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Fotografare in Analogico - come iniziare?


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user198397
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inviato il 05 Giugno 2021 ore 19:21

Per le diapositive posso usare la reflex che ho già? Che rullino devo mettere? Poi...una volta sviluppate. Con quale apparecchio specifico posso guardarle?

avatarsenior
inviato il 05 Giugno 2021 ore 19:33

Ora vi chiedo, come intraprendere questa strada? Leggendo un libro specifico?

Paolo, ritornando alla tua domanda, penso che si debba iniziare da una sorta di "rieducazione dello sguardo".
Come anche tu hai sottolineato, con la fotografia chimica non hai più a disposizione gli strumenti digitali con cui ti sei costruito tutta una serie di possibilità di intervento.

Devi quindi prima di tutto tararti rispetto ai confini che la pellicola ti dà. L'importante è comprendere che non si tratta di limiti che ti impediscono di fronte ad un soggetto di ottenere lo stesso risultato che avresti con il digitale. Ma quei "limiti" si possono trasformare in opportunità di interpretare un soggetto in un modo differente.
Come in ogni cosa, ogn strumento ti permette di fare cose diverse. L'errore sarebbe tentare di replicare con la pellicola quello che fai in digitale. Devi interpretare la realtà in modo diverso e adeguato al mezzo che usi. Altrimenti, solo delusioni.

In sostanza devi guardarti molti libri fotografici dei maestri del periodo chimico e immaginarti un po' come hanno affrontato la scena da riprendere.
Non so... prova ad esempio a vedere come un grande fotografo come Ernst Haas ha risolto il problema di scattare a colori diapositive che avevano una sensibilità di 25 ASA (ISO).
Ci possono essere mille esempi.

user198397
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inviato il 05 Giugno 2021 ore 19:36

Ale, sarebbe una doppia opportunità scattare in analogico. Come ho detto potrebbe aiutarmi molto di riflesso anche con il digitale.

avatarsenior
inviato il 05 Giugno 2021 ore 19:47

Puoi usare la macchina fotografica che hai, basta che compri rulli mi per diapositive, attualmente sono disponibili i seguenti tipi:
- Fuji Velvia 50 (50 ISO, colori molto saturi, alto contrasto);
- Fuji Velvia 100 (100 ISO, colori molto saturi, alto contrasto);
- Fuji Provia 100 F (100 ISO, colori mediamente saturi, medio contrasto);
- Kodak Ektachrome E 100 (100 ISO, colori naturali, medio contrasto).

Quelle sopra sono descrizioni di massima, poi, come i sommelier con il vino, ci sarà chi descriverà per ognuna di esse ogni più puccolo e impercettibile retrogusto;-)

user198397
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inviato il 05 Giugno 2021 ore 19:55

Quindi da quello che ho capito la dia, va esposta bene e il risultato ti prendi quello e basta senza ottimizzazioni fatte da chi sviluppa?!

avatarsenior
inviato il 05 Giugno 2021 ore 20:14

Esatto!
Alcune possono essere esposte anche a ISO superiori o inferiori (è scritto nelle caratteristiche tecniche scaricabili dai siti ufficiali) e in tal caso devi dirlo al laboratorio che farà lo sviluppo; in tal caso oltre alla sensibilità varierà il contrasto (aumenterà nel caso tu abbia espisto per ISO più elevati, diminuirà nel caso tu abbia espisto per iso meno elevati).

avatarsenior
inviato il 05 Giugno 2021 ore 20:16

Dopo tanti anni di pellicola/1981, sono passato al digitale/2008, ma non l'ho abbandonata. Oggi mi accompagna nelle uscite fotografiche, rifugiata solo nel 35 mm, ed è sempre un piacere diverso dal digitale, ottenere quelle stampe in mano. Ti auguro che possa divenire, per te, una nuova passione. Buone foto.

avatarsenior
inviato il 05 Giugno 2021 ore 20:42

Allora vai di diapositive, come ti ho detto (e non solo io) fin dall'inizio.


Che sono quelle che io ho sconsigliato.
E continuo a sconsigliare per una serie di motivi, tra cui:
- sono care rispetto al resto delle pellicole, sia come rullino che come sviluppo
- sono difficili da esporre correttamente, serve impegno per conoscerle e usarle con criterio.
- sono ostiche da scansionare.
- svilupparle in casa è una rogna.
- le puoi proiettare, bello sì, ma ha i suoi limiti.
- Non si stampano più con l'ingranditore.
- hanno colori molto realistici, se ti interessano quelli sono la scelta giusta, se ti interessano quegli slittamenti di toni e colori che caratterizzano le pellicole meglio che provi altro.
Comunque, per capire quel che ti può piacere pigliati 3 rullini: colore negativo, diapositiva, bianco e nero, provali, e capisci quel che ti può piacere.
Io, le diapositive le evito volentieri.

avatarsenior
inviato il 05 Giugno 2021 ore 21:01

sono care rispetto al resto delle pellicole, sia come rullino che come sviluppo

Lo sviluppo costa uguale ai negativi, inoltre risparmi sulle stampe, quindi alla fine risparmi.
sono difficili da esporre correttamente, serve impegno per conoscerle e usarle con criterio.

