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avatarsenior
inviato il 18 Luglio 2021 ore 10:15

Fullerenium,
riprendo il tuo lungo post e provo a contribuire con la mia esperienza personale.

1) la prima cosa da capire è quanta sovraesposizione regge il tuo sensore rispetto alla esposizione media suggerita dal sistema esposimetrico.
Per fare questo, l'indicazione dell'istogramma è insufficiente e imprecisa.
Ti serve un software che semplicemente legga il valore di ogni pixel di uno scatto RAW. Puoi usare ad esempio la versione di prova di RAW Digger.
La tecnica per arrivare a determinare questo valore è descritta in questo articolo.
Il lamentato effetto del "colori rovinati" è legato al clip di uno dei canali, che la misura dei valori direttamente sul RAW mostra chiaramente.

2) calcolato il valore di sovraesposizione massimo per il sensore, si tratta di applicarlo sul campo. Qui è facile commettere errori.
Io misuro con l'esposimetro in spot l'area più luminosa della scena e sovraespongo del valore calcolato al punto 1 (nel mio caso poco più di 3 EV). In realtà mi tengo un piccolo margine di sicurezza perché posso sempre sbagliarmi ad individuare l'area delle luci più alte.

Naturalmente a ISO base.




avatarsenior
inviato il 18 Luglio 2021 ore 10:32

Non mi ritrovo molto nell'uso del termine "metamerismo" fatto qui, rispetto alla definizione che conoscevo.
it.wikipedia.org/wiki/Metamerismo

Sorriso

avatarsenior
inviato il 18 Luglio 2021 ore 10:56

Questo libro di Alessio Beltrame, segnalato da Valerio, lo avete letto tutti?

avatarsenior
inviato il 18 Luglio 2021 ore 11:19

mi sono letto questo
photographylife.com/spot-metering-ettr


Mi sembra che sia un metodo pratico che ha il suo perchè.
Io ho appena verificato che come ho impostato (cioè al minimo della sensibilità) il segnalatore a zebra della mia Sony, mi compare con una sovraesposizione di 3 e 1/3 EV, quindi se non lo faccio comparire sono a circa +3, compatibile con quello che l'autore ha trovato sulla sua D800E (+2.7 EV).
Quindi userò questo sistema, misurazione matrix ed attenzione a non fare comparire la zebra se non in piccole parti.
Sarà meno preciso (perchè non si basa sulla misurazione dell'esposimetro ma sulla lettura del sensore che applica comunque una curva) ma è più rapido, e se ho tempo comunque due scatti in più ad esposizioni leggermente diverse li faccio.

Ognuno può trovare il sistema che gli risulta più comodo e fare qualche prova per trovare il limite della sua fotocamera; l'importante è conoscere il mezzo usato, in questo Alessandro ha ragione.

Non entro in aspetti teorici approfonditi di segnale, rumore ed elettronica del sensore perchè non ne sarei in grado.

user12181
avatar
inviato il 18 Luglio 2021 ore 12:07

"Ognuno può trovare il sistema che gli risulta più comodo e fare qualche prova per trovare il limite della sua fotocamera"

Mah, non riesco a seguire sistemi, non guardo praticamente mai l'esposimetro (molto poco anche nel mirino, più sporco ancora della mia auto). Mi regolo solo con il blinking del blu e del rosso e i loro istogrammi sul live view. Alla fine col raw mi ritrovo nei pressi di dove pensavo di stare al momento dello scatto. Sono comunque contento (nessuna ironia) di sapere dopo nove anni, quando comincia ad essere ora di cambiarla (per la quantità di macchie ineliminabili sul sensore e perché mi voglio alleggerire e godere un po' quella che sarà la mia ultima macchina), quanti EV tollera la mia D800E. D'altra parte dubito che ricorderò questo valore. Piuttosto dovrei comperare un monitor degno. Beh, se arrivo a settembre, fino alla prima rata del TFR, risolverò gli ultimi problemi e potrò dedicarmi alla serena attesa della fine, sperando che tutto non debba finire nella morfina...

user28666
avatar
inviato il 18 Luglio 2021 ore 12:53

Leopizzo, forse non hai letto il mio intervento. Lo ammetto era troppo lungo.
Infatti nessuno vuole la ricetta pronta, ma un metodo per scriverla.
Il metodo che dici tu, come lo applico? Come misuro la luce? In spot o Matrix? Se faccio le prove, poi torno a casa, vedo come sono gli scatti, poi riesco fuori... ed intanto la luce è cambiata.
In questo modo non riesco a scrivere la ricetta.

Invece col metodo di AleZ che coincide sostanzialmente con il link di photographylife ho riportato, mi pare più applicabile e sperimentale galileiano.
Anche Rolubich mi pare che concordi.

