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Contro la stampa







avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2020 ore 8:39

Riagganciandomi all'osservazione di Wotex sulla prospettiva di device che consentiranno una visualizzazione di qualità decisamente superiore alla stampa (tecnicamente credo che già ora ci siamo...), come dicevo credo che le due esperienze di fruizione siano diverse. L'immagine digitale non invecchia, né invecchierà mai, il file nella sua immutabilità appartiene ad un mondo immobile, altro. La stampa, pur mostrando una realtà altra, è nella realtà dell'osservatore e con lui ne condivide una parte.

avatarjunior
inviato il 06 Dicembre 2020 ore 8:50

quando scrivo "liberiamoci dalla stampa" intendo "passare oltre", così come un adolescente si "libera" dai genitori


Sì, lo avevo capito e penso che non siamo ancora arrivati a quel punto, ma che ci siamo vicini (per usare il tuo , siamo adolescenti irrequieti ma non ancora nuovi adulti).
Lo dico a malincuore, perché per motivi affettivi, sono molto attaccato alla stampa, ma temo che a breve la "superiorità della stampa" sarà appunto solo una nostalgia di tempi passati.

avatarjunior
inviato il 06 Dicembre 2020 ore 9:03

Però io penso che il superamento sia possibile solo quando la foto sarà stata pensata per la riproduzione digitale.
Per intenderci, la riproduzione fotografica di un quadro ad olio è inferiore al quadro stesso. Guardare una stampa di Salgado o di Berengo Gardin mi restituisce un'idea migliore di quanto una riproduzione a schermo possa fare.
Ma già oggi, le foto di alcuni fotografi sembrano pensate molto di più (o forse solamente) per lo schermo. E in futuro secondo me sarà inevitabile che le nuove generazioni di fotografi vedranno la stampa come un fiammingo vedeva una tavola medievale.

user177356
avatar
inviato il 06 Dicembre 2020 ore 13:04

Interessante l'osservazione sulla condivisione dello spazio tra osservatore e foto, che poi si ricollega alla "matericità" della stampa.

Tuttavia, non mi convince. Nel mio mondo, gli schemi sono più presenti di qualsiasi altro veicolo di informazioni, visuali e non: leggo i libri solo su su Kindle (se esistono le edizioni digitali), non scrivo a mano nemmeno la lista della spesa, etc. Insomma, sono nato negli anni '60 ma vivo da nativo digitale.

Man mano che affino le tecniche di postproduzione, inoltre, mi rendo conto che penso più istintivamente alla resa su schermo che su carta.

Faccio un parallelo: gli autori di libri dovrebbero smettere di pensare ad un libro su carta e invece concepire le proprie opere per la fruizione digitale, oppure produrre due versioni distinte. Molti dei libri che leggo in digitale potrebbero fornire un'esperienza di lettura molto migliore se sfruttassero i vantaggi del mezzo e ne evitassero i limiti. Ma fin quando il libro stampato rimarrà centrale nel pensiero di autori ed editori, non coglieremo tutte le opportunità del digitale.

Pensate poi ad una foto con una postproduzione interattiva, che il fruitore possa modificare, sia pur all'interno di un quadro di riferimento fissato dall'autore.

