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avatarsenior
inviato il 19 Luglio 2021 ore 22:34

MrGreen ci siamo capiti

user28666
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inviato il 19 Luglio 2021 ore 22:55

Purtroppo in digitale bisogna operare in maniera un po' diversa per estrarre tutte le potenzialità del sensore e questa questione del ETTR ne è la prova.
Anche io quando fotografavo a pellicola perché non c'era il digitale, usavo l'asfalto per cercare il grigio medio o il palmo della mano oppure se mi interessava che una zona fosse leggibile esponevo su quella zona e mi disinteressavo del resto, oppure facevo letture su più zone, mediavo, un colpo al cerchio ed uno alla botte e sceglievo l'esposizione.
Mai sbagliato una foto per l'esposizione.
C'è anche da dire che le pellicole B&N erano molto malleabili e tolleravano bene errori di esposizione, al contrario invece con le diapositive.
Sostanzialmente in analogico bastava cambiare pellicola che si cambiava il tipo di “sensore”.
Ma oggi abbiamo il sensore digitale e bisogna imparare ad estrarne il massimo.
Ad esempio nella foto dimostrativa di Alessandro, se fosse stata fatta anche con la migliore pellicola, quella zona al buio non avrebbe mai rilevato tutte quelle informazioni, soprattutto sul colore.
È mio pensiero personale che se si sapeva fotografare bene a pellicola, sicuramente in digitale lo scatto buono viene fuori, ma per ottenere il massimo bisogna studiare il proprio sensore.
Ribadisco anche che non serve una ricetta pronta e buona in ogni occasione, ma bisogna insegnare la tecnica. Imparata la tecnica, poi ciascuno scrive la propria ricetta.
Ma credo che questo sia stato percepito da pochi.

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2021 ore 12:15

Phoblog:@Fastgiaco
Da questo tuo commento, posso estrapolare (punto di domanda): oggi, con attrezzatura ipertecnologica ci si fanno troppi problemi, alla fine le cose sono più semplici di quello che possono apparire, basta avere le basi e conoscere il proprio mezzo, non serve il libro delle ricette!
Correggimi se sbaglio. "

Bah! è quello che ho sempre pensato,,,ma è pericoloso dirloMrGreen mi sono sentito rispondere "siete dinosauri" e difensori del vecchio...Sorriso
La mia impressione è che come per i computer si punti all'high end con tutte le sue comodità e tecnologie "ultime" tanto per...

Scusa se risponde in ritardo...Sorry

user209843
avatar
inviato il 25 Luglio 2021 ore 12:50

“Scusa se risponde in ritardo...Sorry”

Nessum problema!
Grazie per il riscontro!

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2021 ore 13:58

:-P

user28666
avatar
inviato il 25 Luglio 2021 ore 14:03

Signori, non è il discorso di essere dinosauri o innovatori, ma semplicemente bisogna capire il mezzo che si sta usando.
È oggettivo che gli alogenuri di argento su celluloide si comportino in maniera diversa di un chip di silicio, che il segnale elettrico registrato dal chip viene digitalizzato e che esistono SW che permettono la lettura delle informazioni scritte nel file dell'immagine registrata sulla scheda di memoria.
Quindi ha senso scattare in maniera diversa dalla pellicola.

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2021 ore 14:17

"..ma per ottenere il massimo bisogna studiare il proprio sensore.
Ribadisco anche che non serve una ricetta pronta e buona in ogni occasione.."

Concordo, anche perché le condizioni di partenza sono quelle di illuminazione e anche la ettr cambierà con esse (una impostazione fissa + x ev non va bene x tutte le situazioni).
Per esempio con sole alle spalle si può osare di più. Credo pero' che ci sia da stare attenti poi al PC, nel non esagerare con il recupero, per il rischio di incorrere in posterizzazione ( ...ma qui si entra in quelli che possono essere gusti e scelte personali).

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2021 ore 12:22

Simone... In generale sono d'accordo con te...
Però, c'è un però che ogni tanto "galleggia" nei miei pensieri quando leggo che: "la mia macchina (sensore) permette mille mila Ev di recupero...e io li uso sempre tutti..."
Ripeto: e senza voler suscitare vespai: Per mia formazione:
Una foto dove devi fare appello a tutta la GD disponible, forse, dico forse, non è una foto sbagliata? ...hmmm
discorsi da dinosauri...MrGreen

user28666
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inviato il 26 Luglio 2021 ore 14:39

Ma no che foto sbagliata!!! Avere più GD significa riprodurre la scena come la stai osservando con gli occhi.
Ed era tutto vero anche ai tempi della pellicola.

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2021 ore 17:46

Una foto dove devi fare appello a tutta la GD disponible, forse, dico forse, non è una foto sbagliata? ...hmmm
discorsi da dinosauri...

Non é una questione di essere dinosauri o malati dell'ultimo ritrovato in fatto di fotocamere, ma di potenziale disponibile che puó servire, come no (ma se c'é é meglio).

