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analogico o digitale


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user33434
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inviato il 16 Maggio 2021 ore 10:43

Stiamo paragonando calcio e rugby, sono entrambi sport, si assomigliano e hanno antenati comuni ma rimangono due sport diversi. Non è per essere ecumenico e dire che tutto va bene, sulle stampe sono molto più categorico, ma paragonare i due mezzi di acquisizione è veramente una perdita di tempo.

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2021 ore 10:45

Comunque tutti noi "pellicolari" prima di scoraggiare potenziali utilizzatori di pellicola dall'intraprendere il percorso ibrido dovremmo ben riflettere sul fatto che se tutti quelli che oggi già seguono tale processo ibrido lo abbandonassero in favore del digitale (secondo la logica più e più volte esposta che "non ha senso scattare su pellicola per poi digitalizzare; tanto vale scattare subito in digutale"), i numeri già esugui che tengono in piedi il mercato della pellicola non ci sarebbero più, e allora si che la pellicola (almeno i negativi colore e le diapositive) scomparirebbero definitivamente.
Ci dobbiamo rendere conto che oggi la gran parte delle foto su pellicola (ad esclusione, credo, del B&N) segue la filiera ibrida; quindi ringraziamo chi la utilizza in tal modo perché contribuisce a tenere in vita la produzione; conseguentemente non disincentiviamo chi vuole intraprendere tale percorso, anzi... incentiviamolo perché ne guadagnamo tutti. Scoraggiandoli per quesyioni di purezza della filiera non facciamo altro che segare il ramo su cui siamo seduti.
Meditate gente, meditate;-)

avatarsupporter
inviato il 16 Maggio 2021 ore 11:06

Bhè, no Otto, una foto tecnicamente sbagliata è una foto tecnicamente sbagliata, che sia a pellicola o digitale.

La base deve essere quella di produrre foto tecnicamente corrette.


Paco, ho trovato, da tue precedenti discussioni sul tema, questi tuoi due scatti, stesso soggetto in due momenti differenti:
paco68.prodibi.com/a/y4mm0gye4o19lk/i/1jrq1eokw74x7lr
paco68.prodibi.com/a/y4mm0gye4o19lk/i/vgz5vjjq8m06o94

Se fossero stati proposti come scatti di paesaggio, sic et simpliciter, che commenti avrebbero generato in una eventuale valutazione sulla pura IQ?

user33434
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inviato il 16 Maggio 2021 ore 11:09

Quotone per Diego, sono foto che rimangono per noi. Non è che c'è un collezionista esigente che viene a casa nostra e ci viene a comprare le stampe. Scansioniamo quello che ci va e viviamo felici, stampare da ingranditore sarebbe meglio? Sicuramente si ma non si può fare sempre e per tutte le foto.;-)

avatarsupporter
inviato il 16 Maggio 2021 ore 11:15

Diedu quoto in toto, anche perché lo stesso ragionamento lo avevo fatto anche io pagine addietro in modo più semplicistico

Paco a me non mi ammorbi se spieghi in cosa consiste la superiorità di uno scanner e a tamburo con il CCD rispetto ad una big pixel, li vorrei vedere due file digitalizzati accoppiati per capire

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2021 ore 11:17

Scusa Giancarlo F, cosa intendi con il "57" ?


nulla, un errore di copia incolla da telefonino;-)

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2021 ore 11:33

@Lomography:
Cerco di buttare lì un po' di informazioni, magari solo spunti che poi chi vuole potrà approfondire perché l'argomento è molto complesso.
Iniziamo col dire che gli scanner a tamburo (ormai estinti da quasi vent'anni e sempre piu rari da trovare utilizzati dai laboratori) non hanno CCD ma adottano una tecnologia chiamata PMT (tubi fotomoltiplicatori).
Gli scanner dedicati alla pellicola (con CCD) producono risultati superiori (quelli professionali, ovviamente) alla digitalizzazioni con fotocamera digitale poiché il CCD ha una risoluzione molto superiore a quella dei CCD delle fotocamere, inoltre ogni pixel è generato con tutti e tre i colori (RGB) invece che essere interpellato con matrice di Bayer; infine la profondità colore è di 16 bit per canale.
Forse la differenza qualitativa si riduce o annulla nel caso di digitalizzazioni con corpi medio formato da 60 e più megapixel, ma sono attrezzature non certo alla portata dei comuni fotografi, né disponibili in labiratori di digitalizzazione (a differrnza di scanner professionali per pellicole), quindi di fatto sono soluzioni pressoché inesistenti e difficili anche da provare per fare raffronti

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2021 ore 11:37

Con profondo rispetto per l'amico Diebu ma ho paura che si otterrebbe l'effetto opposto,
dovuto dall'insoddisfazione che si trasformerebbe in una sorta di critica nociva e senza fondamento.....

