| inviato il 22 Dicembre 2020 ore 18:26
 Noflexar 400mm f 5.6 croppato 2x distanza circa 30 mt |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:44
“ Se questa affermazione è vera, allora nel mio caso credo che, non superando il Noflexar 400mm f5.6 le 100/120 l/mm (50/60 lp/mm) ed arrivando il sensore a 250l/mm (125lp/mm), sia meglio croppare e sfruttare il margine che il sensore mi consente ;-) „ La risolvenza di partenza dell'obiettivo è chiaramente fondamentale. Fra gli obiettivi vintage si possono trovare differenza molto grandi secondo me. Ci possono essere obiettivi economici nati per esigenze limitate ed altri realizzati per scopi specifici con risoluzioni esagerate. Già negli anni 70 Nikon (e probabilmente altri costruttori) era in grado di realizzare obiettivi con risoluzioni di 200/300lp/mm con schemi ottici tradizionali (tipo Gauss simmetrici a 6-8 lenti). redbook-jp.com/redbook-e/ultra/a070.html redbook-jp.com/redbook-e/ultra2/a030.html redbook-jp.com/redbook-e/ultra2/b010.html Quindi le capacità teoriche, di calcolo e tecniche per realizzare obiettivi comuni otticamente molto validi ci sono da più di 50 anni, senza bisogno di mettere 17 lenti in un 50mm. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 14:11
@Marcello ti ho già detto che scrivo in tedesco a Novoflex per le MTF del Noflexar 400/5.6, secondo me mi rispondono (sono già nel loro database perché ho comprato la flangia di ricambio di un Novoflex che si era deformata dopo una caduta ). Brandon Dube che hai citato è affidabile anche se un po' "mordace". Ha contribuito alla messa a punto del banco ottico OLAF di Lensrentals. Ha progettato obiettivi per i moduli marziani futuri della NASA. A questo punto dovrebbe avere completato un PhD. Sotto DPR Forum si chiama Airy Discus. Ecco l'influenza del TC 2.0 della Fuji (9 lenti in 5 gruppi, mica male come lente divergente!) sul super zoom 100-400mm.
 Al posto di 10 e 30 lp/mm riportano 15 e 45 lp/mm, per rapportarsi a FF secondo il crop 1.5 dei corpi Fuji aps-C (un'aps-C mette giù lo stesso numero di dettagli di una FF sulla stessa stampa se ha 1.5 volte di più lp/mm, cioè risoluzione). Ovviamente l'MTF decade dopo la duplicazione. Qui si vede che non perde risoluzione (lo farebbe se scendesse sotto il teorico 9%), perde MTF, cioè contrasto, inevitabile. Qualcosa di simile capiterà senz'altro al tuo Noflexar, solo che il doppietto non sarà corretto come questo formidabile supertele zoom e la sua MTF originale non sarà così alta a 45 lp/mm. Insomma c'è il rischio che verso i bordi col duplicatore sfondi il 9% e addio 45 lp/mm. 9% è Rayleigh, molto teorico. L'occhio percepisce BENE risoluzioni con MTF15/MTF20 come minimo. L'occhio poi apprezza differenze di contrasto MTF intorno alle dieci unità (scala MTF da 0 a 100%). Per cui i due grafici ti fanno vedere che il Fuji duplicato a 800mm e f/11 mostra visibilmente meno contrasto che a 400mm e f/5.6. Forse è quello che hanno in mente i teorici del duplicatore come "lente divergente", chissà? |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 14:15
“ Mi piacerebbe sapere qual'e' la risoluzione l/mm o lp/mm ;-) del mio Noflexar 400 Eeeek!!! „ Dovresti fare delle prove con mire ottiche con linee sempre più fitte. Ma essendo un 400mm dovresti metterti parecchio lontano, altrimenti le linee dovrebbero essere così piccole che non sarebbe possibile stamparle con una stampante normale. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 18:37
“ Ovviamente l'MTF decade dopo la duplicazione. Qui si vede che non perde risoluzione (lo farebbe se scendesse sotto il teorico 9%), perde MTF, cioè contrasto, inevitabile. „ Mi sembra che in altra discussione era già stato specificato che la supposta teoria della perdita di risoluzione dovuta ad un TC 2x si intendesse nel seguente modo. La frequenza alla quale corrisponde un certo valore MTF (qualsiasi esso sia MTF50, MTF20 od altri) di un obiettivo viene dimezzata con l'uso di un duplicatore perfetto. Cioè se un obiettivo ha un valore MTF del 96% a 45l/mm, con un duplicatore avrà un valore MTF di 96% a 22.5l/mm. Come caso particolare, se si considera un valore MTF del 10%, si ha che un duplicatore dimezza il potere risolvente di un obiettivo; ma la relazione vale per ogni valore di MTF. Questo è ben diverso dal dire che un duplicatore, a parità di frequenza, dimezza il valore MTF di un obiettivo; anche se chiaramente a parità di frequenza il contrasto con il TC cala. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 21:02
@Rolu
 Questa la MTF del duplicatore 2x Fuji. La semidiagonale non è più 14.2mm come prima (ossia aps-C Fuji standard), bensì 27 e più mm corrispondenti alla serie MF Fuji 50R/S, 100. Conseguentemente hanno pubblicato la terna 10, 20, 30 lp/mm e non la coppia 15, 45 lp/mm. Fuji queste MTF le calcola, non le misura. Resta da capire se è lecito questo: MTF (obiettivo duplicato)=MTF(obiettivo)*MTF(duplicatore) Teoricamente dividendo punto a punto l'MTF dell'800 per l'MTF del 400 si dovrebbe ricavare questa stessa MTF(duplicatore) se le frequenze spaziali fossero identiche. Peccato siano inconfrontabili! |