Chiunque sia in grado di usare l'esposimetro della fotocamera è in grado di esporre correttamente; certo, occorre quel minimo di conoscenza e impegno che forse molti col digitale hanno perso (salvo dire, quando fa comodo, che non è vero che scattare in digitale è più facile;-) decidetevi per favore;-)
sono ostiche da scansionare

Non è vero, sono molto più facili dei negativi colore, anche perché si ha un riferimento sui colori a differenza dei negativi che, scansionati da persone o laboratori diversi danno risultati molto diversi.
svilupparle in casa è una rogna

Vero, ma visto che a differenza del b&n lo sviluppo è standard e non si ottengono effetti diversi variandolo, non c'è motivo per fare da se (salvo il risparmio nel caso uno faccia centinai a di rullini)
le puoi proiettare, bello sì, ma ha i suoi limiti

L'unico limite sono le dimensioni delle pareti di casa che ti consentono ingrandimenti inimmaginabili con le stampe, per di più a costo zero.
Non si stampano più con l'ingranditore

Vero, ma anche i negativi ormai il 99% dei laboratori te lo stampa previa scansione
hanno colori molto realistici, se ti interessano quelli sono la scelta giusta, se ti interessano quegli slittamenti di toni e colori che caratterizzano le pellicole meglio che provi altro

vero, e per fortuna direi! iIfatti solo i negativi sviluppati o stampati male hanno gli slittamenti di colore chi ti riferisci.

avatarsenior
inviato il 06 Giugno 2021 ore 0:53

Io facevo sviluppare e provinare i rullini BN, poi mi stampavo a casa poche foto ma come le volevo io, con il contrasto e le varie operazioni di mascheratura in base alla mia idea. Per fare stampare al laboratorio allora meglio il digitale. Se le devi acquisire allo scanner non so, forse andrei di digitale e basta.

Sul colore: le DIA per me erano insostituibili, più economiche e senza sorprese in stampa. Non potendo eseguire tagli, mi hanno spinto a ragionare sempre sull'intero fotogramma, tutt'ora mi sembra una violenza qualunque crop in digitale.

Però non mi è chiaro perché ti interessa l'analogico (come odio questo termine). Io lo vedo interessante solo per il medioformato o il BN. Oppure come esercizio per ragionare di più e fare meno click che in digitale.

Ciba credo sia vietato per motivi di inquinamento (sigh), il suo "oro metallico" di fondo era un orgasmo.

avatarsenior
inviato il 06 Giugno 2021 ore 10:03

Il Ciba non è vietato per motivi di inquinamento (leggenda metropolitana che fosse più inquinante di altri procesi), semplicemente la poca richiesta, la difficoltà del processo, il costo, il fatto che per praticità quasi tutti i laboratori fossero a suo tempo passati a scansione-stampa, nonché come spesso accade la leggenda metropolitana che la Ilford era fallita (quello che mi sentivo ripetere da tutti nel 2006 quando cercavo chi poteva stampare in Cibachrome, o sarebbe meglio dire Ilfochrome), l'ha pian piano ucciso. E non c'era nessun oro metallico, anzi, a differenza della carta Kodak Metallic che cerca di emularlo, i suoi bianchi erano purissimi. Il merito era dei pigmenti azoici, peraltro incorporati nella carta e non formati dai chimici di sviluppo come negli altri processi. Praticamente il processo asportava i coloranti non necessari, presenti a strati nella carta (che non era carta bensì Melinex, un prodoto in poliestere della DuPont).

avatarsenior
inviato il 06 Giugno 2021 ore 11:40

Io consiglio di farsi le ossa per un. po' con il bn

avatarsenior
inviato il 06 Giugno 2021 ore 11:45

Io sono per un approccio molto più semplice e tranquillo. Compra una pellicola negativa o dia (quella che più ti piacerebbe provare) esci e fai due o tre rulli. Poi li fai sviluppare da un laboratorio di fiducia e inizi a giocarci un pò. Meglio se hai uno scanner a casa col quale puoi iniziare a farti le tue scansioni in casa. E credimi i risultati sono veramente molto buoni già con un semplice Epson V700. Bisogna farci un pò di pratica soprattutto in fase di prescansione per la resa cromatica.
Ovviamente se non è la prima volta che scatti non avrai nessun problema con l'esposizione...leggo tante-troppe fisime su questo aspetto. Ovviamente sappi che non hai un sensore digitale e un display dove poter visionare anche l'istogramma per capire se hai esposto bene o male. Ma anche nel digitale sarebbe un approccio sbagliato.
Non è più difficile esporre in analogico. Vai tranquillo e goditi questo bellissimo mondo.

avatarsenior
inviato il 06 Giugno 2021 ore 12:53

Secondo me, e penso valga lo stesso per la maggior parte degli utenti "analogici", il piacere fondamentale della fotografia a pellicola (bianco e nero, diapositiva o colore che sia) è la stampa/proiezione finale, con possibilmente il controllo di tutta la procedura per arrivarci.
Tuttavia è assolutamente lecito (l'ho fatto per il tempo che mi è servito a costrurire la camera oscura) usare sistemi ibridi, e ad es scansionare per usare le immagini sul web o stampare come per il digitale.
Se sei interessato al colore valgono tutti i suggerimenti che ti sono stati dati finora. Soprattutto quello apparentemente paradossale di iniziare con il bianco e nero...

Però, se almeno all'inizio fossi interessato esclusivamente a file digitali, lavorabili in post, considera questo servizio silbersalz35.com/
Si tratta di una pellicola cinematografica. Dopo aver scattato invii i rullini e te li scannerizzano.

user198397
avatar
inviato il 06 Giugno 2021 ore 13:39

Grazie a tutti.

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