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Cultura e tecnica fotografica: cosa, dove, come studiare ?


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avatarjunior
inviato il 08 Aprile 2021 ore 18:45

Sorriso grande Paolo ! Spero che nel canile ci sia un posticino anche per me.
I libri che mi hai consigliato sono in arrivo !

avatarsenior
inviato il 08 Aprile 2021 ore 21:57

Un libro interessante è "Magnum: la scelta della foto", in cui si mostrano i vari provini a contatto delle foto scattate, per poi evidenziare quella scelta, spiegandone i motivi.

Come tecnica, a suo tempo presi i fascicoli delle Edizioni Reflex, che purtroppo credo sia defunta in seguito avvento internet: molto ben fatti.

avatarsupporter
inviato il 09 Aprile 2021 ore 11:28

ma il passaggio dalle emulsioni al digitale ha fatto cadere molti dei presupposti su cui mi sono formato


Mah, tutto ciò che valeva prima, e che preclude allo scatto, a maggior ragione dovrebbe valere ora.

Io penso che per fare buone foto, la prima cosa da fare sia metterti in discussione e tirar fuori quello che hai da dire, se hai qualcosa da dire, altrimenti studiando molto, con un bel pc, un bel programma di fotoritocco, un bel corpo macchina e una bella lente farai bellissime foto, ma avranno poco di tuo.

avatarjunior
inviato il 09 Aprile 2021 ore 17:03

Ecco, torniamo ad un punto cruciale di questo discorso.
Forse è un mio limite, oppure più semplicemente non mi attira per niente questo aspetto.
Molto discretamente posso ammettere che io (e forse anche altri come me) non ho niente in particolare da "dire" con le mie foto.
Io sono interessato alla possibilità di fermare un momento, un ricordo. Anche per documentare semplicemente alcune mie osservazioni.

Le emozioni, il linguaggio artistico, i messaggi, li lascio a chi ha la scintilla. Io non sono un artista. Per questo mi interessa la tecnica: quella sí che posso imparare a gestirla. Anche la composizione di una foto, la produzione di un'immagine oggettivamente "bella" ha una sua tecnica.

Invece le cose da "dire", le emozioni e i messaggi contenuti e trasmessi da un'immagine, secondo me possono anche prescindere dalla tecnica. Mi é capitato di vedere immagini emozionanti, di vita, scattate anche con uno smartphone e senza considerare esposizione, inquadratura o altro.

Per quanto riguarda le differenze che io noto tra le emulsioni e il digitale sono tante. Per esempio adesso si parla tanto di "ISO", "tenuta agli alti ISO" e così via. Questo è un aspetto che non conoscevo. Per me la questione ISO era chiusa una volta caricata la macchina, e con quei 50, 100 o al massimo 400 "ASA" si faceva tutto. Tirare lo sviluppo era qualcosa da programmare prima di iniziare a scattare. É molto diverso.
E poi la mascheratura durante la stampa, la solarizzazione, giocare con tempi di esposizione e di sviluppo... sono tutte cose che non ci sono più. Ma si arriva a risultati analoghi con la elaborazione dei files.

Evidentemente più che un cane di fotografo come diceva Paolo, potrei sentirmi un dinosauro, ibernato per millenni e che ora guarda cose che una volta conosceva, ma non sono le stesse

avatarsenior
inviato il 09 Aprile 2021 ore 19:41

Uhm... però se vuoi usare la composizione che hai imparato, lo fai per determinati motivi, e spesso proprio per raccontare qualcosa, solo che magari non te ne rendi conto.
Mi sono accorto che molti "photographers" si perdono il senso della foto, soffermandosi semplicemente agli aspetti tecnici: i terzi, la proporzione aurea, gli exif e via così. Come se la foto fosse solo tempi/iso/diaframmi.
Ci sarà stato, dentro di noi, qualcosa che ha fatto "click" e ci ha spinto a scattare la foto... solo che non ce ne rendiamo conto. Anche il semplice scatto al muro di mattoni.

Per assurdo se vuoi dei pareri "umani" sulla foto spesso è meglio chiedere a chi di foto non sa niente, o a chi di tecnica non sa manco che niente... allora verranno fuori i pareri, i punti di vista, i sentimenti, le opinioni (sempre che la persona non sia timida o non sia una seguace del politically correct).

Anni fa ero ad una serata organizzata da un fotoclub qui in zona... si parlava di foto e di poesia. Ad un certo punto alzo la mano e chiedo:" Quali criteri rendono poetica una foto?". La mia era semplice curiosità.
Silenzio in sala... Il presidente allora prende la parola e mi mostra delle foto di Giacomelli, con i seminaristi che ballavano e giocavano sotto la neve. "Ecco, questa è poesia!!!". Ok, bella, ma non hai risposto alla mia domanda.
Morale: le foto erano "poetiche" perchè altri tali le avevano definite. Non perchè qualcuno ne conoscesse il motivo.

Noi studiamo l'italiano (chi più, chi meno) dalle elementari e in teoria impariamo ad usare la punteggiatura, la sintassi, e l'ortografia per esprimere dei concetti (che tutti li capiscano o arrivino a capirli, è un altro paio di maniche). Cioè: anni e anni e anni di studio, scrivendo i temini, poi i temi, leggendo (in teoria) molto.
Con la fotografia questo non accade: abbiamo un potentissimo linguaggio molto espressivo di cui conosciamo 3 regole in croce, e con cui pensiamo di comunicare in maniera oggettiva, quando risulta evidente che manco sappiamo perchè una foto è "poetica". Almeno un testo scritto lo so: è poetico quando segue determinate regole compositive: una metrica, una musicalità. La foto niente di tutto questo.

