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Foto wild: telezoom o fissi?


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Foto wild: telezoom o fissi? , testo e foto by Claudio Cortesi. Pubblicato il 22 Marzo 2021; 11 risposte, 1571 visite.




Dietro richiesta di alcuni fotografi, affronto questo tema riportando le mie esperienze personali.
Ho usato per quarant'anni i supertele Canon con i duplicatori dedicati, e stavo sempre a montare e smontare i duplicatori perdendo migliaia di occasioni fotografiche. Ho utilizzato dal 1987: 300 2.8 L, 500 4.5 L, 300 2.8 is II e 500 4 is II. Fotografo da sempre quasi esclusivamente uccelli in volo e ho sempre sentito il bisogno di un un telezoom di buona qualità abbastanza leggero per uso a mano libera. Dopo aver provato l'ottimo 150-600 sigma S, ho notato la equivalenza di risultati ottenuti usando il 500 4.5 L quando diaframmato a 5.6: risultati molto validi sia per dettaglio che per colori. Non a caso guardando le statistiche di questo forum, sono statte pubblicate nel 2020 quasi 20000 foto eseguite con telezoom e 38000 foto con tutte le altre lenti utilizzate dagli utenti. Un risultato stupefacente, legato ai progressi ottici dei telezoom dovuti alle crescenti capacità di calcolo in progettazione.
Poco più di un anno fa sono passato ad a9 e 200-600. Ho avuto un attimo di esitazione pensando al 600 mm Sony, perfettamente duplicabile come il mio precedente 500 is II della Canon, che era leggermente più pesante. Ha prevalso la curiosità di provare la duttilità dello zoom e il risparmio di un chilo di peso. Ho preso inoltre 1.4X, booster con altre due batterie originali e la a7r4.
Tra l'altro il 200-600 ha un prezzo molto conveniente nonché una zoomata cortissima (un terzo di giro) e interna: l'ideale per fotografia d'azione.


Cominciamo dal peso che influisce enormemente sulla possibilità di brandeggiare a mano libera inseguendo con sicurezza e precisione i voli più imprevedibili come quelli dei limicoli e dei passeriformi in volo libero. La configurazione a9/200-600 con spallaccio in alluminio pesa 3150 grammi contro i 5650 del 500 is II duplicatori e 1dxmkII con spallaccio dedicato. Chiaro che anche la trasportabilità in palude o in montagna è completamente diversa.
Un altro aspetto riguarda invece le possibilità autofocus. Bisogna considerare che una reflex deve in ogni scatto calcolare il punto futuro in cui si troverà il soggetto dopo che lo specchio verrà sollevato. Questo calcolo non esiste su mirrorless, che per l'appunto non ha specchio e perciò beneficia di una lettura autofocus in tempo reale, senza ritardi meccanici.
Questo comporta una consistenza di scatti nitidi completamente diversa sia per numerosita' che per distanza.
La numerosità colpisce maggiormente, visto che non c'è niente di peggio che accorgersi di aver scattato una sequenza rara completamente sfocata. Ma è la distanza che fornisce i risultati più sorprendenti. È normale scattando foto in volo constatare che più il soggetto è vicino e meno scatti risultano a fuoco. Questo è il principale fattore che limita il dettaglio e la profondità di colore di un piccolo soggetto in movimento come un passeriforme o peggio un insetto in volo libero.


Questo falco pellegrino siberiano è stato ripreso a pieno fotogramma durante la caccia. Non sono mai riuscito a ottenere immagini nitide a pieno formato con una attrezzatura reflex professionale, perché man mano che il soggetto si avvicinava e la sua velocità angolare aumentava, le foto risultavano progressivamente sempre più sfocate. Perciò soprattutto con soggetti di piccole dimensioni come passeriformi e limicoli era difficile e raro ottenere fotografie dettagliate perché quelle effettuate da vicino risultavano sfocate. Questo tra l'altro ha originato la consapevolezza tra i fotonaturalisti che gli scatti in volo a piccoli uccelli e a soggetti molto veloci potessero essere solo il risultato di forti crop in immagini scattate da lontano.
Con mirrorless professionali invece non solo è possibile, ma è anche notevolmente più facile tenere il soggetto a fuoco, anche grazie ai sensori autofocus presenti su tutto il formato: non c'è punto futuro da calcolare dodici o quattordici volte al secondo, ma é solo necessaria una tecnologia che consenta di non avere ritardi nel rilevamento dell'immagine da parte del sensore. In questo modo le immagini con soggetti con movimento alare velocissimo e con accelerazioni estreme tipiche di un beccaccino o di un corriere grosso risulteranno perfettamente nitide. La breve distanza invece fornirà i dettagli e anche le sfumature di colore.


