| inviato il 03 Marzo 2021 ore 22:14
“ persone come te non dovrebbero avere diritto di parlare di fotografia di natura. Un abbraccio „
Antonio sono semplicemente inattendibili, perché parlano e non sanno.  |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 22:17
Perdonali  |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 22:32
Già. A me dispiace incazzarmi, chi mi conosce sa bene quanto sia gentile, ma certi attacchi sarebbero da evitare. Quello fatto dal tizio un paio di mesi fa sul mio post l'ho trovato non critico, ma di pessimo gusto. |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 22:32
E qualcuno si offende pure.... |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 22:33
ok Fabrizio, solo due brevi osservazioni, una prima tecnica è che le riproduzioni di foto trovate in rete e visualizzate su schermi di PC sono un po' da prendere con le pinze, sul libro la foto tende sì all'High Key ma non vi sono aree del cielo bruciate come sembra invece dalla riproduzione che ho trovato in rete in cui l'orizzonte è praticamente bianco; nel libro poi ci sono altre foto che sono più "drammatiche" e non High Key come questa (anche qui prendere con molle sono foto fatte un po' alla carlona cinque minuti fa con il mio cellulare)
o questa
la seconda è che anche per me la foto deve parlare con il mero linguaggio visivo, lo sto dicendo da 10 pagine, ed infatti quando mi avete chiesto di descrivere cosa ci trovavo mi avete messo in difficoltà, e tra l'altro quando si usano parole dando interpretazioni si rischiano cantonate e (non volertene a male) secondo me la tua interpretazione sul cielo high key per dimostrare inquinamento è fuorviata; penso però che se le foto fanno parte di un libro non si possono estrarre e giudicare come "selfstanding" rispetto alle altre nel libro contenute.
Finisco con il precisare che il libro in questione si intitola "Perfect Places" ed è un omaggio al Pawnee National Grassland per cui a mio avviso non è così improprio definirla opera fotografica "di natura", almeno quanto lo Yosemite dell'altro Adams, anche se Lastprince tiene a precisare che i Newtopographers sono concettuali; nel libro si trovano solo foto e giusto queste 8 righe di testo:
“ Friends tell us that the Pawnee National Grassland, to which we have not returned for over twenty years, has been lost to fracking and wind turbines. This would be an unbearable sadness were it not for all the people who loved it and remember it. As Wendell Berry has observed, "everything worthy is fragile and under threat, is prey to time and invisible to power, and yet affection keeps the accounting in the black. Worthy things, invested with affection, pass into 'the now / which is eternal'. I don't know how this can be... and yet I believe that it is so." „
... se non siamo in presenza di fotografia "di natura", visto questo unico testo messo a premessa del libro, ditemi voi. Sono foto realizzate a metà degli anni 80 e pubblicate solo recentemente. |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 22:35
Felice che ti piaccia Fabrizio, io mi sono avvicinato alla naturalistica con quel libro.
Se capiterete nel Parco fatemi un fischio che vi faccio volentieri da guida |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 22:40
“ Non capisco la tesi sostenuta da alcuni che la rappresentazione della natura debba essere per forza “documentaria” „ preciso che io non ho scritto questo, se ho data ad intendere questo sono stato male interpretato. |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 22:40
No no Andrea io condivido il tuo pensiero sull'associazione di queste opere alla naturalistica, anche se è uno stretching ci sta, e peraltro la penultima foto che posti la trovo potente. Ci vedo una scena che mi attrae, un contrasto di trame tra il cielo e il terreno, come la luce si dipana diversamente nei due.
La prima che ho ripostato no e infatti devo cercarci significati che probabilmente non ci sono.
