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Recensione Sony A7C


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Recensione Sony A7C, testo e foto by Juza. Pubblicato il 14 Dicembre 2020; 182 risposte, 32167 visite.


Quando ho comprato la mia prima mirrorless, la Sony A5100 nel lontano 2014, avevo in programma di tenerla per poco più di un anno per poi sostituirla con modelli APS-C che avessero la stessa compattezza ma funzioni via via più avanzate: tuttavia, le cose sono andate molto diversamente.

Sony ha abbandonato la linea 5000 e ha concentrato lo sviluppo sul fullframe, cessando addirittura l'annuncio di nuove ottiche APS-C. Ho così continuato a scattare con l'ottima A5100, finchè quest'anno ho trovato le giuste condizioni che motivassero un cambio: da un parte l'arrivo della A7C, una delle fullframe più compatte e leggere sul mercato, dall'altra l'entrata in commercio di ottiche per fullframe eccezionalmente leggere, come il Samyang 18mm f/2.8.

Così, dopo sei anni, ho aggiornato il mio corredo personale: più che fare una classica recensione, in questo articolo vi spiegherò perchè ho scelto proprio la Sony A7C per il mio genere di foto e come mi trovo dopo le prime uscite sul campo.





I pro e contro della Sony A7C

Quali sono i principali vantaggi della A7C, confrontata alla mia precedente fotocamera?

Pro:
- Migliore resa agli alti ISO (circa 1.5-2 stop di vantaggio)
- Migliore gamma dinamica e lavorabilità del file
- E' disponibile l'otturatore completamente elettronico (silenzioso e privo di vibrazioni)
- Presa USB-C per ricarica e trasferimento files
- Batteria da 16Wh
- AF nettamente migliore
- Raffica 10 FPS x 115 RAW (contro i 6 FPS x 25 RAW della A5100)
- Video 4K
- Tropicalizzazione
- ISO 50 (aiuta ad allungare i tempi e ad avere un file più pulito)
- Stabilizzazione sul sensore
- Schermo totalmente articolato

Contro:
- Corpo più grande e pesante (ma il peso viene compensato dalle ottiche, nel mio caso)
- Schermo a bassa risoluzione, pressochè identica a quella della A5100 del 2014.
- Prezzo relativamente elevato (ma scenderà rapidamente)

Ma il peso? Amo viaggiare con meno peso possibile, e anche la A7C non può competere con la leggerezza della A5100, se guardiamo il solo corpo macchina. Ma a conti fatti, il mio attuale corredo fullframe è più leggero del precedente corredo APS-C; vediamo perchè.

Grandangolo: il Samyang AF 18mm f/2.8 FE (145g) sostituisce sia Sony E 10-18mm f/4 OSS (225g) che Samyang 12mm f/2.0 NCS CS (260g), risparmio 340g.
Fino ad ora avevo utilizzato due grandangoli, visto la resa alti ISO non eccezionale della A5100 e il fattore di crop 1.5x: il Sony 10-18mm (equivalente a un 15-27mm su FF) per le foto in diurna e il Samyang 12mm f/2 (18mm equivalente) per le notturne. Entrambi erano abbastanza leggeri, ma nel complesso si arrivava a 485g.

Con la Sony A7C, posso sostituire entrambi con un solo grandangolo, il Samyang 18mm f/2.8 che pesa solo 145g. L'ottima resa alti ISO della A7C e il diaframma 2.8 mi permettono di utilizzarlo anche in notturna, e ora che senza il fattore 1.5x il mio secondo obiettivo (il 24-105) viene sfruttato alle sue focali native, posso fare a meno dello zoom che su APS-C utilizzavo per coprire il "buco" fino ai 36mm equivalenti dati dal 24-105.

Zoom standard: in questo caso continuo a utilizzare il Sony 24-105 che usavo anche su APS-C; il peso rimane uguale. Col FF guadagno parecchio angolo di campo sulle focali grandangolari; per contro la focale più lunga è ora limitata a 105mm, mentre prima avevo un 160mm equivalente.

