| inviato il 13 Dicembre 2020 ore 0:22
qualche considerazione in libertà sulla Zenit APK ... sicuramente all'apice tecnologico di tutte le Zenit prodotte. Ovviamente in ritardo di almeno un decennio rispetto alle reflex nipponiche che dominavano il mercato. Era (è) sicuramente una fotocamera di livello superiore e per gli standard sovietici un'autentica chicca. Vediamo il perchè ... Modalità automatica e manuale. Tempi di otturazione da 1s a 1/2000 +B Mirino con coperura del 92% del campo inquadrato Otturatore a serrandina metallica Copal (EM-578MM) garantito sino a -15 °C con corsa verticale. Esposizione multipla mediante pulsante aggiuntivo sul dorso (slurp!) Ampia gamma della sensibilità della pellicola (25 / 1600 ISO) Syncro flash 1/125 Correzione fine dell'esposizione per scene ad alto contrasto (+2 +1 0 -1 -2) Baionetta K (con la possibilità di montare lenti M42 tramite anello adattatore) ed altre ancora... nel consueto stile bolscevico che arrivava un ventennio dopo i Nipponici !!! ma noi le amiamo proprio per questo !!! Dato il n° esiguo di pezzi prodotti (6.394), non fu facile recuperare info. Le recensioni (poche) vanno dal "pessimo" allo "eccellente" !!! :) :) :) in perfetto stile Sovietico. Analizzando meglio le recensioni ed informazioni (illazioni) sembrerebbe che la APK doveva diventare l'apice della famiglia Automat con baionetta K, seppur con il cronico "ritardo" rispetto alle fotocamere nipponiche. Purtroppo vennero costruite nel periodo di dissolvimento dell' Unione Sovietica (1992-1998), risentendo di tutto il clima di smobilitazione generale. Sommando tutto questo con lo storico e balbettante controllo di qualità, si rientra nel classico andamento ondivago di molte fotocamere sovietiche. Il salto di qualità, rispetto alle precedenti (Automat, AM e AM2) fu epocale ... principalmente dovuto ad una miglioria tecnica importante. KMZ trovò difficoltà nel produrre parti micrometriche dell' otturatore sovietico FZL-84 (progettato da A.Ya. Padalco) che era già utilizzato nella fotocamera ZENIT-AM e in tutte le fotocamere di questa linea. Si pensò quindi di acquistare un simile otturatore da produttori nipponici (Seiko e Copal) ... tanto che il vecchio otturatore sovietico aveva preso spunto proprio da uno di questi. Kmz decise di indirizzarsi verso l'otturatore Copal. Per testare il nuovo otturatore, appositamente convertito per il compito tecnico pensato da KMZ ( è stata aggiunta la possibilità di un'esposizione meccanica in assenza di alimentazione elettrica e sono state apportate piccole altre modifiche ) è stato deciso di utilizzare la telecamera ZENIT-AP. Pertanto, il nuovo progetto "ZENIT-AP" fu diviso in due diverse fotocamere: una con l'otturatore "Kopalovsky" (Copal giapponese) e l'altra con l'otturatore sovietico FZL-84. La fotocamera con un otturatore EM-578MM ha aggiunto la lettera "K" di Kopal ( ??nn confermato ??) e la fotocamera di fascia più bassa, con l'otturatore sovietico FLZ-84. Per distinguerla dall'APK sostituirono la K con la lettera "M" ( APM ) ... mai prodotta ... o meglio, prodotta unicamente in 15 rarissimi esemplari-prototipo. Tuttavia, al momento della firma del contratto con i giapponesi, la situazione economica dell'Unione Sovietica stava già diventando critica, i finanziamenti furono drasticamente ridotti e l'idea di acquistare l'intera produzione di otturatori diventò economicamente impossibile. Di conseguenza, sono stati acquisiti solo il design e parte della documentazione tecnologica e i diritti di produzione. Produzione che, come riportato all'inizio, si fermò a soli 6.394 pezzi, rendendola di fatto una reflex rara e costosa indipendentemente dal suo funzionamento più o meno balbettante. E' una fotocamera rara ... trovarla perfettamente funzionante ancor di più; fortunatamente con la mia è andato tutto bene. Per chi fosse abituato all'uso delle vecchie reflex analogiche Zenit, questa è fuori categoria. Una goduria da maneggiare.
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| inviato il 13 Dicembre 2020 ore 0:29
qui insieme ad una birra ed al gufetto ...
e uno scatto dolomitico ...
