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80cd/m² in d50, storia e limiti


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avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 12:23

Grazie Raamiel,
Mi sbagliavo, una volta stampato smettevo di ragionare in termini spazi colore.
Son × perché penso alla luce che illumina la scena e che impatto ha sulla foto, ma non avevo mai fatto il legame con la nostra visione e la stampa.
Scusatemi per le sciocchezze scritte.
Pietro

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 12:26

ps raamiel,
La luce di una stanza la si misura in lux, ma la luce che il nostro occhio percepisce è la riflessione degli oggetti, dove che si misura in cd/m².
in illuminazione si usano entrambe, in funzione che si pensi alle illuminazione o alla percezione.
Qui parlavo in cd/m² perché la discussione verte sull'osservare una stampa.


avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 16:23

@Raamiel chapeau, sei riuscito a far ragionare Pie!;-) A me mi sta tirando matto con una serie di sciocchezze sul rumore in fotografia digitale. Molto tenace: è un principiante su molte cose su cui posta con il coraggio dell'esordiente. Classico esempio Dunning-KrugerMrGreen

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 16:39

Valgrassi, Pietro non'è un principiante, è un tencico specializzato in un settore dell'illuminazione in contensto scientifico, fortunatamente nel settore stampa le problematiche sono meglio gestibili e con tolleranze maggiori ( a parte i casi di certificazione fotografica) tra l'altro è uno dei pochi utenti che, seppure, testardo, ha ravvivato queste discussioni ... io mi sono anche divertito ...

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 16:39

La luminanza è una grandezza fotometrica vettoriale definita come il rapporto tra l'intensità luminosa emessa da una sorgente nella direzione dell'osservatore e l'area apparente della superficie emittente, così come vista dall'osservatore.

Ci puoi misurare una sorgente, appunto, come una lampadina, un neon, un monitor; ma anche superfici che lavorano per riflessione.

In illuminotecnica su usa il Lux (lx) per misurare l'illuminamento che si vuole ottenere in una determinata area; tipo quanti Lux vuoi ottenere su una scrivania, su un banco di lavoro, la sala di un convegno, ecc..
Stabiliti i Lux necessari, procedi all'inverso per calcolare la potenza emissiva delle sorgenti; tipicamente in Lumen (lm), che poi è : lumen = cd sr.

Un monitor lo si calibra stabilendo le cd/m2, un ambiante di visualizzazione lo si valuta misurando i Lux.
Per sapere se le due cose sono in accordo, in mancanza di normative precise in merito per quanto riguarda la fotografia artistica, si può ricorrere al calcolo che ho esposto prima, mi quoto:

Il monitor è una sorgente autoluminosa e l'intensità del bianco viene misurata in cd/m2, misura di Luminanza, grandezza fotometrica.

La carta è una superficie riflettente, il bianco percepito è il risultato della moltiplicazione dello spettro illuminante e dello spettro di riflessione.
La misura dell'Illuminamento è fatta in Lux (lx), sempre grandezza fotometrica.

Noi possiamo misurare i Lux che vanno a finire sulla stampa, ossia quanti Lumen al m2; per avere una idea di quante cd/m2 emetterà verso di noi la carta dobbiamo conoscere le caratteristiche sia della carta che dell'illuminante.
Cioè serve un analisi spettrale dei due elementi.

La combinazione dei due spettri e l'intensità del flusso luminoso Lumen (lm), ci daranno l'indice di riflettanza; ossia quanta energia viene riflessa. Il calcolo esatto non è una passeggiata... ma se ci riferiamo a carte senza sbiancanti possiamo assumere che per un illuminante D50 (o prossimo ad esso) l'indice sia circa 0.8 - 0.85.

A questo punto usiamo la formula per la prima porta di una sfera di integrazione :

L=Ep/pi

dove L sono le cd/m2, E l'illuminamento in Lux, p l'indice di riflettanza e pi il pi greco.

La formula funziona anche per calcolare l'equivalenza in Lux dello schermo, basta porre p=1. Quindi, ad esempio, un monitor calibrato per 100 cd/m2 equivale a 314 lx. Misura impropria per uno schermo comunque...


E pure il grafico:




Bisogna decidere cosa adattare a cosa; se calibrare il monitor per essere coerente con l'ambiente di visualizzazione, oppure adattare la luce del nostro ambiente a quella del monitor.
Il buon senso ci dice che In medio stat virtus. Se il calcolo ci suggerisce di far scendere il monitor sotto le 80 cd/m2, allora ad essere sballato è l'ambiente di visualizzazione; allo stesso modo, se per fare il match con il monitor si arriva a più di 800 lx, allora ho il monitor troppo luminoso.

Lo "sweet spot" per una stampa fine-art si trova tra i 300 e i 500 lx, che corrispondono, grossomodo, a 90-150 cd/m2 sul monitor. Dipende dalla carta.

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 17:47

@ Blve,
Non mi sono occupato di illuminazione nella mia vita professionale, solo di striscio.
Quando lavoravo nel medicale avevamo a catalogo dei visori per lastre fotografiche e degli schermi per uso medicale (che rivendevamo).
Se ne parlava nelle riunioni tecniche e nelle pause. Siccome erano soggetti che avevo studiato, mi interessava e me li ricordo bene.
Dal punto di vista del lavoro mi è successo solo di fare traduzioni scritte (manuali, brochure) e orali (per le formazioni dei tecnici), visto che ero il solo a parlare francese nell'azienda.
Tutte le specifiche che ricevevamo non erano mai sull'illuminazione della stanza, ma quanto sulla trasparenza di una lastra (o della luce che passa attraverso uno schermo) o sulla riflessione di una stampa sul tavolo di osservazione.
Le misure e le conversioni le facevano i nostri tecnici e i nostri commerciali (quando ne erano capaci).
Di contro le specifiche per le lampade chirurgiche erano tutte in lumen, e fornivamo ai clienti una tabella di corrispondeza in lux a una certa distanza dal soggetto, in asse e a determinate distanze centro.

Di lavoro mi occupo dell'acquisizione e del trattamento del segnale, tempo fa nell'imagining diagnostico, utlizzando prima sensori ccd TDI e poi CMOS, oggi nella strumentazione di misura (misure di assorbimento e riflessione, spettrofotometria) per l'analisi chimica e la misura industriale.

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 19:40

Pietro, credo che tu abbia comunque competenze superiori alla media ... mi sono occupato di taratura di strumenti diagnostici (monitor di radiologia diagnostica della Eizo, la serie RX e GX RadiForce) ma rinunciai proprio perchè il settore è molto diverso dalla stampa fotografica ... si usano standard completamente diversi ...

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 22:57

In effetti io ho messo il monitor Eizo a 90cd perché in questo modo le stampe non mi davano problemi,invece su 80 avevo stampe sempre molto chiare

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 23:12

Se posso questa e anche altre nella tua galleria sono chiare...

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3584029

Edit: intendo dire che le vedo chiare anche sul mio monitor a 80 Cd .

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2020 ore 23:34

Molto interessante! Grazie!

avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2020 ore 20:35

Il S.I é il piú diffuso al mondo e utilizza cd/m^2.

it.m.wikipedia.org/wiki/Sistema_internazionale_di_unit%C3%A0_di_misura

Lo governa il Bureau international des poids et mesures che non solo esiste (altro che morto) ma mi ha appena risposto.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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