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Buongiorno, questa mattina ho concluso la profilazione di una carta fotografica semilucida (prestige Pearl 3 E) ed ho ottenuto il profilo colore utilizzando la sonda appena acquistata X-Rite i1Studio, che è uno spettrofotometro. Precedentemente avevo ottenuto un profilo colore con lo spettrocolorimetro Datacolor Print 3. Ho aperto un mio file da stampare con questa carta e dopo aver fatto le regolazioni sulla foto ho attivato la prova colore di photoshop. Ebbene non ho riscontrato differenze sostanziali applicando il profilo colore ottenuto dall'i1Studio con quello ottenuto con l'obsoleto Datacolor. Per questo mi domando dove e cosa abbia sbagliato? Forse sbaglio nell'usare "imposta prova" di photoshop? Forse sono limitato visivamente io? Forse devo stampare la stessa foto con i due profili colore applicati per verificare eventuali differenze? E' la mia stampante che è limitata? Ho anche aperto una di quelle immagini di prova test colore, riscontrando le medesime cose. Ho provato anche profili colori canned creati per stampanti professionali, ma il risultato non si discosta molto da quello ottenuto con i miei profili. C'è un modo obiettivo per poter comprendere ed apprezzare i miglioramenti apportati da uno strumento e dall'altro? Teoricamente e penso obiettivamente uno spettrofotometro è più raffinato di uno spettrocolorimetro ma nel mio sistema questo non si evidenzia. Voi che ne pensate!
Non è detto che tu abbia commesso errori. Datacolor e ColorMunki (anche se ora lo chiamano i1Studio) mi hanno quasi sempre dato profili non troppo dissimili tra loro (anche se in genere il colorimetro è un pochino meno preciso dello spettrofotometro). I due strumenti usano un approccio diverso. Il Datacolor esige letture ferme e precise delle tacche e in numero maggiore (l'ideale sono i targets con oltre 700 tacche ed è sconsigliabile la lettura col righello, foriera di errori). Il ColorMunki lavora per iterazione, su sole 50 tacche, che una volta lette forniscono un nuovo target di altre 50 tacche, che è opportuno leggere dopo almeno un paio di ore (altro che i 10 minuti raccomandati dal software), per essere sicuri di una perfetta asciugatura del supporto. Comunque l'unico modo per avere serie informazioni sulla bontà del profilo è esaminarne le caratteristiche con un buon Profile inspector, come Chromix; o perlomeno servirsi dell'utility ColorSync di Apple per verificare il gamut. In via empirica per saperne di più sui tuoi profili prova a stampare un target significativo e in modalità spot misura ad es. il grigio medio, il nero, il grigio al 25% e quello al 75%, oltre che dei colori noti. Spesso lo strumento coglie differenze che all'occhio sfuggono.
grazie delle tue osservazioni Fabio e dei tuoi suggerimenti. Per quanto riguardo i software che hai indicato io non lo ho mai usati e l'utility ColorSync mi sembra per MAC. Però mi informerò sul loro utilizzo. Mentre per quanto riguarda il modo empirico che hai indicato non ho capito come procedere. Dovrei usare lo spettrocolorimetro o lo spettrofotometro? E con quale software?
Il Datacolor può essere usato per misurare il colore di qualsiasi superficie, di un punto di questa, uno spot appunto. Sul manuale è ben spiegato come si fa. Se fai la stampa di un target con ambedue i profili puoi leggere gli stessi punti e vedere le differenze. Le misure sono date in valori Lab.
Non vedo il problema, il datacolor sarà obsoleto ma lavora bene. I miglioramenti potrebbero essere infinitesimali o poco percepibili, potrebbero essere più evidenti su carte complesse dove le dominanti potrebbero essere compensate meglio.
Comunque quando due strumenti danno un risultato simile è la dimostrazione che hanno lavorato bene.
Passare ad uno strumento tecnologicamente migliore non stravolge il risultato, lo migliora. Bisogna avere una profonda esperienza ed una capacità percettiva allenata per cogliere il risultato che non è mai così evidente come tra profilato e non profilato.
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