| inviato il 03 Febbraio 2021 ore 22:03
Interessante. Non avevo idea di come vengono prodotti i CD. Da bambino avevo visitato, con la scuola, un'azienda dove producevano i vinili; all'epoca i CD non erano nemmeno ancora nelle idee di Sony e Philips. 
Invece una domanda: nomini EAC, ma hai mai utilizzato cdparanoia? Se lo hai utilizzato, cosa ne pensi, in rapporto a EAC? Io ho fatto un po' di prove e, sul mio sistema, dallo stesso CD ottengo sempre lo stesso file, uguale bit per bit, anche estraendolo più volte (a bassa velocità, mi pare che uso 2x). Ciò, almeno, con CD senza grossi problemi di estrazione. Se il CD è molto rovinato, o inciso male, non ho mai provato a fare estrazioni ripetute e confrontare i risultati. |
| inviato il 03 Febbraio 2021 ore 22:30
“ no dipende molto di più dalla qualità della realizzazione „
Hai mai ascoltato i DAC della Schiit (Modi, o Bifrost)? Io ho l'amplificatore per cuffie della Schiit, il più piccolo, il Magni 2, e mi piace.
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| inviato il 03 Febbraio 2021 ore 23:11
“ Invece una domanda: nomini EAC, ma hai mai utilizzato cdparanoia? „ No mai ma le differenze tra i vari software si vedono nelle situazione critiche di cd stampati male o rovinati.
“ Hai mai ascoltato i DAC della Schiit (Modi, o Bifrost)? Io ho l'amplificatore per cuffie della Schiit, il più piccolo, il Magni 2, e mi piace. „ si mi è capitato di ascoltarli,ma oggi a parità di prezzo c'è di meglio come ad esempio il topping e30 che gestisce anche i file iso fino a 32 bit 384Kherz |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 8:12
Carino, il Topping E30; non lo conoscevo.
Stavo anche guardando il D70: non so come suoni, ma, a livello circuitale, è tutta un'altra macchina.
A proposito di DAC, mi succede una cosa strana. Se ascolto un CD usando il convertitore interno al lettore (basata su un chip Wolfson), oppure usando in DAC esterno Arcam irDAC (basato su un convertitore Burr Brown 1796), colegato via fibra ottica, non noto differenze significative; anzi, le differenze, se ci sono, sono a livello di qualche fine dettaglio qui là.
Con un CD, e uno solo fra tutti quelli che ho, invece, la differenza fra i due ascolti è significativa, salta subito all'orecchio, anche a un ascolto tutt'altro che attento.
Hai idea del motivo di un simile comportamento, solo con un CD?
Il CD in questione sembra essere ben leggibile: quando l'ho rippato, il programma di ripping (cdparanoia) non mi ha segnalato problemi particolari: né illeggibilità, né jitter particolarmente elevati. |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 8:59
di quale cd si tratta? che lettore di Cd adoperi, giusto per capire la classe rispetto all'arcam? |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 9:03
Il CD è Alchemy, il live dei Dire Straits.
Il lettore CD è sempre un Arcam, il CD73. |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 9:11
A a mio avviso la classe dei due dac quello interno del cd 73 e quello esterno irdac sono simili. Quale differenze avverti, dato che dici che sono macroscopiche col disco dei Dire straits? |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 9:23
Proprio una timbrica piuttosto diversa, più aperta col DAC esterno, più chiusa con quello interno.
Lo strano è che succede solo con questo CD.
Ho provato anche in cuffia, con lo stesso risultato.
Il file rippato, ascoltato ovviamente con il DAC esterno, suona come il CD con il DAC esterno.
La cosa mi incuriosisce molto. |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 9:28
Ah, sì. Avevo anche provato con un lettore CD di classe inferiore (un TEAC da 200 euro), con gli stessi risultati: suono più chiuso col suo DAC interno, più aperto con l'irDAC. Sembra essere un'interpretazione che l'irDAC dà a questo CD, e solo a questo. Con nessun altro CD, rock, classico, jazz, folk, registrato bene, registrato male, vecchio, nuovo, ho riscontrato queste differenze.
Il CD Alchemy è originale.
Chiaramente, col DAC intenro del Teac il suono non è identico al suono ottenuto con il DAC interno del lettore Arcam, ma l'impronta generale del suono è la stessa. |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 9:35
Questo ti dovrebbe esplicitare che il dac esterno è migliore di quello interno. La qualità del dac si nota maggiormente nella zona alta dello spettro, dai 13.000 Hz in su. Se col dac interno il suono ti sembra più chiuso, questo denota una minore qualità dell'interno. Se stai attento forse noterai anche una maggiore precisione delle frequenze basse col Dac esterno.
Perchè capita con questo CD? Forse perchè energicamente è dotato maggiormente di frequenze acute.
Lo noteresti anche con brani di musica sinfonica con la presenza di piatti e triangoli. |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 9:39
Su piatti e triangoli non ci ho mai fatto caso. Proverò. Grazie mille.
Sui violini non ho mai notato differenze. |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 9:43
Dovresti sentire meglio le differenze tra viole e violini |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 21:54
Onestamente, non ho letto tutte le pagine ma da vecchio audiofilo mi sento di poter scrivere quanto segue:
@Bergat
1) A 70 anni dubito che tu possa sentire 16Khz... Potresti avere un orecchio particolarmente ben conservato ma il calo è dovuto impietosamente all'età (detto da uno che ha 10 anni meno di te e che 16Khz vorrebbe sentirli ancora)
2) Il giradischi e il vinile non hanno dinamica?... ovviamente dipende dalla catena "pulizia/assenza di graffi dal vinile" - qualità della stampa - puntina/testina/pre RIAA/ampli...
I vinili + giradischi + testina hanno gamma dinamica da vendere... del resto chi ascolta musica in un ambiente assolutamente silenzioso? Praticamente nessuno... il rumore di fondo che ci circonda (pur non percepito consapevolmente) ci fa perdere un 30-40dB verso il basso (silenzio)
Ascolti i tuoi cd ad alta dinamica in camera anecoica?
(Con simpatia)
Lorenzo. |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 22:23
Ma solo io convivo con fischi vari nelle orecchie?..
ogni tanto sembra di avere un nido di ghiandaie nell'orecchio. |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 23:26
No, siamo almeno in due...
E lì sento anche mentre ascolto musica. |
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