user12181 | inviato il 13 Marzo 2021 ore 23:19
Però gli svevi hanno un gran talento filosofico, i brianzoli... uhmmm... troppo invadente il cattolicesimo. Adorno disse che per comprendere adeguatamente Hegel bisogna conoscere il dialetto svevo, mi sono quindi sentito esentato dal condurre seriamente l'impresa, poi però ci cascai con Heidegger, e che impresa sarebbe stata con lui, fallita. |
| inviato il 14 Marzo 2021 ore 0:07
Non credo di umiliare la lingua tedesca, solo per aver fatto una breve citazione dal testo dell'inno della DDR. Il mio tedesco non doveva essere male, quando nell'88 tenni una "Festliche Vorlesung" all'Uni di Lipsia, dopo la quale lo stesso Dr. Kurt Hager mi conferì lo Ehrentitel di "Verdienter Forscher der DDR". E dire che a quei tempi, io ero quello che veniva definito "anticomunista viscerale". Con Praktica, Pentacon Six e Kiev-4A. Si vede che sapevo giocare bene le mie carte. Formidabili, quegli anni!... Ma non nel senso usato da chi coniò questa frase... |
| inviato il 14 Marzo 2021 ore 0:16
Cito da Dynola: "sottovalutata perchè arrivava difettosa dopo tante promesse sulla carta, purtroppo le B100-200 avevano una elettronica piena di difetti e arrivavano anche infarinate di una specie di talco........tutta un'altra storia le precedenti solo meccaniche a vite, con otturatori metallici quando le russe avevano ancora la stoffa, molto valide....". Questa dell'"infarinatura con una specie di talco", è una novità, tra le fantasie che si sentono raccontare circa le fotocamere dell'Est in generale e della DDR in particolare. Ma dove le hai comprate? Dal contrabbandiere/ginnasta bielorusso che le nascondeva nella polvere di magnesio? |
| inviato il 14 Marzo 2021 ore 0:31
Mamma che “pizza” sto topic! Lascio che è meglio! Dopo aver fatto filosofia all Università sta dialettica mi pare una “rimembranza” Notte |
| inviato il 14 Marzo 2021 ore 0:41
“ Mamma che “pizza” sto topic! „ Siamo tutta gente che ha fatto le serali all'Istituto Tecnico ... troverai sicuramente topic di maggior levatura filosofica da qualche parte. Notte. |
user12181 | inviato il 14 Marzo 2021 ore 7:24
"Dopo aver fatto filosofia all Università sta dialettica mi pare una “rimembranza” Non vedo nessuna dialettica (e nessuna filosofia), comunque sì, tutto il topic è una rimembranza, da Pentacon & C (o forse meglio VEB), alla Leica, fino alla DDR, e agli OT svevi. Tutto è compiuto, ora toccherebbe proprio alla civetta di Minerva. Se qualcuno ne avesse sarebbe interessante, io non ne ho e perciò finisco qui. |
| inviato il 14 Marzo 2021 ore 8:11
@Murmunto OT in effetti noi brianzoli non ne usciamo bene, specie negli ultimi anni. A discolpa: Formigoni, Castelli, Tremonti, Salvini, Fontana, Maroni non sono brianzoli. Veri brianzoli sono "Betulla" e il suo maestro spirituale don Giussani, entrambi nativi di Desio. Leggere "Educazione Americana" di Fabrizio Gatti, per capire. Appena uscito: "Colpevoli" della Bonsanti. La mia generazione ('47) si era costernata su "Strage di Stato", allora sembrava impossibile tutto ciò, invece era vero. A nostro merito Maria Gaetana Agnesi, filosofa e matematica che aveva messo radici a Montevecchia. A quattordici anni ho superato per scommessa i famosi strappi della Montevecchia col 49x17, una questione di peso/potenza. La catena della bici sport cigolava e ha rischiato di rompersi! Ho vinto una gazzosa che allora costava 25 lire. |
| inviato il 14 Marzo 2021 ore 8:23
