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Filtri rossi su bn







avatarsenior
inviato il 09 Settembre 2021 ore 18:49

beh, ma se li hai sottomano tutti e due per capire quale richiede il maggior aumento di esposizione basta guardarci attraverso...

avatarsenior
inviato il 09 Settembre 2021 ore 18:57

Se però la vogliamo mettere sul tecnico io vedrei differenza tra chi scatta in B/N con il filtro giusto e ottiene il risultato e chi scatta in raw e poi deve per forza provare un certo numero di combinazioni diverse sul sw per arrivare al risultato, anche se poi potrebbe risultare identico a chi non è a conoscenza della procedura utilizzata.


Però lavorando via software ci sono alcuni vantaggi:
1) siccome si scatta a colori, l'esposimetro della fotocamera funziona correttamente, non c'è bisogno di compensare
2) si possono ottenere anche effetti intermedi tra quelli dati dai vari filtri, come se avessimo una tavolozza illimitata di filtri colorati
3) non si aggiungono altri passaggi vetro/aria a quelli già numerosi degli obiettivi moderni
4) non bisogna comprarsi i filtri. Cosa non banale perché un filtro di qualità costicchia, e se si hanno obiettivi con lenti frontali di diametro differente occorrerebbe avere filtri di diametri diversi, oppure anelli adattatori.
5) nessun problema di vignettatura sui grandangoli spinti

avatarsenior
inviato il 09 Settembre 2021 ore 19:01





ecco le curve di alcuni filtri B+W: come si vede il famoso produttore tedesco definiva i filtri con la lunghezza d'onda del ginocchio in basso, quindi il 91 RG630 per significare che "comincia" a far passare la luce rossa da lì in poi.
L'R1 prodotto da Hoya che era circa un 600 si collocherebbe fra il 90 e il 91.

Sono utili col digitale? dipende.. se solo per avere cieli scuri e nuvole bianche, meglio la simulazione digitale del filtro reale; ma se serve isolare determinate lunghezze d'onda, come in certa fotografia scientifica, forense o astronomica, sono ancora necessari, una volta registrati dai 3 canali rosso verde blu del sensore non è più possibile discernere le singole frequenze, quindi è necessario intervenire a monte

user14408
avatar
inviato il 09 Settembre 2021 ore 19:30

Però lavorando via software ci sono alcuni vantaggi:


tutti quelli che volete ma, scusate, stiamo parlando di filtri da usare con le... pellicole! "Fotografia Analogica"
e dajee

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2021 ore 7:02

@Maceric i filtri si usano anche per le digitali monocromatiche come le Leica Monochrom e le Phase One, prendine atto, suvvia!

user14408
avatar
inviato il 10 Settembre 2021 ore 12:37

@valgrassi

ah certo se vogliamo spaccare il capello in quattro ok.


nessuno vieta di utilizzare un 85A su una digitale maaaa ...
ma sarai d'accordo sul fatto che il suo utilizzo primario, ieri come oggi, è con le pellicole.

spero non si trasformi nell'ennesima discussione digitale/argentico. diversamente sarà altro thread che cancello da " segui". pazienza.


quel filtro che ho postato lo conservo da quasi 40 anni.

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2021 ore 21:58

@Maceric
nessuno vieta di utilizzare un 85A su una digitale maaaa ...
Su un Bayer e un Foveon è un uso improprio e sconsigliabile. Su Monochrom e Achromat invece è uno dei motivi per cui un amante del B/N di una volta (argentico) si sobbarca l'investimento per una Leica o Phase One. Certo, non è per tutti. Le P1 si noleggiano se è vero quello che affermano i pro.

user14408
avatar
inviato il 11 Settembre 2021 ore 9:54

Era un banale esempio, sei riuscito a tirare dentro anche qui noiosussime e sterili, per me, questioni . Grazie.altra discussione che cancello e smetto di seguire.


Che palle.

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2021 ore 10:57

+@Maceric sei al limite del troll, non solo in questo 3d. E di digitale capisci pochino. Concordi?