Con attrezzatura professionale reflex non è possibile ottenere risultati in queste situazioni perché i sensori af sono confinati nel terzo centrale del formato e non appena un piccolo soggetto si sposta a sinistra o a destra, in basso o in alto nel frame, la fotocamera cessa di mettere a fuoco il soggetto. Anche la velocità di movimentazione del modulo autofocus ha il suo peso.
I motori ultrasonici si basano su una progettazione di circa quarant'anni fa, e anche nei teleobiettivi di più recente generazione la velocità è rimasta pressoché invariata.
Oggi l'unico stepper motor del 200-600 risulta non solo più preciso dei motori ultrasonici, ma anche sensibilmente più veloce nel seguire i piccoli soggetti a distanza ravvicinata. Un altro punto a vantaggio dei recentissimi telezoom. Dal punto di vista ottico le immagini raw dello zoom sono certamente meno pulite. Sono presenti bordi colorati dovuti a evidente aberrazione cromatica residua, che è facilmente correggibile applicando le correzioni specifiche presenti anche in Adobe Camera Raw.
Queste correzioni riguardano anche la vignettatura, evidente alla massima apertura alla massima focale. La risolvenza degli telezoom ha raggiunto già da qualche anno buoni livelli ma solo i 100-400 e il 200-600 sono effettivamente utilizzabili con 1.4X. Il 200-600 Sony la parte centrale del frame è particolarmente risolvente , perciò si presta ad un uso anche frequente portando l' estensione da 280 a 840 mm. Considerando il crop in camera si arriva 1260 mm di buona qualità ottica. L' autofocus funziona con la stessa velocità e precisione.


Con 500, 1dxmkII e 2XIII la velocità autofocus rimane la stessa ma la consistenza è sensibilmente ridotta rispetto all' uso di 1.4XIII. L' acquisto di questa attrezzatura mi portò l' uso di tutti i sensori (61) anche usando il duplicatore: la scarsissima perdita di qualità dell'immagine lo fa ritenere uno dei fissi più performanti in assoluto. I quattordici fotogrammi al secondo migliorarono del 40% la raffica della 7dmkII, al prezzo di circa seicento grammi in più compresa la batteria. La sicurezza di una perfetta messa a fuoco in alcuni fotogrammi della raffica era assicurata in moltissimi casi, purché il soggetto in volo rapido verso di me non fosse troppo grande nel fotogramma. Il file ottenuto da questa combinazione risulta sia dettagliato con ricche sfumature che pulito, richiedendo un lavoro di post molto rapido. L' uso di Digital Photo Professional é agevole e fornisce, a differenza del programma proprietario di Sony, strumenti semplici da usare e insieme capaci di gestire con precisione nitidezza, rumore e colori. Forse il limite principale lato sensore è un filtro passabasso che riduce un po' i dettagli e la possibilità di crop rispetto alla a9. In compenso l' estrema pulizia del file richiede meno l'uso si software intelligenti. Ma capita anche questo se l'immagine é micromossa.


Non ho avuto un feeling molto buono con questa attrezzatura da quando si ruppe l'otturatore in una mattinata in cui mi volavano vicino beccaccini e martini. Riparata rapidamente in garanzia, è tornata come nuova. Un altro aspetto critico era il rumore. Sembrava proprio una mitragliatrice, e questo per il mio modo di fotografare era un difetto importante, che mi ha fatto scappare i miei soggetti preferiti parecchie volte. Poi ho avuto difficoltà a trasportare l'attrezzatura anche per problemi alla schiena. Da quando avevo provato il 150-600 mi era rimasta la sensazione che con uno zoom avrei ottenuto gli scatti che col fisso avevo perso. Così vendetti tutto e passai allo zoom. La prima cosa che notai aprendo i file della a9 fu più rumore di luminanza. La granulosita' era però accompagnata da un maggior dettaglio. Questo in tutte le immagini, ma più visibilmente nei soggetti bianchi. Come ho già detto questo dipende esclusivamente dai sensori e dagli algoritmi che decodificano la matrice Bayer degli stessi.
Invece dal punto di vista dettaglio non ci sono differenze riscontrabili tra fisso e telezoom, grazie soprattutto all' uso dei moderni software fotografici come Topaz denoise AI e sharpen AI. Uso questi programmi utilizzando per la stessa foto combinazioni diverse di elaborazione con notevole soddisfazione di risultati. Si può spremere dal file una grande quantità di informazioni sia a partire dal file di 24 mega della a9, che dallo spettacolare file della a7r4 con cui il 200-600 si sposa benissimo, fornendo immagini ancor più dettagliate e definite. Molti fotografi che conosco utilizzano sempre la a7r4 con questo zoom anche con 1.4X, ottenendo splendide immagini sia di uccelli posati che in volo.