@Murmunto dimenticavo Umberto Galimberti, vanto di Monza che è Brianza per modo di dire. Fondamentale il suo "Dizionario". In uno YT però mi ha scioccato quando ha portato l'esempio del tuono e del fulmine affermando "non saprei quale venga prima". Non sembra che scherzasse. Aveva imparato il tedesco con Jaspers a Zurigo in un solo anno. Io in sei anni a Monaco non l'ho imparato bene, ma era una questione di blocco psicologico. "München: Stadt der Bewegung". |
| inviato il 14 Marzo 2021 ore 8:33
“ Ma dove le hai comprate? Dal contrabbandiere/ginnasta bielorusso che le nascondeva nella polvere di magnesio? „ dal negozio sul corso a Bari....nessuna leggenda, io in analogico ho avuto solo Praktica, comprese le ottiche 6x6, fino all'avvento del digitale.......comunque se vi guasta la narrazione ignorate pure la mia esperienza.... |
user12181 | inviato il 14 Marzo 2021 ore 8:36
Grande! Bellissima figura quella di M.G.Agnesi. Però Formigoni e Castelli sono lecchesi (liceo classico Manzoni), va bene, non veri brianzoli, ma proprio lì lì, occhi stranieri non colgono le differenze. Anche da Lecco a Monticello B. in macchina mi perdo regolarmente, non afferro le differenze, non riesco a superare tutte le rotonde della provinciale, ammesso che riesca ad infilarla. P.S. Chi sarebbe "Betulla"? Però avevo detto di aver finito... per me è troppo piacevole parlare con Valgrassi, quando non brandeggia le temibili trasformate di Fourier e la fisica quantistica... |
| inviato il 14 Marzo 2021 ore 9:12
Per Valgrassi: la lezione esatta è: "München, Hauptstadt der Bewegung". Ma tanto, da domattina, con la zona rossa, canteremo "Rote Oktober, atmendes Leben!..." |
| inviato il 14 Marzo 2021 ore 9:20
@Murm OT Betulla era il nome in codice di Renato Farina, vicedirettore di "Libero", informatore dei Servizi. Espulso dall'ordine dei giornalisti della Lombardia et pour cause. Ma il fatto che lo abbiano in seguito reintegrato nello stesso Ordine dimostra che perlomeno i giornalisti lombardi hanno perso il senno. A Betulla avevano assegnato il compito di riferire sulle indagini (rapimento Abu Omar a Milano) del giudice Spataro e insieme anche a quello che facevano D'Avanzo e Bonini di "Repubblica". Con faccia di bronzo andò a intervistare Spataro in Procura per procurarsi informazioni di prima mano. Il tapino non poteva sapere che era intercettato (conversazioni con Pio Pompa). Per cui Spataro alla fine lo minacciò velatamente di arresto e Betulla ne uscì sconvolto. Poi quando era radiato dall'ordine scrisse sotto il "nom de plume" Dreyfus (sic!) un articolo su Libero in cui narrava che una ragazzina tredicenne tossica e incinta fosse stata OBBLIGATA ad abortire dal giudice dei minori, dicendo che la pena di morte fosse il minimo per uomini così. Il giudice lo querelò e al posto di Betulla fu condannato Sallusti che era il direttore responsabile di "Libero". In seguito Napolitano graziò Sallusti perché si sapeva negli ambienti giornalistici che l'articolo l'aveva scritto Betulla. Betulla venne allo scoperto molto più tardi, scagionando il suo direttore. Nel frattempo anche un "galantuomo" come Feltri era andato in TV criticando la viltà di chi non si ascriveva la paternità dell'articolo. Mentana commentò: "...un in fame" La provincia di Lecco confina con l'alta Brianza, anche se i lecchesi non sono veri "laghé" come i comaschi delle rive del Lario. I lecchesi non sono brianzoli. L'epicentro della Brianza sono i tre laghetti intorno ad Oggiono. Monza non è vera Brianza, perché Monza non è mai stata solo agricola. Negli anni '30 Monza era la capitale mondiale dei cappelli e aveva tante industrie tessili, per esempio. |
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