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Consiglio pellicole 35mm


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avatarjunior
inviato il 02 Agosto 2021 ore 14:02

dimenticavo delle due analogiche una e' senza esposimetro quindi prima di scattare perdo un sacco di tempo!
ma chi se ne frega!!!
divertitiiiiii!

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2021 ore 14:13

No io non l'ho comprato, non ho neanche una macchina analogica ma mi ero documentato perché anche le pellicole non è che te le regalano proprio.

Stavo prima cercando di capire se diventa un impresa trovare e far sviluppare le pellicole e anche poi scansionarle.
PEr me l'analogico può essere interessante ma se a un costo contenuto.

avatarjunior
inviato il 02 Agosto 2021 ore 14:30

Io penso che ci sia un grosso equivoco nella forma ma non nel contenuto.
Continuo a sostenere che il piacere maggiore nell'usare la pellicola sia per l'aspetto artigianale del processo e non per la sua qualità o per altri esoterici motivi. Anche perché quest'ultima non è inferiore ma nemmeno superiore al digitale. Quindi, a mio avviso, chi sceglie l'argentico nel 2021 lo fa per ottenere un'esperienza diversa. E questa esperienza diversa la si ottiene soprattutto dopo lo scatto.
Indipendentemente se si decida di dedicarsi alla stampa o alla proiezione.
Detto ciò, è evidente che questo percorso non possa essere compiuto in solitudine dall'inizio da un neofita, a meno di avere qualcuno di molto esperto e molto presente alle spalle.
Per cui, ripeto, il mio consiglio è comunque di iniziare a scattare (e non con la logica del ''come viene viene") affidandosi a laboratori per lo sviluppo (che siano negativi o dispositive, bisogna affidarsi alla buona sorte).
Poi, se l'esperienza intriga si può fare il passo successivo: bianco e nero, sviluppo autonomo e scansione del negativo. O andare oltre e realizzare da Sé anche le stampe. Se poi la scimmia prende il sopravvento si può passare allo sviluppo in autonomia del colore, delle diapositive e via dicendo.
Nei modi e nei tempi che più si addicono ad un fotoamatore.

avatarsupporter
inviato il 02 Agosto 2021 ore 15:49

@Alesrog, con buona pace di Paolo che sicuramente non condividerà quello che ti sto per dire, io fotografo sia in digitale che in argentico ma con quest'ultimo non avendo tempo, spazio per una CO (Notare che negli anni '80 facevo tutto da me dallo sviluppo alla stampa) e poca voglia di sbattimenti, mi sto rivolgendo ad un laboratorio pro per sviluppo e scansione di alta qualità in Jpeg e TIFF, files da 30/40 Mb quindi non esattamente poca roba. Poi ho trovato uno stampatore veramente in gamba per terminare il processo scatto/stampa. Costi? Sviluppo e scansione 20 Euro a rullino, stampa 10 Euro 30X40. Non poco ma la qualità si paga. Posto il link dell'ultima foto che ho scattato e fatto stampare ai costi che ti ho detto.
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=4001251&l=it

@Al404, quegli scannerini vanno bene solo per archiviare negativi su HD, ho un Rollei simile ma la qualità è pessima, al massimo, forse, puoi fare una stampa appena accettabile 10x15.

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2021 ore 16:44

Il piacere di usare la pellicola consiste anche nel fatto di maneggiare una Nikkormat o una Minolta XD7 (ma anche una Zenit E, perchè no?)
Qua si confonde il punto di arrivo con la partenza.
Ribadisco : nessuno è partito sviluppando e stampando per conto suo.

Certi pseudo-scanner vanno accuratamente evitati... sono veramente soldi buttati.
Molto meglio (pur con tutti i suoi limiti) uno scanner piano come l'Epson V600 che è modesto ma non fino a quel punto...

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2021 ore 16:53

Lorenzo: non generalizzare; io sono partito sviluppando e stampando in proprio fin dal primo rullino. Mi sono procurato, dopo aver studiato un po, l'ID-11 di Ilford; niente di trascendentale sciogliere due buste attentamente e poi usare un termometro per la temperatura. Per imparare a caricare la spirale (una tank Paterson) ho provato alla luce alcune volte prima con un rullino rovinato, poi l'ho fatto al buio. Terribilmente difficile? Mah, applicando solo delle temperature, dei tempi e delle agitazioni consigliate(senza immaginare di usare formule difficili o risultati alla Ansel Adams), fin dal primo rullino ho ottenuto un negativo stampabile. Niente di trascendentale a questi livelli. Divertente e semplice.
Forse ero facilitato dal fatto che nel 1976 non c'era il digitale, non avevo alternative, non esistevano tutorial, non avevo amici fotografi e, quindi, mi dovevo arrangiare. Forse è stato meglio così...

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2021 ore 16:57

Tu sei tu.
Gli altri, immagino il 99%, non hanno fatto il tuo percorso.
Ci sono gradini da salire. Uno alla volta.
Non siamo tutti uguali e non dobbiamo per forza esserlo.