Molto probabile che non abbia capito io.

Visto come sta andando il mercato della pellicola (trend in continua crescita) e il fatto che siano soprattutto giovani e giovanissimi i più accaniti utilizzatori (esperienza diretta data dalla frequentazione di negozi specializzati nonché un noto laboratorio di scansioni a Milano, per amicizia e condivisioni di esperienze, sebbene io sia munito del mio personale scanner Hasselblad), ti posso assicurare che il tuo timore è infondato.

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2021 ore 11:40

Non è la mia specialità, quindi potrei dire una castroneria, ma un Imacon non è uno scanner a tamburo.
A meno che non mi sia perso qualcosa per strada chiaramente.


Paolo, gli Imacon si definiscono a tamburo virtuale, non sto a dilungarmi cosa voglia dire e come tecnicamente lavorano, eventualmente può farlo Diego (Diebu) che tra l'altro ne è un fortunato possessore e lo conosce molto meglio di me.

Paco, ho trovato, da tue precedenti discussioni sul tema, questi tuoi due scatti, stesso soggetto in due momenti differenti:
paco68.prodibi.com/a/y4mm0gye4o19lk/i/1jrq1eokw74x7lr
paco68.prodibi.com/a/y4mm0gye4o19lk/i/vgz5vjjq8m06o94

Se fossero stati proposti come scatti di paesaggio, sic et simpliciter, che commenti avrebbero generato in una eventuale valutazione sulla pura IQ?


Otto, sono due immagini tecnicamente corrette ma afflitte da un "fuori fuoco" o eccessiva morbidezza, ci ho lavorato per capirne le ragioni, sono arrivato alla conclusione che la colpa è di quel 45mm (ottica usata per entrambi gli scatti) che deve avere qualche cosa che non va.

Questo l'ho capito grazie all'acquisto dell'adattatore per Fuji GFX attraverso il quale ho provato le ottiche sul digitale e quel 45mm ha qualche problema.

Le foto fatte col 105mm o con il 55mm hanno tutta un'altra nitidezza, non sembrano nemmeno parenti lontane.


user33434
avatar
inviato il 16 Maggio 2021 ore 11:46

Zio Ciano come spesso è emerso in questo tipo di discussioni, una delle differenze è in ripresa. I test su foto messe in rete in cui si chiede se è stata scattata in analogico o digitale sono completamente inutili perché noi osservatori non conosciamo la scena ripresa. Il link che ha messo Cesare Callisto è già un filo più utile perché si inizia a notare qualche differenza nella lettura della luce. La preferenza è soltanto estetica e stilistica quindi per forza di cose soggettiva.
Resta solo da scegliere cosa si vuole per un determinato uso perché l'uno è l'altro pur assomigliandosi non saranno mai uguali.

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2021 ore 11:49

Giusto per intenderci sulle possibilità della pellicola opportunamente scansionata, questa stampa di 1x1,2mt





Ha questo livello di dettaglio (dettaglio "rotondo", non secco come le stampe digitali, intendiamoci, non sono secchi per colpa del digitale, sono secchi per colpa di chi fa la PP)





;-)


avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2021 ore 11:51

Ti dirò caro Gian Carlo che hai testé elencato una serie di punti, di situazioni reali più che di punti, che nel loro complesso possono ragionevolmente avvalorare la tua tesi e che, intendiamoci, nessuno, io per primo, ha mai negato o messo in discussione, mi permetto solo di dissentire sui tre punti che ho evidenziato perché ripeto: sono ormai quarant'anni che questa querelle (anche un poco stucchevole consentimi) va avanti ma ancora oggi nessuno, nessuno nel vero senso della parola, ha ancora portato una prova seria, disinteressata, onesta e pienamente probante che, una buona volta, avvalori la tesi della superiorità tout-court del procedimento digitale su quello chimico.

