| inviato il 30 Novembre 2020 ore 12:42
classico esempio borderline seguendo la legge alla lettera probabilmente non era pubblicabile... ma andiamo per gradi... osa succede se la signora lo vede? 1) non se ne preoccupa - problema risolto 2) gli piace e lo vuol condividere- gli regali una copia del JPG - lei è felice - problema risolto 3) è infastidita e ti chiede di rimuoverlo - cancelli la foto - problema risolto 4) si incazza come una bestia e non si accontenta della cancellazione - potrebbe denunciarti il punto 4 è il peggiore, ok, ma a quel punto è lei che deve dimostrare di aver subito un "danno" ed oggettivamente sfido chiunque ad andare dal giudice utilizzando come "prova" un illecito commesso!!! In anni di fotografia ad eventi sportivi abbiamo ricevuto decine di richieste di togliere le foto perchè ci si riconosceva magari nel pubblico, ricordo a memoria solo un paio di casi dove le abbiamo effettivamente tolte perchè ci è stato chiesto in modo gentile e come favore personale, le altre volte dove ci è stato chiesto in modo perentorio e minaccioso non abbiamo tolto nulla e non solo nessuno ci ha portato in tribunale, ma nemmeno ci hanno fatto scrivere dall'avvocato (ricordo che far scrivere una lettera dall'avvocato non è Gratis... ) |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 12:45
Condivido Ale. |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 12:53
articolo utile. Mi permetto di aggiungere da una vecchia discussione ( www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3065809&show=1) questo estratto interessante che vorrebbe rivendicare, in modo tecnico, il diritto di pubblicazione. docs.google.com/file/d/0B6pwy8qmDllqZjJyMFBPREE2RnM/edit. E' solo un saggio, di parte, relativo a questioni astratte ma bene argomentato giuridicamente; poi i casi concreti sono altra storia. Come già sottolineato nel primo link che ho quotato il caso concreto è sempre un pochino più complicato da inquadrare. Tuttavia Caro Ivan temo che molti degli scatti, tra cui il tuo, non potrebbero legittimamente invocare quanto citi in estratto della rivista, ma sarebbe più complesso andare a motivare. C'è un però Caro Ivan; non mi farei molti problemi per più di un motivo, tra cui principalmente il fatto che nel momento in cui dovessi ricevere una richiesta di rimozione si può fare abbastanza facilmente senza preoccuparsi più di tanto. Tutti i vari danni che alcuni complottisti suggeriscono (amante, datore di lavoro, etc) con fervore della fantasia, sono il frutto più di divertenti supposizione che altro. Se lo scatto non è lesivo della dignità della persona, danni diversi ed ulteriori hanno comunque un preciso onere probatorio, per cui le conseguenze all'atto pratico, oltre la mera rimozione, sono molto rare. Se non te la senti ti invito comunque a non limitare i tuoi scatti ma solo la pubblicazione, dal momento che la ripresa è sottoposta a regole molto più ampie, ed i jpeg non scadono mai negli archivi e può essere interessante riprenderli a distanza di tempo, quando capita che nemmeno i diretti interessati si riconoscano! Un Caro saluto. Edit: leggo spesso in materia termini impropri, consiglio di informarsi sulla differenza tra illecito amministrativo, civile e penale, e cercare le differenze in termini di violazioni e sanzioni. Buone opinioni a tutti. |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 13:01
1) 2) 3) 4) 5) quella foto le causa il divorzio o la perdita del lavoro e ti chiede i danni morali e materiali. |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 13:05
Questo post rappresenta al massimo l'italianità classica e becera che ci circonda. Della serie: IO LO FACCIO, ANCHE SE NON LEGALE AL 100%, POI SE VENGO SGAMATO VALUTERÓ IL DA FARSI. E' così difficile ammettere che certi scatti, sia legalmente che eticamente parlando, non siano propriamente legittimi? E' così difficile ammettere piuttosto, che si è nel torto e ci si assume il rischio, invece che giustificare continuamente? Non esiste semplicemente il concetto che se sono in giro allora posso essere fotografato e spammato. Esiste anche la privacy sui propri spostamenti, sui costumi e abbigliamento di un determinato contesto, etc etc. Queste cose personalmente non le considero, ma moltissime persone invece ci tengono e se partono denunce dunque queste sono totalmente lecite. |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 13:11
“ Condivido Ale. „ Grazie Vincenzo. Purtroppo non tutti hanno inteso "l'aggravamento" della situazione che il Regolamento UE sulla privacy ha introdotto. Ora il nodo non è più la pubblicazione della fotografia che ritrae una persona. Il problema potenzialmente esiste già al momento dello scatto. È vero che il Regolamento è recente e non c'è ancora giurisprudenza specifica che riguardi la fattispecie della "fotografia amatoriale". Quindi non credo che ci sia una caccia alle streghe in questa fase. Le sanzioni per le violazioni del Regolamento possono essere anche molto severe. Ma non penso che un fotografo "ai giardinetti" finirà in seri guai se verrà beccato a fotografare innocue scenette street. Almeno lo spero... |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 13:11
“ Questo post rappresenta al massimo l'italianità classica e becera che ci circonda. Della serie: IO LO FACCIO, ANCHE SE NON LEGALE AL 100%, POI SE VENGO SGAMATO VALUTERÓ IL DA FARSI. „ Dipende dal tipo di uso che se ne fa. Se l'uso è didattico o artistico, anche la pubblicazione è lecita. |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 13:11
