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Sony sottovaluta la domanda: ritardi nelle consegne del Sony 50 1.2 GM


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avatarsupporter
inviato il 30 Aprile 2021 ore 8:50

Ma, forse non è chiaro, il problema NON è la pandemia.
Questa ha solo fatto incrementare la domanda di alcuni prodotti tecnologici e complicato relativamente alcuni cicli di produzione.

L'origine del problema, lo ripeto, è questa:

Sta implodendo perché qualcuno ha iniziato una guerra commerciale con la Cina che per tutta risposta ha fatto letteralmente incetta di materie prime e semiconduttori immagazzinandone quantità abnormi ed annullando di fatto tutte le scorte dei produttori .

Basta informarsi un minimo...

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2021 ore 9:08

Basta chiedere a trump...;-)

avatarsupporter
inviato il 30 Aprile 2021 ore 9:09

Esattamente...

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2021 ore 9:15

Non voglio andare OT, ma non facciamo passare i cinesi come santerelli, basta vedere i loro crimini in Africa per accaparrarsi le materie prime (al pari di americani e alcuni stati europei tra i quali la Francia).
Se sapessimo davvero da dove vengono tutte le materie di cui sono composti i nostri cellulari, computer e via dicendo e cosa c'e' dietro tutto ciò, probabilmente dovremmo boicottare tutto questo sistema marcio e criminoso.

avatarsupporter
inviato il 30 Aprile 2021 ore 9:18

E chi li ha mai definiti tali?
E' una guerra commerciale, le azioni di entrambe le parti sono censurabili, ma fatto sta che il motivo per cui oggi tanti operai vengono messi in cig perché la loro catena di montaggio si deve fermare, sia che producano auto che lavatrici o prodotti tecnologici, non dipende da altri motivi se non questo.
E la conseguenza poi è il ritardo nelle consegne, ma mi preoccuperei più di ciò che sta a monte...

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2021 ore 9:27

E' vero quello che dice Lookaloopy, io sono nel settore automotive e si sente forte carenza di prodotti.
Vero che la pandemia ha provocato un blocco nella produzione di un mese circa se non due nei paesi che sono maggiori produttori per tutti, sia come semilavorati che come prodotti finiti.
Ma è anche vero che c'è forte carenza si prodotti tecnologici di base, e che le case lavorano sul venduto perché già dal 2018/2019 i margini di guadagno sono molto ridotti e la vita commerciale dei vari prodotti si è ridotta di molto.
Si lavora per fare cassa nel minor tempo possibile perchè dopo 6 mesi o è arrivato il concorrente a basso prezzo oppure deve uscire l nuova versione per stare dietro al mercato.

avatarsupporter
inviato il 30 Aprile 2021 ore 9:54

Carenza di semiconduttori, aumentano i ritardi

Dalla produzione di console (PS5 e Xbox) a quella dei sistemi avanzati per uso automotive, il rallentamento nelle di forniture di semiconduttori sta creando problemi al settore industriale a livello globale.

Di Riccardo Busetto - 5 Febbraio 2021

A seguito del recente briefing relativo alla chiamata sugli utili del terzo trimestre da parte di Sony sono state svelati i motivi dei ritardi nelle consegne della PS-5. Così come dichiarato da Hiroki Totoki CFO di Sony "È difficile per noi aumentare la produzione della PS5 a causa della carenza di semiconduttori e di altri componenti. Non siamo stati in grado di soddisfare pienamente l'elevato livello di domanda da parte dei clienti [anche se] continuiamo a fare tutto quello che è in nostro potere per consegnare quante più unità possibile ai clienti in attesa della PS5."

Problemi coi semiconduttori anche nel settore automotive

La carenza di materiali elettronici colpisce anche il settore automotive: General Motors prevede di fermare tre stabilimenti in Nord America la prossima settimana a causa di una carenza globale di semiconduttori che sta attraversando l'industria automobilistica.

L'azienda ha detto che interromperà la produzione per una settimana a partire da lunedì nei suoi stabilimenti di Fairfax, in Kansas, di Ingersoll in Ontario e di San Luis Potosi in Messico.

Ford, Volkswagen e altre case automobilistiche hanno anche dovuto interrompere o rallentare la produzione in vari stabilimenti a causa della carenza dei semiconduttori utilizzati nell'elettronica che controlla motori, trasmissioni, sistemi di intrattenimento e altri componenti importanti di navigazione e infotainment.