Io una mezza idea sul come procedere, onestamente e distaccatamente appunto, nel tentativo di districare questa matassa ce l'avrei pure, ma francamente non so se si possa mettere in pratica purtroppo Triste

scattavo in analogico dal 1971, ho avuto 3 reflex 35mm (due le ho ancora), 3 reflex 6x6 (Rolleiflex 3,5 F, Pentacon Six e Hasselblad 500 C, che ho ancora) ho ancora la mia camera oscura con cui stampavo 35mm e 6x6 BN e colore da dia (cibachrome). Insomma un discreto bagaglio di esperienze...
Ho iniziato a capire e realizzare che il digitale vinceva quando, nel 2009, con una APSC (Nikon D90) scattai le foto al matrimonio di mia figlia, stampe da album matrimoniale eseguite dal mio laboratorio professionale di fiducia (che usavo fin dagli anni '70) che, con la 500C non avrebbero potuto venire meglio.
Capii che era veramente finita un'epoca.
Allora sapevo a malapena come funzionava un software di sviluppo, ma si impara presto e la mia convinzione si rafforzò ulteriormente imparando a destreggiarmi con ACR e Photoshop.
Una buona immagine, sprattutto se realizzata in condizioni difficili, viene fuori da un mix di elementi, riprendendo i punti che avevo elencato si può dire in particolare:

- nel colore (temperatura e tonalità), lì non c'è storia, un RAW è personalizzabile con una facilità e precisione che un negativo analogico si sogna, occorrerebbero prove infinite per fare le stesse cose che si ottengono facilmente in PP e tutte non credo si possano nemmeno fare.
- nel bianco e nero basta pensare che con un RAW si può agire sui singoli colori senza alterare i complementari (posso inscurire moltissimo il cielo senza far diventare le tegole bianche o quasi)
- nella flessibilità, non devo partire da negatiivo colore, bianco e nero o diapositiva, mi basta scattare in RAW
- nel vedere subito i risultati subito dopo lo scatto e non giorni dopo..... quindi se sbaglio spesso posso ripetere
- nel disporre, all'occorrenza, di una gamma dinamica eonrmemente maggiore, credo sia grossomodo doppia rispetto a quella di una pellicola, ma non ne sono sicuro...
- posso scattare ad ISO infinitamente più alti ed ottenere dettaglio elevato (i software e la IA anche quì oggi fanno miracoli)

Guardando poi le foto ingrandite, ripeto, già una D90 produceva immagini paragonabili ad un 6x6.
Fu proprio in quel periodo (10-15 anni fa) che quasi tutti i professionisti abbandonarono l'analogico per il digitale, anche APSC.

Concludo dicendo che:
- le fotocamere in questi 15 anni sono ulteriormente evolute, e non poco,
- i software sono evoluti ancora di più dei sensori
- le pellicole credo siano in una situazione stabile, non di evoluzione.
- le ottiche attuali, a controprova del maggior dettaglio e qualità ottenibile dai sensori, sono evolute moltissomo pure loro, io adoro ed uso i Nikkor AI/AIS ma capisco benissimo che se uso un ART o un GM sulla mia A7rII ottengo di più come QI, almeno ai diaframmi molto aperti ed in controluce.....

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2021 ore 11:56

Gli scanner dedicati alla pellicola (con CCD) producono risultati superiori (quelli professionali, ovviamente) alla digitalizzazioni con fotocamera digitale poiché il CCD ha una risoluzione molto superiore a quella dei CCD delle fotocamere, inoltre ogni pixel è generato con tutti e tre i colori (RGB) invece che essere interpellato con matrice di Bayer; infine la profondità colore è di 16 bit per canale.
Forse la differenza qualitativa si riduce o annulla nel caso di digitalizzazioni con corpi medio formato da 60 e più megapixel, ma sono attrezzature non certo alla portata dei comuni fotografi, né disponibili in labiratori di digitalizzazione (a differrnza di scanner professionali per pellicole), quindi di fatto sono soluzioni pressoché inesistenti e difficili anche da provare per fare raffronti


Anche se ormai risoluzioni molto elevate sono disponibili ed il pixel shift (a 4 o meglio ancora 16 scatti) annulla l'effetto Bayer, rimane sempre l'obiettivo che, per quanto buono introduce sempre un deterioramento; a diaframmi aperti ci sarà sempre un po' di qualità in meno nelle zone periferiche, a diaframmi chiusi interviene il deterioramento della diffrazione, quindi uno scanner è sempre potenzialmente più performante.

user33434
avatar
inviato il 16 Maggio 2021 ore 12:00

Zio Ciano una bella cosa si può fare, chiunque abbia dubbi e non è detto che sia tu nello specifico, si può tracciare due belle curve sensitometriche con una pellicola e con la propria digitale.
Ci si renderà conto immediatamente che le due cose non sono uguali. Non servono foto a monitor e paragoni inutili e improbabili.

avatarsupporter
inviato il 16 Maggio 2021 ore 12:06

non metto in discussione, ma sono come San Tommaso, li vorrei vedere due file uno da scanner professionale e uno con big pixel

stasera provo a ravanare nel web per vedere se trovo una comparativa, così mi levo il dubbio

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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