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2020 ore 18:02

TheRealB: Per quanto riguarda la postproduzione ho difficoltà a vedere e capire l'esaatto valore di una foto guardata a schermo: le foto su schermo, complice forse la retroilluminazione, mi sembrano sempre più belle di quanto siano effettivamente. Dei piccoli falsi. E, come ho già scritto, ho maggiore difficoltà a vederne i difetti, tanto che per effettuare la post per mettere una foto sul web (al momento lo faccio solo per Juza) ci metto poco, spesso pochi minuti, mentre oggi ho passato gran parte della giornata per stampare 2 foto, per cercare il particolare e il classico "pelo nell'uovo"che sul web non vedo. Anzi, confesso che qualche volta mi sono anche divertito a stampare foto, anche celebratissime, provenienti da Juza. Devo dire che sono rimasto a volte molto deluso; non perchè la qualità, per forza di cose, sia mediocre, nemmeno per slittamenti di colori e mancata nitidezza, no, non per questo, ma perchè trovavo difetti fastidiosi nella composizione e, anche, in certi sfocati che io cestinerei subito stampati. Per esempio, il "magico sfuocato" tanto in voga per esempio nei ritratti, io lo trovo fastidiosissimo in stampa. Per carità, foto molto belle all'apparenza e che forse io non sarei in grado mai di fare, ma con certe particolarità negative che a schermo mi sembra di sottovalutare. Ripeto, anche di autori celebratissimi.
Riguardo alla lettura, anche qui, non posso farci niente, sono legato al libro, alla sua matericità, anche volgarmente alla "proprietà" del libro, a collezionarlo, a passare una mezz'oretta in una libreria, e poi a tenere i volumi nelle mie librerie divisi per autori, e poterlo individuare subito. E poi, spesso, ci faccio annotazioni e lascio nella prima pagina una frase, un pensiero, qualcosa che il libro mi ha ispirato o anche qualcosa che non c'entra nulla ma che mi faceva riflettere durante la lettura. I miei libri di Medicina erano scritti sopra in modo vergognoso e anche ora che non utilizzo più libri scientifici perchè rapidamente obsoleti e mi servo di articoli su Pubmed o siti simili, preferisco scaricarmeli per poterli sovrascrivere, per porre annotazioni che lo personalizzano e me lo fanno ricordare di più. Magari colori, sottolineature, annotazioni provenienti da altri articoli (niente di delicato a matita!).
Non sono contrario all'affermarsi di nuove idee, ma ogni novità va metabolizzata e non imposta: si selezionano le buone cose da sole e non sono imposte per DPCM. Chi avrebbe mai immaginato la fotografia digitale? Se la stampa fotografica morirà, se non ci saranno più pitori che faranno opere d'arte con il pennello, andrà bene, saremo noi cambiati. Ma finche avrò emozione ad andare a vedere quella mostra (per dirne una, che emozione la mostra di Salgado all'inaugurazione all'Ara Pacis di Roma! Bello il libro, ma le stampe in grande formato!!!...E poi bello l'ambiente, bello il doversi fare 200 chilometri epr andare a vederla) Poi vedremo, sicuramente si selezioneranno man mano i nostri comportamenti

user177356
avatar
inviato il 06 Dicembre 2020 ore 18:19

ho maggiore difficoltà a vederne i difetti


Pensa che per me è invece un vantaggio, perché mi consente di "vedere" la foto nel suo complesso, valutare il valore dell'immagine senza andare a rincorrere la valutazione tecnica.

E al contrario di te, mi sono liberato molto volentieri dei quasi duemila libri di narrativa che possedevo, donandoli alla biblioteca di quartiere, un po' per volta, man mano che mi procuravo le edizioni digitali. Certo, mi manca la copia del libro di Calvino che andai a farmi firmare dall'autore quando avevo ancora sedici anni. Ma io sono nemico della materialità, dell'attaccamento ai beni fisici. Forse è questo che mi rende un po' invisa la stampa, pur riconoscendone i meriti (e infatti, faccio stampare le mie foto che apprezzo di più).

Infine, io preferisco abbracciare le nuove tendenze quando capisco che saranno irreversibili, invece che attendere che mi trascinino loro. Ma anche questa è una questione di preferenze e attitudini personali.

Grazie per i contributi alla discussione.

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2020 ore 19:39

“ Ma io sono nemico della materialità, dell'attaccamento ai beni fisici. Forse è questo che mi rende un po' invisa la stampa, pur riconoscendone i meriti”.
Direi che il forse è quasi un probabilmente.
Concordo con quello che dici in merito alla opportunità di adeguare il linguaggio allo strumento per valorizzarne le potenzialità. Ad esempio quando in ambito video si parla di 8k, osservo che per darvi un senso bisogna cambiare il linguaggio perché la maggiore risoluzione consentirebbe di avvicinare lo spettatore oltre la distanza oggi consigliata (e che è stabilita per una “corretta” visione di insieme) prevedendo IN FASE DI RIPRESA E DI MONTAGGIO una diversa fruizione che valorizzi la visione parziale della scena e/o la rotazione della testa.
Nella fotografia, però, l'esperienza dell'immagine stampata come dicevo la reputo diversa (a seconda dei gusti migliore, peggiore o semplicemente alternativa). Un'esperienza diversa.

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2020 ore 19:44

.

user120016
avatar
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 11:00

Ho letto con molto interesse tutti gli interventi e penso ci sarebbero spunti per mesi di discussione. Ed anzi, posso dire che finalmente si può discutere di qualcosa che può arricchire il nostro animo. E di spunti in tal senso ne ho trovati diversi su cui conto di ragionare e meditare con calma.

Ho anche capito meglio la posizione di TheRealB con le aggiunte e le precisazioni fatte nel frattempo.
Qualcosa la condivido anche, seppur solo in linea di principio, ma fondamentalmente perché la mia visione è molto lontana dalla sua. Non penso che sia un male avere dei legami affettivi con dei beni materiali che ci riconducono ad un ricordo o un'esperienza. Perché il legame è con quel ricordo e quell'esperienza, non certo con il bene materiale in sé.