La persona è riconoscibile e le caratteristiche richieste per le fototessere non sono pertinenti. Tralasciando la normativa sulla privacy e limitandoci a quella sul diritto d'autore: Art. 97 Non occorre il consenso della persona ritrattata quando la riproduzione dell'immagine è giustificata dalla notorietà o dall'ufficio pubblico coperto, da necessità di giustizia o di polizia, da scopi scientifici, didattici o culturali, o quando la riproduzione è collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico. Il ritratto non può tuttavia essere esposto o messo in commercio, quando l'esposizione o messa in commercio rechi pregiudizio all'onore, alla reputazione od anche al decoro della persona ritrattata. la domanda che l'autore della foto in questione dovrebbe porsi è: la foto ricade in una della eccezioni previste dalla norma? e quindi, escludendo de plano tutte le altre ipotesi, la Pubblicazione su Juza di quella foto può ritenersi giustificata da scopi didattici o culturali? Il passaggio nell'articolo (di cui non conosco l'autore né le sue competenze) postato sul punto è: "È infatti indubbio che l'immagine risultante dalla street photography abbia un importante valore artistico e culturale[6] tale da far ragionevolmente soccombere la regola del consenso. Tale causa di giustificazione non sussiste però, occorre precisarlo, nel momento in cui l'immagine venga utilizzata in qualità di materiale pubblicitario o promozionale per eventi a pagamento o con finalità lucrative, quandanche tali eventi avessero un oggettivo valore didattico, culturale o artistico". Per inquadrare la portata della propria enunciazione (che personalmente in linea di massima condivido ma che non viene sostenuta da alcun riferimento giurisprudenziale) l'autore inserisce la nota 6 che recita: "La street photography è infatti un genere fotografico vecchio quanto la fotografia stessa e nel corso degli anni artisti del calibro di Henri Cartier-Bresson o di Steve McCurry (l'autore della celeberrima Ragazza Afghana) ci hanno regalato scatti sensazionali in grado di rendere immortale quasi ogni sfaccettatura dell'essere umano". Anche dando per scontato che lo scatto in questione sia qualificabile come "street Photography" (e sorvolando sulla esatta identificabilità dei requisiti affinché ciò sia possibile), contrariamente a quanto parrebbe suggerire l'autore dell'articolo, non è la mera appartenenza al genere a definire l'applicabilità dell'esimente, quanto la valutazione sul connotato artistico e culturale dello scatto. E' sulla base di questo presupposto che ciascuno, dopo aver effettuato una realistica, onesta e prudente valutazione della propria foto, dovrebbe fare i conti, non dimenticando di considerare che in un eventuale contenzioso, tale valutazione verrebbe operata da un Giudice, soggetto terzo, immune dal (legittimo e comprensibile) affetto dell'autore per il proprio scatto. |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 13:13
Biga, il fatto è che non puoi ignorare il Regolamento sulla privacy... È nascondere la testa sotto la sabbia.... Chi lo ignora si culla nell'illusione che tutto sia come prima... |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 13:15
Ale ma lo dici a me? Figurati… se leggi i miei interventi precedenti Ti accorgerai che l'ho immediatamente citata. L'ho escluso solo in quanto normativa più recente e complessa (e quindi poco adatta ad essere sviscerata in questa sede) e, a mio parere, non necessaria per rispondere al quesito della discusione |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 13:23
Ma la fattispecie riferita nel primo post rientra anche nella materia privacy. Non è che mi entusiasmino questi argomenti.... meglio parlare di fotografia... Mi preoccupa soltanto che sul forum passino informazioni incomplete che possono indurre chi legge in errore, magari con conseguenze. In sintesi tutto quello che si legge su questo argomento sul web scritto prima dell'entrata in vigore del Regolamento UE è da aggiornare e non può essere preso come riferimento per il proprio comportamento. Anche le liberatorie che prepariamo per i nostri soggetti andrebbero aggiornate. Ma questo mi sembra il male minore... |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 13:27
sarà il tripudio dei soggetti ripresi di spalle e del tagliamento delle teste con l'inquadratura. ma secondo me era inevitabile visto l'atteggiamento del " finchè non mi fanno niente " ma anche del " non credevo di far male " inoltre un certo tipo di fotografia street verrà additata come non sostenibile, mentre oggi lo sport preferito è additare tette e culi di soggetti che firmano la liberatoria. un mondo al rovescio. |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 13:27
“ Mi preoccupa soltanto che sul forum passino informazioni incomplete che possono indurre chi legge in errore, magari con conseguenze „ Condivido assolutamente, com'è vero che la normativa sulla privacy è assolutamente pertinente all'argomento. |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 13:28
Biga...ma chi te lo fa fare? |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 13:29
“ Biga...ma chi te lo fa fare? „ amor di verità e tanto tanto masochismo |
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