| inviato il 27 Marzo 2021 ore 19:26
La stampa in digitale fatta bene non è materia semplice
E non lo è semplicemente perchè monitor e stampanti fanno vedere immagini diverse, anche se è tutto profilato alla perfezione.
Un monitor presenta una gamma dinamica di 12 Stop, mentre la migliore stampante con la migliore carta ne stampa poco più di 7, dunque stampi circa la metà della dinamica permessa da un buon monitor.
Il gamma di contrasto di un monitor veramente buono da grafica è di 1 : 1500 , per uno buono è di 1: 1000 mentre la migliore stampante con la migliore carta ne stampa 1: 170, il che significa che stampi poco più di 1/10 (undecimo) della gamma tonale che vedi a monitor, la stampante taglia con l'accetta la gamma tonale che si vede a monitor.
La stampa, come ha già detto Blve, vuole luminosità basse di monitor, 70 - 80 cd/m2, e pochissimi monitor, anche calibrati alla perfezione, gestiscono bene i colori con luminosità così bassa, un monitor normale anche calibrato mostra fischi per fiaschi.
A monitor vedi poi tutta la gamma tonale, da 0 a 255, mentre in stampa sotto 20, in pratica, non stampi nulla, patacca nera, e sopra 245 non stampi nulla, patacca bianca, il che significa che per fare buone stampe ci vogliono sonde colore sparate su tutta l'immagine, io ce ne metto anche 7 o 8, e bisogna riprendere ed adattare la foto da stampare alla dinamica della stampa e non a quella del monitor.
Lo sharpening che va bene a monitor, non può andare bene per la stampa, perchè l'inchiostro si diffonde nella carta e se l'immagine è nitida perfetta a monitor, anche vista in dimensione di stampa reale, in stampa poi verrà moscia, bisogna aggiungere nitidezza, sharpening, ma l'aggiunta non la puoi calibrare ad occhio sul monitor, è impossibile, dunque bisogna farsi un valore corretto a tentativi, in funzione della dimensione di stampa, della stampante e della carta usata
Detta in altre parole, per stampare bene, bisogna conoscere non bene, ma benissimo , che cosa riesce a fare la stampate con quella specifica carta, e soprattutto conoscere e prevedere le differenze di quello che vedi a monitor con quello che poi effettivamente stamperai, il che significa, semplicemente, grande esperienza, anche il softproofing ha grandi limiti.
Una fotografia che porta ad un'ottima stampa, sempre e comunque, è un mezzo cesso vista a monitor, sono errati lo sharpening, la dinamica ed i colori.
Ed è l'esperienza dello stampatore che fa elaborare correttamente, a monitor, quell'immagine che vista sul monitor è un mezzo cesso, ma che poi stampata diventa un capolavoro.
E quell'esperienza lì non si acquisisce dall'oggi al domani, ci vuole tempo ed impegno, ogni foto è diversa ed ogni foto è una sfida, la ricerca della perfezione è bella, ma è impegnativa.
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| inviato il 27 Marzo 2021 ore 20:10
Quoto in pieno quanto detto da Blve e Alessandro, volevo renderla più terrà a terra ma qua ne esce un trattato sulla stampa.
Il discorso di fondo è che non è semplice stampare e se uno non ha grandi volumi non ha senso acquistare stampanti sovradimensionate per le proprie esigenze, meglio trovare un laboratorio che diventi quello di fiducia, in grado di soddisfarti perché ti conosce.
Sicuramente dove sei stato se esponi le tue esigenze sapranno seguirti, ma ovviamente un 13x18 con certe caratteristiche non potrà costare un euro e cinquanta...
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