| inviato il 29 Novembre 2020 ore 23:19
Ooo, per me il problema non esiste, evito di fare certe foto. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 23:25
“ Ooo, per me il problema non esiste, evito di fare certe foto. „ ma questo non sarà a caso, avrai fatto un percorso per arrivare a questa conclusione. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 23:26
Ooo capisco quello che dici e mi piace molto la tua prospettiva. Davanti a una birra fresca potremmo parlarne a lungo ti assicuro... Qui faccio un po' fatica per ovvie limitazioni dello strumento. In linea di massima, a livello personale e in ragione del contesto sociale nel quale ci troviamo la mera acquisizione di una foto di una persona non mi scatena particolari conflitti interiori. In fondo anche la memoria fotografa la realtà... naturalmente poi dipende dal contesto e dal soggetto, e già la foto in questione è un po' al limite. La signora cercava evidentemente isolamento e tranquillità, era in costume da bagno e, come suggerisce il titolo stesso della galleria, la foto è stata “rubata”. Anche il motivo per cui si scatta la foto trovo che non sia irrilevante ai fini del tema che proponi, ma ovviamente appartiene alla sfera intima, non verificabile e forse in parte insondabile di ciascuno. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 23:29
“ In fondo anche la memoria fotografa la realtà... „ ma non è in grado di trasferirne strumentalmente i tratti somatici. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 23:30
Aggiungo che per quanto mi riguarda sto cercando di cambiare approccio rispetto alla ritrattistica di strada. Tento di instaurare un dialogo con il soggetto, se non prima almeno dopo. Credo in questo senso possa anche essere un'opportunità di dialogo e per me in molti casi lo è stata |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 23:32
“ ma non è in grado di trasferirne strumentalmente i tratti somatici.” Perdonami ma non credo di aver colto la rilevanza della precisazione se la foto rimane nel mio pc. Dai tuoi interventi so che sei molto attenta alla fisiognomica... ma rispetto al tema etico cosa cambia? |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 23:33
Il percorso è stato veloce, quando ero giovane avevo fatto delle foto ad una amica che rimase molto soddisfatta ma mi chiese anche i negativi. Le foto erano assolutamente caste. Il fatto mi fece pensare a come una persona possa sentirsi violata se la propria immagine non è nelle giuste mani. Di lì a evitare di riprendere persone sconosciute o senza il loro permesso è stato il passo successivo. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 23:53
la fisiognomica non credo che c'entri molto eh... hai fatto un parallelo tra la fotografia e la registrazione mentale della realtà . hanno certamente similitudini ma c'è una bella differenza. tu con la memoria, al massimo potrai riportare una elaborazione prettamente umana facendo un dipinto. La fotografia invece nel ritratto fa una registrazione strumentale dei tratti somatici di un soggetto. è una grossa differenza. Chi riconosce quella sassaiola potrà dire dove esattamente è stata fatta la foto, se dipingi la sassaiola della spiaggia o sei Rain Man o metterai i sassi alla membro di segugio e nessuno farà riferimento al tuo dipinto per reperire il luogo. insomma, similitudini ma molte differenze. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 23:58
“ la fisiognomica non credo che c'entri molto eh... MrGreen ” E infatti non capivo... Le osservazioni che stai facendo sono alla base della normativa sulla privacy. Ragionando astrattamente però se io faccio una foto a una persona e questa foto non viene in alcun modo divulgata (la vedo solo io) non ci vedo una grande differenza rispetto al ricordo, da un punto di vista etico. Ma magari mi sfugge qualcosa |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 0:04
“ vedo solo io) non ci vedo una grande differenza rispetto al ricordo, da un punto di vista etico. „ differenze enormi invece. per ora i ricordi non te li possono deportare, mentre un telefono un notebook te lo possono rubare, lo puoi perdere. un conto è possedere un ricordo, un altro è avere un'acquisizione digitale che è diffondibile a miliardi di persone. Nel tuo intento è solo tua, nella realtà esiste, e potenzialmente può raggiungere tutti senza che tu possa averne il minimo controllo. |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 0:06
Vedi però che il tema morale ed etico è quello della divulgazione (volontaria o meno che sia) e non la cattura dell'immagine? Ripeto che allora la questione è alla base della normativa sulla privacy. In linea di principio hai ragione, naturalmente, ma appunto si discute della circolazione dell'immagine |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 0:06
Già successo. |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 0:06
senza contare che se si diffonde in rete poi potresti avere i tuoi guai per dimostrare che non è causa tua, una volta che hai denuciato il firto del computer e la polizia lo ritrova... “ Vedi però che il tema morale ed etico è quello della divulgazione (volontaria o meno che sia) e non la cattura dell'immagine? „ per me non è così. è come dire che tanto l'oro è in miniera e quindi farne un lingotto è la stessa cosa. Ma il lingotto può stare nel forziere anche 200 anni e poi essere bombardato e rapito, se l'oro restava in miniera restava in miniera e basta. |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 0:08
Azz... è meno male che ti volevi affrancare dal discorso legale |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 0:09
visto? mi fa piacere che l'hai notato. comunque è l'aspetto empatico che ci rende umani migliori. Le leggi cambiano, il rispetto per la persona è interazione vera con l'altro. |
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