Tornando alla fotografia, per me, incallito fotografante analogico, la stampa è la naturale conclusione del processo di creazione dell'immagine per cui, rigettarla sarebbe equivalente ad esporre dei rullini e non svilupparli mai.
Poi, che stampa, proiezione, visione a monitor o in qualunque altro modo non siano in contrapposizione tra loro, per me è ferma convinzione. E nemmeno che una cosa metta in secondo piano l'altra. In nessun modo. Così come analogico e digitale possono convivere ed ibridizzarsi (non sono un purista talebano, dal momento che scansiono i negativi che non stampo), stampa e visione digitale possono coesistere e completarsi a vicenda.

Altre due riflessioni veloci. La prima riguarda il "liberarsi" della stampa come ci si libera dei genitori. Che, se vuol dire rendersi autonomi ed indipendenti, sinceramente non capisco come parallelismo, a meno che non si viva la stampa come una gabbia o un'imposizione. Se invece significa scrollarsi di dosso le tecnologie del passato, mi trova fermamente contrario perché non si può capire ed apprezzare il nuovo se non si hanno radici e comprensione del "da dove veniamo"

La seconda riflessione riguarda la presunta staticità della stampa. È vero che una stampa rimane immutata nella sua teca di legno e vetro che è la cornice. Ma è altrettanto vero che, avendo il negativo, ci si può mettere mano mille volte per adeguare la stampa all'evoluzione dei nostri gusti o delle mode. Esattamente come si fa con un RAW.
Un esempio su tutti: moonrise over Hernandez, capolavoro di Ansel Adams. Lo stesso autore nel corso degli anni ha ristampato quel negativo in decine di versioni differenti in base a tutta una serie di sensazioni, emozioni e ricordi. Tutto si può dire tranne che la stampa intrappoli un momento condannandolo a morte eterna... Anzi... ;-)

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 12:03

"Pensa che per me è invece un vantaggio, perché mi consente di "vedere" la foto nel suo complesso, valutare il valore dell'immagine senza andare a rincorrere la valutazione tecnica."

Attento, non andare oltre le mie parole: non è solo una questione tecnica, di piccoli errori, di nitidezze e basta. Trovo, almeno per me, che le foto nella esaltazione, luminosità della proiezione (mi succedeva la stessa cosa con la proiezione delle diapositive) abbiano un contenuto che non hanno, siano belle a prescindere, più facilmente sollecitano la meraviglia dello spettatore, mentre , magari (non è che succeda sempre) hanno unvalore mediocre. Ti ricordi quando facevi vedere le diapositive proiettate su un muro 2 metriX3? Era un coro di "Ohhhh!". Beh, non è facile sempre avere un "Ohh!" per una stampa magari solo A4 o A3. Ma questa sensazione potrebbe anche valere solo per me!
E poi il discorso di possedere: non so, cerco di non avere posizioni sempre così rigide, ma "morbide" nei confronti di quello che fanno altri. Io colleziono reflex degli anni '60 e '70; è una operazione che è iniziata sull'onda della nostalgia e poi è diventata una ricerca per cercare di comprendere come si è svolta l'evoluzione della reflex in quegli anni; un'occasione per studiare, non un'istinto compulsivo ad accumulare. Non cerdo che avrei fatto lo stesso leggendo senza partire dalle fantasie del "chi avrà posseduto questo oggetto e per quale motivo avrà utilizzato questa piuttosto che quest'altra funzione.
Riguardo poi al fatto di anticipare un andamento piuttosto che seguirlo, lasciamo perdere: ti auguro davvero di esserne capace, io credo che siano stati pochissimi quelli che sono in grado di farlo o che nella storia lo abbiano realmente fatto. Ognuno di noi, in un campo o in un altro, segue come può. Cerchiamo di vivere tutti al meglio di noi stessi, siamo piccoli e grandi per attimi della nostra giornata. Facciamo quel che possiamo fare...L'importante, infine, (riferendomi anche a quanto detto da Domenico Mancuso) che lasciamo sempre e comunque lo spazio a chi vuol fare altro di poter fare altro: anche se fare altro significa essere irrazionale, se è fuori tempo, se soprattutto significa farlo come minoranza.
L'idea di "sbarazzarsi della stampa", ripeto, mi da un po' l'orticaria, mi fa sentire sotto sotto il peso e il fastidio di un ...giudizio morale: "è giusto farlo per aiutare la fotografia a liberarsi dalle briglie della stampa". No, in questi termini, non ci sto

user177356
avatar
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 12:17

Trovo, almeno per me, che le foto nella esaltazione, luminosità della proiezione (mi succedeva la stessa cosa con la proiezione delle diapositive) abbiano un contenuto che non hanno, siano belle a prescindere, più facilmente sollecitano la meraviglia dello spettatore, mentre , magari (non è che succeda sempre) hanno unvalore mediocre.


Non capisco perché questo sia un male.