I sensori sono ignoranti! Loro non sanno da quanti EV di gamma dinamica é composta la scena. Se possono registrare 10EV spalmano i toni su tutti e 10 gli stop. Se possono registrarne 12 o 14 lo fanno sui 12 o 14 disponibili, anche quando nella scena ne sono presenti 7EV. Il risultato sará un file raw che restituisce tinte tanto piú smorte e sbiadite quanto piú grande é la differenza in termini di EV tra quelli presenti sulla scena e quelle registrabili dal sensore.

Quindi, avere piú GD sul sensore é utile? Certo! Perché consente di riprendere in situazioni con differenze piú ampie tra zone in forte luce e in ombra profonda.
Sempre? Ni!
Dipende dalle scene: quando si fotografano scene in cui il differenziale tra lucie ed ombre é coperto dalla gamma dinamica del sensore (tipicamente con luce diffusa), avere piú gamma dinamica disponibile non serve a molto e produce risultati che richiedono una lavorazione maggiore della foto.
Dal canto opposto, averne meno puó portare vantaggi solo quando il sensore copre la scena in termini di EV, ma, logicamente, diventa un limite piuttosto problematico quando ne servono di piú (in questi casi si puó ricorrere all'hdr che, per contro, non sempre é fattibile).

Insomma, é del tuto ovvio che mentre un sensore con 12EV puó registrarne 11 questi 11 non possono essere registrati da un sensore che ha una GD di 10 stop.

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2021 ore 18:24

Mah, in genere il problema è che la gamma dinamica della scena supera le possibilità del sensore e bisogna decidere cosa lasciar fuori: se bruciare le alte luci o tappare le ombre profonde. Più gamma ha il sensore e meno informazioni restano escluse, e ovviamente è più semplice poter scattare così che dover ricorrere all'HDR.
Tanto poi il RAW va sviluppato lo stesso, quindi che quando lo apro con rawtherapee abbia un aspetto slavato o no poco mi importa, quel che conta è che ci siano le informazioni che mi interessano, poi la foto la si fa. Se le informazioni non ci sono no. Perché per me "fare una foto" comprende anche la PP.
Diverso forse il caso di chi smanetta la fotocamera per ottenere subito dei jpg utilizzabili, ma non saprei dire in questo caso cosa sia meglio, io non lo faccio.

avatarsenior
inviato il 27 Luglio 2021 ore 8:44

Però, se non erro, ETTR non significa esporre per le alte luci o considerare la GD del sensore prima dello scatto.
Significa sovraesporre deliberatamente, pensando che ci sia più segnale nella parte alta dell'istogramma, solo perché la scala è logaritmica.

L'esempio di Alessandro Pollastrini, quindi, seppur condivisibile fotograficamente, non è un ETTR, ma una sacrosanta esposizione che tiene conto del modo in cui il proprio sensore sa lavorare: se bruci le luci sei foxxuto, se apri le ombre invece va (quasi sempre) tutto bene con le sue macchine.

Torni o quindi al punto iniziale, cioè che devi conoscere il tuo mezzo.

avatarsenior
inviato il 27 Luglio 2021 ore 9:24

@ a Leopizzo...completamente d'accordo..devi conoscere il tuo mezzo (sensore).
Con l'analogico "il tuo mezzo" era la pellicola e quindi stiamo a solito punto, allora dovevi sapere quanta latitudine di posa, così si chiamava in analogico, la tua pellicola poteva sopportare e su quella basavi la tua esposizione..pellicole dia che a malapena ti davano 2/3 f. di latitudine di posa... dovevi scegliere bene quale zona in luce della scena esporre, di qui la regola aurea: per il diapositivo per le luci (quasi, se non come, per il sensore) perchè se toppavi quelle eri fritto e le ombre le accettavi un pò tappate come, tutto sommato è nella realtà...
Nel negativo colore o B&W le cose andavano decisamente meglio perchè di latitudine di posa ce ne era decisamente di più...buoni, dico buoni 6/f. nel bianco nero e leggermente meno nel colore.

Sinceramente quando vedo fotografie con le ombre perfettamente leggibili quasi come le luci (magia degli attuali sensori!) dopo una iniziale "soddisfazione visiva" il cervello mi dice che c'è qualcosa di un poco esagerato; Vero che la fotografia è una "interpretazione della realtà, però... Insomma, come diceva E.M. Remarque: Nulla di nuovo sul fronte occidentale...
Forse sono andato un pochino O.T.Sorry

user209843
avatar
inviato il 27 Luglio 2021 ore 9:52

Io in analogico facevo e faccio tuttora dia, per i generi che prediligo polarizzatore e modesta sottoesposizione per saturare al massimo i colori, raramente ho degli scatti troppo scuri che risultano poco gradevoli.

avatarsenior
inviato il 27 Luglio 2021 ore 10:26

@Phoblog...
certo! se ci pensi bene in natura quando guardi una scena con luci ed ombre diciamo nette...non è che le ultime anche se ti sforzi ti mostrino tutti quei dettagli che si vedono in certe foto...(mi sa che scateno un casino;-)) almeno per me è così..se poi c'è qualcuno con l'occhio bionico non so; e quindi con ombre abbastanza leggibili e gradevoli...che è tutto un altro andazzo...;-)

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