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La nobiltà della fotografia di Natura


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avatarsupporter
inviato il 03 Marzo 2021 ore 12:53

Siamo in un paese umanistico in cui la natura viene vissuta dai più come matrigna. Dante Alighieri e Giacomo Leopardi ne sono un esempio. Questo fatto relega le scienze naturali e la fotografia di natura a categorie inferiori a tutto ciò che ruota attorno all'uomo. È il nostro italianissimo limite culturale. Basta andare in Inghilterra per rendersene conto. In questo senso la cultura italiana è ancora antropocentrica. Ancora l'uomo è il centro dell'universo. Ma non risulta così nelle altre culture. E nemmeno dalla moderna cosmologia: il pianeta terra e l'uomo che la abita non sono e non saranno mai più il centro dell'universo.

Questo grazie a Galileo Galilei. Ne sono passati di secoli, sarebbe ora di rendersene conto.

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2021 ore 13:00

Claudio stiamo dicendo più o meno la stessa cosa... credo però che il rispetto debba essere reciproco e che una cultura antropocentrica non meriti di essere indicata come “sottocultura culturale”.
Sono percorsi storico culturali differenti, entrambi rispettabili se vissuti nel rispetto di chi ha sensibilità diverse.
Peraltro faccio presente che sono un grande amante della natura con la quale ho da sempre un rapporto intimo e una frequentazione assidua

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2021 ore 13:07

Detto ciò, creo che generi come macro ed avifauna nel panorama italiano avrebbero bisogno d un pò più di emozionalità ed autorialità (cosa ad esempio invece molto presente tra i fotografi francesi)

Sono interessato, non conosco (ancora) i fotografi francesi. Sorry Hai qualche nome su cui indirizzarmi?
Cerco sopratutto per macrofotografia, ma anche per fotografie paesaggistiche e tutto il resto che riguarda la natura.

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2021 ore 13:19

Claudio piu' che altro cercavo un collegamento con la nobiltà.
Parecchi anni fa c'erano dei piccoli libri tascabili con i disegni e le foto erano poche, non si vedeva molto bene la specie che cercavi di riconoscere.Andando piu' indietro gli scienziati naturalisti usavano pratiche tutt'altro che rispettose.
A volte era il guardia parco con il tele che osservava il comportamento degli animali nel parco e scattava qualche foto.
La fotografia di natura dovrebbe privilegiare l'aspetto scientifico,ma vediamo su larga scala un esito completamente differente.Le immagini sembrano molto simili,e perfino poco scientifiche,o spinte verso la spettacolarizzazione.
Qualcuno si lamenta perfino della critica.
Ho visto cieli incollati e troppe aquile nella foto, decisamente improbabille conoscendo il comportamento.


avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2021 ore 13:21

Biga sono gli effetti dell'edasperazione dell'antropocentrismo a portare problemi oggettivi

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2021 ore 13:22

Mcbrandon


Gil gautier
Vincent munier
Bastien riu
Michel d'oultremont (belga)

E sono solo alcuni

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2021 ore 13:26

Caputo non concordo sul fatto che la fotografia di natura debba privilegiare l'aspetto scientifico...
È vero solo in alcuni contesti...
In generale trovo sia meglio avere il giusto bilanciamento con la componente emozionale....

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2021 ore 14:04

In ambito macro/flora tutti i miei sforzi sono tesi ad avere un risultato meno scientifico possibile.
Non voglio fare foto didascaliche e non ambisco ad illustrare trattati di botanica. Il successo delle lenti vintage in ambito macro (vedi Trioplan e simili) forse dipende proprio dal tentativo di dare una interpretazione "artistica" e non scientifica di tali soggetti.

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2021 ore 14:07

Concordo, è anche il mio approccio...

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2021 ore 14:10

Ho curiosato nel tuo album, questa tua bella foto, secondo me, rappresenta bene il concetto che ho cercato di esprimere:
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3882103

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2021 ore 14:15

Grazie....si come ho spiegato ad un utente che mi ha criticato il wb, quello che cerco è l'interpretazione..e chissà che la tristezza e senso di isolamento che ci attanaglia in questo periodo non abbia in parte permeato lo scatto...
Qui ho usato appunto una lente vintage (e fatto un controluce, starato il wb in camera, usato flash)...
Ovviamente non tutti apprezzeranno....