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2021 ore 11:31

La regola era (è) che il filtro di un colore scurisce il proprio colore e schiarisce gli altri... Il filtro rosso si usava/a quando si vuole ridurre nei "lontani" la foschia dovuta alla nebbia o umidità quindi generalmente serviva (serve) per eliminare parte della componente azzurrina che c'è in quelle condizioni nella nebbia, foschia, umidità dell'aria, cosa che viene esaltata quando si usano i lunghi tele...ma ovviamente anche da tutti gli altri obiettivi... ;-)
Quanto agli indici generalmente presenti sulle ghiere dei filtri, come già detto indicavano l'assorbimento della luce quando si usavano i vari filtri...gli incrementi erano di 1 stop alla volta... Non mi risulta che su alcune marche gli indici fossero invertiti quindi l'1 era più intenso come effetto del 2, ma essendoci allora una moltitudine di marche diverse anche pr qualità non potrei escluderlo a priori. Quanto all'uso dei filtri nel B&W era tassativo se si voleva rappresentare la diversa tonalità dei colori...Classico era l'esempio delle due mele, una rossa e l'altra verde, la rossa era chiaramente più scura della verde, ma se si fotografavano senza filtri, poichè le pellicole generalmente erano meno sensibili al rosso che agli altri colori (anche se dichiarate pancromatiche) le due mele venivano riprodotte in tonalità di grigio quasi eguale, quando addirittura, con alcune pellicole, con tonalità invertita ovvero con la verde leggermente più scura della rossa. In quei casi (le due mele sono un esempio) si sceglieva il filtro di un colore che lasciava invariata la tonalità di un colore ed esaltava, riportandola alla realtà, la tonalità dell'altro..ovvero si scegleva il filtro verde per chiarire la mela verde e ripristinare la realtà una volta in stampa...
Non sò se sono riuscito a spiegarmi bene, perchè la cosa è molto facile da fare, un pochino meno da...dire...

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2021 ore 11:43

Ah! per chi obietta (giustamente) che gli esposimetri non erano sensibili ai colori in egual misura, ciò era vero fino a tutti gli anni 60/65 sino a quando non uscirono gli esposimetri GASP (fosforo arseniuro di gallio) che avevano una risposta quasi lineare ai colori e quindi permettevano al limite;-) di non conoscere alla perfezione la risposta dei propri esposimetri (anche quelli esterni) la prima se non ricordo male ad usare il Gasp fu Pentax.
Quanto agli esposimetri al selenio...la risposta al rosso era quasi da non considerare soprattutto se vecchi...meglio affidarsi alla propria esperienza, quando si poteva...
Gli altri, quelli con la batteria, la risposta variava da marca a marca ma erano sicuramente più affidabili di quelli al selenio, che però non avevano necessità di batterie...

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2021 ore 11:50

Scusate, forse mi sono perso qualcosa...Ma all'epoca gli esposimetri erano ormai tutti TTL e quindi non c'era necessità di "compensare" alcuna cosa, anche perchè i produttori seri tenevano conto della diversa sensibilità (soprattutto al rosso) dei filtri proprio per evitare compensazioni...Certo poi c'era chi produceva filtri del "ciufolo" uno di questi produttori al tempo era Marumi, che oggi viceversa, produce a quanto mi risulta filtri di qualità pari agli altri produttori...

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2021 ore 12:07

A proposito dei filtri Marumi non posso che confermare quanto dici Fast, venti o trenta anni addietro, i Marumi erano filtri da un tot a tonnellata... oggi invece hanno un trattamento antiriflessi migliore dell'MRC di B+W o dell'HMC di Hoya.

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2021 ore 13:24

La regola era (è) che il filtro di un colore scurisce il proprio colore e schiarisce gli altri...


Vero se pensiamo al negativo, ma è ovviamente il contrario pensando alla stampa: se per esempio metti un filtro rosso gli oggetti di color rosso, nella stampa, risulteranno più chiari e quelli degli altri colori più scuri di quanto non accadrebbe senza filtri.
Cosa utile anche per creare contrasti tonali che vadano a sostituire i contrasti di colore o per migliorare la resa dell'incarnato o per schiarire capelli biondi o rossi. Il filtro verde si può usare per schiarire il fogliame e renderne più interessante il dettaglio, ed evitare quella cupezza che spesso ha il fogliame nelle foto estive. Per eliminare il velo atmosferico si usa anche il filtro giallo, a seconda degli effetti che si vogliono ottenere: il filtro rosso oltre a ridurre il velo atmosferico incupisce molto il cielo azzurro e ci fa risaltare le nuvole, ma non sempre si vuole un effetto così marcato, e per questo esistevano le diverse gradazioni, oppure si usava il giallo o l'arancione.

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2021 ore 13:33

@Giaco
La regola era (è) che il filtro di un colore scurisce il proprio colore e schiarisce gli altri...

Devi riferirti a una ruota colori RGB (non pittorica, mi raccomando!).
Un Bayer è imperniato sul verde G. Il filtro rosso è il complementare del verde G, ergo lo scurisce, come dire che massacri anche la risoluzione che nei Bayer gira intorno a G.
Forse ho capito male e questo è un 3d riferito a pellicole. Allora il rosso scurisce il rosso nel negativo che poi diventa più chiaro in stampa.
Ho frainteso o qui si parla di filtri rossi per il digitale Bayer?Eeeek!!!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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