Praktisix (che sarebbe poi evoluta nella notevole Pentacon Six), ed una serie di adattatori per i predetti attacchi. Se questo è "copiare"... |
| inviato il 18 Ottobre 2021 ore 16:41
Gente, non andate a stuzzicare Enzo sulla storia dell'attrezzatura fotografica Tedesca... Se c'è uno preparato e appassionato in materia è proprio lui. E non è il tipo da credere al "sentito dire"... è uno che si documenta (bene). |
| inviato il 18 Ottobre 2021 ore 17:00
Non esageriamo... Il centro dei miei interessi è attorno a Carl Zeiss e Zeiss Ikon (Jena, Dresda e Stoccarda) senza dimenticare il Kombinat VEB Pentacon ed il suo intreccio con Zeiss (Orientale). Delle altre case tedesche, illustri e meschine, conosco un po' di notizie base, dalla lettura di qualche libro o dalla prova di qualche apparecchio... |
| inviato il 18 Ottobre 2021 ore 17:09
“ Il centro dei miei interessi è attorno a Carl Zeiss e Zeiss Ikon (Jena, Dresda e Stoccarda) senza dimenticare il Kombinat VEB Pentacon ed il suo intreccio con Zeiss (Orientale). „ Eh beh... hai detto niente... Tolto questo cosa rimane? Rollei? Non mi sembri digiuno neanche di questa... Comunque caldeggiavo la tua attendibilità |
| inviato il 18 Ottobre 2021 ore 17:21
Beh, rimangono nientemeno che Leitz/Leica, Rollei, Braun, Kodak (Stoccarda), Enna, Novoflex, Kilfitt, la casa che produsse Edixa, Ihagee... e la lista potrebbe essere lunga lunga |
| inviato il 18 Ottobre 2021 ore 17:34
fine delle trasmissioni, credo... |
| inviato il 18 Ottobre 2021 ore 18:16
Beh, questo 3D e la velocità con cui ha riempito le 15 pagine dimostra che l'analogico malgrado tutto desta ancora interesse |
| inviato il 18 Ottobre 2021 ore 18:18
E ne compaiono sempre di più e più di frequente di discussioni sul tema. |
user109536 | inviato il 18 Ottobre 2021 ore 18:24
Non sono un nostalgico e dell''analogico ho un bel ricordo ma ricordo rimane e non tornerei mai indietro per un sacco di motivi. L'unica cosa che uso del passato sono parecchi obiettivi. E sulla resa migliore ho sempre qualche dubbio. |
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