Una donna che si veste con eleganza, si trucca con gusto e si acconcia i capelli con grazia risulta sicuramente più gradevole. Non dovrebbe farlo?

Io intravedo nelle posizioni di molti di coloro i quali amano la stampa (tra i quali l'ottimo Pollastrini) una sorta di compiacimento per le difficoltà tecniche che essa presenta, e di autocompiacimento per il fatto di padroneggiarle (e di far parte di una sorta di casta di eletti). Se la visualizzazione a schermo permette di ottenere un impatto estetico e/o emotivo maggiore, perché dovremmo rinunciarci a favore di una modalità di fruizione meno efficace?

[come ho ribadito più volte, sto qui assumendo una posizione estrema che non è necessariamente la mia; lo faccio per stimolare la discussione]

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 12:37

Ecco, proprio questa è la cosa che vorrei evitare. Io vedo l'esatto inverso, il tentativo di smarcarsi demonizzando una cosa che non si fa o non si sa fare! E' proprio l'esatto contrario di quello che tu dici. Tu ci vedi un compiacimento per chi stampa. Io vedo, all'opposto, un tentativo di esaltare il proprio non fare "demonizzando l'avversario". La cosiddetta proiezione negativa in psicologia. Io non parlo a nome di Pollastrini, parlo per me: stampo perhcè vedo meglio la foto, perchè la sento finalmente mia: ho aspettato 20 anni un qualcosa che ho sempre desiderato, stampare a colori con una certa facilità. Sono arrivato ad odiare le diapositive (ne ho migliaia) perchè erano per me un "vorrei ma non posso" e ora dovrei uniformarmi o sottostare ad un giudizio du chi può intravedere una sorta di compiacimento in chi stampa? Io parlo per la mia posizione. Detta in modo ruspante: stampo perchè mi piace e me ne frego del resto. Capisco la possibile critica verso chi (certamente esiste) si compiace di avere conoscenze tecniche che altri non hanno e si arrocca in una posizione elitaria. Ma qui su Juza ci sono i guru del'ottica fotografica che spaccano il capello agli schemi ottici e alle lenti asferiche o ED in più o in meno, ci sono i guru della postproduzione (che non viene affatto azzerata anche non stampando; e che facciamo? Spariamo nel mucchio anche a loro offrendo la purezza e spocchia di chi dice "niente postproduzione?). Ci sono i guru e le lobby dei paesaggisti che si commentano solo tra di loro e spariamo nel mucchio anche con loro perchè hanno capacità e conoscenze?
Sono, infine, convinto che tu stia estremizzando la posizione per rendere meglio il concetto, ma comunque non riesco a condividerlo e nemmeno completamente a comprenderlo

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 12:49

sono daccordo con TheRealB ...l'immagine digitale su PC viaggia ovunque e su carta rimane ferma... infatti non stampo nulla... solo le foto di famiglia che racchiudo in una cartella e stampo una volta l'anno...
e vado oltre...non mi piace neanche fare le mostre... è una farsa....affollamento il primo giorno per scroccare il prosecchino poi più nessuno...

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 13:33

Sil-M: è proprio questo che intendo. Fai quel che ti pare senza pensare alla superiorità tua , mia o dichissachi! Mi sembra riduttivo e ingenuo parlare di superiorità. Ti piace far stampare ad un altro le foto di famiglia? Mi sta benissimo! Non ti piacciono le mostre? Non le fare: vedo con piacere che sei bravo e magari, se hai tanti amici che guardano le tue foto solo per scroccare un prosecchino, può essere solo un'occasione per capire chi sono davvero quelli che ti vogliono bene o una occasione per incontrarsi con tutti gli altri e trovare nuovi amici (ah, io ho partecipato ad una sola collettiva con 3 mie foto perchè mi è stato chiesto e...non ci sono nemmeno andato. Non ne faccio per pudore, anche se ho ftto concorsi e avuto mie foto su riviste fotografiche, anche con qualche articolo) Anche a me capita spessissimo di andare a congressi in cui non tutte le relazioni sono interessanti o indimenticabili, ma è anche un momento per scambiarsi opinioni idee e numeri di telefono e ...un sorriso. Vado a mostre (non di fotografia) in cui si perde un po' di tempo, 99 cose sono futili, una ti da un piccolo spunto. Se vuoi rimanere in casa chiuso a guardare il mondo dal tuo pc sei liberissimo di farlo.
Posto (su Juza) proprio per essere in contatto con altri e così non "rimango fermo". Poi stampo per me e per qualche altro che le mie foto preferisce guardarle così, magari mi da consigli, magari le giudica, magari mi vuole bene.

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 13:52

Ma io non guardo il mondo solo dal mio pc...anzi...appena posso sono sempre in giro....non stampo e non mi sento superiore in nulla...

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