In generale l'uso dei software intelligenti serve per correggere il micromosso e l' eccessivo rumore di luminanza. Anche Adobe Camera Raw utilizza nell' ultima versione intelligenza artificiale riguardo al miglioramento della nitidezza. Ottimi rispetto al passato anche i tanti comandi di regolazione della conversione in tiff, compresi quelli riguardanti i difetti ottici dell' obiettivo che acr carica automaticamente. Sia l' utilizzo che la comprensione sono immediati per chi ha un po' di esperienza.
Un altro aspetto importante di cui voglio parlare è la messa a fuoco di soggetti piccoli a distanza e di soggetti su sfondi disomogenei come cespugli o onde.
Con le reflex Canon ho sempre avuto problemi di messa a fuoco nelle giornate umide del semestre caldo, ottenendo spesso foto fioccose e poco nitide, soprattutto oltre i cinquanta metri. Ho scoperto utilizzando le mirrorless che questo capita con molta meno evidenza, almeno nelle prime ore del giorno quando il sole scalda meno la superficie terrestre.
Riguardo agli scatti in volo effettuati su sfondi disomogenei, il passo avanti di Sony è stato notevole. Ma credo che questa sia una caratteristica comune anche alle mirrorless professionali di altri costruttori. I recenti progressi mirrorless rendono oggi possibili e alla portata di tutti immagini come questa. Basta un po' di esercizio.





Risposte e commenti


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avatarsupporter
inviato il 22 Marzo 2021 ore 10:19

Dimenticavo... il magico sfocato dei fissi.
In effetti lo sfocato degli zoom, definito "nervoso" dagli estimatori, è verame te scadente. Utilizzo per risolvere il problema, il comando sfoca con lente del menù filtro , sottomenù sfocatura : in questo modo ho trattato tutte le foto di questo articolo, e anche dell'articolo precedente.Sorriso
I risultati, seppure non ottimali e certamente ancora migliorabili, sono certamente molto migliori. Servono circa trrenta secondi per applicare questo filtro e recuperare la nitidezza del soggetto col pennello storia .

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2021 ore 13:19

Sempre corretto e generoso nelle sue spiegazioni il Cortesi , riguardo questa diattriba fisso vs zoom ,come m è già capitato d affermare, vi son stati notevoli allungamenti lato qualità sugli ultimi zoomoti , credo allo stesso modo che un fisso a certe distanze e con l uso dei molti abbia ancora molto da dire.

avatarsupporter
inviato il 22 Marzo 2021 ore 13:45

Certamente, con la dovuta riduzione di versatilità e praticità d'uso ;-)
Però è semplicemente una opportunità. Chi se lo può permettere ha già affiancato a9 e 200-600 alla propria attrezzatura reflex. Poi succede molto spesso che lascia a casa il tele... del resto diceva Leonardo Sciascia: a ciascuno il suo.Sorriso

avatarjunior
inviato il 22 Marzo 2021 ore 21:29

vorrei sapere quanta è importante quell' impugnatura che utilizzi; è solo question di abitudine o è necessaria?
di che impugnatura si tratta?

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2021 ore 21:41

Esposizione dettagliata, ricca e senz'altro utile.
Peccato che le apsc Sony non mi attirano, il 200-600 fa proprio gola.

avatarsupporter
inviato il 22 Marzo 2021 ore 22:32

Paolo non è necessaria nell'uso comune. Io però inseguo soggetti molto imprevedibili e a volte mi aiuta. L'impugnatura faceva parte di un vecchissimo monopiede Gitzo, era la testa che comprendeva un leggero appoggio a spalla di alluminio. Circa 300 grammi di peso.

Piacere di esser stato utile Mauro. Sorriso

avatarjunior
inviato il 23 Maggio 2021 ore 17:19

Bravo Claudio.
Interessante, e davvero apprezzabile la tua generosità nel raccontare la tua esperienza personale e i "trucchi del mestiere".

avatarsupporter
inviato il 23 Maggio 2021 ore 17:54

Grazie a te Daniele, la condivisione è il sale della vita.Sorriso

avatarsupporter
inviato il 24 Maggio 2021 ore 14:24

Approfitto dell'esperienza e della cortesia di Claudio per sottoporgli un quesito leggermente OT ma ritengo di interesse più generale. Da possessore dell'ottimo Sony 200-600 e di una Sony A7r3 sto valutando di sostituire quest'ultima con una A7r4 sia per via del migliorato AF e sia per la possibilità di avere un crop in modalità ASP-C di 26 Mpixel. Visto che Claudio possiede sia la A9 e sia la A7r4 gli chiedo se ritiene sufficiente la A7r4 per un uso general purpose, foto di avifauna compresa, oppure se per quest'ultima è consigliabile passare direttamente alla A9, viste le sue caratteristiche peculiari. Sto anche aspettando l'evoluzione della A7iii che forse potrebbe collocarsi in una posizione intermedia. Se ritenete particolarmente OT il quesito lo formulo in privato.

avatarjunior
inviato il 20 Aprile 2023 ore 22:40

Interessanti spunti di riflessione

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2023 ore 22:44

Per bif telezoom
Per naturalistica più a 360° entrambi....





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