Ma sia ben chiaro, d'accordo che le foto vadano viste nel formato prefisso dall'autore, potrei cambiare idea, e in ogni caso non convince ME, e fino a prova contraria n=1 non significa nulla e non mi hai certo offeso, sono un paria e non un principe |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 22:42
André guarda che se l'invito è valido un giorno ci vengo apposta, appena saranno tempi migliori. |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 22:50
Certamente! Molto volentieri! |
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 23:16
Fatta! Con grande piacere!
|
| inviato il 03 Marzo 2021 ore 23:48
“ Evans e Sander, fotografavano in bianco e nero il mondo che vedevano a colori. In qualche modo nemmeno loro erano propriamente oggettivi „
cerchiamo di contestualizzare: in che anno fotografavano Evans, Sander, Blossfeld? C'erano pellicole a colori che avrebbero consentito loro di essere più "oggettivi"? (e comunque nel caso di Evans ha parlato di 'stile documentario' non di oggettività e già siamo su un piano leggermente diverso |
user86925 | inviato il 04 Marzo 2021 ore 0:32
@Andrea.taiana, grazie per i video segnalati e per gli interessanti interventi a favore di una fotografia di Natura più introspettiva e concettuale...autori che mi hanno lasciato un segno indelebile.
“ ad es. di quel che voglio dire: guardatevi "Summer Nights, Walkin" di R.Adams e confrontatelo con le foto notturne di Todd Hido ed avrete l'esempio visivo di quello che intendo, nelle foto di Hido, rispetto a Summer Nights, è stato aggiunto, il problema è che è stato aggiunto ciò che non era essenziale. Si è ottenuto qualcosa di meglio? A mio avviso no a mio parere il "di più" è andato a detrimento della austera classica rigorosa forma e suggestione delle foto di Adams scadendo in qualcosa di manieristico. Il di più ha stroppiato. „ interessante questo punto di vista...adoro i paesaggi di Tood Hido e trovo che lo scatto attraverso il parabrezza aggiunga molto del paesaggio esterno anche se la foto è scattata dall' interno, aggiunge intensità all' immagine perchè il fruitore si sente vicino a quello che vede, avverte la presenza del fotografo che ha scattato, avverte la macchina ed ancora l' immagine al mondo fisico, non è solamente la foto di un paesaggio ma ne viene mostrata la memoria (una parte è nitida, altre sono offuscate, come i ricordi), come se avessimo vissuto quel momento perchè trasmette la sensazione del mondo esterno...non semplice manierismo dal mio modo di vedere.
"Un paesaggio può rappresentare la vastità o la distanza, ma questi elementi ci avvicinano all' esterno, rendendolo personale e intimo." --> intendendo proprio al parabrezza bagnato e appannato dal suo respiro...
www.toddhido.com/divided.html
l' autore stesso ha dichiarato di voler dare le stesse sensazioni provate osservando la foto di Robert Frank "Vista dalla finestra d' albergo" dove ritrova una particolare forza in quelle tende, come se per osservare meglio la cittadina dalla finestra si sente l' esigenza di volerle spostare...
“ citare robert Adams come fotografo naturalista è una bestemmia.
robert adams è stato un fotografo di concetto , un neotopografo ( quelli delle foto grigette )
che ha cambiato le regole , per tornare all'inizio , direi un ghirri in bianco e nero. „ una bestemmia innocente ...
grazie anche a Lastprince per i suoi interventi, forse a volte un po ruvidi ma efficaci e diretti... |
| inviato il 04 Marzo 2021 ore 7:47
Per sostenere le proprie idee non è necessario spaccare il capello in quattro. |
| inviato il 04 Marzo 2021 ore 8:21
Noto che la discussione verte molto su una tipologia di fotografo ben precisa (alcuni li conosco, altri ringrazio per averli segnalati).... Si tratta di interpreti che come ho sottolineato in un precedente intervento sono per certi versi vicini al mondo "ghirresco"....
Mi sarei aspettato più utenti che citassero autori maggiormente vicini ad un approccio più diretto alla natura... Vedo che lo ha fatto Enrico Boscolo e pochi altri.... Art Wolfe, Galen Rowell, Charles Cramer, Stefano Unterthiner, Hans Strand, theo bosboom, Paul nicklen....
Non dico che tutto ciò sia sbagliato, assolutamente.... Ma credo sia parecchio indicativo di una serie di cose che con il tempo mi sta risultando evidente....
Due tra le tante
1 la gran parte dei fotografi naturalisti di juza ha schivato questa discussione, e forse può essere sintomatico di qualcosa nell'approccio... A voi la conclusione del pensiero
2 in effetti parecchi di coloro che hanno una cultura fotografica ritengono meno meritevole di discussione il lavoro di persone che raccontano "esplicitamente" la natura (animali, piante, habitat)...
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