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| inviato il 13 Dicembre 2020 ore 0:37
l'otturatore sovietico FLZ-84 montato sulle Zenit Automat
e l'otturatore Copal EM-578MM montato unicamente sulla APK
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user67391 | inviato il 13 Dicembre 2020 ore 14:44
Schyter 4 anni fa mi regalarono questa Et, che è nuova, con tanto di documento. Che forse è la garanzia. È perfetta. www.juzaphoto.com/me.php?pg=306044&l=it#iniziopaginagalleria È perfettamente funzionante, la tendina è nuova, e l'esposimetro al selenio funziona. Volevo capire, come si cambiano gli Asa della pellicola. Questo per evitare di rompere qualcosa. Poi non ho capito se il selettore dei tempi, dove sono gli Asa e din, serve solo a trovare l'esposizione giusta, facendo combaciare il cerchietto con la lancetta. E il vero selettore dei tempi, è quello nell'altro lato del pentaprisma? Poi avevo la curiosità di sapere, di che anno è. Grazie e scusa |
| inviato il 13 Dicembre 2020 ore 14:53
@Andrea Morgnanesi ... la ET nera è un classico !! Elegante al punto giusto, senza fronzoli, grintosissima. La tua è stata prodotta da Vilejka (MMZ BeLOmo) a Minsk (vedi logo sul documento in prima pg) ... l'altro foglio credo che sia una riparazione effettuata in un laboratorio di Mosca. L'esposimetro e funzionante ? |
user67391 | inviato il 13 Dicembre 2020 ore 14:56
Si infatti viene proprio dalla Bielorussia. Ho aggiunto una richiesta sopra.scusa. Si pare che funziona, quando torno a casa faccio delle letture comparative |
| inviato il 13 Dicembre 2020 ore 14:58
Io ho una zenit - b |
| inviato il 13 Dicembre 2020 ore 15:34
@Andrea Morgnanesi non devi scusarti di niente , ci mancherebbe !! ---> Come usare l'esposimetro ----> Imposti la sensibilità della pellicola che hai caricato o che vuoi caricare (ruotando la ghiera interna, agendo sul piccolo piolino in alluminio grigio) ad esempio 100 ISO (dall'altra parte troverai ovviamente 21 DIN). A questo punto inquadri la scena e, ruotando la ghiera più esterna dei tempi, noterai che l'aghetto si sposta. Lo devi fare collimare perfettamente in centro al cerchiolino di riferimento. A quel punto potrai leggere la coppia tempi (sulla ghiera più esterna) e diaframmi sulla ghiera più interna ... Carichi l'otturatore con la leva, imposti il diaframma sull'obbiettivo e il tempo di scatto sul selettore vicino al pulsante di scatto e sei pronto al click !!! Puoi agire quando e come vuoi con l'esposimetro ... NON rischi di rompere niente. !!! Per l'anno di produzione, dovresti trovare sul fondello (o sul dorso ... non ricordo) il numero seriale; le prime due cifre corrispondono all'anno in cui fu costruita. |
| inviato il 13 Dicembre 2020 ore 15:45
e non lasciatevi ingannare ... alcuni sottotipi di Zenit (per tutti i modelli) sono estremamente rari, costosi e ricercati dai collezionisti. |
user67391 | inviato il 13 Dicembre 2020 ore 15:47
Grazie Schyter. Poi proverò la lettura esposimetrica, e se la trovo carico una B&N. Visto mai, mi torna la voglia di sviluppo e stampa. Ho da circa una quindicina d'anni, della Agfa Brovira, in vari formati. Che dite, sempre stata all'asciutto chiusa nella sua confezione originale, andrà ancora? |
| inviato il 13 Dicembre 2020 ore 15:54
@Andrea Morgnanesi ... di solito nelle ET Vilejka/BeLOmo, l'esposimetro al selenio è quasi sempre cadaverico ... Quasi uguale anche per quelle prodotte da KMZ. Se nella tua funziona, tienitela stretta; sarebbe un caso abbastanza raro !!! Di che anno è ?? “ Visto mai, mi torna la voglia di sviluppo e stampa „ Sarebbe una gran bella cosa che, secondo me, può dare parecchie soddisfazioni personali; ci si sente davvero davanti ad una foto realizzata con le proprie mani, senza artifizi esterni aggiunti. |
| inviato il 13 Dicembre 2020 ore 15:55
“ Ho da circa una quindicina d'anni, della Agfa Brovira, in vari formati. Che dite, sempre stata all'asciutto chiusa nella sua confezione originale, andrà ancora? „ La vedo maluccio ... ma una prova la puoi sempre fare. |
| inviato il 13 Dicembre 2020 ore 16:57
“ E' la Zenit più proletaria !!! Comunista sino al midollo ... Chi riesce a fotografare con una Zenit B senza usare un esposimetro esterno, può fotografare con tutto quello che faccia click !!!! „ Io usavo la regola del 16, poi in sviluppo, se non avevo bruciato, le sistemavo. Quando ero giovane e potevo usare la camera oscura dell'università bei tempi. Adesso è li che prende polvere, però le lenti le ho recuperate con un adattatore, almeno quelle. |
| inviato il 13 Dicembre 2020 ore 19:11
@ Andrea Morgnanesi Quanti anni hanno le pellicole? Se sono BN non risentono più di tanto degli anni, anche se conservate a temperatura naturale, se non per quanto riguarda una perdita di sensibilità. Diciamo che, mediamente, dopo la scadenza indicata nella confezione devi sovraesporre di circa 1 EV ogni 10 anni (anche 1,3 EV con quelle a colore che però escono completamente di cromia dopo tanti anni). Questo fino al massimo di circa 3EV, perchè dopo la situazione grosso modo si stabilizza (io ho provato al massimo con pellicole dei miei tempi: gli anni 60'). Se hai più pellicole degli stessi anni sei a posto: fai un rullino di prova con tutte le combinazioni e quindi sai di quanti EV devi sovraesporre. Alcuni amici appassionati dell'articolo, hanno provato con pellicole ante guerra, lamentando anche una certa velatura. Come avessero preso un pò di luce ... Ma non avevano alcuna idea di come fossero state conservate ... Se poi le pellicole le conservi in congelatore a -15 C° durano praticamente in eterno. Attenzione solo a scongelarle per bene prima dell'uso, senza aprire la confezione stagna (se no entra umidità e può succedere di tutto)! |
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