| inviato il 23 Aprile 2021 ore 10:53
La foto dell'abbraccio non mi piace, sicuramente di forte impatto per i più, ma lo trovo troppo propagandistico. Al di fuori del WWP, l'unico lavoro sul tema “pandemia” degno di nota, non propagandistico e del tutto fuori di testa che io abbia visto, è quello del francese Antoine d'Agata: “VIRUS”.
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| inviato il 23 Aprile 2021 ore 10:54
Habibi complimenti, ottimo lavoro. |
| inviato il 23 Aprile 2021 ore 10:58
“ trump non c'entra proprio per nulla. Sono gli Stati Uniti a 360 gradi, punto. „ quoto
Si vuole sempre scaricare la colpa di ogni cosa a Trump, ma è l'America così. Secondo me nessun reportage fotografico può mostrare il suo vero volto, sarebbe tecnicamente e burocraticamente impossibile. |
| inviato il 23 Aprile 2021 ore 11:25
1_scusate non voglio attivare polemiche, ma credo si intenda l'america che vota trump. non è che trump ha creato quell'america lì. però il discorso complesso non compete a questo thread e a questo forum.
2_scusa antonio ma cosa c'è di propagandistico? è una foto tecnicamente fatta bene, esteticamente è facile che piaccia, è emblematica dell'anno del covid. se potremo in futuro guardare a questo biennio come un lontano ricordo e non come l'inizio di tutto questa foto sarà sia bella che documento. |
| inviato il 23 Aprile 2021 ore 11:38
E' proprio il fatto di essere tecnicamente ed esteticamente piacevole a tutti, grazie anche ai numerosi cliché (mascherine, tute, persona che abbraccia l'altro in un periodo di desocializzazione) che trovo scontata come vittoria. Il significato non è nascosto, ma è in bella vista. E' una bella foto, comunicativa, ma secondo me scontata. Dai un'occhiata a “VIRUS” e dimmi cosa ne pensi. |
| inviato il 23 Aprile 2021 ore 12:13
Bel lavoro Virus; mi pare più destinato al mondo galleristico che a quello della stampa (cui WPP afferisce) ed in ogni caso non alla sezione delle singole foto.
Grazie per averlo segnalato perchè conoscevo l'autore ma non questo lavoro.
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| inviato il 23 Aprile 2021 ore 12:25
Cusufai VIRUS è un lavoro che parla di Pandemia utilizzando non solo una chiave di lettura non aperta a tutti (bisogna avere una visione aperta per apprezzare), ma senza cadere nel cliché e senza dare un imprint descrittivo e documentativo dell'evento (eccezione fatta per qualche foto). D'Agata è uno dei miei fotografi preferiti (al di fuori della fotografia di natura). |
| inviato il 23 Aprile 2021 ore 12:35
La foto forse è semplice, ma io la trovo molto rappresentativa.
Uno dei problemi che ho vissuto in prima persona è stato proprio quello di non poter vedere i propri cari ricoverati.
Questo abbraccio organizzato con questo telo se pur didascalico lo trovo emotivamente forte, nella mia città i morti sono stati tanti e molti di loro sono entrati e rimasti soli fino alla fine, altri ricoverati per altre patologie non hanno potuto ricevere visite e in anziani la solitudine ha portato anche a conseguenze psicologiche.
Quindi io credo ce come premio ci stia
VIRUS va visto come lavoro non come singolo scatto, lo trovo interessante, ma anche io lo vedo più legato al mondo galleristico |
| inviato il 23 Aprile 2021 ore 12:43
Virus più che da galleria è da libro, per altro dovreste vedere il video.. mamma mia.
La foto in questione a me non suscita alcuna emozione, anzi mi infastidisce e non genera sorprese. Per altro avrei trovato più interessante l'altra faccia della medaglia del virus, quella legata all'economia e alla povertà, ma probabilmente non avrebbe suscitato interesse da parte delle istituzioni. Ma è un mio punto di vista |
| inviato il 23 Aprile 2021 ore 12:47
Io avrei trovato più scontato quello.
Io credo invece che i lavori più interessanti che ho visto e meno scontati sono quelli legati all'aspetto psicologico dell''isolamento.
Ma anche lì sono lavori di più foto.
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| inviato il 23 Aprile 2021 ore 12:58
Matteo scusa, cosa troveresti precisamente scontato? Quello che ho detto aprirebbe a tante tematiche, tra cui quello psicologico (che è anche sottovalutato). Una persona che all'improvviso viene privata di lavoro e socialità secondo te non viene toccata psicologicamente? Ecco, questo è un lato che non ho visto raccontato per il momento da alcun fotografo. Tutti si basano su cose esteriori legate al virus, piuttosto che scavare dentro l'animo umano. |
| inviato il 23 Aprile 2021 ore 13:01
Tutto farà parte della storia e quest'immagine, come altre sul tema documenteranno quello che stiamo vivendo in questo periodo.
