| inviato il 15 Gennaio 2022 ore 12:49
(le turiste solo ignude)
e comunque non è vero "..si nun c'è l'omo....'un è fotografia bona...", perché dovrebbe essere mandatory? Alcuni fotograferanno così (io ad esempio) ma non obbligo gli altri, anzi, mi interessano molto.
Comunque tutto è legato al perché. Se c'è un perché posso pure postulare il JPEG on camera, purchè non sia un vincolo esteso a chi invece sostiene "tutto purché non sia JPEG on camera". Serve sempre un perché
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| inviato il 15 Gennaio 2022 ore 12:52
Mtdbo io la penso così, ma ahimè non è pensiero comune |
| inviato il 15 Gennaio 2022 ore 12:53
ogni foto può essere solo l'immagine dei concetti contenuti nel programma dell'apparecchio fotografico..."
Più la PP! |
| inviato il 15 Gennaio 2022 ore 13:04
Banalmente, fotografate lo stesso soggetto, dallo stesso punto, con lo stesso obbiettivo, a f1,4 ed ad f 22, non è questa interpretazione? |
| inviato il 15 Gennaio 2022 ore 13:22
Io Flusser l'ho adorato, però…
Dire che un determinato procedimento artistico è limitato dal suo paradigma tecnico è un po' un'ovvietà…
Certo si applica all'apparecchio fotografico, ma anche al procedimento di successivo trattamento dell'immagine, sia chimico sia digitale.
È limitato anche il pittore che con l'acquarello sa che non ottiene il risultato della tempera, che è diverso da quello dell'olio. Diverse anche le tecniche d'uso.
Così la scultura o la musica.
Forse il "pensiero" dello scrittore e del poeta non è limitato dal mezzo… |
| inviato il 15 Gennaio 2022 ore 13:27
"ogni foto può essere solo l'immagine dei concetti contenuti nel programma dell'apparecchio fotografico..."
È la caratteristica del medium, ok, ma davanti alla lente posso mettere qualunque assurdità e la macchina la registrerà, non è necessaria la ppi', LaChapelle docet |
| inviato il 15 Gennaio 2022 ore 13:46
@Maceric
Molto interessante: non avevo mai fatto caso anche a questi limiti; mi piace molto il concetto di libertà programmata
@Ale
Dipende dalla consapevolezza che hai di questi limiti: se ne sei consapevole, non è un limite, ma una caratteristica del mezzo; oppure diventa limite quando vorresti determinate caratteristiche, ma non ne hai i soldi 
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| inviato il 15 Gennaio 2022 ore 14:09
“ Dipende dalla consapevolezza che hai di questi limiti: se ne sei consapevole, non è un limite, ma una caratteristica del mezzo; „
Sono completamente d'accordo.
Il primo limite/caratteristica della fotografia è la sua relazione con un oggetto che è esistito in certo luogo in un certo tempo.
Questa è la vera specificità originaria e fondamentale del mezzo fotografico. Questa la cosa da imparare a sfruttare. |
user14408 | inviato il 15 Gennaio 2022 ore 22:36
@ale
“ È limitato anche il pittore che con l'acquarello sa che non ottiene il risultato della tempera, che è diverso da quello dell'olio. Diverse anche le tecniche d'uso. „
Mhmmm, flusser parla della "scatola nera".il pennello non è . Il pennello non ha una sua dimensiine visiva.
Parlando dell "apparecchio" flusser dice che noi coniscuamo l input e output ma di quello che accade tra I due momenti nulla sappiamo.
E a tal proposito se hai trovato interessante Flusser triverai interessante anche Vaccari quando, in "fotografia e inconscio tecnologico", dice la famosa frase : " Non è importante che il fotografo sappia vedere, perché la macchina fotograficavede per lui" |
| inviato il 15 Gennaio 2022 ore 23:40
Maceric, il punto è che ogni tecnica e tecnologia ha limiti e prerogative che determinano cosa posso fare e anche cosa posso pensare di un determinato oggetto.
Stanno appunto in un paradigma.
Non vale solo per le arti.
Il pensiero scientifico si è evoluto per una successione di paradigmi che rimanevano in vigore fino a che uno più valido sostituiva il precedente.
Il paradigma tolemaico è stato sostituito da quello eliocentrico. L'universo è sempre lo stesso ma il nuovo paradigma mi permette di pensarlo in modo diverso e originale.
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| inviato il 15 Gennaio 2022 ore 23:45
Per quanto riguarda Vaccari, personalmente credo che il fotografo abbia invece una seria necessità di saper vedere.
Al contrario della pittura che parte da un "foglio bianco", la ripresa fotografica che "la macchina vede" contiene inevitabilmente una ridondanza di informazioni che il fotografo deve saper prevedere, governare e anche escludere per non distrarre l'osservatore della fotografia dal significato che il fotografo vuole attribuirle.
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| inviato il 16 Gennaio 2022 ore 0:09
A Varsavia ho visto la camera oscura con cui Canaletto (il nipote) nel '700 disegnava le bozze dei suoi quadri! Tanto per confondere le acque... |
| inviato il 16 Gennaio 2022 ore 11:14
Comunque, si può decidere a priori dove e come posizionare una fotocamera e lei farà il suo dovere, un pittore non può lasciare il pennello libero di dipingere, questo è il senso, credo.
Un tizio ha posizionato una fotocamera su un palo in campagna e inserito un timer, dopo 3 anni ne ha fatto un libro con gli scatti, un pittore non lo può fare. |
| inviato il 16 Gennaio 2022 ore 11:54
“ dove e come posizionare una fotocamera e lei farà il suo dovere „
Certo. La fotografia è nata come ricerca di una tecnologia che riproducesse la scena in modo "meccanico". La Camera oscura per i pittori esisteva già, come ricorda Awo3it. Si trattava di "fissare" quel che la Camera oscura mostrava.
Ci sono artisti oggi che lavorano su immagini "ready made": prese da google street view o da telecamere di sorveglianza.
A noi, che abbiamo a disposizione la più grande varietà di strumenti sofisticatissimi, resta la responsabilità di andare oltre le discussioni senza fine su questioni tecniche e invece ritornare a ragionare sulla natura essenziale di ciò che facciamo.
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