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2021 ore 14:15

Sono rimasto parecchio indietro nella discussione e cerco al momento di dare una risposta diretta a Pelloni e Zerbini.
Se uno di noi avesse postato quelle foto nelle gallerie del forum sarebbe stato preso a pesci in faccia, o, nella migliore delle ipotesi, totalmente ignorato.

forse sta proprio lì il problema dei forum di fotografia.
Se per capire una fotografia devo studiare un'autore e la sua produzione intera secondo me c'è un problema.

No invece, io credo, se vuoi capire The Pond di Gossage te lo devi sfogliare tutto probabilmente non guardare solo quella foto. Io purtroppo non ne ho una copia perché hanno prezzi inabbordabili, di Gossage ho invece "the 32 inch ruler" libro che a me piace molto e sul quale scommetterei che invece molti di questo forum sputerebbero. Per giudicare un fotografo bisogna conoscerne in buona misura il corpus, o almeno si giudica la serie che costituisce un'unità. Giudicare la divina commedia basandosi su dieci versi di Paolo e Francesca è un errore.
Nei singoli scatti che hai postato, magari limite mio, non trovo luce, composizione, soggetto, messaggio che mi faccia distinguere l'autore di rilievo dal fotografo casuale.

Fabrizio Robert Adams fa parte dei New Topographers. Non posseggo The Pond ma ho in casa il libro/catalogo della famosa esposizione del 74 nella nuova edizione. Tra i saggi che introducono la nuova edizione del catalogo ce ne è uno che riferisce le reazioni che molti visitatori avevano nel guardare l'esposizione ed erano proprio su questa falsariga "sembrano foto fatte a caso, le farebbe anche mia nonna e via dicendo". Io dico che non è così (non lo dico solo io, ribadisco che quello che penso è espresso perfettamente, meglio di quanto sappia fare io, nei due video che ho inserito, però bisogna avere la pazienza di guardarseli ed ascoltarli) e dico che si può anche ribaltare la domanda: nella fotografia di Robert Adams cosa manca a livello di luce, composizione, soggetto e messaggio? So bene che molti dei detrattori rispondono sempre con la solita affermazione "queste foto non mi trasmettono emozioni"; ammesso che sia per tutti così (e non lo è) c'è da chiedersi se il solo e l'unico modo giusto di comunicare di un corpus di fotografia sia emozionare. Mi spingo oltre, mi azzardo a lanciare una metafora (a propo, le foto del genere che io ho postato vivono anche di metafora) e insinuo il dubbio che la fotografia sia un po' come l'alimentazione: se uno si fa il palato sui gelati Algida o haagen-dazs che sono gonfi d'aria, zuccheri a profusione ed aromi artificiali facilmente poi quando assaggia un gelato artigianale fatto con la frutta e con la giusta dose di zucchero lo trova insipido (non mi riferisco a nessuno dei presenti, è un discorso generale).
Concludo mettendo qui il link ad una discussione intitolata "Le tre verità di un paesaggio" in cui ho riportato una lunga citazione dal libro "La bellezza in fotografia" di Robert Adams, citazione che inviterei a leggere.
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3566739

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2021 ore 14:18

Se poi non vi fosse piaciuta la foto di R. Adams tratta da Perfect Places (quella che ho inserito come prima foto) qui metto il link ad un altro suo libro
Summer Nights, Walking, magari questo piacerà di più:

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2021 ore 14:36

In questa discussione dedicata alla foto "di natura" voglio ricordare che la prima "raccolta" fotografica, il primo Photobook, è proprio quella di uno degli inventori della fotografia stessa che si intitolava guarda caso "The pencil of NATURE" DI William Henry Fox Talbot.
Sempre riguardo alla fotografia di natura voglio citare anche le raccolte di Karl Blossfeldt Urformen der Kunst (Forme originale dell'arte) ecc

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2021 ore 14:39

La considerazione nasce da tutte le foto che si vedono,molto ripetitive fino alla noia,con gli stessi soggetti che ritornano molto frequentemente e se fosse possibile sarebbe il caso di variare un po'.Anche qui ci sono commenti facili che esaltano composizioni prevedibili.
In altre c'è un soggetto interessante o raro ma i colori potrebbero essere un tantino migliori.Nella macro qualcuno esagera con sfondi sovrapposti e si lascia prendere troppo la mano dallo sfuocato o effetti luminosi.


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