| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 11:36
Il discrimine, secondo me è questo: uno che cerca autori, li pubblica, ha una clientela e vende abbastanza da guadagnarci lui e far guadagnare gli autori (anche se poco) è un vero editore. Chi invece va in cerca di persone disposte a pagare per vedere le proprie opere pubblicate, lucra su quell'introito e non diffonde quel che ha stampato in modo significativo ma smercia le copie prodotte agli autori non è un vero editore, ma guadagna sfruttando l'inesperienza e il desiderio di riconoscimento delle persone che gli danno retta. Come lo si possa definire vedete voi, io non ci andrei molto leggero. Chi ci casca cosa ne ricava? In genere un certo numero di copie della propria opera che regalerà ad amici e parenti. A quel punto meglio produrre in proprio un fotolibro: te lo fai come vuoi tu e ti costerà sicuramente di meno. Oppure, se l'idea è quella di farsi conoscere, a costo infinitamente più basso si può pubblicare online e sfruttare i social per farsi conoscere attirando visite alle pagine dove si è pubblicato. L'inghippo sta nel fatto che se ti chiedono una cifra non esagerata (i 300€ di cui si parlava, o qualcosa del genere) sei portato a pensare che per partecipare a un'iniziativa editoriale valida sia un esborso che vale la pena di fare. Il punto è che poi non si tratta affatto di un'iniziativa editoriale. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 11:39
Come ti è stato giustamente detto, fai un controllo e vedi "chi sono". Molte realtà, anche serie, ormai utilizzano questa formula, per cui non è da escludere a priori, Innanzi tutto c'è da capire se effettivamente il libro viene fatto, perchè non è un investimento assurdo. C'è chi 300e se le brucia in una mattinata alla slot machine, chi potrebbe aver piacere nel vedersi pubblicato in un libro di questo tipo. PIù che altro il rischio grosso di queste operazioni è capire a fianco di chi finisci: il livello qualitativo generale quale sarà? chi sono gli altri autori? c'è una curatela? ci saranno dei testi introduttivi? |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 11:53
Beh, resta il fatto che, personalmente la vedo così: sono un fotoamatore, per cui per me farmi conoscere non rappresenta un investimento, come potrebbe essere per chi è un fotografo professionista, che magari è disponibile a investire (oculatamente) sulla propria immagine. A me che le mie foto le vedano altri interessa davvero poco. Le vedono i miei amici, spero con piacere, e tanto mi basta. Ciò premesso se qualcuno mi contattasse per una pubblicazione la mia risposta sarebbe: "Ok, cosa ci guadagno?" perchè se qualcuno pensa davvero che le mie foto siano valide dovrebbe essere pronto a pagarle, anche se poco, o a fornirmi qualche servizio che mi possa essere utile. Questo non per avidità, ma perchè il denaro è un linguaggio universale che non mente mai. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 11:56
@Ugo B +1 |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 11:59
Bravo Miopia, è un punto che assolutamente condivido. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 12:13
Fermo restando il fatto che queste sono operazioni che, facendo leva sull'amor proprio del fotografo, vendono un "prodotto" al fotografo stesso. Io sto un po' riconsiderando la mia posizione critica nei confronti di chi propone queste formule. Di fatto hanno identificato un bacino di utenza e, sopratutto, hanno individuato lo slogan che "declicca" le barriere personali. Voglio dire.. Ognuno di noi sa che le foto che produce non sono "vendibili". Certamente non affronterebbe la spesa di una pubblicazione anche in tiratura limitatissima. Come ho detto all'inizio del 3d, un qualsiasi tipografo con 300/mille euro ti realizza un libro (ben stampato) in tiratura limitata (10/100 copie). Pochissimi fotografi pero' lo fanno. Queste case editrici di solito sono dei tipografi che stampano questi libri nei momenti buchi e vendono le copie. Di fatto la formula "ti pubblico se mi dai 300 euro" e' un escamotage per oltrepassare le remore del fotografo a pubblicare il suo prodotto. Anche la reazione piccata di chi risponde: " non ci casco. Rifiuto, a meno che tu non mi dia dei soldi subito" e' sintomatica. Significa soltanto che lo slogan colpisce ed e' efficace. Ora, non dico che si debba aderire all'offerta. Il rischio di finire in una pubblicazione di scarso valore e' alto. Pero'.. come la maggior parte dei fotografi ripete spesso: " bisogna stampare le fotografie" allora, perche' non farlo bene? Stampando un libro?. E' piu facile di quel che sembra. e costa relativamente poco. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 12:34
l'apertore non può rispondere perchè dopo 4 anni dall'apertura del topic hanno venduto 10 milioni di copie di libri e con il suo 5% di proventi è andato a vivere di rendita in un paese tropicale.. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 13:31