Fotocamera: Sony A7C (510g) sostituisce A5100 (280g + due batterie di riserva, 100g = 380g), aumento di 130g.
Inevitabilmente la A7C è più pesante, ma ha il vantaggio di una durata della batteria enormemente superiore alla A5100: con quest'ultima portavo sempre con me due batterie di riserva (specialmente in climi freddi), mentre con la A7C posso tranquillamente scattare l'intera giornata con una sola batteria. A conti fatti, l'aumento di peso è di soli 130g.



Sony A7C, Sony FE 24-105mm f/4 G OSS a 39mm, 0.4 sec f/8.0, ISO 100, treppiede.

Facendo le somme, nel complesso sono riuscito ad ottimizzare il corredo con un obiettivo in meno e risparmiando 210g di peso, nonostante il passaggio al fullframe! In futuro, proverò anche il Tamron 28-200 per valutarlo come eventuale sostituzione del Sony 24-105; mi permetterebbe di guadagnare moltissime focali in più lato tele (ed è ancora più leggero del 24-105!), ma è un cambio che farò solo se la qualità d'immagine si dimostrerà equivalente. Dalle prime recensioni e test che ho visto il Tamron sembra ottimo, ma aspetto di provarlo di persona per fare un confronto fianco a fianco col 24-105 e poter dare un giudizio definitivo.


Un autofocus incredibile

Scattando principalmente foto paesaggistiche, non sono un grande utilizzatore dell'AF, tuttavia ero curioso di provare il tanto decantato AF delle moderne Sony... e sono rimasto positivamente sorpreso. L'autofocus è incredibilmente veloce e reattivo, e l'eye AF ha una capacità di riconoscere e agganciare gli occhi che è veramente impressionante - per chi fa ritratti o altre foto in cui c'è una persona, è qualcosa di rivoluzionario.

Inoltre, l'AF è molto preciso: anche con soggetti statici come i paesaggi, talvolta per comodità uso l'autofocus, e la A5100 a volte mostrava imprecisioni nella messa a fuoco che portavano ad avere un file non perfettamente nitido. Con la A7C, tutte le foto che ho scattato hanno dimostrato una messa a fuoco perfetta.



Sony A7C, Samyang AF 18mm f/2.8 FE, 30 sec f/2.8, ISO 3200, treppiede.


Piccole e grandi migliorie

Alcuni aspetti possono sembrare secondari, ma per me hanno una grande importanza: uno di questi è la connessione USB-C. Tutti i miei dispositivi si ricaricano via USB-C: posso usare lo stesso caricatore per computer, smartphone, torcia... e ora anche fotocamera; in passato ero obbligato a portare con me un obsoleto caricatore micro-USB per la A5100. Poter usare lo stesso cavo e caricatore per tutti i dispositivi consente di ridurre notevolmente pesi e ingombri.

La ricarica richiede comunque alcune ore, dato che la A7C non è dotata di ricarica rapida e ad occhio e croce carica via USB-C a una potenza attorno ai 5W; per confronto la maggior parte degli smartphone moderni supporta ricarica attorno ai 30/40W, e alcuni arrivano addirittura a 100W, il massimo consentito dall'USB-C, in grado di caricare anche un computer in breve tempo.

La batteria da 16Wh è un miglioramento enorme rispetto a quella utilizzata in passato sulle Sony; permette di avere un'abbondante autonomia, anche usando molto il live view o la raffica. Anche scattando a temperature molto fredde, con la A7C non ho dovuto preoccuparmi di restare senza batteria.

L'otturatore elettronico permette di evitare qualsiasi vibrazione e di scattare nel totale silenzio; è la prima cosa che ho impostato appena presa la fotocamera, e scatterò sempre con otturatore elettronico (può aver senso tornare a quello meccanico solo se si fotografano soggetti in rapido movimento, oppure per scatti in luce artificiale).