Centauro no non ho letto il libro ma lo scarico e lo leggerò.

Comunque signori, non sono a zero di conoscenza, ma voglio qui raccogliere più informazioni corrette possibili in modo da fare, se possibile, un riassunto finale in modo che ciascuno poi con la sua fotocamera si possa scrivere la sua ricetta.
Vogliamo qui illustrare un metodo e non semplicemente starà il tuo esposimetro di 3 stop così hai tutta la gamma dinamica a tua disposizione. Sicuramente non funziona così.

Altro punto è capire come poi salvare questo file che contengono mille informazioni

avatarsenior
inviato il 18 Luglio 2021 ore 14:44

Effettuare delle prove è piuttosto semplice.

Imposti la sensibilità iso base (per la d700 dovrebbe essere iso 200, se ben ricordo) e una certa apertura del diaframma (così facendo si elimina il problema della variazione di esposizione dovuta alla differente vignettatura dell'ottica, in base al valore f-stop impostato).
Per variare l'esposizione puoi quindi agire solo sui tempi.

A questo punto inizi con un'esposizione di riferimento che sia cautelativa, regolando il tempo sulla base delle indicazioni dell'avviso luci sovraesposte e istogrammi (luminanza e rgb), in modo che non vi siano aree sovraesposte. Con questa scatti la prima foto. Da notare che lo schermo è di piccole dimensioni e ha una bassa risoluzione, per cui può capitare che certe aree sovraesposte non vengano mostrare sull'istogramma o sull'avviso luci sovraesposte, per questioni di scala.

Poi, prosegui con una serie di foto ottenute aumentando progressivamente il tempo di scatto, a intervalli di 1/3 di stop. Dovrebbero bastare sei foto (oltre alla prima), dato che copriresti un divario di due stop di sovraesposizione, rispetto all'immagine di base.

Potresti anche scattare in raw+jpeg, in modo da avere un riferimento di quanto sia ampio il divario tra raw e jpeg, in termini di gamma dinamica.

A questo punto potrai visionare i file raw su un computer, con il software che sei solito utilizzare per elaborarli, in modo da valutare fino a che soglia ci si possa spingere per esporre a destra, prima di perdere i dati utili.
Tale soglia, tuttavia, potrebbe cambiare a seconda della scena (e di quali siano le aree su cui si vogliano avere tutte le informazioni utili), per cui il test non fornisce dei riferimenti assoluti.

avatarsenior
inviato il 18 Luglio 2021 ore 16:08

@Fastgiaco:

Ok allora mi consolo per non essere l'unico Sorriso

Utiizzando questo metodo comunque, si può anche decidere di volta in volta di quanto sotto o sovraesporre (per quello ho postato il mio messaggio in questa discussione) senza starare tramite ghiera ma semplicemente scegliendo la lettura nel punto che ci ineressa sciftando l'esposizione di tutto il fotogramma, utile per esempio per chi come me produce quasi tutto in bianco e nero per ottenere già un contrasto abbastanza corretto nell'ottica poi di convertire in b/n appunto.


avatarsupporter
inviato il 18 Luglio 2021 ore 16:41

seguo

user28666
avatar
inviato il 18 Luglio 2021 ore 17:05

Quindi Maltev, tu come fai? misuri ad esempio l'esposizione sulla nuvola in cielo e basta, oppure da quel valore poi inizi a sovraesporre?
Nella pellicola io preferisco esporre in modo da trarre info il più possibile sulle ombre perchè nella pellicola dai neri non ci tiri più fuori i dettagli. Nel digitale sono portato a fare il contrario.

avatarsupporter
inviato il 18 Luglio 2021 ore 20:53

Questa di esporre a destra ancora non l'ho capita. Nel corso di Marianna Santoni lo spiegano. Prima o poi il suo corso mi piacerebbe seguirlo.

Ad ogni modo l'istogramma che so vede sul monitor della fotocamera (sia in fase di live view che dopo lo scatto) mostra il jpg e non il raw

avatarsenior
inviato il 18 Luglio 2021 ore 21:10

L'ho fatto notare all'inizio:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3995405&show=2

Però e' anche stato detto che è valido per tirare il collo a sensori più piccoli e/o datati, molto meno per sensori più grandi e recenti.

Nikon Z6 mark ii?
Direi che puoi passare.

avatarsenior
inviato il 18 Luglio 2021 ore 21:40

@Fullerenium:

Perdona se rispondo solo ora, ma non stavo controllando il forum.

Sì in pratica prendo l'esposizione in una zona più scura se voglio sovraesporre o viceversa in una più chiara se voglio sottoesporre, il "quanto" dipende solo dal punto che ho scelto.
Ora con le ML naturalmente è più immediato perché hai subito la simulazione a mirino, ma ho cominciato con questo metodo ancora a pellicola.

