| inviato il 22 Maggio 2021 ore 11:54
Un episodio, uno spunto di riflessione. Vado a trovare i miei genitori dopo mesi di pandemia. Nella libreria una scatola (ormai la conosco bene) piena di foto (la maggior parte polaroid). Teste tagliate, volti mossi, luci bruciate, colori impastati ma ritrovo lì i miei e i loro ricordi, fermi a portata di mano, da toccare, da sentirne l'odore della pellicola, da sgualcire nel passaggio di mano e da commentare insieme. È questa forse la ricetta? (per un fotoamatore, sia chiaro). Io ho tante foto ben esposte, colori bilanciati, tecnicamente quasi perfette, anche la regola aurea (....), tutte frutto di ore di postproduzione e di studio della tecnica, ma tutte in un deserto virtuale, in harddisk reali e in rete, in sim e usb gettati in borse , forse persi, ma purtoppo poche stampe, e poi ... tanti scatti simili, forse tanti scatti, forse troppi, decisamente troppi. |
| inviato il 22 Maggio 2021 ore 12:10
Marco.. nel cellulare hai a disposizione spazio per 100 scatole dei ricordi... Cio' non toglie che un album pieno di diapositive 6x6 e pellicole rigorosamente tagliate in striscie da tre e allineate negli appositi fogli in carta pergamena siano un piacere raro.. |
| inviato il 22 Maggio 2021 ore 12:20
Viviamo un'epoca di bulimia fotografica digitale Rullini da 24, 36 pose etc... ti inducevano a scatti più ponderati e anche quando gli scatti erano imperfetti, avevi immortalato, comunque, un pezzo della tua memoria |
| inviato il 22 Maggio 2021 ore 12:34
Ogni anno faccio un fotolibro con una selezione delle foto di viaggio, ricordi ecc (senza distinzione se fatte con reflex, compatta, cellulare o altro). Sono le stesse che ho anche nelle cartelle del PC, ma quelle stampate le rivedo spesso, quelle sull'hard disk molto raramente. Per conservare i ricordi l'hard disk è probabilmente più comodo e sicuro. Per "rivivere" i ricordi la carta è sicuramente più immediata! Ho anche stampato un fotolibro del primo anno di mia nipote e l'ho regalato ai genitori per il compleanno della piccola: anche qui erano le stesse foto che già avevano, ma l'effetto è stato moooolto diverso. Risultato: ho dovuto fa fare altri 2 fotolibri uguali da dare ai nonni ? |
| inviato il 22 Maggio 2021 ore 17:23
Anche mia madre ha una scatola di cartone con dentro le vecchie foto. Solo che sono foto ben antecedenti alle polaroid ed anche al 35 mm. E lì non trovo foto mosse o male inquadrate o con altri difetti simili. Chissà perché... |
| inviato il 22 Maggio 2021 ore 17:59
un immagine ha valore nel momento in cui la fruisco, io personalmente le stampo e le riguardo stampate, ma ho passato da un bel pò i 50 e sono legato alle stampe (di lavoro faccio lo stampatore) ... i miei nipoti, hanno meno di 30 anni, non hanno mai toccato una stampa, scattano immagini solo col telefonino e, quando vogliono rivederle le guardano nella tv o le condividono con gli amici in serate davanti alla tv ... E' sopratutto un problema di cultura visiva e di educazione all'immagine, nelle esposizioni forografiche vedo pochi giovani e sempre più anziani, i giovani vanno agli eventi e alle performance, sono fruitori veloci di immagini, chi ha esperienza si gode le stampe, con calma e dedicandogli il giusto tempo. Non sono certo che i giovani di oggi, domani, quando saranno anziani godranno per le immagini stampate, probabilmente i loro figli non apprezzeranno le immagini su suporto digitale poichè per loro le immagini saranno quelle olografiche che ogni dispositivo multifunzione portatile potrà produrre e mostrare ... |
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