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2021 ore 17:05

Io non sono migliore degli altri e, ovviamente, ne ho fatti di sbagli e, col tempo, sviluppo e stampa sono migliorati, come è normale che sia. Come dice Giulia, l'esperienza diversa "avviene dopo lo scatto" Peccato perdersela. Ma ovviamente capisco che non dobbiamo per forza essere tutti uguali; magari possiamo sognare come altri, specie se altri dicono che se ci è riuscito uno non particolarmente dotato , si possa fare. E' una spinta, è per invogliare...è per non accontentarsi

avatarsupporter
inviato il 02 Agosto 2021 ore 18:03

Un Minimo consiglio se riesci a trovarli leggiti i libri di Andreas Feininger Oltre a quelli di A.Adams.


i libri di Feininger sono indispensabili. tutti. e non mancano nella nostra biblioteca fotografica.

se qualcuno è di zona firenze e vuol venire a baloccarsi da noi .. abbiamo camera oscura permanente ed accanto la sala di posa con luci, flash, fondali ecc. si scatta e si sviuppa.






avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2021 ore 18:10

DURST F30?

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2021 ore 18:38

abbiamo camera oscura permanente ed accanto la sala di posa con luci, flash, fondali ecc. si scatta e si sviuppa.

Ganzo...
Io faccio tutto nel bagnetto... ma può essere utile a qualcun'altro.
Bravo, bella segnalazione!

Claudio, non ho voluto dire che tu sia meglio o peggio di altri... tornando al paragone della scala, è come avere 5 piani da fare... c'è chi li fa tutti subito e c'è chi si ferma al primo o al secondo piano... e al quinto ci va dopo oppure mai... non tutti hanno la curiosità e/o la voglia di andare a vedere cosa c'è "lassù"...
Sono d'accordo con te e con altri sul fatto che non completare il percorso è "un peccato" (io rimpiango il tempo che ho perso senza sviluppare e stampare), però sono anche convinto che chi ha "la curiosità" poi lassù ci arriva.
Magari gli si accende la passione strada facendo.

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2021 ore 19:46

Grazie mille siete stati gentilissimi a consigliarmi...e sono contento che sia nata una cordiale discussione, questo sicuramente aiuta a porsi domande e a ben fare....
Io dal canto mio oggi ho trovato le pile accesa e ho scattato la mia prima fotografia analogica con una reflexSorriso poi mi sono accorto che il rullino era pieno, così lo riconsegnerò al proprietario affinché ne faccia quello che vuole...ho ordinato il mio primo rullino, sono andato a caso e ho scelto una hilford 400 ISO bianco e nero scelta più semplice per la disponibilità immediata su Amazon...una volta terminato lo farò sviluppare da un negozio, magari proprio quello consigliato da Giovanni, Firenze non è poi così lontana...lavoro permettendo seguirò un corso di sviluppo e stampa poi vediamo che succede alla mia testaSorriso.......

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2021 ore 19:58

Immagino che fino al 2000 circa, cioè proima del digitale, tutti quanti sviluppwvano e stampavano da se in casa, compresi quelli che di facevano caricare il rullino dal fotografo. Chissà come mai esistevano i minilab che ti davano le foto in mezz'ora (poi addirittura in 20 minuti)? Molti si avvicinavano alla fotografia per quella via lì, e poi magari qualcuno iniziava a fare da se (chissà come mai esistevano le pellico,e B&N sviluppabili in C41, oggi è rimasta solo la Ilford), non vedo perché non possano fare la stessa cosa oggi.
Anche nel digitale molti iniziano col cellulare (che, soprattutto fino a qualche tempo fa era ben peggio del peggior minilab o della pellicola digitalizzata col peggiore scanner) poi pian piano vanno oltre (altri invede fanno il pergorso inverso); secondo me c'è spazio per tutti, bisogna semplicemente sforzarsi di capire che ciò che piace o va bene a noi non è detto che sia adatto agli altri.

avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2021 ore 20:16

Non so, sinceramente non ricordo se quando ho iniziato negli anni '70 esistevano i minilab. Proprio non lo ricordo. Davvero Diebu? Addirittura in soli 20 minuti? Ma in che anno? Io non saprei, ma se lo hai sperimentato tu ci credo. Che formato facevano? E che qualità ti davano? Penso modesta, ma doveva essere simpatico in 20 minuti. Io, lo confesso, non mi facevo caricare il rullino dal fotografo perchè la mia Canon FTb presa nel '76 aveva il sistema QL di caricamento rapido: lo ricordate? Semplice e a prova di principiante imbranato. Però quella Canon aveva un pregio: aveva un esposimetro spot che ti insegnava a misurare con attenzione l'esposizione. Per tanti poteva costituire una buona nave scuola. Bellissima. Oggi ne ho due

avatarjunior
inviato il 02 Agosto 2021 ore 20:17

minilab di sviluppo di 20 minuti verso la fine degli anni 90


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