Lo schermo totalmente snodato è esattamente come dovrebbe essere uno schermo. Per anni Sony ha usato orrendi accrocchi che permettevano movimenti solo parziali dello schermo, quando Canon, Olympus e altri avevano schermi totalmente snodati già da una decina di anni fa. Con le nuove Sony A7C, A7S III e ZV-1 finalmente Sony ha messo uno schermo veramente snodato, molto più versatile. Questo schermo può anche essere chiuso in posizione capovolta per evitare graffi durante il trasporto.



I menu sono completi con qualsiasi personalizzazione si possa desiderare; è possibile cambiare la funzionalità di buona parte dei pulsanti e creare un menu "personale" con le funzionalità che si usano più spesso, cosa che trovo comodissima per aver a portata di mano quello che serve senza dover cercare tra mille opzioni (personalmente ho messo in questo menu la formattazione scheda e l'intervallometro).

Infine, la stabilizzazione sul sensore permette di rendere "stabilizzata" qualsiasi ottica, compresi i grandangoli che spesso sono privi di stabilizzatore incorporato.

Il mirino è piccolo, ma in caso di necessità è comunque pienamente utilizzabile; ovviamente se pensate di usare molto il mirino non ha senso prendere la A7C, dato che Sony offre la A7 III che è molto simile ma ha un mirino più grande. Personalmente, scatto solo tramite lo schermo LCD, quindi per quanto mi riguarda Sony avrebbe anche potuto eliminare completamente il mirino (da questo punto di vista, apprezzo molto la scelta che ha fatto Fujifilm sulle medio formato: eliminare il mirino incorporato per avere una maggiore compattezza, e offrire un mirino opzionale da montare sulla slitta portaflash, per chi vuole avere un ottimo, enorme mirino).


Qualità d'immagine

Solitamente la qualità d'immagine è un aspetto a cui dedico ampio spazio nelle recensioni; non sarà così per la A7C, e il motivo è presto detto: la qualità d'immagine di questa fotocamera è ben nota a tutti, dato che è esattamente la stessa della A7 III di cui abbiamo già visto un'infinità di samples e recensioni.



Sony A7C, Sony FE 24-105mm f/4 G OSS a 82mm, 1/640 f/8.0, ISO 100, mano libera.

E' sostanzialmente il meglio che si possa avere attualmente su una fotocamera da 24 megapixel: buona risoluzione, eccellente gamma dinamica e ottima resa agli alti ISO. Non ha la straordinaria risoluzione della A7r IV da 61 megapixel, ma nel complesso è una delle fotocamere più "bilanciate" sul mercato in termini di qualità d'immagine. Una cosa che mi ha colpito particolarmente è la nitidezza: con "solo" 24 megapixel su fullframe, la A7C ha un sensore poco esigente verso le ottiche, e abbinato a obiettivi di buona qualità come il Sony 24-105 e il Samyang 18 si ottiene una nitidezza veramente impeccabile.

La A7C è pienamente utilizzabile fino a 12800 ISO (forse in alcune situazioni anche 25600, facendo qualche compromesso) e il file RAW ha un'eccezionale lavorabilità, permettendo ampi interventi di post produzione e recupero ombre senza mostrare banding o altri artefatti.


Intervallometro e lunghe esposizioni

Sulla vecchia A5100, Sony dava la possibilità di installare "app" per aggiungere varie funzionalità, tra cui una che permetteva di sommare in-camera fino a 256 foto per ottenere l'effetto di una lunga esposizione, che altrimenti si potrebbe ottenere solo con un filtro ND. Sulle Sony più recenti purtroppo questa funzionalità è stata tolta; in compenso, è stato aggiunto un ottimo intervallometro, che permette di ottenere risultati simili.