La foto che ha vinto la trovo meno scontata di quanto appaia poichè nel grafismo del bordo giallo del telo ci si possono vedere le ali di una farfalla, come se l'anziana potesse liberarsi dell'invoplucro e tornare a vivere, quelle di un angelo, nel caso in cui malauguratamente non ce la facesse, quel bordo giallo a mio giudizio regge l'immagine e la consegna alla sensibilità di ciascuno.
Partecipano migliaia di foto e sicuramente ce ne saranno altre, moltissime altre, che ad ognuno di noi potrebbero piacere di più; la giuria dei concorsi però non è una variabile di poco conto, fa parte del contesto, è umana e condizionata dalle proprie personali esperienze storie e sensibilità ..
... quindi .. nel contesto WPP, questa giuria, nel 2021, con la pandemia in corso, ha espresso questa scelta che mi pare meno banale di quanto possa risultare al colpo d'occhio .... poi per raccontare la pandemia a livello globale ed in tutte le sue sfaccettature credo ci vorrebbe ben più di una singola foto che, al massimo, se ce la fa, può richiamare iconicamente le nostre coscenze a pensare oltre quel che si vede.
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| inviato il 23 Aprile 2021 ore 13:04
Ho espresso una mia opinione.
Secondo me aspetto psicologico dell''isolamento sia dei malati che delle persone fragili é il vero tema interessante e legato all'anno e quello su cui meno si é concentrata l'informazione.
Poi va bene ho capito che non ti piace essere contraddetto e non voglio farti cambiare idea ma per me quello che dici lo trovo altrettanto didascalico come lo scatto che hai criticato tutto qui |
| inviato il 23 Aprile 2021 ore 13:55
Cusufai infatti io non amo molto i concorsi, perché quasi sempre son basati su stereotipi che attirano le masse. Vale anche per i concorsi di natura. Preferisco progetti ed autori che si distaccano dal fotogiornalismo imposto e costruito dai mass media, che lavorano per conto loro e che non sventolano alcuna bandiera, non tifano per nessuno. Infatti trovo più interessanti i progetti a lungo termine che le singole foto, che aimé non mi raccontano nulla. La foto è stupenda, ripeto, ma non mi ha sorpreso in quanto mi aspettavo di vedere una foto simile tra le vincitrici, era scontato.
“ Poi va bene ho capito che non ti piace essere contraddetto e non voglio farti cambiare idea ma per me quello che dici lo trovo altrettanto didascalico come lo scatto che hai criticato tutto qui „ Ma non mi sembra ti abbia detto qualcosa per dirmi così, rispetto le tue opinioni. Semplicemente dico che a soffire non sono solo le persone malate, o che hanno perso qualcuno, ma anche le persone che fino ad 1 anno fa conducevano una vita normale ed oggi si ritrovano nel nulla, persone che per il covid hanno trascurato i propri problemi, chi si è rivolto agli ×, etc. Ecco, quale fotografo si assume le responsabilità di raccontare una di queste storie con il giornalismo che sembra andare esclusivamente verso una sola direzione? sicuramente ci sarà, come accade anche nel fotogiornalismo di guerra, con autori che raccontano altre facce e lati, ma saranno pochissimi.
Qual' è la foto più potente emotivamente che ho visto durante la pandemia? dei vigili urbani che sorreggono i piedi di una persona disperata a causa delle restrizioni, che si è impiccata sul cornicione di un ponte. Il tutto fotografato con uno smartphone. Ovviamente questo è un mio parere personale. La fotografia che ha vinto rimane una grandissima immagine. |
| inviato il 23 Aprile 2021 ore 16:06
Bellissimo il lavoro www.magnumphotos.com/shop/collections/virus-by-antoine-dagata/
grazie x la segnalazione.
Tuttavia non colpisce la mia sensibilità e non mi fa sentire partecipe dell'evento raccontato. Al contrario della foto, se vogliamo "scontata", dell'abbraccio.
Ho provato a cercare info su quanto la foto sia "costruita" o semplicemente "cercata" ma non ho trovato dichiarazioni da parte dell'autore. Sicuramente avrà fatto molti scatti. Credo abbia avuto la notizia della casa di cura che organizzava questi momenti tra parenti e si sia fiondato la per darcene testimonianza. In Brasile dice di esserci andato apposta per documentare la pandemia: “To me, this is a story about hope and love in the most difficult times. When I learned about the crisis that was unfolding in Brazil and the poor leadership of president Bolsonaro who has been neglecting this virus from the very beginning, who's been calling it 'a small flu,' I really felt an urge to do something about it.”
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