| inviato il 29 Luglio 2021 ore 22:42
Per fortuna quella fase l'ho superata. Ed in effetti di carta ne ho sprecata un po'. Poi mi sono creata un workflow con pochi tipi di carta, poche variabili, ed i risultati sono abbastanza costanti. E per i negativi difficili, so a chi rivolgermi |
| inviato il 29 Luglio 2021 ore 22:54
“ Riguardo i costi da una parte si risparmia sulle attrezzature, dall'altra si spende parecchio per i materiali di consumo, più o meno…. „ Si ma col digitale hai una flessibilità che con l'analogico ti sogni. |
| inviato il 29 Luglio 2021 ore 23:03
Welcome Giulia! Per agganciarmi alla tua teoria della simbologia fallica (), la mia opinione è che in una macchina fotografica, distinguo tre aspetti: le possibilità tecnologiche della macchina stessa; la qualità dei files che il suo sensore produce; le possibilità tecnologiche del sensore (leggi GD, e capacità ISO). Dopo aver fotografato 25 anni SENZA ALCUN ausilio tecnologico, del primo punto mi importa una cippa; del secondo MOOOOLTO, del terzo poco (25 anni di diapositive = latitudine di posa di 0,5 stop, e sensibilità 21 DIN/100 ASA/100 ISO!). A questo punto, constatato che la qualità delle immagini prodotte mi bastava ed avanzava già nella seconda parte degli anni 2000, ho fatto stop (2015 ca.) e, invece di rincorrere l'ultimo "dildoo" (ops! Pardon! M'è scappato: lapsus freudiano!), ho preferito costruirmi (come del resto avevo fatto con l'analogico) un arsenale molto ben fornito di macchine ed obiettivi atti a farmi sentire assistito in modo ottimale in qualsiasi occasione (anche se VERAMENTE mi interessa il ritratto!), ed a offrirmi il "gusto tattile" dell'utilizzo di certi oggetti (come mi capita con gli orologi e le automobili). E' (FORTUNATAMENTE) un hobby; mica un lavoro! Ciao. GL P.S. Il mio primo ingranditore (che ho tuttora) ha la garanzia datata 1965! |
| inviato il 29 Luglio 2021 ore 23:05
Qui si scade nel pecoreccio. Comunque la teoria è valida. |
| inviato il 29 Luglio 2021 ore 23:54
Io per risparmiare a livello economico uso lo stesso corredo di obiettivi sia per la fotocamera analogica che per la digitale. In questo modo quando compro un obiettivo nuovo posso usarlo su entrambi, con due sistemi diversi dovrei acquistarne due. Nel mio caso uso la baionetta Canon EF e gli obiettivi li uso sia su una Canon eos R che su una Canon 50e analogica. Nel tuo caso non so se è possibile trovare una baionetta comune a due sistemi che ti aggrada. |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 8:15
+1 |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 9:03
Quale teoria? Che le dimensioni non contano? |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 9:32
Latitudine di posa di una diapositiva si calcola in 5/6 stop circa, 0,5 è L errore di esposizione medio tollerato… Il BW parte con una latitudine nettamente più ambia arrivando anche a 15 stop, ma la carta normalmente si spinge a 9 includendo bianco e nero assoluto Ho puntualizzato solo per chi dovesse leggere Lo spreco della carta non lo vedo un grosso problema, visto che in digitale esistono “sprechi” peggiori, tipo fotocamere costose ma monitor della coop o non calibrati, etc. Quando ci si abitua ad una pellicola è se ne conoscono le potenzialità con un determinato rivelatore anche la stampa diventa molto più semplice tanto da non necessitare provinature … inoltre esistono esposimetri ottimi da CO |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 9:49
Concordo con l'intervento di Daniele Ruggeri, molto pragmatico. Giulia, nel tuo caso converrebbe puntare ad una marca che ti consenta il passaggio indolore tra analogico e digitale. Da questo punto di vista, pensare alle reflex Nikon o Pentax mi sembra la cosa più logica: nessun adattatore, operatività molto simile tra digitale e analogico, abbondante mercato dell'usato, cui attingere ora e in futuro. |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 9:56
Daniele Ruggeri, purtroppo non credo che ci siano ottiche per il medio formato che vorrei prendere io, che si possano adattare sulle mie reflex. Alla fine ho scartato le 6x7 per cui le opzioni che rimangono sarebbero: Zenza Bronica ETRs o Mamiya 645 (formato 6x4.5) Oppure Mamiya C330 6x6 per rimanere sulle biottiche. Inizia la caccia! |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 9:58
Giovanni F, il corredo analogico 35 mm già ce l'ho. Quello da metter su è il corredo medio formato |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 10:11
Pentax 645 se posso consigliare Mamya 330 ha un peso imbarazzante Le ottiche Pentax le Monti su ff digitale |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 10:25
Giulia in pratica da quel che ho capito siamo tutti qui a consigliarti ognuno dicendoti la sua...ma tu hai già le idee ben chiare. Effettivamente volevi solo un appoggio morale nel vendere Sony...e ti appoggiamo tutti! Coltiva la tua passione analogica, sai già il fatto tuo e a cosa vai incontro. Poi facci vedere i tuoi lavori. Uffa anche io vorrei farmi un corredo medio formato analogico, da abbinare a Fuji gfx...ma per ora sono solo sogni |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 10:28
Giusta la puntualizzazione di Gobbo tesa a distinguere fra la Latitudine di Posa delle diapositive e l'errore di esposizione medio tollerato. P.S. - nel caso della Velvia però dubito che la LP superi i quattro stop... anche se va detto che gran parte del risultato dipende dalla catena proiettore/ottica/telo |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 10:40
Capito.. io mi ci trovo molto bene ma non uso medio formato. Con la Canon analogica faccio le Dia Velvia che Proietto poi con un Leica Pradovit. Invece con la ML digitale stampo. Sulla compatibilità nel medio formato analogico/digitale non saprei consigliarti. |
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