L'intervallometro permette di selezionare un numero di scatti tra 1 e 9999; per dare l'idea, 32 scatti equivalgono a un filtro ND 5 stop, 256 scatti equivalgono a un ND8, 1024 scatti equivalgono a un ND 10 e con il massimo di 9999 scatti potreste arrivare addirittura all'equivalente di un ND13.5 stop. Potete selezionare anche il tempo che passa tra uno scatto all'altro (consiglio di impostarlo sul minimo possibile, 1 secondo) e il tempo che passa tra quando premete il pulsante di scatto e l'inizio della funzione intervallometro (io uso 3 secondi per evitare vibrazioni).



Sony A7C, Sony FE 24-105mm f/4 G OSS a 70mm, 10 sec f/8.0, ISO 100, treppiede.

Per non usurare esageratamente l'otturatore, è fondamentale utilizzare il "silent shooting", cioè l'otturatore puramente elettronico, quando si scatta con l'intervallometro.

Una volta conclusa la sessione di scatti, non si avrà un'unica foto con "effetto lunga esposizione" come avveniva nella A5100, ma tanti scatti separati. Lo svantaggio di questa soluzione è che bisognerà poi unire le foto con Photoshop utilizzando la tecnica descritta qui , il che richiede un certo tempo (senza contare che le decine di scatti ripetuti vanno ad occupare molto spazio sulla scheda di memoria).

Il vantaggio è che è possibile scegliere in un secondo tempo se tenere un fotogramma singolo oppure fonderli in una lunga esposizione, ed è possibile anche sfruttare le foto per creare video time-lapse. Tuttavia, mi auguro che in futuro Sony aggiunga una vera funzionalità di "ND in-camera", come hanno fatto altri brand e come aveva fatto in passato la stessa Sony.



Sony A7C, Sony FE 24-105mm f/4 G OSS a 63mm, 30 sec f/8.0, ISO 100, treppiede.


Cosa si può migliorare?

Anche se nel complesso sono molto soddisfatto dalla A7C, ci sono certamente aspetti che si possono migliorare.

Il touchscreen era pessimo nella mia A5100 del 2014 ed è ancora pessimo anche nel 2020 sulla A7C: praticamente inutile, come se non ci fosse. La maggior parte degli altri brand sono nettamente migliori su questo aspetto. Inoltre, lo schermo ha una risoluzione non eccezionale per gli standard attuali.

La ricarica è lenta; mi auguro che in futuro Sony sfrutti maggiormente le potenzialità dell'USB-C per avere ricarica veloce.

Il prezzo attuale (attorno ai 1900 euro a dicembre 2020) è abbastanza elevato, addirittura leggermente superiore alla A7 III: tuttavia, quest'ultima è sul mercato da molto più tempo, e se andiamo a vedere il prezzo di lancio la A7 III costava 2300 euro contro i 2100 della A7C. Col tempo sicuramente la A7C scenderà a un prezzo inferiore alla A7 III. Qui potete vedere il prezzo aggiornato: Sony A7C su Amazon.it


Conclusione

La nuova A7C è una scelta molto interessante per chi cerca compattezza e qualità; per molti aspetti assomiglia alla A7 III, e sta alle preferenze di ciascuno scegliere l'una o l'altra. Per il mio genere di foto è il perfetto upgrade dopo anni con la A5100!



Risposte e commenti


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avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 18:05

ottima recensione Juza;-)

avatarsupporter
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 18:16

Ottima review... cmq mi sembra che molti aspetti discussi rientrano nella sfera del "personale", il che conferma quel che io penso da un pò e cioè che grandi differenze non ce ne sono tra una macchina e l'altra, sono tutte davvero ottime, e che i cambiamenti importanti si vedono sono in archi temporali di almeno 4-5 anni e non 6 mesi come i produttori vorrebbero farci credere.

Mi fa poi sempre ridere, mentre leggo le parole di Juza come per lui sia importante ridurre i pesi e le dimensioni, mentre per me sarebbe giusto l'opposto, perchè le macchine piccole le trovo scomode, anti-ergonomiche. così come trovo irrilevante ed in certi casi dannosa la ricarica USB che invece sembra un must per molti.

