| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 8:14
Come da oggetto, a partire dal giorno 1 gennaio 2021, il Regno Unito non farà più parte della UE: pertanto, verrà considerato un paese esterno alla UE anche dal punto di vista commerciale, e ciò implica che verranno applicate le debite tasse doganali, per le merci acquistate in UK e importate in Italia. www.adm.gov.it/portale/infobrexit Tutto ciò causerà rogne non indifferenti. In generale, sarà molto meno conveniente l'acquisto di prodotti dal Regno Unito (inclusi siti come amazon.co.uk o ebay), ma non solo: i tempi di spedizione andranno verosimilmente ad aumentare, visto il passaggio per le dogane, quindi anche a fronte di un oggetto non sottoposto a tassazione (per il basso valore, ad esempio), la brexit avrà comunque conseguenze spiacevoli. Sarà probabilmente anche la fine delle "triangolazioni" Hong Kong - Regno Unito - Italia, sfruttato da alcuni siti di ecommerce per aggirare il versamento delle tasse doganali, al fine di proporre prezzi competitivi. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 9:40
Io, pensando di essere furbo, ho fatto un ultimo acquisto a metà dicembre prima che tutto cambi (anche se in quale maniera non si è ancora ben capito). Il pacco è stato spedito subito ma, causa ceppo mutante, nel tracking risulta giacente in un aeroporto inglese da tre/quattro giorni. Vediamo nei prossimi giorni come evolve la situazione e se da "furbo" passo a "fesso" |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:39
Ma ieri sera sentivo su radio24 che si tratterà anche dopo il 31 dicembre lo ha detto Barnier il tipo che sta trattando per l'unione europea è tutta manfrina secondo me, cosa vuoi che facciano...congeleranno tutto e buonanotte |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 12:13
Se il Regno Unito non farà più parte dell'Unione Europea, si applicheranno tutte le normative legali, burocratiche, fiscali e doganali che si applicano ai Paesi extra UE, è normale e non vedo nulla di particolarmente drammatico; verranno meno ovviamente alcune facilitazioni fiscali e doganali, come avviene per altri Paesi extra UE con i quali comunque commerciamo normalmente e sarà meno semplice recarsi in Inghilterra ma così è stato scelto liberamente dalla maggioranza degli inglesi e non resta che prenderne tranquillamente atto. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 15:25
Diciamo che i tedeschi si accorgeranno che il loro miglior cliente e' piu' difficile da raggiungere e che si stanno pestando i piedi da soli. Quindi immagino che si affretteranno a normalizzare la situazione. Il vero problema e' che, senza l'Inghilterra, in europa viene a mancare un importante contrappeso mercantilista. E' probabile un drastico spostamento di equilibri a livello di decisioni internazionali. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 16:27
È una osservazione interessante e condivisibile, tuttavia non bisogna dimenticare che, di fatto, il Regno Unito non ha mai fatto realmente e integralmente parte, politicamente ma non solo, dell'UE, rimanendone ai margini (non solo geograficamente) e, fattore dirimente, senza adottare l'euro: era quasi un partner più che un membro! Detto per inciso, non era l'unico Paese a fare parte dell'UE più de facto che non de iure, una partecipazione quasi obbligata ma non particolarmente sentita, come il referendum ha dimostrato; opinione mia personalissima: l'orgoglio britannico e il forte nazionalismo non hanno mai fatto ben digerire agli inglesi un ruolo subalterno in una Unione Europea a "trazione tedesca" (certi "ricordi" sono duri a morire!) e probabilmente la questione immigrazione ha avuto il suo peso; ciò premesso, non sembra che l'uscita dall'UE della Gran Bretagna le abbia nuociuto più di tanto e forse l'unico problema sarà proprio solo burocratico/doganale, problemi che potranno più o meno facilmente essere risolti col tempo: il denaro (del libero commercio) è un ottimo lubrificante! |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 17:09
quello che importa davvero e' che i francesi e olandesi si troveranno indeboliti politicamente dalla mancanza dell'Inghilterra in Europa. |
| inviato il 25 Dicembre 2020 ore 23:42
Limitando la questione al benessere dei consumatori e agli acquisti on-line, l'accordo non sembra lasciare spazio. Anche se i dazi saranno nulli, ci sarà comunque il passaggio in dogana, con doppia spedizione, spese e rallentamenti del caso. Si può solo sperare che i venditori maggiori aprano la filiale irlandese. |
| inviato il 26 Dicembre 2020 ore 10:03
L'interesse della Cina e' di avere l'Inghilterra fuori dall'Europa. Senza gli inglesi i trattati con la Cina son piu' facili. |
| inviato il 26 Dicembre 2020 ore 10:42
“ Limitando la questione al benessere dei consumatori e agli acquisti on-line, l'accordo non sembra lasciare spazio. Anche se i dazi saranno nulli, ci sarà comunque il passaggio in dogana, con doppia spedizione, spese e rallentamenti del caso „ Sarebbe il male minore, poter comprare senza pagare dazi sarebbe ottimo, anche se i tempi si allungheranno. |
| inviato il 26 Dicembre 2020 ore 11:34
“ L'interesse della Cina e' di avere l'Inghilterra fuori dall'Europa. Senza gli inglesi i trattati con la Cina son piu' facili. „ Quindi dici che i cinesi hanno influito sull'esito del referendum del 2016? |
| inviato il 26 Dicembre 2020 ore 11:40
Piu' che altro, mi sembra che una certa parte di Europa stia premendo per liberarsi dai veti Inglesi. Sono movimenti tellurici, di cui ti rendi conto solo a posteriori. |
| inviato il 26 Dicembre 2020 ore 11:41
Sui dazi non c'è problema: l'accordo è di libero scambio, senza quote e senza dazi (ci sarebbero stati con il No-Deal). Solo che viene ripristinata la dogana. E la dogana, almeno dal punto di vista del consumatore, è il Male Assoluto; anche senza dazi. Non potrai più comprare l'innocuo paraluce allo stesso prezzo di UK. Una volta intercettato dalle sabbie mobili doganali, ci saranno agenti che ne ristimeranno a occhio il valore per ricalcolarti tasse varie, anche sul costo della spedizione. Moduli e dichiarazioni da firmare. E infine, dopo qualche settimana di ritardo, si decideranno a rispedirtelo. A spese tue. |
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