Ovviamente come stanno dicendo tutti, bisogna conoscere il comportamento dei sensore che utilizziamo: per esempio quello della D-lux tende a sovraesporre già di suo, per giunta non ha una GD estesa come le macchine moderne per cui sto semore un po' più sulla sottoesposizione snzichenò

avatarsenior
inviato il 18 Luglio 2021 ore 23:48

@Fullerenium:
Il punto è proprio quello: non c'è una vera ricetta: dipende da quale modalità usi l'esposimetro.
Sulla d750, ad esempio, c'è una modalità spot con protezione delle alte luci, che ti “assicura” che la foto non venga sovraesposta.
Il risultato è spesso un cielo molto ben leggibile ma una terra molto scura.
La stessa foto fatta in matrix brucia parte del cielo.
Cambi la scena, ti sposti in una zona a bassso contrasto, e le foto sono identiche, praticamente.

Devi saper prevedere cosa fa l'esposimetro e poi puoi agire di conseguenza.
Se non lo sai e applichi un metodo empirico, diciamo induttivo, si rischia la fine del tacchino induttivista di Russel.

Anche se la luce cambia quando esci, non cambia il succo: se sai prevedere il risultato del tuo esposimetro (sigh, induttivamente), puoi pensare a quali mosse fare per ottenere quello che vuoi.

avatarsenior
inviato il 19 Luglio 2021 ore 8:03

"Cosa ne pensi del metodo usato qui per approcciare il ETTR?
1) Lo trovi corretto?

2) Mi/ci diresti anche come poi sviluppi la foto ed in quale spazio colore visualizzi durante lo sviluppo (immagini prophoto) e come salvi e poi cosa usi invece per la fase di stampa (rimani in ProPhoto o passi a sRGB) ?"


1) Una ETTR fatta bene la fotocamera non te la misura, nessuna fotocamera te la misura , dunque si fa conoscendo bene le caratteristiche sia dell'esposimetro che si usa, e come, che del sensore, ed operando per tentativi.

La tecnica usata in quel sito, che misura in spot, funziona abbastanza bene, ma non è applicabile sempre, su di un paesaggio ad esempio, a mio personalissimo avviso, la applichi male.

Questa è stata fatta con quella tecnica di Photographylife




CLICCARE SULL'IMMAGINE PER VEDERLA GRANDE!

RAW intonso

Chiaramente, l'istogramma della fotocamera, in Adobe RGB, dà bruciate le luci nello sfondo, che nel RAW aperto in ProPhoto RGB bruciate invece non sono.

Non mi ricordo se e di quanto ho sovraesposto in scatto, e non ho il RAW qui adesso, ma sicuramente ho sovraesposto, lo faccio sempre, e almeno uno stop, dopo aver fatto la misura, con due colpi di spot, della differenza tra luci alte in fondo ed ombra in primo piano, so che il sensore della D4 8 stop li sopporta molto bene, compensato, e poi scattato.

Chiaramente, per le ETTR si lavora ad ISO nativi, dove il sensore rende meglio come Gamma Dinamica, ad ISO nativi la GD è massima.

Quella non è una ETTR perfetta, facendo un altro paio di scatti con esposizioni diverse si trovava quello migliore e forse si faceva meglio, ma non c'era tempo e quello è comunque sufficiente per i miei scopi.

Uno deve conoscere molto bene il trabiccolo che sta usando per fare delle ETTR al volo.




CLICCARE SULL'IMMAGINE PER VEDERLA GRANDE!

Immagine finita

Ricapitolando, fatte un paio di misurazioni spot, sulle alte luci sullo sfondo e sull'ombra in primo piano, fatti due conti a mente, compensata l'esposizione e scattato, il tutto senza togliere la fotocamera dall'occhio ed in qualche secondo, probabilmente in meno di 5 secondi (......viva le fotocamere professionali!), va fatto tutto in fretta perché il soggetto cammina e sparisce.

Una volta che uno vede di che cosa sono capaci i RAW scattati in ETTR, è poi difficile rinunciarci, l'87,5% della fotografia sta nei primi 3 (tre) diaframmi sotto la strinatura dei bianchi, la foto è praticamente tutta lì, i restanti diaframmi sono solo di complemento.

2) sviluppo il RAW con Adobe Camera RAW oppure Capture One, in entrambi lo spazio di lavoro che uso è ProPhoto RGB, converto sempre e comunque in file immagine TIFF a 16 bits, sempre con spazio di lavoro ProPhoto RGB, e mando in stampa il TIFF a 16 bits sempre nello spazio colore incorporato ProPhoto RGB.

Io sono contento così, fare le ETTR non è obbligatorio, io cerco sempre di farle e mi ci trovo bene.


Che cosa ne pensi di questo argomento?


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