“ Di fatto la formula "ti pubblico se mi dai 300 euro" e' un escamotage per oltrepassare le remore del fotografo a pubblicare il suo prodotto. Anche la reazione piccata di chi risponde: " non ci casco. Rifiuto, a meno che tu non mi dia dei soldi subito" e' sintomatica. MrGreen Significa soltanto che lo slogan colpisce ed e' efficace. „ Mah, io una volta all'anno, più o meno, mi faccio un fotolibro con Saal Digital, che poi regalo agli amici. La spesa non va molto lontana dai 300€ di cui si parlava, ma me lo impagino come voglio io, con le foto che dico io e le didascalie che scrivo io. Non vedo perchè dovrei fare altrimenti, e se uno viene a tampinarmi perchè vuole che le mie foto le faccia stampare a lui dovrebbe convincermi che in qualche modo mi conviene. Se invece conviene a lui allora non ci siamo, non tanto perchè non mi va di spendere i soldi per la stampa da lui piuttosto che da un'altra parte, il punto è che non mi va di essere preso per il kulo, come succede se mi si presenta come "iniziativa editoriale" quello che non è altro che un servizio tipografico. Poi lo so benissimo che le mie foto non sono vendibili e non genereranno mai profitto, ma nel momento in cui uno mi contatta e mi CHIEDE qualcosa c'è da vedere cosa può DARE in cambio. La bottega del lavorare gratis a vantaggio di altri (lavorare gratis per una buona causa si può anche fare) l'ho tenuta aperta anche per troppo tempo (non in ambito fotografico, ma fa lo stesso). Adesso è chiusa. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 13:45
"un qualsiasi tipografo con 300/mille euro ti realizza un libro (ben stampato)" Ma sei sicuro? Quante copie? Stampato come? In ElectroInk HP Indigo? Mi piacerebbe vedere e toccare quale sia la qualità massima raggiungibile da questa tecnologia di stampa raffrontata con la tradizionake offset. Recentemente ho visto un libro fotografico stampato credo in digitale ma non so se con tecnologia Xerox (polvere) o Indigo (inchiostro), il risultato non mi ha convinto onestamente, ma vai a sapere se era per il tipo di stampa, la carta, o altro. Ricordo invece di avere stampato qualche anno fa 10 fotolibri di 26 fotografie in 33*33 con Canon e di averli pagati €100*10, Canon usa tecnologia inkjet a 7 colori. Buon risultato solo che usano soltanto carta politenata ed i costi li lascio giudicare a voi. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 13:58
La questione è un'altra: le discutibili proposte di cui stiamo parlando non vengono fatte per fornire ai poveri fotoamatori un servizio di stampa di alta qualità, ma piuttosto per raggranellare qualche soldino a spese dei suddetti. Anche se poi le foto andassero in stampa in modo sublime non mi interesserebbe: è il pessimo approccio dal lato umano che mi disgusta. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 14:04
“ e se uno viene a tampinarmi perchè vuole che le mie foto le faccia stampare a lui dovrebbe convincermi che in qualche modo mi conviene. „ Ovviamente se decidi di fare un libro, conviene farlo in modo autonomo (ammesso di avere il materiale sufficiente). Si sceglie come e quando. Il risultato e' sicuramente migliore. “ Mi piacerebbe vedere e toccare quale sia la qualità massima raggiungibile da questa tecnologia di stampa „ Questo dipende dal tipografo e da cosa si decide di ottenere. Io stampo regolarmente libretti e brochure per saloni ed eventi. I prezzi salgono se hai una scadenza inderogabile. Se viceversa ti metti d'accordo con il tipografo ed accetti una stampa con consegna a due mesi (lui puo' stampare quando la stampante e' ferma) il prezzo cala. ovviamente se invece vai a Verona, prima del Vinitaly o Prima dell EICMA i prezzi diventano inavvicinabili Comunque i risultati sono decorosi.. Lavoro con tipografie tedesche (molto economiche) e piemontesi (piu' curate). Altre volte stampo io direttamente, ink jet a3+ e poi rilego. Anche se in questo caso il costo diventa proibitivo. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 15:36
Ma veramente si crede ancora a certe t*fe? Nessuno ti chiede soldi per offrire un lavoro! |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 15:51
“ Sembrava tutto bellissimo finché ho letto dei 300€. „ “ Mi vogliono pubblicare! „ finisce sempre in are ma secondo me ti volevano inc Spero non sia già successo |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 16:43
Qualche pagina indietro qualcuno ha scritto il nome della "casa editrice" che lo ha contattato. Per curiosità ho cercato il sito web e sono andato a vedere le pubblicazioni, i "libri fotografici". Dategli uno sguardo. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 17:23
“ Si chiama DanteB*s il concorso? „ a me chiesero la bellezza di 690 euro un tizio con fare altezzoso mi contattò e mi disse di fargli avere una risposta entro 2 ore e aggiunse (testuali parole) che loro 'non erano li a vendere caramelle'. Sta ancora attendendo la mia risposta |
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