Fonte:
www.elettronicanews.it/ps5-semicon/

avatarsupporter
inviato il 30 Aprile 2021 ore 9:57

Chip shortage, per l'automotive ora diventa emergenza

Di Corrado Canali - 26 aprile 2021

Negli ultimi 18 mesi, l'industria automobilistica ha dovuto superare sia l'incertezza all'indomani della Brexit che poi la pandemia globale, ma c'è un'altra crisi all'orizzonte: la carenza globale di chip. Quello che poteva essere considerato un inconveniente solo per chi si apprestava ad acquistare un device si è fatto strada anche nell'industria automobilistica tanto che la mancanza di microchip costringe i costruttori a pianificare chiusure temporanee di stabilimenti e porterà anche dei cambiamenti sulle vetture in vendita.

Sempre in emergenza il settore dei chip
La produzione di semiconduttori è quasi sempre in emergenza, visto che è legata a possibili impennate di richieste per dei nuovi device o non prevedibili tendenze del mercato che si manifestano da un giorno all'altro. L'aggravante di oggi è dovuta in parte alle chiusure parziali a causa della pandemia che hanno determinato una fornitura di chip inferiore rispetto al solito. A cui si è aggiunto l'incendio alla fabbrica Renesas Electronics uno dei produttori di semiconduttori per l'industria dell'auto e poi la guerra commerciale. Sebbene i problemi di produzione rientreranno il ritorno alla normalità non sarà prima del 2022.

Quanto pesano i chip sulle auto?
Ecco qualche numero sulla importanza dei chip: in un'auto il numero di microchip previsti è pari a circa 3.000 unità. La quota di microprocessori prodotti globalmente vede la Repubblica di Taiwan in testa con una quota del 65% con il leader mondiale che è Tsmc che produce però solo il 3% dei chip per l'industria automobilistica, mentre il resto è destinato alle aziende di telefonia, pc e telecomunicazioni. Sulla scarsità di queste cosiddette memorie elettroniche non tutte le Case di automobili hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali: vediamo quelle che per il momento si sono espresse in proposito.

Stellantis colpito dalla carenza di chip
Il supergruppo operativo dall'inizio dell'anno che include ben 14 brand dell'automobile di varia provenienza, all'indomani della carenza di chip ha iniziato a sostituire parti su alcuni modelli per aggirare il problema. E' il caso della Peugeot 308, l'attuale e non la nuova che andrà in produzione a settembre per la quale verranno sostituiti i tachimetri digitali i-Cockpit con quelli analogici il che corrisponderà ad uno sconto di 400 euro sul prezzo dell'auto. E' il modo più semplice per aggirare un vero ostacolo per la produzione, ha spiegato nei giorni scorsi un portavoce del Gruppo.

Riduzioni di orari lavorativi in Mercedes
La Casa della stella a tre punte sta riducendo le ore lavorative dei suoi 18.500 dipendenti negli stabilimenti di Brema e Rastatt, una mossa che dovrebbe interrompere la produzione ma consentire a loro di continuare a lavorare su dei progetti speciali. La pausa durerà fino a fine aprile o anche di più vista la carenza di fornitura a livello mondiale di alcuni componenti semiconduttori ha spiegato il portavoce del gruppo di Stoccarda, ma dal momento che si tratta di una situazione in continuo mutamento non è possibile fare previsioni sull'impatto e dunque Daimler continuerà a monitorarla day by day.

Riprogrammata la produzione Jaguar e Land Rover
Il gruppo inglese ha già rivisto il programma di produzione di Jaguar e Land Rover per due dei suoi tre stabilimenti nel Regno Unito, ma la produzione di Solihull continuerà. Sono stati modificati i programmi di produzione per alcuni veicoli, il che significa che le fabbriche sia di Castle Bromwich che di Halewood opereranno per un periodo si pure limitato di non produzione a partire da fine aprile. Il gruppo Jaguar & Land Rover sta lavorando a contatto coi fornitori per risolvere i problemi e ridurre se possibile l'impatto sugli ordinativi sottoscritti.

Vw danni irrecuperabili, alla Renault monitorano
Sin dalla conferenza stampa sui risultati di fine 2020, il ceo del gruppo Volkswagen, Herbert Diess aveva rivelato la marca Vw non era stata in grado di produrre 100.000 auto a causa della carenza di chip l'anno scorso e che quel numero non verrà recuperato nemmeno nel 2021. Renault, invece, non ha fornito stile sul ritardi produttivi, ma la loro ipotesi è che dureranno fino al nel terzo trimestre dell'anno, visto che la situazione sta diventando più critica, ma l'incertezza tuttavia non consente al gruppo francese di fare delle ipotesi certe.

La guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina
Immaginare un ritorno alla supremazia degli Stati Uniti sulla Cina puntando sui molti brand hitech della Silicon Valley è impensabile nonostante che la nuova amministrazione Usa ha deciso si investire 50 miliardi di dollari per rafforzare l'industria americana del silicio, il materiale usato per produrre i chip. Col risultato che Intel in passato leader mondiale, poi costretto a passare lo scettro ai concorrenti asiatici ha annunciato l'apertura in Arizona di due fabbriche per un investimento di 20 miliardi di dollari. Da segnalare che oltre a Taiwan e alla Cina, i sudcoreani di Samsung sono fra i maggiori produttori globale di chip.


Fonte:
www.ilsole24ore.com/art/chip-shortage-l-automotive-ora-diventa-emergen

avatarsupporter
inviato il 30 Aprile 2021 ore 9:58

Certo.

Poi come dicevo prima:

Dopo il Covid, la crisi delle materie prime. A farne le spese la metalmeccanica e un segnale preoccupante arriva dal colosso cinese degli elettrodomestici Candy-Haier. Non ha i chip da montare sulle lavatrici e annuncia la cassa integrazione per quasi 500 addetti dello stabilimento di Brugherio. "La fabbrica si fermerà per un mese", conferma Pietro Occhiuto, segretario generale Fiom-Brianza dopo un incontro con l'azienda in Assolombarda. Stop di due settimane ad aprile e altre due a maggio, "zero ore per tutti". Una doccia fredda fra tentativi di ripresa e un futuro che "con questo problema rischia di diventare peggio del primo lockdown".

Il virus ha bloccato il piano di crescita della multinazionale che aveva fissato in 500mila pezzi lo standard annuale di produzione, sceso a 400mila dopo lo scoppio della crisi sanitaria. Ora, il nuovo stop. Alla base, la domanda crescente innescata dalla ripresa e la carenza di materiali che hanno finito per creare il classico collo di bottiglia. "Le difficoltà di approvvigionamento hanno conseguenze sull'occupazione. É un problema generale, per questa ragione è opportuno che il governo valuti il prolungamento del blocco dei licenziamenti – chiede Occhiuto – A fare incetta di plastica e acciaio è la Cina che sta integrando le scorte. Un'operazione che non risparmia neanche le sue aziende nel mondo". L'altro settore che "rischia di pagare un prezzo altissimo è l'automotive". L'invenduto aveva portato le case automobilistiche a pianificare nuovamente i livelli di produzione, riducendo le richieste di componentistica esterna, soprattutto di semiconduttori. E adesso non se ne trovano più.

www.ilgiorno.it/economia/candy-cassa-integrazione-1.6223895

LA CARENZA DI CHIP FERMA LO STABILIMENTO STELLANTIS DI MELFI
La crisi dei chip “è il problema più serio”, ha dichiarato Lomio. “Non posso escludere che avremo ulteriori interruzioni del turno a maggio, poiché questo problema sta diventando sempre più grande e sempre più difficile da gestire”.

Per il sindacalista della Uilm “questi continui stop legati ai problemi di fornitura ad oggi non vedono una soluzione e impattano in modo forte sul salario dei lavoratori”.


www.startmag.it/smartcity/i-chip-frenano-stellantis-a-melfi/

avatarsupporter
inviato il 30 Aprile 2021 ore 10:05

Il problema vero è che non è dato sapere QUANDO si potrà tornare ad una situazione di normalità atteso che vi sono ritardi di produzione fino a 6 mesi

Non vedo buone nuove all'orizzonte, le Case potranno anche annunciare nuovi prodotti ma di tutti questi nuovi prodotti .... quanti effetivamente saranno in grado di consegnarne?

Ripeto alcuni amici anno pre-ordinato la A1 oramai mesi fa e, ad oggi, il negoziante non ha idea di quando potrà consegnargliele, tenete conto che erano tra i primissimi in lista di attesa.


avatarsupporter
inviato il 30 Aprile 2021 ore 10:08

Situazione di normalità?
Forse l'anno prossimo.
E solo se le aziende occidentali riusciranno a mettere in piedi linee di produzione proprie (intel), sempre considerando che l'estrazione di alcune materie prime resta prerogativa della Cina...

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2021 ore 10:17

Io la situazioni di normalità, ad oggi, non riesco proprio a vederla. Davvero.

avatarsupporter
inviato il 30 Aprile 2021 ore 10:43

Axl, come sempre sei il migliore!

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2021 ore 10:50

Non al livello dei semiconduttori ma anche la gomma è vicina a essere carente

www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2021/04/14/automotive_non_s

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2021 ore 11:48

Magari è la volta buona che ci rendiamo conto quanto sia fragile la nostra economia, e le aziende iniziano a credere e investire realmente nell'economia circolare.

E magari noi, come consumatori, ad avere un pò meno la fregola del 'se ha un anno di vita ormai è da rottamare' ;-)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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