| inviato il 24 Dicembre 2020 ore 7:42
@Marcello Lepore Non ho letto la prima parte della discussione che hai aperto, perché troppo lunga, ma secondo me tu stai commettendo sia un errore strategico, che una dimenticanza, probabilmente dovuta a tua ignoranza tecnica. L'errore strategico è sopravvalutare troppo la risoluzione delle ottiche per il contributo che dà alla qualità dell'immagine finita. La dimenticanza è il non considerare la tecnologia attuale del software di fotoritocco per quanto riguarda sofware per fotoritocco di immagini digitali che usa le AI, Intelligenze Artificiali. 1) Risoluzione La risoluzione delle ottiche è importante, oggi non è più ( se mai lo è stato!) il parametro più importante di un'ottica, dunque non va mai sopravvalutata nella stima della qualità d'immagine. Tutti i vari conticini delle MTF non ti porteranno a fare foto migliori, e te lo dico sia da fotoamatore che da Ingegnere che ha lavorato in una società del settore blasonata a livello mondiale e che con le MTF ci ha mandato avanti bene la famiglia per decenni. Non stare a fare in conticini di risoluzione dell'ottica montata sulla fotocamera, tanto i dati delle MTF delle varie fotocamere per fare quei conticini nessuno ce li ha, le case non li rilasciano, ed anche se ci fossero, non sarebbero di grande utilità, perché non ce la fai a legarli alla stampa finale, visto che li cambi in fotoritocco con lo sharpening, la stampante, etc. Visto che vuoi usare i duplicatori, è bene che tu ne conosca i loro fondamenti, inclusa la risoluzione, ma oltre quello, strafregatene di tutte le MTF per fare le fotografie. Il moltiplicatore è un divergente, allarga il cerchio di copertura dell'ottica, che è la base del diametro del cono di luce che l'ottica proietta sul sensore: fa solo quello e non fa altro. Allargando il cerchio, se usi un 2x, te lo fa largo il doppio: è geometria e dunque la risoluzione te la taglierebbe alla metà, al 50% se il duplicatore fosse otticamente perfetto, ma perfetto a questo mondo non è nulla e dunque te la taglia un po' di più, idem l'1,7 X, te la taglia del 40% circa, e l'F 1,4 X, circa il 30%. Poi ovviamente, proiettando più grande, ti si abbassa la luminosità sul cerchio di copertura, perché la luce che l'ottica butta fuori è sempre uguale, e dunque perdi 2 stop con un 2X, 1,5 stop con un 1,7 x e 1 stop con un 1,4 x. Oltre quello per la fotografia normale, come risoluzione, è tutto inutile: l'articolo di B. Dube, ottimo, è bene conoscerlo per cultura personale, ma fotograficamente parlando è inutile, non è che se lo conosci ci fai delle fotografie migliori rispetto a chi non lo conosce. 2) Restando coi piedi per terra, la domanda da porsi è se è meglio usare un moltiplicatore sui tele o se è meglio croppare e poi interpolare l'immagine ingrandendola di nuovo. A pellicola il problema aveva un'unica risposta, ed era di usare il moltiplicatore, perché ingrandendo molto la pellicola sgranava e l'immagine era impresentabile. In digitale la situazione è del tutto diversa, e, detta in una parola, è praticamente sempre meglio croppare ed interpolare con interpolatori buoni che usare i moltiplicatori. Oggi poi sono pervenuti sul mercato dei software d'interpolazione che usano le AI e che non solo interpolano, ma interpolano con ricostruzione intelligente dell'immagine, agiscono diversamente a seconda del tipo di dettaglio che devono ingrandire, e danno risultati sorprendentemente buoni, e parlo del software Topaz Gigapixel AI. Usando quello, si fanno ingrandimenti di una qualità che era impossibile fino ad un paio di anni fa. Sempre per ovviare a beghe di ottica, oggi c'è tutta una serie di software operativi che permettono di migliorare moltissimo le immagini digitali afflitte da problemi ottici che sembravano irrisolubili fino a poco tempo fa: - A perte l'AC e la deformazione geometrica, facilissimi da risolvere, se usi Photoshop, un suo Plug In, Adobe Camera RAW, riesce a correggere bene il velo da diffrazione delle immagini, tramite il pannello “Dettagli” che nel suo cursore Dettagli settato a valori elevati, oltre 70, tramite convoluzione iterativa ( anche lì c'è dentro una AI) rende nitide le immagini. - Se ci sono immagini leggermente sfocate o mosse, il software Topaz Sharpen AI le rende nitide con risultati eccellenti e che erano impossibili solo un paio di anni fa. Non stare a perdere tempo a fare dei conticini di risoluzione del tutto inutili, impara invece ad usare il software giusto, ci sono possibilità enormi ed impensabili sul miglioramento della qualità d'immagine anche di ottiche vecchie o poco buone. Fatti un set di strumenti software aggiornati e questi ti permetteranno di fare ottime fotografie con ottiche anche molto vecchie, oggi anche un culo di bottiglia trattato opportunamente con il software giusto, e il software giusto esiste, riesce a fornire immagini molto buone. |
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