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 18:19

Grazie della recensione, apprezzo molto il tuo equilibrio. Però leggendo ho colto un dettaglio. Parli di Fuji medio formato con mirino che può andare sulla slitta porta flash? Mi sono perso qualcosa?

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 18:23

Grande recensione...a fine lettura mi è venuta quasi voglia di andarla a provare!!! (...anche se sono un amante del file di fuji!!!)

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 18:30

Eccellente recensione!
concordo pienamente con il Tuo pensiero sulle ottiche,
anch'io ho il 18mm, poi il 24 e il 45 sempre samyang e anche il tamron 28 200,
aggiungo che sono piacevolmente sorpreso nell'usarla quotidianamente!!

avataradmin
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 18:32

grandi differenze non ce ne sono tra una macchina e l'altra, sono tutte davvero ottime, e che i cambiamenti importanti si vedono sono in archi temporali di almeno 4-5 anni e non 6 mesi


vero :-)

Parli di Fuji medio formato con mirino che può andare sulla slitta porta flash? Mi sono perso qualcosa?


Sia la GFX100 che la GFX50S hanno mirino separato che si attacca in corrispondenza della slitta :









Essendo "modulare" si può addirittura aggiungere anche uno snodo:




avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 18:39

Molto interessante, grazie. Sembrerà da dilettante (e lo sono ;-)), ma c'è il touch shutter? Lo trovo molto comodo al posto del telecomando/telefono.

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 18:40

Quel mirino è un vero "lusso" MrGreen

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 18:44

Grazie avevo inteso male quello scritto e credevo ci fossero state nuove uscite.

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 19:40

E' sostanzialmente il meglio che si possa avere attualmente su una fotocamera da 24 megapixel


Se ci riferiamo alla qi, mi concederei il beneficio del dubbio. Sarà che sono allergico al filtro aa, e che sono in attesa di una panasonic S1, sempre da 24mpx, ma senza filtro.;-)
Altra storia la Riv, priva del suddetto filtro e di risoluzione più generosa. Ma soprattutto dotata di un sensore di ultima generazione.

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 19:44

Conferma che la A7C è un prodotto con un ventaglio clienti più ampio di quanto si possa pensare. Molti la pensavano per lo street, ma va bene per tutto.

Per un bel set paesaggi ci vorrebbe un fisso ancora più grandangolare. Qualcosa c'è, ma non sono molto compatti e tutti manual focus.

avatarsupporter
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 20:05

Ottima recensione Juza, as usual ;-)

La A7c beneficia, tra l'altro, di un modulo AF (che se non erro ha mutuato dalla A7rIV) che è un bel passo avanti a quello della A7III.

Sulla resa non avevo dubbi circa la bontà della macchina dalla quale, anche io, avrei totalmente eliminato il piccolo e scomodo mirino laterale.

Posso chiederti, rispetto alla Sony A5100 come hai trovato il nuovo Menù della A7C?

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 20:48

Grande recensione di una macchina molto interessante..... soprattutto quando costerà 1.500,00 euro!

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 20:54

Macchina sparti acque, tra la fotografia di viaggio con la massima qualità possibile e il minor ingombro e le pesanti ml con ottiche luminose e ammazza collo.
Ti consiglio di provare anche lo zoom kit 28-60, dal rapporto prestazioni prezzo strepitoso.

avataradmin
inviato il 14 Dicembre 2020 ore 21:04

ma c'è il touch shutter?


sì, è una delle poche funzionalità in cui il touchscreen funziona discretamente ;-)

Per un bel set paesaggi ci vorrebbe un fisso ancora più grandangolare. Qualcosa c'è, ma non sono molto compatti e tutti manual focus.


Avevo valutato anche il Venus Laowa 14mm f/4, molto piccolo e leggero, però i primi samples che ho visto sono abbastanza scarsi.

Posso chiederti, rispetto alla Sony A5100 come hai trovato il nuovo Menù della A7C?


L'impostazione è abbastanza simile, ma quello della A7C è più completo e più ricco di funzionalità... personalmente mi trovo bene con il sistema di menu Sony.





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