E' come se ci dicessimo letterati, ma discutessimo sul toner delle stampanti, sui caratteri da usare, sulle penne preferite, sul tipo di carta, sulle indentature dei paragrafi, ma al tempo stesso non sapessimo distinguere un saggio da un tema, una poesia da un manuale di istruzioni: semplici caratteri sparsi.

avatarsenior
inviato il 09 Aprile 2021 ore 20:30

Se può essere di interesse, nel nostro corso di arte visiva si fa spesso cenno alla lettura di poesie.
Ciao


avatarsenior
inviato il 09 Aprile 2021 ore 20:41

Ma spiegano come rapportare poi le 2 cose?
Metafore? Metrica?
Ho sempre l'impressione che tutto ciò che viene definito "poesia" sia in realtà un gran minestrone.

avatarsenior
inviato il 09 Aprile 2021 ore 20:50

Per me siete andati troppo avanti, che poesia vuoi trovare sulle foto di uccelli o macro di insetti ecc.
Ci sono cose che solo un super artista può permettersi, questo per me è un'hobby per passare due ore in solitaria, passeggiare fare un giro e due foto se ci sono, torni a casa rilassato, niente poesia.
Se devo impazzire a studiare per divertirmi, non è più divertimento, ho studiato anche troppo, solo indirizzi tecnici e forse questo guasta.
--
Ciao!

avatarsenior
inviato il 09 Aprile 2021 ore 21:17

Mi dispiace per te che non riesci a vedere poesia nella macro di insetti o fiori, o nella natura
In questa foto ad esempio, io ci vedo poesia

www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3911927&l=it

e studiare non è obbligatorio, si puó fotografare anche seguendo solo l'istinto ma se i risultati non ti soddisfano allora tocca studiare e studiando poi potrai divertirti di più


avatarsenior
inviato il 09 Aprile 2021 ore 21:30

Io ci vedo una bella fotografia, se poi bella=poesia, mi va bene, ma non mi metto a recitare versi poetici guardandola.
Poi dovrei capire bene, cosa è vedere poesia?
Lo sò la formazione tecnica è bestiale!
--
CIao

avatarsenior
inviato il 09 Aprile 2021 ore 21:36

Formazione tecnica è la tua storia..... magari in altre campi vedi cose che noi non vediamo
il mondo è bello perchè vario

comunque con un pó di lsd e funghetti svanisce anche la formazione tecnica MrGreen

avatarjunior
inviato il 09 Aprile 2021 ore 23:15


Per me siete andati troppo avanti, che poesia vuoi trovare sulle foto di uccelli o macro di insetti ecc.
Ci sono cose che solo un super artista può permettersi, questo per me è un'hobby per passare due ore in solitaria, passeggiare fare un giro e due foto se ci sono, torni a casa rilassato, niente poesia.
Se devo impazzire a studiare per divertirmi, non è più divertimento, ho studiato anche troppo, solo indirizzi tecnici e forse questo guasta.
--
Ciao!


Sorriso

concordo, magari a qualcuno sembrerà spoetizzante ma - per l'appunto - a me la poesia non è mai piaciuta, forse perchè non mi prende. Figuriamoci trovare "poetica" un'immagine: per me è una contraddizione in termini.
Però questo non significa essere insensibili, come dice Riccà. Io per lavoro studio le piante, la relazione tra la forma e la funzione, il metabolismo, la biochimica. Certamente a tanti potrebbe sembrare un approccio esclusivamente tecnico, analitico, freddo eppure è un modo per scoprire e ammirare la complessità della vita. Io trovo affascinanti le reazioni chimiche della fotosintesi, il flusso di energia tra le varie parti del sistema, il modo meravigliosamente complesso in cui una piccola parte del tutto si autoregola. Qualcuno definirebbe anche questo "poesia", io non userei questo termine, ma forse l'emozione è la stessa. La differenza è che io saprei dire perchè e cosa trovo di emozionante in una foglia verde illuminata dal sole ... mentre una poesia non mi dice molto.

E a proposito di funghetti ;-) !

avatarsenior
inviato il 10 Aprile 2021 ore 10:10

Molto interessante Superspazio

E si forse l'emozione è la stessa, diverso lo strumento.
Anni fa lessi un libro, non ricordo il titolo, in cui un uomo vedeva in tutto la matematica.
Un libro fantastico, per decifrare arrivare all'essenza della Natura a Dio c'era la matematica, e il personaggio si emozionava ogni volta che riusciva a intravedere la matematica.
Anche nella fotografia c'è tanta matematica.

Sui funghetti rischiamo il bann MrGreen


avatarsenior
inviato il 10 Aprile 2021 ore 11:48

Anche l'iscriversi a un buon circolo fotografico può essere utile.
Almeno ci si confronta con qualcuno in carne e ossa ;-)

avatarsenior
inviato il 10 Aprile 2021 ore 11:50

Anche osservare delle buone diapositive proiettate può essere utile.
Almeno impari a "vedere" la luce.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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